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ROSE ROSSE PER CAMILLA racconto (908) di Dino Secondo Barili

Post n°20833 pubblicato il 23 Settembre 2015 da dinobarili
 

Intrigo …

… a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

908

Rose rosse per Camilla

Cinquant’anni è un’età stupenda … sia per l’uomo, sia per la donna. Un’età in cui una persona si sente a metà del guado ... A metà di quel lungo, meraviglioso viaggio (forse troppo breve) che si chiama vita. I cinquant’anni, quindi, vanno festeggiati. Sempre! Un anno fa, la Dott. Camilla, Dirigente di una Agenzia Commerciale del milanese, abitante a Pavia (alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo), ha compiuto cinquant’anni e non voleva festeggiarli. Si giustificò con la sua coetanea e amica Cristina. “Cristina, perché dovrei festeggiare i miei cinquant’anni? Sono single. Sono sola … Tu almeno hai una famiglia. Un marito, i figli …” Non l’avesse mai detto. Cristina reagì. “Camilla, cosa stai dicendo? I cinquant’anni vanno sempre festeggiati. Cinquant’anni si compiono una sola volta nella vita. Ci penso io ad organizzare il tuo compleanno. Conosco una Vecchia Osteria fuori Pavia. L’Oste Giacomino è un organizzatore di compleanni. Lascia fare a me” Quando un’amica si offre con tanto entusiasmo impossibile fermarla. Camilla si sentì perduta. Conoscendo Cristina sarebbe potuto succedere di tutto. D’altro canto a cosa servono le amiche? Cristina, poi, era testarda come un mulo. Quando si metteva in testa un cosa era impossibile farla recedere. Nell’arco di una settimana aveva già organizzato tutto. Camilla ricevette una telefonata secca, decisa, precisa … come se dall’altra ci fosse il Comandante dei Carabinieri. “Camilla, la tua festa è domani, domenica, alle ore 13 … alla Vecchia Osteria fuori Pavia. Ti voglio vedere come una Dea” Rassegnata e un po’ incuriosita, Camilla, non ha avuto scelta. Capì che era meglio prepararsi fisicamente e spiritualmente. Anzi, fece di più. Si recò dalla sua Parrucchiera di fiducia, Elisa, e le diede carta bianca. Elisa era tra le invitate di Cristina al compleanno di Camilla, ma l’interessata non lo sapeva. Dopo il trattamento, Camilla non si riconobbe più. Non solo la cinquantenne era alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo … aveva una messa in piega da fare invidia alle Dive di Hollywood. Cristina aveva pure pensato al vestito. Un vestito che solo un Dea poteva indossare. Ormai era fatta. Camilla doveva dire grazie alla sua amica e … metterci del suo. Cioè il buonumore. Invece, nella notte Camilla ebbe gli incubi. Sognò di essere alla Vecchia Osteria fuori Pavia per il suo cinquantesimo compleanno. Al brindisi si sentì svenire. Cadde tra le braccia dell’amica Cristina la quale la rimproverò. “E no. Mia cara Camilla. Adesso basta fare i capricci. La festa è la tua … e devi goderti pure la sorpresa …” A quel punto Camilla si svegliò. “La sorpresa? Ma di quale sorpresa si sarebbe trattato?” Quando la mente comincia a macchinare non si ferma più. A mezzogiorno della domenica Camilla era già alla Vecchia Osteria fuori Pavia preparata come una Dea. Gli invitati alla sua festa non erano ancora arrivati, ma l’Oste Giacomino l’accolse con una sorriso malizioso. Come dire “Non sai cosa ti aspetta” Fece accomodare Camilla in una saletta appartata. Le diede un leggero analcolico e una rivista femminile per  ingannare l’attesa. Alle tredici, l’amica Cristina si presentò con Carlino, il suonatore di violino. Gli invitati erano schierati nella sala organizzata per il pranzo di compleanno. Camilla rimase di stucco. Oltre a Cristina e Elisa, c’erano le sue compagne e compagni della Quinta B del Liceo. Veramente … non c’erano tutti. Ne mancava uno: Michele. Il compagno di classe con il quale aveva passato il più bell’anno della sua vita. Allora, Camilla era innamorata pazza di Michele. Con lui aveva fatto follie. Fuochi e scintille. Aveva pure rischiato di essere bocciata all’esame di Maturità. Per fortuna che tutto era andato per il meglio. Dopo la Maturità, però, il sogno d’amore di Camilla e Michele si era interrotto. Ora, a cinquant’anni … c’erano tutti. Tranne uno … Il suo antico, primo amore: Michele. Una festa è sempre una festa. Soprattutto se gli amici sono tanti e conosciuti. Al resto ci pensò Carlino, il quale, oltre ad essere un bravissimo suonatore di violino … era un incantatore di prima qualità. A metà pranzo, Carlino annunciò il Fiorista. Già, il Fiorista? Ma cosa ci sta fare un Fiorista a metà del pranzo per i cinquant’anni? Camilla si era fatto la domanda. In quell’istante il Fiorista, un elegante Signore sessantenne, fece un inchino e … “Per la festeggiata … 99 rose rosse” Camilla rimase allibita. I presenti si guardarono in volto con fare interrogativo. Carlino il suonatore di violino cercò di allentare la tensione suonando e cantando “Rose rosse per te” … ma la domanda era nell’aria. Camilla chiese a Cristina se fosse stata lei ad inviare le rose. L’amica rispose di no. Al termine del pranzo, Carlino, il suonatore di violino, face un altro annuncio. “Signore e Signori, prima di cantare tutt’in coro la nota canzone “Tanti auguri a te” la festeggiata Camilla è pregata di accogliere con un bacio il suo antico amore: Michele … “ Nessuno si aspettava un simile annuncio. Michele entrò nella sala come fosse un Dio greco. Entrò nella sala da pranzo. Abbracciò Camilla. La baciò sulla bocca … e questa svenne davvero (ma solo per poco). Come poteva fare altrimenti?  Era nelle braccia dell’uomo che sognava ogni notte. Intorno c’erano la sua amica Cristina. La sua Parrucchiera Elisa. Gli ex compagni della Quinta B del Liceo. Michele parlò. “La vita è una stupenda avventura. Ogni occasione è buon per renderla migliore. Camilla ed io partiremo per quel sogno d’amore che non abbiamo potuto realizzare quando avevamo diciotto anni. Ora, però, parcheggiata qui accanto alla Vecchia Osteria … c’è una fiammante rossa Ferrari con la quale cercheremo di recuperare il tempo passato” Michele baciò lungamente, appassionatamente Camilla e agli invitati al pranzo di compleanno vennero le lacrime agli occhi … lacrime di gioia, naturalmente. (908)

