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SALUTI DA PAVIA

Post n°19069 pubblicato il 23 Aprile 2015 da dinobarili
 

SALUTI DA PAVIA

buon giovedì 23 aprile 2015


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Commenti al Post:
alba.estate2012
alba.estate2012 il 23/04/15 alle 10:14 via WEB
Saluti da Antonella di Cremona. Buona giornata!!!
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 23/04/15 alle 19:54 via WEB
Ciao Antonella - buona e felice serata. Dino
(Rispondi)
Romain_80
Romain_80 il 23/04/15 alle 12:14 via WEB
Grazie di cuore per il tuo gentile saluto, che ricambio volentieri, ti auguro un buon pranzo e un buon pomeriggio.
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 23/04/15 alle 19:55 via WEB
Ciao - Buona e felice serata. Dino
(Rispondi)
anastasia_55
anastasia_55 il 23/04/15 alle 14:12 via WEB
Un un sorriso per un felice pomeriggio, , Cliccami.
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 23/04/15 alle 19:56 via WEB
Ciao - grazie del "cliccami". Buona e felice serata. Dino
(Rispondi)
das.silvia
das.silvia il 23/04/15 alle 17:53 via WEB
Un disegno semplice, ma bellissimo. Buona serata Dino, silvia
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 23/04/15 alle 19:56 via WEB
Ciao Silvia - Teresa ti ringrazia. Ti auguro una buona e felice serata. Dino
(Rispondi)
iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 23/04/15 alle 19:04 via WEB
NAVIGLI---MILANO---Leonardo è sempre stato attirato dalle opere idrauliche e dall’acqua.Durante il primo soggiorno milanese, Leonardo disegna una pianta della città, annota le porte di Milano, con le loro distanze e appare nella cartografia anche il tratto del naviglio della Martesana, tra Porta Nuova e Piazza S. Marco. Tra tutti i navigli milanesi, quello a cui dedica maggiore attenzione, è il Naviglio Grande: « vale 50 ducati d’oro. Rende 125.000 ducati l’anno il Naviglio ed è lungo 40 miglia e largo braccia 20 ». Anche all’epoca di Leonardo, l’acqua di irrigazione veniva fatta pagare e per questo, una delle prime innovazioni (Leonardo che genio), fu quella di migliorare il funzionamento delle bocche, in modo da far corrispondere la quantità d’acqua erogata con il prezzo pagato. I navigli sono stati importanti anche per fornire energia alle molte ruote idrauliche che, nel XV secolo, contribuiscono a rendere il sistema produttivo milanese uno dei più sviluppati in Europa. Leonardo disegna e progetta numerose macchine utensili che sfruttano l’energia dell’acqua: basandosi sulle sue conoscenze di meccanica, produce movimenti sempre più complessi ed automatizzati applicando tali innovazioni, alle macchine tessili. In età sforzesca , l’industria tessile era molto sviluppata, e il commercio di tessuti aveva una grande importanza per l’economia del Ducato: è proprio grazie alle invenzioni di Leonardo, che si iniziano ad avere i primi telai automatici. Leonardo progettò una draga per “cavare la terra” dai fondali di conche e canali. La draga era costituita da quattro pale, le quali, mosse da una manovella, raccoglievano fango e detriti, per poi depositarli in una zattera ormeggiata al centro della draga. Leonardo realizzò due tipologie di ponte: il ponte-canale ed il ponte-mobile. I ponti-mobili (come spiega Leonardo) erano importanti per consentire la navigazione e isolare palazzi, borghi e città, avevano funzioni militari e venivano progettati per essere costruiti velocemente, utilizzando materiali di fortuna, come assi e barche. Leonardo apportò miglioramenti alla rete dei navigli, esempio al sistema delle conche, necessarie per permettere le comunicazioni fra bacini di diverso livello. La conca sfrutta il principio della chiusa che è uno sbarramento che separa due specchi d’acqua con differente livello. La funzione principale della conca è quella di consentire il passaggio di navi ed imbarcazioni tra due specchi d’acqua a quote diverse. Ciao Teresa Ramaioli
(Rispondi)
iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 23/04/15 alle 19:06 via WEB
VILLA CARLOTTA -COMO---Bellissimo il parco- giardino di Villa Carlotta (Lago di Como).Nel parco, si percorre un itinerario dove si susseguono antichi esemplari di cedri, camelie e sequoie, bellissima la valle delle felci, il bosco di rododendri e il giardino dei bambù. All’interno della villa-museo,si trovano sculture del Canova, quadri dell'Appiani e di Hayez e arredamenti d'epoca dell’ottocento. Il giardino offre ai visitatori lo straordinario patrimonio botanico delle antiche raccolte di camelie, fiore simbolo dell’Ottocento europeo.La camelia deve il nome al missionario gesuita Georg Joseph Kamel, vissuto tra il 1661 e il 1704. Originaria del Giappone, Cina sud-orientale e zone limitrofe dell'Indocina, nei tempi antichi la camelia, grazie alla sua caratteristica di vivere centinaia di anni, era considerata simbolo di immortalità: ancora oggi viene piantata nei giardini dei templi buddisti. La prima camelia giunse in Italia nel 1760 nel giardino della Reggia di Caserta grazie all'amicizia di Lord Nelson con l'ambasciatore inglese Sir Hamilton. In Europa la camelia divenne di gran moda nell'Ottocento e le signore dell'alta società, ma anche gli uomini, usavano la camelia come ornamento dei propri abiti. Venendo a tempi più recenti, sarà Coco Chanel a scegliere questo fiore come simbolo della sua prestigiosa Maison.Per la regolarità e la perfezione che caratterizzavano i suoi petali bianchi, la camelia fu prediletta dalla stilista francese d’avanguardia Coco Chanel (1883-1971). Fu il primo fiore avuto in regalo dal suo amante inglese Arthur Edward ('Boy’) Capel (1881-1919), finanziatore della sua prima boutique a Parigi. La camelia bianca diventò il suo simbolo, appuntato sul bavero della giacca e, senza tempo, rimase quello della Maison parigina. Tuttora, la camelia di Chanel è uno degli emblemi più riconoscibili, insieme con la doppia C rovesciata, leit motiv predominante nelle collezioni, riproposta colorata, in stoffa, in pelle, in materiale plastico e in oro con diamanti o pietre preziose. La camelia varcò anche la soglia della cultura con Alexandre Dumas che nel 1848 pubblicò "La dame aux camélias", ripreso da Giuseppe Verdi nella Traviata (1853).. Nel linguaggio dei fiori la camelia è sinonimo di perfetta bellezza e superiorità non esibita; se regalata è segno di stima. Ciao Teresa Ramaioli
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