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GIOVANNI IL VIGNAIOLO racconto (425) di Dino Secondo Barili

Post n°21430 pubblicato il 20 Dicembre 2015 da dinobarili
 

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere,

sono frutto di fantasia,

pertanto non hanno  nulla a che vedere

con persone reali o fatti realmente avvenuti)

425 

Giovanni il vignaiolo

Quando una persona fa il vignaiolo, ed ha una vigna, sa che l’uva che andrà a raccogliere, (e con la quale farà il vino), non sarà “come” quella dell’anno prima. E nemmeno quella di due o dieci anni prima. Sarà sempre “un’uva nuova”, diversa da tutte le precedenti. Giovanni, cinquant’anni, scapolo, vignaiolo dell’Oltrepò Pavese lo sapeva fin da quando era ragazzo e suo padre e suo nonno glielo avevano insegnato. “Giovanni, ricordati che “il vignaiolo” non è un mestiere come gli altri. Ci vuole passione, fatica e sapere. Il sapere deve essere “costruito” tutti i giorni sulla base dell’esperienza quotidiana. Il sapere, inoltre, va conservato nella memoria e migliorato ogni giorno.” Con tali principi Giovanni era arrivato a cinquant’anni, facendo il vignaiolo e curando la sua vigna. Un anni fa, Giovanni ha avuto diversi imprevisti. Innanzi tutto è deceduta sua madre con la quale viveva e aveva potuto togliersi i “vizi e virtù” (le mamme stravedono per i figli maschi… soprattutto quando… è figlio unico). In un primo tempo il cinquantenne si era trovato a disagio… Non doveva più solo pensare alla vigna. Doveva pensare anche alle incombenze della casa. Per fortuna che accanto a casa sua c’era una signora anziana (Delfina, 70 anni) che si era preoccupata di “sostituire”, nelle faccende di casa, la madre… che non c’era più. Delfina era una brava donna senza pretese. Aveva visto Giovanni bambino e visto crescere. Ora, però, si sentiva in dovere di dare consigli. “Giovanni, sei un bel giovane (50 anni!)… cercati una compagna. La vita va vissuta… possibilmente in due.” Delfina apparteneva ad una generazione che stava cedendo il passo. Giovanni, faceva il vignaiolo… ma le donne (in generale) le conosceva bene. “Delfina… non ci sono più le donne della tua generazione. Le donne sono come il vino… non sono mai uguali da un anno all’altro. Oggi, per trovare la donna ideale è come giocare alla lotteria… Se sei fortunato … tutto bene… Altrimenti “ritenta! Sarai più fortunato la prossima volta (forse).” Con simili idee (e pregiudizi) per la testa, il vignaiolo dell’Oltrepò Pavese sapeva benissimo di avere poche speranze… Tuttavia, Giovanni, cominciò a guardarsi intorno. Ad una Mostra dei Vini dell’Oltrepò Pavese, il cinquantenne partecipò come espositore. La Giuria era composta da esperti uomini e donne, tra cui la Dott. Delice, enologa e “assaggiatrice di vini”, quarant’anni, single. La Dott. Delice accettava volentieri di far parte delle Giurie, ma il suo “segreto pensiero” era di incontrare l’uomo giusto con quale condividere la passione “per il vino” e altre “piacevoli” cose… Al primo incontro con Giovanni, Delice capì che aveva trovato l’uomo “ideale”. Non era ancora finita la Mostra dei Vini e i due facevano già coppia fissa. Delice volle conoscere tutto …e di tutto di Giovanni il vignaiolo. Appena saputo della vigna … volle vederla. Da esperta enologa… colse l’aspetto “romantico” della vigna del cinquantenne… Non era passato un mese e aveva già cominciato a discutere le modalità di potatura, gestione e conduzione seguito da Giovanni. Se c’è una cosa che manda “in bestia” un vignaiolo dell’Oltrepò Pavese è “dire che quel che sta facendo è sbagliato”. E’ come accendere “un incendio”. In poco tempo i rapporti tra Giovanni e Delice cessarono completamente. Un giorno di qualche mese fa, Giovanni venne invitato a visitare la vigna di un vignaiolo dalle parti di Santa Maria della Versa (Pavia). Il proprietario aveva avuto un incidente e non era più in grado di curare la vigna. Però, aveva una figlia trentenne, bellissima, di nome Chiara, la quale era una bravissima allevatrice di conigli. Giovanni aveva fatto quattro conti. Lui e Chiara facevano due attività completamente diverse… Pertanto, nessuno dei due avrebbe interferito nell’affari dell’altro. Inoltre, Chiara era nativa dell’Oltrepò… (perciò, “donne e buoi dei paesi tuoi”). A quel punto Giovanni poteva rischiare la convivenza a ragion veduta… Anche se… le donne sono come il vino… mai uguali a quelle delle generazioni precedenti.(425)

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