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PIGMALIONE di Teresa Ramaioli

Post n°16631 pubblicato il 24 Novembre 2014 da dinobarili
 

PIGMALIONE 

di Teresa Ramaioli

 
iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 23/11/14 alle 19:26 via WEB
PIGMALIONE-----Pigmalione, re di Cipro era un abilissimo scultore ma non aveva né voglia né tempo per pensare all'amore. Afrodite volle vendicarsi per questo disdegno nei confronti dell'amore e decise di far innamorare Pigmalione, punendolo. Fece innamorare Pigmalione di una statua di avorio, che il re stesso aveva scolpito, una statua di una fanciulla bellissima. Il re, passava giorno e notte a contemplare la statua, a declamare il suo amore per lei, ad accarezzarla, baciarla, ma a tutte le sue attenzioni la statua restava muta, fredda e insensibile. Pigmalione pregò tanto Afrodite affinché lo guarisse da quell'irragionevole passione per la statua, ma la dea si divertiva molto a vedere il re spasimare per una statua d'avorio, poi ebbe pietà e con un tocco delle sue divine mani la statua si trasformò in una giovane fanciulla che Pigmalione sposò e da cui ebbe un figlio, Pafo . Pigmalione non sostiene Galatea nel percorso che la porta a diventare se stessa. Crea la sua Galatea. Ma Galatea era una statua. Non aveva idee, progetti, sentimenti e intenzioni. Non aveva un'individualità. Le persone invece ne hanno. Quest'episodio mitologico ci serve per capire quanto l'attenzione di una persona nei nostri confronti, possa farci fiorire e darci quella forza di mettere a frutto le nostre qualità, e quali miracoli possa fare . Per essere un Pigmalione bisogna essere privo da ogni cattiveria, gelosia, invidia, rivalità, perchè il compito del Pigmalione è scoprire ciò che non è visibile a tutti. E non basta farsi carico della persona che si cerca di trasformare, bisogna anche credere in lei, stimarla. E' tanto importante il ruolo del Pigmalione che esiste, in ambito pedagogico e psicologico,una tecnica l'"Effetto Pigmalione". E' una tecnica con la quale si cerca di portare l'altro ad essere quello che noi vediamo in lui. Sono stati effettuati esperimenti in tal senso con risultati straordinari, soprattutto in ambito scolastico, dove, infondendo fiducia e stima a ragazzi/e con scarso rendimento, si ottengono risultati più che soddisfacenti. L'effetto viene usato anche in senso negativo quando, volendo sminuire una persona, le facciamo credere di essere una nullità, fino a quando si sentirà tale. Ciao Teresa

