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OSVALDA E LA PANCHINA DEL DESTINO racconto (1009) di Dino Secondo Barili

7 GIUGNO 2015

ALMANACCO DI STORIA PAVESE

            Trivolzio – 7 giugno 2015 – Domenica  - 12.00

Intrigo …

… a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

1009

Osvalda …

e la Panchina del Destino

Un anno fa, la Prof. Osvalda, quarant’anni, single, bellissima … alta, bionda, occhi azzurri … e gambe da fine del mondo … Docente di Lettere in un Liceo del milanese, abitante a Pavia … era in crisi. Come poteva non esserlo? Aveva saputo che la sua Collega Prof. Edoarda, del corso parallelo, trentotto anni, molto meno bella di lei … si sarebbe sposata con un ricco Signore del Nord. Davanti ad una notizia del genere come fa una “bionda da fine del mondo” a non andare in crisi? Inoltre non aveva neppure il fidanzato … o un spasimante qualsiasi. Niente di niente. Osvalda non voleva prendersi un esaurimento. Ne parlò subito con la sua coetanea, amica e Collega Prof. Adalberta la quale era nelle sue stesse condizioni. Anche lei alla disperata ricerca dell’uomo del cuore … l’uomo che si incontra una sola volta nella vita. “Osvalda hai ragione ad essere giù di corda. Dopo aver saputo la notizia di Edoarda, sono andata in crisi anch’io. Però, ho deciso di reagire. Ho cercato nelle leggende pavesi del 1800 ed ho trovato la soluzione del problema … tre giri intorno alla Torre chiamata la “Torre della Suocera”. Secondo la leggenda, facendo tre giri intorno a tale Torre … si incontra l’uomo del cuore … bellissimo e ricchissimo. Se vuoi, possiamo andarci insieme” Osvalda non aspettava altro. “Certo che ci vengo. Quando andiamo?” Erano le cinque del pomeriggio di un lunedì di un anno fa ... Osvalda e Adalberta erano nel solito Bar in Piazza della Vittoria … “Se ti va bene … Osvalda, possiamo andarci subito. Mai rimandare a domani ciò che si può fare oggi …” Adalberta aprì una … porta aperta. Osvalda e Adalberta lasciarono il caffè a metà nella tazzina sul tavolino del Bar e si incamminarono con passo rapido per raggiungere la “Torre della Suocera”. Quando si prendono decisioni importanti … l’eccitazione è al massimo. Adalberta non si accorse neppure che, dopo aver girato l’angolo della via che portava alla Torre, stava per sbattere contro la faccia del suo vicino di casa, il Dott. Amilcare, il quale era in compagnia di un ex- compagno di scuola di Roma. “Adalberta, capisco la fretta … ma non vedi neppure il tuo vicino di casa?” Adalberta si scusò e i suoi occhi andarono dritti sull’ex-compagno di scuola del vicino di casa … un cinquantenne da fine del mondo … Il Dott. Amilcare comprese al volo la situazione e … “Adalberta ti presento il Dott. Anastasio, Presidente di una Banca romana. Cercava appunto un’esperta di storia di Pavia per una visita alla città. Perché non l’accompagni per Pavia? Puoi andarci subito … Alla tua amica, Prof Osvalda, faccio io compagnia” Alla Prof. Osvalda cascarono le braccia. “No. Il Dott. Amilcare, no. Ma che sfiga!” La bionda quarantenne non lo aveva detto … ma lo aveva pensato. Cosa poteva fare?  Doveva fare buon viso a cattivo gioco. Oltre tutto il Dott. Amilcare era noioso, appiccicoso … faceva la corte a tutte le donne che gli capitavano a tiro … di ogni tipo, di ogni età … basta che respiravano. La Prof. Osvalda si inventò un appuntamento urgente con il Commercialista … e si liberò del Dott. Amilcare nell’arco di cinque minuti. Finalmente la bionda quarantenne era libera di pensare. Pensare cosa? … che la vita, spesso, è un rebus. Edoarda si sarebbe sposata con il bellissimo e ricchissimo Signore del Nord … e (fatto assolutamente possibile) anche Adalberta avrebbe preso il volo con il Dott. Anastasio Presidente di una Banca romana. E lei? Osvalda … quarant’anni … alta, bionda, occhi azzurri, e gambe da fine del mondo? Quando una donna si arrabbia, si arrabbia. Osvalda aveva tutte le ragioni di arrabbiarsi. Decise immediatamente. Si diresse alla Biblioteca Universitaria di Pavia con un patrimonio di migliaia di libri. Cercò nel computer della Biblioteca alla voce “leggende pavesi del 1800”. Trovò ciò che cercava. “La Panchina del Destino” … di Piazzetta delle Rose. Era fatta. Poteva essere la fortuna. La Prof. Osvalda si precipitò sulla “Panchina del Destino”. Per darsi un contegno prese un libro dalla sua borsetta e si mise a leggere. Non erano passati cinque minuti e senti il rombo di una rossa Ferrari ultimo modello che si fermò proprio davanti a lei. Scese un suo ex-compagno di Università, il Dott. Roberto, Regista cinematografico. “Osvalda … cercavo proprio te. Devo girare un film  a Parigi. Per protagonista … una donna come te … quarant’anni, alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo. Cosa ne dici? Ci stai?” Ad Osvalda non le parve vero. Si stava avverando il suo sogno d’amore … e questa volta sarebbe stato … super in tutti i sensi. Osvalda baciò Roberto … e quel bacio è stato come il rombo di una rossa Ferrari … ultimo modello.

