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SALUTI DA PAVIA

Post n°19789 pubblicato il 31 Maggio 2015 da dinobarili
 

SALUTI DA PAVIA

buona domenica 31 maggio 2015

 

 

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alba.estate2012
alba.estate2012 il 31/05/15 alle 09:37 via WEB
Salutissimi da Antonella di Cremona!!! Ciaoooo
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 31/05/15 alle 19:49 via WEB
Ciao Antonella - Buona e felice serata. Dino
(Rispondi)
iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 31/05/15 alle 10:50 via WEB
LA CRAVATTA---Accessorio di abbigliamento maschile, simbolo di eleganza per eccellenza, la cravatta, è un capo che non può mancare nel guardaroba di ogni uomo. Questa esigenza di avvolgersi della stoffa intorno al collo è da ricercare fin dalle origini dell’antichità. Già gli antichi egizi usavano legare un lembo di stoffa attorno al collo dei propri cari defunti tramite il nodo di Iside, in segno di protezione. L’origine della cravatta risale al II secolo d.C., ed è da attribuire ai legionari romani stanziati nelle regioni del Nord Europa che, per motivi igienici e climatici, indossavano una striscia di stoffa detta “focale”, legata attorno al collo con un nodo. A vantaggio di questa tesi, troviamo una raffigurazione sulla Colonna Traiana del 113 d.C., eretta per celebrare le vittorie di Traiano sui Daci fra il 101 e il 106 d.C. In seguito, la cravatta appare in Francia, esattamente dopo la Guerra dei Trent’anni (1618-1648), durante la quale viene sfoggiata dai mercenari croati in tessuto di lino bianco o rosso. Indossata originariamente dai soldati per proteggersi dal freddo, la cravatta appare in Francia durante il regno di Luigi XIII. All’epoca, dei soldati croati sono arruolati dal re di Francia; portano attorno al collo un foulard annodato. Si suppone d’altronde che la parola cravatta (in francese cravate) sia una deformazione della parola croato (in francese croate). Attorno al 1650, la cravatta si installa al collo ed alla corte del re Luigi XIV. Vengono aggiunti dei merletti e dei nastri di seta. La moda si diffonde in tutta Europa. Indossata dai ricchi , la cravatta ha attraversato i secoli successivi, assumendo nuove forme. Con la rivoluzione del settore tessile introdotta dall’era industriale, fa la sua apparizione una cravatta più funzionale, più lunga e più stretta. Chiamata cravatta alla marinara, questo accessorio entra nella storia e resta ancor oggi la base delle cravatte moderne. Nel 1926, Jesse Langsdorf, inventore newyorchese, ha l’idea di tagliare il tessuto della cravatta in diagonale, confezionandola in tre parti.Ciao Teresa Ramaioli
(Rispondi)
iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 31/05/15 alle 10:52 via WEB
MILANO---Il Monumentale, più che un semplice cimitero, è uno straordinario museo all'aperto. E' come se alcuni tra i più grandi scultori del Novecento fossero stati chiamati a raccolta per elaborare una riflessione su un tema particolarmente impegnativo come quello della morte. Il luogo, anche solo osservandolo dall'esterno, colpisce per le sue dimensioni; uno spazio di ben 250 mila metri quadri, una sorta di grande oasi di pace, silenzio e tranquillità. E sbaglia chi volesse immaginare questo cimitero come un luogo particolarmente triste; nella realtà, infatti, si rivela come uno spazio piacevole da visitare, popolato da segni che invitano al ricordo di chi ci ha preceduto, ricco di dettagli e particolari artistici interessanti. Il cimitero si compone di tre distinte zone: la parte centrale ospita le tombe di famiglie e personaggi cattolici, quella di destra, guardando la facciata, è riservata agli israeliti, mentre a sinistra c’è un’area destinata ai cattolici. Dal punto di vista architettonico, si possono scorgere i segni sia dello stile romanico, che di quello gotico. Lungo i viali principali, per aiutare i visitatori, sono state collocate alcune piantine che recano l'indicazione dei monumenti più interessanti. Fra questi si segnala il Famedio, inaugurato nel 1883 e collocato in cima ad una monumentale gradinata. Si presenta secondo una costruzione voluminosa in stile neo-medievale, di marmo e mattoni, dove, fra i tanti personaggi, è sepolto Alessandro Manzoni. In un viale secondario sulla sinistra si giunge alla tomba Campari, la celebre famiglia, famosa per la nota marca di aperitivi, che scelse di edificare un'Ultima cena in bronzo a grandezza naturale , realizzata nel 1935 da Giannino Castiglioni. La tomba di Arturo Toscanini, altro monumento da non perdere, è opera dello scultore Leonardo Bistolfi; colpisce per delicatezza e drammaticità perché allude al piccolo Giorgio, il figlio prematuramente scomparso e alla disperazione dei genitori che si abbracciano. Sul fronte del monumento è ritratta una nave che raffigura il viaggio delle spoglie del piccolo da New York; come una metafora, per raffigurare il momento del trapasso. Buona giornata Teresa Ramaioli
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psicologiaforense
psicologiaforense il 31/05/15 alle 11:36 via WEB
Carissimo,ce l'hai fatta! Non sai il piacere che questo tuo successo mi ha procurato. Sono lieta che il tuo impegno e la tua determinazione siano state premiate. Sono certa che con la tua creatività saprai andare ancora oltre. Ti rinnovo le mie congratulazioni vivissime! Giuliana
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 31/05/15 alle 19:51 via WEB
Ciao Giuliana - grazie del bel commento. Non ho scritto 1000 racconti solo per me. Ho scritto i racconti per tutti gli amici Blogger i quali hanno un Blog ... mezzo a disposizione straordinario. Lo studio continua. Buona e felice serata. Dino
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 31/05/15 alle 20:39 via WEB
Appunto, rimaniamo tutti in attesa delle nuove sfide!
(Rispondi)
 
 
 
dinobarili
dinobarili il 01/06/15 alle 08:50 via WEB
Ciao Giuliana - le nuove sfide sono già in atto. Aspetta e vedrai. Buona e felice giornata. Dino
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avvbia
avvbia il 31/05/15 alle 18:21 via WEB
ricambio i saluti caro dino e scusa se vengo poco.. ciao. gino
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 31/05/15 alle 19:52 via WEB
Ciao Gino - Buona e felice serata. Dino
(Rispondi)
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