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iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 24/11/14 alle 11:16 via WEB
NAVIGLI --MILANO--Nel 1457 Francesco Sforza affidò a Bertola da Novate la costruzione del Naviglio della Martesana. In soli 35 anni, dal 1439 al 1475, nel territorio milanese furono costruiti ben 90 chilometri di canali resi navigabili dalla presenza di 25 conche. Era il 1482 quando Leonardo da Vinci, appena giunto a Milano, fu incaricato da Ludovico il Moro di studiare un sistema per permettere la navigazione dal lago di Como fino a Milano. Costruiti fra il XII ed il XVI secolo, i navigli sono dei canali artificiali, progettati, inizialmente, a scopo difensivo, ma utilizzati in seguito anche al fine di fornire l’acqua necessaria per la vita della città e per le attività artigianali e mercantili. È il 1179 l’anno in cui i milanesi decidono di scavare un lungo canale in modo che, prendendo l’acqua dal Ticino, la portasse in città: non a caso questo canale prende inizialmente il nome di Ticinello. I lavori del Ticinello, che poi diverrà il Naviglio Grande, si concludono nel 1257. Intorno alla metà del XV secolo, Francesco Sforza ordinò di trasformare il già esistente canale della Martesana (fatto costruire, nella seconda metà del 1300 da Galeazzo II, per portare acqua dall’Adda al parco del Castello di Porta Giovia) in naviglio. Iniziata nel 1464, quest’opera procede speditamente fino alle porte di Milano, superando, per mezzo di ponti-canali, i fiumi Molgora e Lambro. Successivamente i lavori si interrompono per parecchi anni, a causa del forte dislivello presente nell’ultimo tratto del percorso: questi problemi tecnici saranno superati alla fine del Quattrocento, con la costruzione di un sistema di conche. Arriviamo al 1805, anno in cui Napoleone fece ultimare la costruzione del Naviglio Pavese, che da Milano si estende fino alla città di Pavia per trentatrè chilometri. Anche questo naviglio, come la Martesana, nasce da un canale già esistente fatto costruire, sempre da Galeazzo II, per convogliare verso sud le acque del Ticinello. Il Naviglio Grande, il Naviglio Pavese e la Martesana sono i tre canali principali, ancora oggi esistenti, dell’intero sistema dei navigli,(i canali più piccoli, ora scorrono sotterraneamente). Leonardo trascorre a Milano quasi venticinque anni della sua vita, inizialmente presso la corte degli Sforza (1482-1499) e, dal 1506, al servizio dei Francesi. Prima di arrivare a Milano, Leonardo scrive a Ludovico il Moro di saper condurre acque da un luogo all’altro. Leonardo scrive un promemoria con le cose da fare, da vedere, da verificare e parte per Milano. --Continua --Ciao Teresa
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iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 24/11/14 alle 11:19 via WEB
Pavia--Chignolo Po è un comune di circa 4.000 abitanti della provincia di Pavia. Immerso nella campagna del Pavese, si trova il Castello Procaccini, splendida dimora patrizia, ottenuta dalla trasformazione di una fortezza del XII secolo appartenuta ai Pusterla, Visconti e Cusani. Per la sua grandiosità, il Castello di Chignolo Po venne denominato e conosciuto nel mondo come la “Versailles della Lombardia” e vi soggiornarono Papi, Imperatori, Principi e Re. La parte più antica del Castello, nato come fortezza su di un'altura, è la grande Torre, dalla quale si controllava un lungo tratto del Po. Si ritiene che essa fu fatta costruire dal Re Liutprando intorno al 740 d.C., (Pavia era capitale dei Longobardi), con lo scopo di servire da fortezza di difesa e di presidio sul Po e sulla Via di Monte Bordone, successivamente denominata via Francigena - Romea che collegava il Nord Europa con Roma. Davanti al fortilizio, verso settentrione, sorge il Borgo (Ricetto), che fu interamente riedificato nel 1600, protetto all'ingresso da un fossato e con quattro rivellini (torrioni) ai lati estremi. Il Castello, in poco tempo, a partire dal XIII secolo, divenne uno dei maggiori Feudi Lombardi. Nei primi decenni del 1700 fu ampliato e trasformato, dal Cardinale AgostinoCusani, da Fortezza medioevale in una vera e propria Reggia settecentesca , dove soggiornarono Papi, Imperatori, Re, Principi e Arciduchi. L’architetto romano Giovanni Ruggeri chiamò maestranze, scultori e pittori veneziani e francesi per far seguire la costruzione di giardini, gazebi, ninfei, statue e fontane a ridosso del Castello; mentre ad artisti venne affidata la realizzazione degli stucchi e dei dipinti che impreziosiscono le sale di rappresentanza.. Ciao Teresa
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iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 24/11/14 alle 11:20 via WEB
L’Antica Via del Sale Percorrere oggi una via del sale non solo è piacevole, sano , ma è anche un percorso alla riscoperta delle nostre origini. Storie di mercanti si incrociano con la storia del nostro paese. Dal mare arrivava il sale e le merci provenienti dal mediterraneo, dalle alpi e dalla pianura arrivavano i prodotti artigianali, il riso, la canapa e le merci provenienti dal nord Europa. Un bellissimo percorso che ci riporta alle fatiche di uomini e muli, uniti nello sforzo per la sopravvivenza Con la definizione “Via del Sale” si indicano le antiche strade, le tante mulattiere, che in passato scendevano, attraverso l’Appennino, dalla pianura padana e dalle zone collinari dell’Italia settentrionale fino al litorale ligure. Queste antiche vie di comunicazione testimoniano l’importanza dell’Appennino nella vita delle antiche civiltà: attraversato dai Liguri Iriati (popolo dell'Iria l'attuale Voghera), che circa tremila anni fa salirono verso la pianura per colonizzare nuove terre, divenne infatti nel XII secolo raccordo importantissimo con il porto di Genova. La città ligure infatti, superata Venezia nello smercio di prodotti provenienti dall’Oriente, rappresentò il centro commerciale più importante durante tutto il Medioevo. Il nome di queste importanti vie di comunicazione e di scambio è legato a un minerale, il sale, di grande valore nel passato; questo elemento infatti era indispensabile nell’alimentazione e nella conservazione dei cibi. Il sale non era facilmente reperibile nelle regioni settentrionali ed era l’unico mezzo a disposizione per stoccare, conservare e mantenere in buono stato cibi che altrimenti si sarebbero deperiti. A partire dal Medioevo fino al XV secolo la rete di percorsi e di sentieri dalla pianura al mare divenne fitta ed importante. Non esisteva un’unica Via del Sale, perché tutti i popoli delle diverse regioni delle Terre Alte percorrevano i sentieri presenti sul loro territorio per raggiungere il mare e per recuperare i tanti prodotti utili alla sopravvivenza vendendo i propri oggetti di scambio, rappresentati soprattutto da lana e da armi. La Via del Sale “lombarda”, considerando il territorio dell’Oltrepo pavese, si addentrava nella Valle Staffora all’altezza di Voghera e raggiungeva Varzi. A partire dal Medioevo sino al XIV secolo il territorio appenninico pavese fu interessato dalle potenti famiglie feudatarie, prime fra tutte quella dei Malaspina; questi Signori, in accordo con la città di Pavia, intensificarono gli scambi commerciali, garantirono il flusso delle merci e imposero un sistema di tasse e di gabelle per il passaggio lungo in loro territorio: le tasse venivano richieste ai viandanti in cambio di sicurezza e di protezione. Varzi diventò centro commerciale di grande importanza, con nuove costruzioni, dotato di castello e cinto da mura per offrire un sicuro ricovero ai commercianti. Aumentarono i negozi, i magazzini per le merci in transito. Ciao Teresa
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