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GLI ANGELI DELL'AVVENTO di Teresa Ramaioli

Post n°21300 pubblicato il 01 Dicembre 2015 da dinobarili
 

GLI ANGELI DELL'AVVENTO

di Teresa Ramaioli

 
iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 30/11/15 alle 19:07 via WEB
1 dicembre 2015- LA STORIA DEGLI ANGELI DELL'AVVENTO -Gli angeli dell'Avvento sono quattro, proprio come le quattro settimane che preparano al Natale. Vengono in visita sulla Terra, indossando abiti di un colore diverso, ciascuno dei quali rappresenta una particolare qualità.L'angelo blu. Durante la prima settimana un grande angelo discende dal cielo per invitare gli uomini a prepararsi per il Natale. E' vestito con un grande mantello blu, intessuto di silenzio e di pace.Il blu del suo mantello rappresenta appunto il silenzio e il raccoglimento.L'angelo rosso. Durante la seconda settimana un angelo con il mantello rosso scende dal cielo, portando con la mano sinistra un cesto vuoto. Il cesto è intessuto di raggi di sole e può contenere soltanto ciò che è leggero e delicato. L'angelo rosso passa su tutte le case e cerca, guarda nel cuore di tutti gli uomini, per vedere se trova un po' di amore…Se lo trova, lo prende e lo mette nel cesto e lo porta in alto, in cielo. E lassù, le anime di tutti quelli che sono sepolti in Terra e tutti gli angeli prendono questo amore e ne fanno luce per le stelle.Il rosso del suo mantello rappresenta l'amore.L'angelo bianco. Nella terza settimana un angelo bianco e luminoso discende sulla terra. Tiene nella mano destra un raggio di sole. Va verso gli uomini che conservano in cuore l'amore e li tocca con il suo raggio di luce. Essi si sentono felici perché nell'Inverno freddo e buio, sono rischiarati ed illuminati. Il sole brilla nei loro occhi, avvolge le loro mani, i loro piedi e tutto il corpo. Anche i più poveri e gli umili sono così trasformati ed assomigliano agli angeli, perché hanno l'amore nel cuore. Soltanto coloro che hanno l'amore nel cuore possono vedere l'angelo bianco…Il bianco rappresenta il simbolo della luce e brilla nel cuore di chi crede.L'angelo viola. Nella quarta e ultima settimana di Avvento, appare in cielo un angelo con il mantello viola. L'angelo viola passa su tutta la Terra tenendo con il braccio sinistro una cetra d'oro. Manca poco all'arrivo del Signore.Il colore viola è formato dall'unione del blu e del rosso, quindi il suo mantello rappresenta l'amore vero, quello profondo, che nasce quando si sta in silenzio e si ascolta la voce del Signore dentro di noi.Ciao Teresa Ramaioli

 

 

 

