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FAVOLA D'AMORE di Teresa Ramaioli

Post n°20089 pubblicato il 22 Giugno 2015 da dinobarili
 

FAVOLA D'AMORE

di Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 21/06/15 alle 18:33 via WEB
FAVOLA D'AMORE-di Hermann Hesse--- Le trasformazioni di Pictor, meglio nota come Favola d’amore, nata dalle illustrazioni fatte da lui stesso . Questa favola fu scritta, per amore, lo scrittore la dedicò a Ruth Wenger, cantante lirica che diventerà seconda moglie di Hesse due anni dopo. La storia narra dell’arrivo di Pictor in paradiso, luogo nel quale comincia una lunga ricerca della felicità attraverso una serie di trasformazioni imitando la natura che vedeva intorno a sé. E’ infatti un fiore-uccello a dirgli: "La felicità, amico, è ovunque, sui monti e nelle valli, nei fiori e nei cristalli" e poi un serpente su un albero a dirgli di usare una pietra rossa per trasformarsi. Così Pictor diventa un albero, felice per molti anni, ma incompleto. Il rimando all’amore sarà proprio nella decisiva trasformazione, quella nella quale troverà la vera e definitiva felicità. "L’idea della complementarietà e della corrispondenza di valore di principi antagonisti è fortemente presente in tutte le sue pubblicazioni e in tutti i suoi libri…" Solo in due si può trovare completezza, solo in due si può trovare felicità; che poi questo si trovi nell’amore di una donna o nell’ amore di Dio , questo non ha importanza, però rimane la certezza che solo in coppia si possa trovare la vera vita. Le illustrazioni, danno colore ed eleganza, per rendere ancora più incisiva questa favola di poche parole, ma di profondo significato. Hermann Hesse ci ha donato pagine di saggezza, dove la semplicità delle conclusioni si mescola con la fantasia della scrittura e dell’ambientazione, un paradiso luogo non di salvezza, ma di ricerca dell’amore, che una volta trovato diventa inseparabile da noi. Ciao Teresa Ramaioli

 

 

 

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iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 22/06/15 alle 16:58 via WEB
LA PRIMA AUTOSTRADA D’ITALIA----Il progetto dell'autostrada nacque nella mente dell'ingegnere Pietro Puricelli .Nel 1922 aveva partecipato alla realizzazione del circuito di Monza, commissionato dall'Automobil club di Milano.e in seguito a questa esperienza, propose un progetto ideato l'anno prima: un collegamento tra Milano e i laghi di Como e Maggiore. Puricelli aveva le idee chiare, doveva essere riservata alle sole automobili, quindi niente carri, carrozze, biciclette o pedoni. Un'idea azzardata per quel periodo. L'ingegnere superò gli ostacoil anche di carattere burocratico. Per realizzare l'impresa fu necessario eseguire tremila espropri. Costata 90 milioni, secondo Puricelli si sarebbe dovuta ripagare con i pedaggi: 9 lire per le moto, da 12 a 20 per le auto, da 40 a 60 per gli autobus con uno sconto del 20 per cento per il biglietto di andata e ritorno.. Il 21 settembre 1923 a Lainate, l'autostrada fu inaugurata dalla Lancia Trikappa di Vittorio Emanuele III, accompagnato da Puricelli, e seguita dal lungo corteo di automobilisti Nel 1938 l'investimento iniziale era stato interamente ammortizzato, grazie ai mille veicoli al giorno che ben presto iniziarono a fare su e giù tra Milano e i laghi. Nei successivi due anni furono aggiunti i 24 chilometri della Milano-Como, la futura A9, e gli 11 della Gallarate-Sesto Calende, ora A8/A26. Una rete stradale modernissima per l'epoca, che attirò l’attenzione di tecnici e amministratori Dopo il 1923, tutte le altre autostrade costruite nel mondo vengono chiamate “autostrade” usando soltanto la dizione italiana coniata proprio da Puricelli. Ciao Teresa
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iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 22/06/15 alle 17:01 via WEB
CHIESA DELL'AUTOSTRADA---L’idea di costruire una Chiesa tra i campi, ma visibile ed accessibile dall’autostrada, venne all’Ing. Fedele Cova, fondatore della Società Autostrade e la localizzazione praticamente a metà strada tra Milano e Napoli, dunque a Firenze; e nel 1964, ad Aprile e ad Ottobre vennero inaugurate rispettivamente la Chiesa e l’Autostrada. La Chiesa è dedicata a S. Giovanni Battista, è stata costruita tra il 1960 e il 1963 su un progetto dell'architetto pistoiese Giovanni Michelucci. I materiali utilizzati sono pietra e cemento per le pareti ed il rame ossidato per il tetto. Marmo, vetro e bronzo sono stati usati per gli elementi interni. Questa chiesa è chiamata anche la Chiesa della Autostrada del Sole per la sua posizione tra l'Autostrada del Sole A1 e la A11 (autostrada Firenze-Mare). La Chiesa presenta elementi tradizionali e moderni: i primi sono la pianta a croce ed il rivestimento in pietra, i secondi sono il tetto concepito come una tenda e il rame usato per coprirlo.La forma è a tenda per evocare il passaggio dei pellegrini, e l’Autostrada diventava il simbolo dell’abbattimento delle barriere Nord-Sud. Sul sagrato si trova una lapide, in un unico blocco di marmo, con un’iscrizione commemorativa dei Caduti sul lavoro durante la realizzazione dell’opera.La chiesa è ideata come la tappa di un cammino umano che, suggerito dalla "strada", possa continuare anche all'interno della chiesa. "Mi sono reso conto che una tale costruzione- dice l'architetto Michelucci, quando accetta dalla Società Autostrade l'incarico - avrebbe potuto costruire , per se stessa, un luogo d'incontro tra uomini di ogni paese quando, provenienti da ogni parte del continente, percorse le nuove autostrade, sostano per una tappa quasi sempre inevitabile e necessaria a Firenze". Un luogo in cui ognuno possa fare una sosta per guardare dentro di sè , restare in solitudine, oppure unirsi nella preghiera con gli altri fedeli. Ciao Teresa ramaioli
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