Questo è il racconto n. 1009 scritto dal 2 settembre 2012 … dove l’amore trionfa sempre … per la felicità dei protagonisti … di chi scrive … e chi legge.

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annamariamennitti
annamariamennitti il 08/06/15 alle 11:10 via WEB
E proprio vero che mentre la bella sceglie ,la brutta si è già bella e sistemata Osvalda.. è pur vero che" chi la dura la vince"Il suo compagno di scuola Roberto ne ha fatto di carriera per avvicinarla e affidarle una parte del teatro ....era sicuro di se ..chissà quante volte a scuola non gli degnava di uno sguardo, succede ,ma dimmi è amore vero? Non ci credo si fa presto a dire" Ti amo" e baciarlo ciao Dino buon Lunedì
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 08/06/15 alle 19:57 via WEB
Ciao Annamaria - bel commento. Vero, ricco ed appassionato. Tuttavia, "l'amore, come il bacio, è un atto di fede" Bisogna prenderlo così com'è. Se una persona comincia a farsi le domande ... è come cercare di spiegare il perché della vita. Cosa ne dici? Buona e felice serata. Dino
(Rispondi)
iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 08/06/15 alle 14:33 via WEB
Chiesetta Beata Vegine Della Rosa---Un certo Nobiluomo a nome Marliani nel 1505 fece edificare, nell'area della attuale piazza della Rosa, un edificio di modeste dimensioni e lo destinò a collegio per studenti poveri. Annessa al complesso era stata costruita una chiesetta dedicata alla Beata Vergine, successivamente chiamata della Rosa. E' probabile che la chiesetta fosse stata edificata su di un'altra più antica elencata come S. Maria Conone. La chiesetta della Beata Vergine della Rosa rimase aperta al culto sino allo anno 1790, nel 1875 venne demolita e completamente distrutta. Buona passeggiata Teresa Ramaioli
(Rispondi)
iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 08/06/15 alle 14:39 via WEB
Piazzetta della Rosa--Ubicata al centro dell'antica Faramannia (l'originario insediamento longobardo), piazza della Rosa, ombreggiata dai tigli, si insinua tra le vie del centro storico della città, costeggiando il giardino del Collegio Ghislieri. In una casa di questa suggestiva piazzetta soggiornò il poeta Giosuè Carducci, ospite dell'università. Buona passeggiata. Ciao Teresa Ramaioli
(Rispondi)
alba.estate2012
alba.estate2012 il 08/06/15 alle 16:39 via WEB
Carissimo Dino questo racconto è super in tutti i sensi! Amori che sbocciano a non finire.. ragazze che trovano l'uomo ideale e ricchissimo.. la Ferrari ultimo modello.. ma dove siamo.. nel paese delle meraviglie??? Buon pomeriggio ciaooo Antonella
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 08/06/15 alle 20:00 via WEB
Ciao Antonella - hai ragione. "Siamo nel paese delle meraviglie?" Si, Antonella, siamo nel paese delle meraviglie ... L'amore è come un tappeto di rose profumate. Chi lo conosce lo vive in ogni momento. Buona e felice serata. Dino
(Rispondi)
 
 
alba.estate2012
alba.estate2012 il 08/06/15 alle 20:55 via WEB
Carissimo Dino.. sei un grande poeta! Buona serata, ciaoooo Antonella
(Rispondi)
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