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SALUTI DA PAVIA

Post n°18213 pubblicato il 02 Marzo 2015 da dinobarili
 

SALUTI DA PAVIA

buon lunedì 2 marzo 2015

 

 

 

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alba.estate2012
alba.estate2012 il 02/03/15 alle 10:23 via WEB
Saluti dal Cremonese.. Buon lunedì, Antonella
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dinobarili
dinobarili il 02/03/15 alle 18:02 via WEB
Ciao Antonella - Buona serata. Dino
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iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 02/03/15 alle 12:38 via WEB
Maria Pellegrina Amoretti--- Nata ad Oneglia il 12 marzo del 1756, la Amoretti era la nipote del celebre giurista Carlo, che già a dodici anni le insegnò il latino e il greco e inoltre la fece studiare giurisprudenza sui testi che le erano stati regalati dal fratello maggiore. Dopo aver compiuto gli studi presso alcuni giuristi da sempre cari amici di famiglia, la ragazza fece domanda presso l’università di Torino per discutere la sua tesi di laurea, ma venne respinta a causa della poca considerazione che in quei tempi veniva riservata alle donne letterate. Una ragazza minuta ma slanciata, dalla pelle bianchissima, i capelli neri e dotata di ampia cultura, di vivace inellgenza e altrettanto coraggio ,se non aveva esitato a rivolgesi al conte Karl Joseph Firmian, governatore austriaco della Lombardia, pregando “l’eccellenza Vostra”, per ottenere la laurea in legge nella regia Imperial Università di Pavia Spinta dal padre, la Amoretti fece domanda all’università di Pavia, che nel dicembre del 1776 le diede una risposta positiva. Arriva il 25 giugno giorno fissato per il conseguimento della laurea …. l’accompagnatrice donna Enrichetta si reca in carrozza a prendere Pellegrina, "... _la ragazza scende vestita elegantemente, ma non troppo: giubboncino, gran guardinfante, quell’intelaiatura a campana che regge la gonna, strascico di seta nera con pizzo. In Università l’attendono tutti i professori e dottori della Facoltà di Giurisprudenza per il benvenuto e i saluti di rito; la solenne seduta, data l’eccezionalità, si terrà non in Ateneo, dove non c’è uno spazio così capiente da contenere tutti gli spettatori, ma nella sconsacrata chiesa del Gesù, vicina, anzi vicinissima all’Università_ . La laureanda sale sulla cattedra ed inizia con un’elegante prefazione … si distribuiscono poi le tesi che Ella intende discutere, ed incominciano le argomentazioni … risponde a tutte le domande accademiche con sicurezza… dopo sei delle cento tesi che abbracciano le più difficili questioni di diritto canonico, feudale, criminale…. il pubblico impaziente, costituito dalle autorità, il Corpo Accademico, i membri del Collegio dei Giudici e Notai, gli esponenti della Nobiltà, ed un migliaio di studenti universitari pavesi , vuole acclamarla “dottrice” e rumoreggia. Allora il Rettore interrompe la seduta , prega gli astanti di fare silenzio e propone l’acclamazione pubblica invece del voto segreto della Commissione d’esame sul finire della sua orazione latina il Promotore le conferì le insegne, come indicano le parole stesse, cioè le presentò il libro, prima aperto e poi chiuso, l’anello ch’ella prese e si pose in un dito, la corona d’alloro e la fascia, che le due dame madrine le adattarono. La fascia era fatta ad imitazione della così detta Becca, insegna della Regia Università di Pavia : ricamata a oro e a colori vi si vedeva su un fondo di raso cremisino lo stemma dell’Università. Gli interminabili applausi inondano la Chiesa del Gesù ed accompagnano Maria Pellegrina anche lungo il percorso fino all’abitazione della Marchesa Donna Maria Ordono (moglie del marchese Belcredi), sua madrina. Nei giorni successivi anche i salotti milanesi la accolgono e viene perfino ricevuta da Sua Altezza Reale Serenissima Arciduchessa che le fa dono di una scatola d’oro smaltata. Maria Pellegrina muore a soli trent’anni il 12 novembre del 1787 Ciao a tutti gli amici del blog Teresa Ramaioli
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iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 02/03/15 alle 12:40 via WEB
L’Università di Pavia possiede importanti collezioni, di interesse storico-scientifico, costituite da pezzi acquisiti nell’arco del tempo. L’Università ospita: Il Museo per la Storia dell’Università. Due le sezioni principali, quella di Medicina e quella di Fisica. Il percorso, attraverso l’esposizione degli “strumenti” utilizzati dai grandi maestri del passato, testimonia l’evoluzione dello studio e dell’insegnamento di queste scienze. Il Museo di Storia Naturale. Costituito a scopo didattico da Lazzaro Spallanzani nel 1771 grazie a un primo nucleo di minerali inviati in dono dall’imperatrice Maria Teresa d’Austria. Alla sezione di mineralogia e zoologia fu aggiunta nel 1778 quella di anatomia. Nel 1780 contava oltre 24.000 esemplari.. Il Museo della Tecnica Elettrica. Istituito nel 2006, grazie alle donazioni di Edison, ENEL e di molte aziende del settore. Omaggio ad Alessandro Volta (inventore della pila elettrica, docente e rettore dell’Università), presenta il patrimonio storico della tecnica elettrica (dalle origini dell’elettricità a oggi.) Il Museo di Mineralogia. Conserva collezioni di minerali, rocce e fossili provenienti dalle più note località italiane ed estere. Il museo conta circa 10.000 pezzi ed è suddiviso in due sezioni, Mineralogia-Petrografia e Geologia-Paleontologia. L’Orto Botanico. Istituito nella seconda metà del ‘700. Si estende su una superficie di circa 2 ettari e comprende le serre, l’edificio storico e l’arboreto dedicato alle collezioni di piante all’aperto.. La serra più antica è dedicata al primo direttore del Museo, Antonio Scopoli. Dell’impianto originario rimane un monumentale platano alto 45 metri, la cui circonferenza alla base supera i 7 metri. Ciao Teresa
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