Post n°16668 pubblicato il
26 Novembre 2014 da
dinobarili
VILLA CARLOTTA SUL LAGO DI COMO
di Teresa Ramaioli
| | iltuonoilgrillo il 25/11/14 alle 14:08 via WEB Bellissimo il parco- giardino di Villa Carlotta (Lago di Como).Nel parco, si percorre un itinerario dove si susseguono antichi esemplari di cedri, camelie e sequoie, bellissima la valle delle felci, il bosco di rododendri e il giardino dei bambù. All’interno della villa-museo,si trovano sculture del Canova, quadri dell'Appiani e di Hayez e arredamenti d'epoca dell’ottocento. Il giardino offre ai visitatori lo straordinario patrimonio botanico delle antiche raccolte di camelie, fiore simbolo dell’Ottocento europeo.La camelia deve il nome al missionario gesuita Georg Joseph Kamel, vissuto tra il 1661 e il 1704. Originaria del Giappone, Cina sud-orientale e zone limitrofe dell'Indocina, nei tempi antichi la camelia, grazie alla sua caratteristica di vivere centinaia di anni, era considerata simbolo di immortalità: ancora oggi viene piantata nei giardini dei templi buddisti. La prima camelia giunse in Italia nel 1760 nel giardino della Reggia di Caserta grazie all'amicizia di Lord Nelson con l'ambasciatore inglese Sir Hamilton. In Europa la camelia divenne di gran moda nell'Ottocento e le signore dell'alta società, ma anche gli uomini, usavano la camelia come ornamento dei propri abiti. Venendo a tempi più recenti, sarà Coco Chanel a scegliere questo fiore come simbolo della sua prestigiosa Maison.Per la regolarità e la perfezione che caratterizzavano i suoi petali bianchi, la camelia fu prediletta dalla stilista francese d’avanguardia Coco Chanel (1883-1971). Fu il primo fiore avuto in regalo dal suo amante inglese Arthur Edward ('Boy’) Capel (1881-1919), finanziatore della sua prima boutique a Parigi. La camelia bianca diventò il suo simbolo, appuntato sul bavero della giacca e, senza tempo, rimase quello della Maison parigina. Tuttora, la camelia di Chanel è uno degli emblemi più riconoscibili, insieme con la doppia C rovesciata, leit motiv predominante nelle collezioni, riproposta colorata, in stoffa, in pelle, in materiale plastico e in oro con diamanti o pietre preziose. La camelia varcò anche la soglia della cultura con Alexandre Dumas che nel 1848 pubblicò "La dame aux camélias", ripreso da Giuseppe Verdi nella Traviata (1853).. Nel linguaggio dei fiori la camelia è sinonimo di perfetta bellezza e superiorità non esibita; se regalata è segno di stima. Ciao Teresa |
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CAPELLI ROSSI---A differenza dei biondi e dei bruni, i capelli rossi non sono semplicemente una delle possibili tinte ,spesso diventano la causa di pregiudizi, di luoghi comuni. Alcune figure dai capelli rossi hanno una valenza positiva, basti pensare alla Sirenetta di Disney, a Jesssica Rabbitt, a Pippi Calze-lunghe, di fatto, le valenze negative associate all’avere le chiome fulve, persistono un po’ ovunque. Ai rossi è, generalmente, associato un carattere irascibile.Gli antichi egizi, hanno creduto che gli animali e gli uomini fulvi, avessero un legame speciale con il dio ‘Set’ e molti dei loro faraoni avevano i capelli rossi, Incluso Ramses, il più potente di tutti. Consideravano il rosso come colore premonitore di sfortune così molte fanciulle con la capigliatura fulva, sono state bruciate e non pochi rossi erano stati sepolti vivi. Gli antichi Greci credevano che le donne rosse si trasformassero in vampiri dopo la morte. Aristotele, le descriveva come emotivamente non-addomesticabili. Lo storico romano Cassio descrisse la regina guerriera britannica Boudicca come “alta e terribile di aspetto per la gran massa di capelli rossi”. Gli antichi romani pagavano un prezzo superiore per gli schiavi dai capelli fulvi. Nel Medioevo, il rosso era visto come il colore del Diavolo, e si pensava che un bambino nato con i capelli rossi fosse stato concepito durante il periodo nel quale la donna era mestruata. Durante l’Inquisizione spagnola, i capelli “color fuoco” erano testimonianza che la persona avesse rubato il fuoco dell’inferno e, perciò, doveva essere bruciata come strega. Nei primi anni del 1600, in Inghilterra, alla fine del regno della regina Elisabetta I era convinzione che le fate e le creature ultraterrene fossero rosse. Da allora, le persone dai capelli rossi sono state ritenute dotate di capacità insolite oltre che maliziose. In Danimarca è un onore avere un figlio dai capelli rossi. In Polonia, si crede che se si superano tre persone con i capelli rossi si vincerà alla lotteria. Il nome Russia significa “terra dei rossi” in onore del vichingo Rurik dai capelli rossi. I clown dai capelli rossi hanno origine proprio in Russia, la tradizione locale vuole che i capelli rossi siano indice di un temperamento focoso oppure di follia. Un proverbio dice : “Non c’è mai stato un santo con i capelli rossi.”Nella Bibbia troviamo personaggi con i capelli rossi e non godono di buona fama.Il termine Adamo è la parola ebraica che significa “ della terra rossa”, e Giuda viene raffigurato con i capelli rossi così come Maria Maddalena. In realtà i geni che determinano la chioma fulva sono molto complessi. Un bambino, per nascere con i capelli rossi, deve ereditare ben due di questi geni, uno da ciascun genitore. Il gene dei capelli rossi si può trasmettere anche se i due genitori non hanno i capelli rossi, ma sono portatori del gene, oppure se uno dei due genitori ha i capelli rossi e l’altro è portatore del gene. Ciao Teresa |
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