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ANTICHI MESTIERI di Teresa Ramaioli

Post n°17116 pubblicato il 27 Dicembre 2014 da dinobarili
 

ANTICHI MESTIERI 

di Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 26/12/14 alle 18:05 via WEB
ANTICHI MESTIERI---Sono numerose le professioni ambulanti scomparse, alcune delle quali molto curiose e che sono ancora nel ricordo di tanti anziani. Alcune me le ricordo per averle viste direttamente, altre le conosco per averne sentito parlare in casa e che mi hanno sempre incuriosito anche per i riferimenti dialettali con i quali erano citati. Ricordo che quando da piccola ritornavo a casa, magari con le mani sporche, mia madre mi diceva: Sembri un magnan!. Il "magnan" era l'ambulante che riparava pentole e che era sempre sporco di nero. Oppure quando parlavo a voce alta mi diceva: Strilli più di uno "strascee!". Lo "strascee" era lo stracciaio, girava nelle strade urlando per richiamare l'attenzione delle donne che erano in casa. Ritirava di tutto, stracci, ma anche rottami di ferro, ed in cambio dava aghi, ditali, candeggina, sapone, mollette per stendere la biancheria,spazzole per lavare, pettini. La particolarità di molti antichi mestieri era infatti di “urlare”,le loro proposte, nelle vie in prossimità delle abitazioni per attirare le massaie e gli anziani a casa. Sono molti i mestieri scomparsi, tra questi ricordiamo: El moletta, l’antico arrotino che girava per la città e i paesi, con il suo carretto di legno con una mola a pedale per limare coltelli, forbici. Prima delle sue urla, era il profumo che usciva dalla sua cesta che lo rendeva il più atteso :era El garzòn del Prestinèe (il garzone del panettiere) che consegnava il pane caldo. Quando le acque dei fossi erano pulite ecco El Ranatt (venditore di rane), le donne preparavano un piatto prelibato:il risotto con le rane. Ricordiamo anche El spazzacamin (lo spazzacamino), il ragazzino minuto che entrava negli angusti camini ed aveva sempre il viso nero dalla fuligine. Ciao Teresa Ramaioli

 

 

 

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iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 27/12/14 alle 13:03 via WEB
28 Dicembre: il primo cinematografo (1895) e la prima gomma da masticare (1869) La data del 28 Dicembre si lega ad una serie di piccole e grandi innovazioni che rivoluzionano il nostro modo di vivere. In questo giorno del 1895, tanto per cominciare, nasce il primo cinematografo. In realtà si tratta della sala da biliardo di un caffè italiano al Boulevard des Capucines a Parigi. E’ il luogo scelto dai fratelli Lumiere (Louis e Aguste) per la prima proiezione pubblica della storia. Per far posto al pubblico sono stati rimossi alcuni biliardi e sostituiti con qualche fila di sedie. Qui prende posto un pubblico curioso, ma ancora impreparato a quel tipo di rappresentazione. Vengono proiettate alcune brevi sequenze: l’uscita dalla fabbrica, la colazione del bebè, il maniscalco, e il celebre arrivo del treno. Più di uno spettatore si alza impressionato dalla sua poltrona, per vedere cosa si nasconde dietro lo schermo. Nasce così il cinematografo, inteso sia come luogo pubblico delle rappresentazioni, sia come nuova tecnica artistica e narrativa. Ben presto il cinema imparerà anche a ridere: fra le prime proiezioni pubbliche dei fratelli Lumiere figura infatti anche il famoso “Arroseur Arrosè”, l’Inaffiatore Inaffiato, la prima comica della storia.----- “CHEWING GUM” Ma il 28 Dicembre si lega anche ad un’altra invenzione destinata ad incidere sui “gusti” della società: nel 1869 viene infatti brevettata la gomma da masticare. Il suo inventore si chiama William Semple. Si deve a lui la creazione del “chewing gum”, un impasto di caucciù, zucchero e aromi, sotto forma di palline da masticare. La prima vendita al pubblico viene effettuata nel 1871 ad Hoboken nel New Jersey. L’invenzione di Semple verrà poi perfezionata nel 1928 da un altro americano, Walter Diemer, un semplice ragioniere della Fleer Gum Company di Philadelphia, che inventa una gomma da masticare in grado di fare anche le bolle, messa in vendita con il marchio “Double Bubbole. Buona giornata Teresa Ramaioli
(Rispondi)
DoNnA.S
DoNnA.S il 27/12/14 alle 14:53 via WEB
Nei miei ricordi d'infanzia c'è l'arrotino. Per quanto riguarda le rane non ho mai avuto il coraggio di mangiarle.
(Rispondi)
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