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8 MARZO 2015 FESTA DELLA DONNA

Post n°18317 pubblicato il 08 Marzo 2015 da dinobarili
 

8 MARZO 2015

FESTA DELLA DONNA

A U G U R I

ALLE LETTRICI DI QUESTO BLOG

DINO


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iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 08/03/15 alle 10:11 via WEB
Grazie, Dino,aggiungo i miei auguri a tutte le Donne ciao ciao. Teresa
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iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 08/03/15 alle 10:13 via WEB
La Cappella della Regina Teodolinda fu eretta nel 1400. La sua decorazione pittorica, risalente alla metà del XV secolo e dedicata alle Storie di Teodolinda, distribuite in 45 scene, si presenta come un omaggio alla sovrana longobarda che aveva fondato la chiesa e nello stesso tempo come una testimonianza del passaggio dinastico che si stava allora profilando nel ducato di Milano tra la famiglia dei Visconti e quella degli Sforza, cui rimandano i simboli araldici dipinti nelle incorniciature e le allusioni metaforiche al matrimonio tra Bianca Maria Visconti e Francesco Sforza presenti nelle immagini. Il ciclo di affreschi della cappella è considerato uno dei capolavori della pittura del gotico internazionale in Italia, nonché il più importante esito dell’attività degli Zavattari: una famiglia di pittori milanesi attivi in Lombardia per tutto il Quattrocento, composta dal capostipite Cristoforo, responsabile tra il 1404 e il 1409 di alcuni lavori nel Duomo a Milano, da suo figlio Franceschino, anch’egli operoso nel Duomo di Milano dal 1417 al 1453, e dai tre figli di quest’ultimo, Giovanni, Gregorio e Ambrogio, con i quali Franceschino lavorò a Monza e, solo con gli ultimi due, alla Certosa di Pavia. La cappella fu dipinta in due riprese tra il 1441-44 e il 1444-46 e, con ogni probabilità, da quattro diverse “mani”,da membri della famiglia Zavattari. Le 45 scene narrano la storia della Regina Teodolinda a partire dai resoconti storici di Paolo Diacono (VIII sec.), autore della Historia Langobardorum, e di Bonincontro Morigia (XIV sec.), autore del Chronicon Modoetiense. La narrazione segue un andamento orizzontale da sinistra a destra, e dall’alto in basso, ed è così suddivisa: le scene dalla 1 alla 23 descrivono i preliminari e le nozze tra Teodolinda, principessa di Baviera, e Autari, re dei Longobardi, concludendosi con la morte del re; dalla scena 24 alla 30 sono raffigurati i preliminari e le nozze tra la Regina e il secondo marito Agilulfo; dalla 31 alla 41 sono raffigurate la fondazione e le vicende iniziali della Basilica di Monza, seguite dalla morte di re Agilulfo e della Regina; dalla scena 41 alla 45 è infine illustrato lo sfortunato tentativo di riconquistare l’Italia da parte dell’imperatore d’Oriente Costante e il suo mesto rientro a Bisanzio. ----Ciao Teresa Ramaioli
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iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 08/03/15 alle 10:24 via WEB
TANGRAM----Quando penso alla geometria, la prima immagine che mi viene in mente è quella del tangram, forse perché la mia maestra di matematica alle scuole elementari, aveva l’abitudine di proporci spesso questo gioco. Il tangram è un gioco millenario, che ci proviene dall’antica Cina, ottenuto dalla scomposizione di un quadrato in sette forme geometriche: quattro triangoli isosceli e rettangoli, un quadrato e un parallelogramma. Il tangram è conosciuto come “Le sette perle di saggezza” perché si diceva che la padronanza di questo gioco fosse la chiave per ottenere saggezza e talento. Combinando opportunamente i pezzi del tangram è possibile ottenere un numero pressoché infinito di figure, alcune geometriche, altre che ricordano oggetti di uso comune .La leggenda, sull’origine del gioco, narra che un monaco donò ad un suo discepolo un quadrato di porcellana e un pennello, dicendogli di viaggiare e dipingere sulla porcellana le bellezze che avrebbe incontrato nel suo cammino. Il discepolo, emozionato, lasciò cadere il quadrato, che si ruppe in sette pezzi. Nel tentativo di ricomporre il quadrato, formò delle figure interessanti. Capì, da questo, che non aveva più bisogno di viaggiare, perché poteva rappresentare le bellezze del mondo con quei sette pezzi. Questo gioco consente di avviare, attraverso una esperienza concreta, all’intuizione dei concetti di conservazione di area e di confronti di aree. Nel gioco sono disponibili diverse figure da comporre. Qualsiasi figura realizzata con il tangram deve essere costituita impiegando tutti i sette pezzi. Le tessere potranno essere spostate per ottenere figure con forme diverse, ma equiestese. Il compito dell’insegnante è quello di sollecitare a riconoscere, ed evidenziare l’equivalenza delle figure, confrontando le diverse forme ottenute in precedenza.Gioco molto interessante, mamme giocate con i vostri bambini . Ciao teresa ramaioli
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menegi53
menegi53 il 08/03/15 alle 10:27 via WEB
Il disegno è bellissimo Dino! Ciao! Buona domenica!
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dinobarili
dinobarili il 08/03/15 alle 18:50 via WEB
Ciao Giovanni - Teresa ti ringrazia. Buona serata. Dino
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