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Commenti al Post:
annamariamennitti
annamariamennitti il 23/09/15 alle 20:49 via WEB
Ciao Dino, bel racconto mi piace cinquant'anni è una bella età non lo dico perché ci sono arrivata anzi fra poco mi accorgo che più passano gli anni e più mi vien voglia di vivere, di fare, di disfare, insomma cose che prima non ci pensavo, che la vita fosse ancora molto lunga ...invece mezzo secolo....noto che mi guardano più ora che a vent'anni ....Secondo me gli invitati piangevano di gioia nel vedere Michele e Camilla così felici ,no piangevano di invidia ciao NOTTE DINO
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 24/09/15 alle 06:19 via WEB
Ciao Annamaria - Hai ragione. Cinquant'anni sono una età stupenda. E' "l'età di mezzo" dove un uomo e una donna sanno e possono tutto. Dino
(Rispondi)
 
 
dinobarili
dinobarili il 24/09/15 alle 06:21 via WEB
Ciao Annamaria - A cinquant'anni l'uomo e la donna sanno cose che a vent'anni non conoscevano ...e ... sapere è potere. Dino
(Rispondi)
chiarasany
chiarasany il 24/09/15 alle 01:42 via WEB
Bel racconto caro amico, veramente come una fiaba della bella cenerentola...non manca la fata matrigna ne la carrozza e neanche il bel cavallo che porterà i due amanti al cielo infinito pieno di stelle e felicità...Tuoi racconti aprono il cuore sognando belle storie e ci diffende della volgarità della vita che oggi ci tocca vivere con momenti grati ed altri non tanto. Un abbraccio con tanto affetto, carissimo Dino, Un dolcissimo racconto ...Chi.-
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 24/09/15 alle 06:08 via WEB
Ciao Chiarasany - la vita è bella e va vissuta BENE. Anche i racconti devono contribuire ... vivere bene e creare armonia, piacere, felicità. Per me, c'è troppa violenza in giro ... e la gente è preoccupata. Dino
(Rispondi)
 
 
dinobarili
dinobarili il 24/09/15 alle 06:11 via WEB
Ciao Chiarasany. Per vivere bene non basta mangiare bene, ma nutrire lo spirito con belle storie d'amore (che finiscono bene). Dino
(Rispondi)
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