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BUONA GIORNATA CON IL DISEGNO DI TERESA RAMAIOLI

Post n°21027 pubblicato il 21 Ottobre 2015 da dinobarili
 

BUONA GIORNATA CON IL DISEGNO DI

TERESA RAMAIOLI


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iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 21/10/15 alle 20:31 via WEB
CHIESA DELLE LUCERTOLE-- LORENTEGGIO-MILANO--L'oratorio di San Protaso al Lorenteggio ¨¨ un antico luogo di culto cristiano posto nello spartitraffico della via Lorenteggio a Milano, Oratorio nel senso di luogo dove si prega (cio¨¨ ¨­rare in latino) quindi una piccola chiesetta. Parte del Lorenteggio faceva parte fino al 1873 del comune dei Corpi Santi.I Corpi Santi di Milano sono stati un comune autonomo, istituito nel 1782, comprendente l'unione amministrativa delle cascine e dei borghi agricoli che si trovavano attorno alla citt¨¤ di Milano. Vi si svolgevano attivit¨¤ agricole, favorite dalla presenza di corsi d'acqua e dalla facilit¨¤ di commercializzazione nella vicina citt¨¤. Nel 1873 il comune dei Corpi Santi di Milano venne annesso alla citt¨¤, mentre il Lorenteggio di Corsico venne annesso a Milano solo nel 1923, anno in cui una ventina di piccoli paesi e frazioni diventarono Milano a tutti gli effetti (Affori, Baggio, Greco, Lambrate, Villapizzone e altri). La piccola chiesa, che risale circa all'anno Mille, nel corso dei secoli fu protagonista di incredibili avvenimenti: secondo alcuni nel XII secolo l'imperatore Federico Barbarossa, dopo aver assediato Milano, vi sost¨° in preghiera; secondo altri, durante la peste del Trecento, il fervore religioso di un eremita ritiratosi al suo interno salv¨° la zona circostante dal terribile contagio; secondo altri ancora, sembra che il conte Federico Confalonieri, usasse l'oratorio, sperduto tra i campi, come covo di cospirazione per organizzare con altri carbonari i moti rivoluzionari del 1820-21, raggiungendo la chiesetta, si dice, attraverso un cunicolo che collegava l'abside dell'oratorio alla Pusterla di Sant'Ambrogio, entro le mura, o addirittura il Castello Sforzesco. L¡¯oratorio avrebbe veramente molte cose da raccontare, compresa la rottura della ruspa che doveva abbatterlo per consentire l¡¯allargamento della via Lorenteggio.Questo curioso fatto ricorda la scena del film ¡°Don Camillo monsignore¡­ ma non troppo¡± in cui i compagni tentano di demolire la piccola cappella della Madonna del Borghello per erigere la ¡°Casa del Popolo¡±, ma il cavo d¡¯acciaio utilizzato stranamente si rompe.Negli anni '50 l'Oratorio, ancora circondato da campi e frequentato ormai solo dalle lucertole, fu soprannominato la Gesetta di¡¯ Lusert (Chiesetta delle Lucertole). Ciao Teresa Ramaioli
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iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 21/10/15 alle 20:32 via WEB
Enrico Cairoli(Pavia, 6 febbraio 1840- Roma, 23 ottobre 1867)-Fu il quarto figlio di Carlo Cairoli e di Adelaide Bono. Studente di medicina dal 1856 all'Università di Pavia, nel 1859 si arruolò tra i Cacciatori delle Alpi per combattere nella Seconda Guerra di Indipendenza. Tornato a Pavia, decise di prender parte alla spedizione dei Mille. Combatté a Calatafimi, e il 27 maggio 1860 fu ferito all'ingresso di Palermo. Laureatosi in medicina nel 1861, nell'agosto 1862 era con Garibaldi in Aspromonte quando la spedizione fu fermata dalle truppe nel nuovo Stato italiano. Arrestato e incarcerato a Varignano, fu liberato dall'amnistia del 5 ottobre 1862 Combatté volontario nella Terza Guerra di Indipendenza, alla fine della quale progettò con il fratello Giovanni un piano per la liberazione di Roma, recandovisi due volte, nell'agosto e nel settembre del 1867, per studiare la possibilità di un'insurrezione diretta da Francesco Cucchi. Enrico e Giovanni, individuati ed espulsi dalla polizia pontificia il 9 ottobre, si unirono a Terni al gruppo di settantasei garibaldini, precedentemente organizzato, che erano in attesa del momento propizio per entrare in Roma. Il 20 ottobre, alla notizia dell'avvenuta insurrezione, si mossero in direzione di Roma, giungendo a ponte Milvio la sera del 22 ottobre.Lla rivolta era fallita, il gruppo, comandato da Enrico Cairoli, si attestò sulle alture di Villa Glori, il 23 ottobre venne attaccato dagli zuavi pontifici. Nel combattimento Enrico fu ucciso e Giovanni ferito. La salma di Enrico, è tumulata a Gropello Cairoli. La sfortunata impresa venne ricordata nel 1883 dal monumento in bronzo eretto nel parco del Pincio, a Roma, opera dello scultore Ercole Rosa, garibaldino che combatté a Mentana.. Buona giornata Teresa Ramaioli
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