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BUON MARTEDI' ... DA PAVIA

Post n°20925 pubblicato il 06 Ottobre 2015 da dinobarili
 

BUON MARTEDI' ... DA PAVIA

6 ottobre 2015

"Chi ama ...

sa quanto è bello l'amore"

Dino


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Commenti al Post:
laura1953
laura1953 il 06/10/15 alle 10:58 via WEB
Buon martedi Dino, che sia pieno di sorrisi di dolcezza e di amicizia un forte abbraccio.Laura CLICCA
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dinobarili
dinobarili il 07/10/15 alle 06:50 via WEB
Ciao Laura - grazie della vista. Passo dal tuo Blog. Un saluto da Pavia per la tua bellissima Valencia. Dino
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iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 06/10/15 alle 17:54 via WEB
BEATRICE D'ESTE---Secondogenita del duca di Ferrara Ercole I d’Este e di Eleonora d’Aragona, Beatrice d’Este nacque il 28 giugno del 1475. Le cronache della corte estense riportano la grande delusione del padre per non aver avuto il tanto atteso erede al ducato di Ferrara, tanto che la piccola Beatrice visse un’infanzia solitaria. Cresciuta a Napoli, verso i dieci anni, Beatrice tornò a Ferrara nell’agosto del 1485, per essere educata agli studi letterari dall’umanista Battista Guarino, già precettore della madre Eleonora. Trascorsa l’adolescenza nello sfarzo della corte estense, tra letterati e grandi scultori e pittori, giunse per la giovane Este il momento del matrimonio, in quanto più di un nobile italiano aveva chiesto la sua mano, nella speranza di stringere alleanza con gli Estensi di Ferrara e gli Aragonesi di Napoli, allora le famiglie più potenti della penisola italiana. Ma il duca Ercole era in accordi con il signore di Milano, Ludovico il Moro, che da quando Beatrice aveva cinque anni mirava a sposarla per allargare il suo dominio dalla Lombardia fino all’Emilia Romagna . Nella primavera del 1480 erano stati concordati i patti nuziali tra le due corti, che portarono la piccola Beatrice alla corte degli Sforza, la mamma era contraria, infatti avrebbe voluto, come sposo della figlia, Gianfranco Gonzaga, un lontano cugino che rimase molto amico della famiglia. Nel 1489, quando Beatrice era quindicenne, a Milano si decise di far incontrare i due promessi sposi, che fino ad allora non si erano mai visti. Dopo una serie di lettere scambiate da entrambi le parti, nel gennaio del 1491 si tenne nella cappella del castello visconteo di Pavia, il tanto atteso matrimonio tra Ludovico e Beatrice. Leonardo da Vinci collaborò ai festeggiamenti che si tennero dal 26 al 28 gennaio presso il castello di Milano con costumi ed invenzioni pirotecniche. Lu¬do¬vico, (nasce a Vigevano il 27 luglio 1452, quarto fi¬glio del duca di Mi¬lano France¬sco Sforza), da Bea¬trice avrà due fi¬gli ma¬schi, Mas¬si¬mi¬liano e Fran¬ce¬sco, e nu¬me¬rosa prole dalle sue molte amanti, la più fa¬mosa delle quali è Ce¬ci¬lia Gal¬le¬rani, le cui fat¬tezze sono ri¬tratte da Leo¬nardo da Vinci nella Dama con l’ermellino. Dei sei anni di vita coniugale tra i due sposi ci rimangono le lettere che Beatrice scrisse al marito e alla sorella Isabella, oggi conservate negli archivi storici di Milano. Beatrice giovane donna attenta e curiosa di tutto quello che la circondava, spesso compiva viaggi nei feudi di Pavia e Vigevano, sempre alla ricerca di novità. Grazie a Beatrice, a Milano arrivarono grandi artisti e letterati, con lo scopo di trovare nuove idee per migliorare il castello e la città. Ma il 3 gennaio del 1497 Beatrice, non appena ventiduenne, morì a causa di complicazioni durante la nascita del suo terzogenito. Distrutto dalla perdita della moglie, Ludovico il Moro iniziò a trascurare gli affari di corte ed in poco tempo andò incontro al declino economico e politico, dopo essere stato catturato dai Francesi in battaglia, morì da prigioniero nel castello di Loches nella Loira il 27 maggio del 1508. Oggi, nella Certosa di Pavia, si può ammirare il sarcofago in marmo, mai utilizzato, che ne riproduce le fattezze insieme all’adorata moglie. Ciao Teresa Ramaioli
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dinobarili
dinobarili il 07/10/15 alle 06:59 via WEB
Ciao Teresa - ricordare il passato per apprezzare il presente. Per esempio il Castello di Pavia, la Certosa di Pavia ... e le bellezze della nostra città. Dino
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iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 06/10/15 alle 17:55 via WEB
10 Maggio 1497--- Nel suo primo viaggio Amerigo Vespucci fu incaricato di seguire una flotta di quattro navi, che andavano alla scoperta di “nuove terre verso occidente”. Partì il 10 maggio 1497 dal porto di Calis (Cadice). Queste navi svolgevano regolari collegamenti tra la Spagna e la colonia fondata da Colombo. Nel maggio 1497 il re ordinò che si imbarcasse anche Vespucci per verificare la situazione reale; c’erano infatti notizie discordanti, e non era chiaro se si dovevano rivolgere a Colombo dei meriti o, al contrario, dovevano essere presi provvedimenti per le ingiustizie fatte ai coloni. La corona controllava costantemente e severamente i suoi funzionari (non mancavano spie e agenti segreti). Prima che Colombo partisse per il terzo viaggio, il re voleva accertarsi, grazie ad una persona affidabile, dello stato effettivo delle cose. Quindi Amerigo si imbarcò per “aiutare a scoprire”. Fu questa la spedizione che confermò l’esistenza di un continente nuovo, negando che si trattasse del Catai: quella era un’isola (Cuba) e quelle vicine erano le coste del Messico. Amerigo Vespucci fu il primo a dichiarare che quello era un nuovo mondo. Le navi di Vespucci erano state ormeggiate a Gomera (Isole Canarie)per otto giorni. In genere i viaggi per l’America facevano sosta a Gomera che era un luogo ideale per approvvigionarsi di acqua, legna, carne, animali (maiali e polli). Lo scopo degli imbarchi di Vespucci non era quello di cercare nuove terre, ma egli voleva soddisfare la sua curiosità scientifica ed apprendere l’arte della navigazione. Desiderava mettere in pratica i suoi studi teorici. In uno scritto parla della vita di bordo, descrive le amache: “dormono in certe rete facte di bambacia molto grande sospese nell’aria..."Ciao Teresa Ramaioli
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dinobarili
dinobarili il 08/10/15 alle 06:22 via WEB
Ciao Teresa - è sempre bello (e utile) leggere le tua "ricerche". Dino
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