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iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 01/12/15 alle 20:00 via WEB
NAPOLEONE BONAPARTE---Il 2 Dicembre del 1804 nella cattedrale di Notre-Dame, a Parigi, Napoleone Bonaparte è incoronato imperatore. Il 18 maggio del 1804 il Senato di Francia aveva istituito l'Impero e introdotto la figura dell'imperatore dei francesi. L'istituzione era ereditaria e se Napoleone non avesse avuto figli, gli era consigliato di adottarli. Il simbolo della nuova dinastia era l'aquila in volo, lo stesso del Sacro Romano Impero. Napoleone voleva, che a incoronarlo fosse il papa , non a Roma, ma a Parigi. Pio VII, ammalato, non riuscì ad opporsi. Il papa si mosse per Parigi con un mese di anticipo. Il futuro imperatore che gli andò incontrò a Fontaineblù: era in divisa da caccia, fece finta di averlo incontrato quasi per caso. Napoleone fu arrogante : e quando i due salirono insieme sulla stessa carrozza, con scortesia prese per sè il sedile d'onore, per sottolineare che lui era il padrone, un re laico che voleva solo far pesare la sue superiorità sulla figura del papa. La mattina dell'incoronazione, il 2 dicembre del 1804, Notre-Dame era splendida. Napoleone diede disposizioni per la cerimonia, compresa quella che avrebbe rifiutato la comunione,infatti temeva che i preti lo volessero avvelenare. La processione partì dalle Tuileries, tra due ali di folla: durante la cerimonia Pio VII domandò a Napoleone in latino se d'ora in poi avesse utilizzato tutti i suoi poteri perché legge, giustizia e pace regnassero supreme nella Chiesa e nel suo popolo. "Profiteor", rispose. "Prometto". Era desiderio di Pio VII incoronarlo. Ma Napoleone prese la corona a due mani e se la mise sulla fronte. Ciao Teresa Ramaioli
(Rispondi)
iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 01/12/15 alle 20:01 via WEB
2 DICEMBRE---La storia dell'albero di natale----Sembra che l'albero di Natale, così come viene usato oggi, sia nato a Tallin, in Estonia nel 1441, quando fu eretto un grande abete nella piazza del Municipio, attorno al quale uomini e donne, ballavano insieme alla ricerca dell'anima gemella. Questa usanza venne poi ripresa in Germania: una cronaca di Brema del 1570 racconta di un albero che veniva decorato con mele, noci, datteri e fiori di carta. Anche la città di Riga (in Lettonia) è fra quelle che si proclamano sedi del primo albero di Natale: vi si trova infatti una targa scritta in otto lingue, secondo cui "il primo albero di capodanno" fu addobbato in questa città nel 1510. Un'altra notizia sull'uso dell'albero di Natale viene dell'Alsazia: una cronaca di Strasbourgo annota nel 1605: "Per Natale i cittadini si portano a casa degli abeti ('Dannebaum' nel tedesco dell'epoca),addobbati con rose di carta di vari colori, mele, zucchero". Un'antecedente dell'albero potrebbe essere l'antico rito pagano di portare in casa, prima del nuovo anno, un ramo beneaugurante. Nel Medioevo si diffonde la tradizione degli "Adam und Eva Spiele" (giochi di Adamo ed Eva) che prevedevano la ricostruzione nelle chiese dello scenario del paradiso in terra, proprio il 24 dicembre, vigilia di Natale, con tanti di alberi di frutta, simboli dell'abbondanza del mistero della vita. Poi, a questi alberi di frutta si preferirono sempre di più gli abeti. L'abete, il "Tannenbaum", ha la caratteristica "magica" di essere sempreverde, che, secondo una favola, ha avuto come dono da Gesù stesso, per avergli offerto rifugio mentre era inseguito dai suoi nemici. Così non stupisce che l'abete, con la sua sagoma triangolare che rispecchiava anche bene la struttura piramidale e gerarchica della società medievale, diventa nel folclore tedesco anche l'albero cicogna dal quale la levatrice scuote i neonati. Per molto tempo, la tradizione dell'albero di Natale rimase tipica delle regioni a nord delle Alpi. I cattolici la consideravano un uso protestante e solo nel '900 questa tradizione si diffuse anche nel mondo cattolico. Johann Wolfgang Goethe, pur non essendo propriamente di fede cattolica o protestante, amava moltissimo questa usanza e grazie a lui l'albero si impose a Weimar che era il centro culturale dell'epoca. Nella sua famosa opera "I dolori del giovani Werther" l'albero di Natale compare per la prima volta anche nella grande letteratura. Anche i romantici che cercavano di valorizzare le tradizioni popolari non potevano non apprezzare questa antica usanza. In quell'epoca nasce anche la famosissima canzone "Oh Tannenbaum, oh Tannenbaum" che fino ad oggi è la canzone natalizia più cantata in tutta la Germania. Nel nostro secolo assistiamo a una diffusione di questa usanza. Ma anche la festa di Natale non poteva certo fuggire al crescente consumismo. Molte tradizioni natalizie sono ormai quasi sparite ( la recitazione di poesie natalizie da parte dei bambini, il cantare insieme le canzoni di natale, il biglietto che i bambini dovevano inviare a Babbo Natale o Gesù Bambino - a seconda della regione della Germania - elencando i regali desiderati, la preparazione in famiglia dei dolci tipici di Natale.).Ciao Teresa Ramaioli
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