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VIGEVANO di Teresa Ramaioli

Post n°17691 pubblicato il 30 Gennaio 2015 da dinobarili
 

VIGEVANO 

di Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 29/01/15 alle 17:52 via WEB
VIGEVANO---Piazza Ducale è il cuore della città, il salotto di Vigevano, uno spazio scenografico di grande armonia. Il grande maestro Arturo Toscanini, seppure malato, chiese di essere portato a Vigevano per sedersi ai tavolini dei bar in quanto considerava Piazza Ducale una sinfonia musicale, una composizione orchestrale su quattro lati. Sotto i portici le botteghe, un tempo occupate dai commercianti di lana e seta, oggi offrono ai visitatori occasioni di conforto e relax (caffe- bar, gallerie d'arte) e di shopping (abbigliamento, gioielli, calzature). La Piazza Ducale è ancora oggi l’accesso principale al Castello Visconteo Sforzesco. Salendo lo scalone, che si trova sotto la Torre del Bramante, si può accedere al cortile del Castello e salire sulla Torre bramantesca Ciao Teresa

 

 

 

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iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 30/01/15 alle 18:28 via WEB
PIAZZA DUCALE di VIGEVANO---Lunga 134 metri e larga 48 metri, rappresenta uno dei migliori esempi di piazza rinascimentale. Il salotto di Vigevano venne costruito tra il 1492 e il 1494 per volere di Ludovico Maria Sforza, detto "il Moro", abbattendo le case della contrada mercantesca. L'attuale aspetto non rispecchia totalmente il progetto rinascimentale originale. Infatti a livello della Torre del Bramante invece dell'attuale scalone costruito alla fine del XVII secolo da Juan Caramuel Lobkowitz, i portici si interrompevano per far posto ad una rampa fiancheggiata da due scalinate e che permetteva così l'ingresso in Castello sia in carrozza, a cavallo sia a piedi. Il ruolo della rampa, durante il periodo della dominazione spagnola, perde il suo valore per questo il Vescovo - Architetto decide di sostituirla con l'attuale scalone e aggiungere le colonne per uniformare il porticato. Le otto nuove colonne aggiunte negli anni ottanta del seicento, pur cercando di imitare i capitelli del xv secolo, sono un poco più piccoli, non variano nella decorazione come quelli più antichi, con un'eccezione: infatti due capitelli "nuovi" presentono il riccio di pastorale, quasi come firma del vescovo.. Ma Juan Caramule Lobkowitz è soprattutto ricordato per l l'erezione della nuova facciata in stile barocco del Duomo. Anche la pavimentazione della Piazza,con ciottoli provenienti dal fiume Ticino e con lastre in serizzo fu effettuata a metà dell'ottocento; mentre la statua dedicata a San Giovanni Nepomuceno fu collocata nel 1731 dall’'esercito austriaco cha all'epoca era di stanza a Vigevano. Gli affreschi che decorano i tre lati della piazza furono realizzati da Luigi Bocca e Casimiro Ottone nei primi anni del XX secolo I due pittori rifecero la decorazione seguendo affreschi quattrocenteschi ritrovati sotto gli intonaci ,durante i restauri, e integrando con nuove decorazioni in stile rinascimentale. Ciao Teresa
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iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 30/01/15 alle 18:31 via WEB
VIGEVANO---Le prime testimonianze storiche relative a Vigevano risalgono all'epoca longobarda, in cui il borgo viene chiamato Vicogeboin. Si era sviluppato come estensione sul fiume della romana Ticinum (Pavia). La sua posizione era assolutamente strategica da un punto di vista militare: era situata nelle vicinanze di un importante guado sul fiume e quasi equidistante tra Pavia e Milano. Proprio per questa equidistanza, Vigevano fu spesso al centro di conflitti per buona parte del Medioevo. Dopo la metà del Duecento, Vigevano intreccia la sua Storia a quella delle signorie. Diverrà feudo prima dei Della Torre, poi dei Visconti e infine degli Sforza. Durante i periodi visconteo e sforzesco la città raggiunse il massimo splendore. Ma fu Ludovico Sforza detto il Moro a lasciare un'impronta decisiva: avviò la costruzione della Piazza Ducale, fece ampliare il castello e alle porte della città fece erigere la Sforzesca, esperimento di innovazione agricola per migliorare la qualità del lavoro nei campi. Ma con la sconfitta del Moro da parte dei francesi, nel 1500, Vigevano andò incontro a nuove guerre e dominazioni. Soltanto con l'annessione al Regno di Sardegna, nel 1745, Vigevano ritroverà vitalità. Sotto la bandiera dei Savoia fiorirono l'industria tessile e manifatturiera, in particolare la produzione di calzature e macchinari per i calzaturifici. Buona passeggiata a Vigevano Teresa Ramaioli
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