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ASPETTANDO IL NATALE di Teresa Ramaioli

Post n°21402 pubblicato il 16 Dicembre 2015 da dinobarili
 

ASPETTANDO IL NATALE 

di Teresa Ramaioli

 
iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 15/12/15 alle 16:39 via WEB
CALENDARIO DELL’AVVENTO-MERCOLEDI 16 DICEMBRE—NATALE AL FRONTE--- Era il 1917, uno dei terribili anni della prima guerra mondiale. Sulle trincee spirava un vento gelido e c'era tanta neve. I soldati si muovevano cauti, la notte era senza luna, ma serena e tutti avevano paura di incontrare delle pattuglie nemiche, perché il nemico era lì davanti a loro. Ad un tratto un caporale disse sotto voce: «È nato!». «Eh?» fece un altro senza afferrare l'allusione. «Deve essere la mezzanotte passata perbacco. La notte di Natale! Al mio paese mia moglie e mia madre saranno già in chiesa». Un altro compagno osservò: «Guardate là, c'è una grotta. Andiamo dentro un momento, saremo riparati dal vento». Entrarono nella grotta e il più giovane del gruppo si tolse l'elmetto, si sfilò il passamontagna e si inginocchiò in un cantuccio. Il caporale rimase all'entrata e voltò le spalle all'interno con fare superiore: ma era perché aveva gli occhi pieni di lacrime. Il più vecchio del gruppo si tolse i guantoni, raccolse un po' di terra umida e manipolandola qualche minuto le diede la forma approssimativa di un bambinello da presepio. Poi stese il fazzoletto nell'elmetto del compagno e vi depose il Gesù bambino. Si scorgeva appena nella fioca luce delle stelle riflessa dalla neve. Il caporale trascurando ogni prudenza tolse di tasca un mozzicone di candela, l'accese e la pose vicino all'insolita culla. Poi sottovoce uno cominciò a recitare: "Padre nostro che sei nei cieli...". Tutti continuarono e avevano il cuore grosso da far male. Il raccoglimento durò ancora dopo la preghiera. Nessuno voleva spezzare l'atmosfera che si era creata. Improvvisamente alle loro spalle una voce disse.«Fröhliche Weihnachten» (Buon Natale). Una pattuglia austriaca li aveva colti alla sprovvista. Con le armi puntate stavano all'imboccatura della grotta. Mentre i soldati scattavano in piedi la voce ripeté con dolcezza: «Buon Natale ». I nemici abbassarono le armi e guardarono la povera culla. Erano tre giovani e avevano bisogno anche loro di un po' di presepio, anche se povero. Si guardarono confusi, poi si segnarono e cominciarono a cantare «Stille Nacht», la bella melodia natalizia che tutti conoscevano. Tutti si unirono al coro anche se si cantava in lingue diverse. Poi quando si spense l'ultima nota del canto il caporale si avvicinò a uno dei giovani nemici e gli tese la mano che l'altro strinse con calore. Tutti fecero altrettanto, augurandosi il Buon Natale. Poi uno degli austriaci trasse da dentro il pastrano una piccola scarpina da neonato. Doveva essere quella del suo bambino e se la teneva sul cuore, e dopo averla baciata la depose accanto al Bambino Gesù rimanendo per alcuni attimi in preghiera. Poi si voltò di scatto e seguito dai compagni si allontanò voltando le spalle, senza timore, e scomparve nella notte di quel gelido Natale di guerra. L'amore vince l'odio ”Pace in terra agli uomini di buona volontà” cantavano gli angeli attorno alla grotta di Betlemme. Auguri Teresa Ramaioli

 

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iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 16/12/15 alle 19:37 via WEB
CALENDARIO DELL’AVVENTO—GIOVEDI 17 DICEMBRE-----La Scatola – don Bruno Ferrero ---- La bambina stava preparando un suo pacco di Natale. Avvolgeva una scatola con costosissima carta dorata. Impiegava una quantità sproporzionata di carta e fiocchi e nastro colorato. "Cosa fai?" la rimproverò aspramente il padre. "Stai sprecando tutta la carta! Hai idea di quanto costa?". La bambina con gli occhi pieni di lacrime si rifugiò in un angolo stringendo al cuore la sua scatola. La sera della vigilia di Natale, con i suoi passettini da uccellino, si avvicinò al papà ancora seduto a tavola e gli porse la scatola avvolta con la preziosa carta da regalo. "E per te, papi" mormorò. Il padre si intenerì. Forse era stato troppo duro. Dopo tutto quel dono era per lui. Sciolse lentamente il nastro, sgrovigliò con pazienza la carta dorata e aprì pian piano la scatola. Era vuota! La sorpresa sgradita riacutizzò la sua irritazione ed esplose: "E tu hai sprecato tutta questa carta e tutto questo nastro per avvolgere una scatola vuota!?". Mentre le lacrime tornavano a far capolino nei suoi grandi occhi, la bambina disse: "Ma dentro ci ho messo un milione di bacini!". Per questo, oggi c'è un uomo che in ufficio tiene sulla scrivania una scatola da scarpe. "Ma è vuota" dicono tutti. "No. E piena dell'amore della mia bambina" risponde lui. ----- Baci baci Teresa Ramaioli----
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