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GIOCAMO racconto (453) di Dino Secondo Barili

Post n°21703 pubblicato il 17 Gennaio 2016 da dinobarili
 

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

453

Giacomo

Le persone cercano la felicità. La cercano ovunque. In ogni momento. Il fatto è che la felicità è come il bel tempo. Un giorno c’è… e un’altro giorno viene a mancare. Per Giacomo, cinquant’anni, la felicità mancava da un pezzo. Quando un cinquantenne lavora a Milano e abita a Pavia, impiega buona parte del suo tempo per il trasferimento da un posto all’altro. Inoltre, quando durante il giorno una persona ha passato parecchio tempo fuori casa…non vede l’ora di rifugiarsi nel suo “nido” e riprendere quel minimo di “privacy” di cui ha il bisogno… quasi fosse felicità. La felicità vera, però, è nel condividere. Ecco perché Giacomo, un anno fa, si è iscritto ad un Corso di Recitazione. Un anno fa, il cinquantenne aveva capito che “non” poteva limitare la sua vita al lavoro. Essendo single, non poteva trascorrere la vita tra casa e Ufficio. Ora, però, aveva scelto. Si era dato un programma. Due giorni alla settimana sarebbe uscito alla sera per seguire il Corso di Recitazione. Il primo mese era passato in un volo. Le lezioni erano anche un’occasione per condividere con altre persone nuove esperienze. Siccome Giacomo non si era mai occupato di Teatro aveva una curiosità particolare. Aveva l’interesse della scoperta. Comprese che se “il teatro è vita”… la vita è ovunque… anche sul treno che, ogni mattina, lo portava da Pavia a Milano e viceversa. Durante il Corso di Recitazione, un Docente, aveva raccomandato ai partecipanti di osservare le persone… Come si muovevano, come parlavano, come gesticolavano. Il suggerimento non era caduto nel vuoto. Giacomo, aveva cominciato a studiare le persone che viaggiavano con lui sul treno. Alcune erano veramente interessanti. tra queste c’era una quarantenne, Clementina. Pur essendo anni che viaggiava con Clementina, Giacomo non aveva mia sentito la necessità o il desiderio osservarla, di conversare con lei. Ora, però, che il Docente di Recitazione, aveva suggerito l’osservazione… il cinquantenne aveva scoperto qualcosa di interessante nella quarantenne. Per esempio. Clementina, aveva un fisico da favola. Una voce calma. Un gesticolare tranquillo. Giacomo era attratto dalle donne, ma… non aveva una grande pratica con il gentil sesso. Preferiva stare in guardia come gli aveva raccomandato sua madre. Ora, però, ecco Clementina che ogni mattina attirava la sua attenzione. Giacomo colse l’occasione per avviare una conversazione… tipo “Guarda che tempo oggi!” (e giù a parlare del tempo). Anche Clementina rispose cortesemente all’invito di chiacchierare. Anzi, è stata proprio lei a trovare sempre nuovi argomenti di conversazione. Venne così a sapere che Giacomo si era iscritto ad un Corso di Recitazione. Da sempre, Clementina avrebbe voluto fare la stessa cosa, ma non era mai arrivato il momento giusto. Ora, poteva essere l’occasione buona. Clementina chiese a Giacomo se anche lei poteva iscriversi al Corso. Il cinquantenne si informò e la risposta è stata affermativa. Così, da quel momento i due si sono ritrovati tutti i giorni sul treno Pavia – Milano e ritorno… e due volte alla settimana al Corso di Recitazione. Giacomo cominciò a sentirsi contento, quasi felice. Aveva trovato una persona con la quale dialogare, parlare, chiacchierare… Si sa che sono gli interessi (di qualsiasi tipo) che avvicinano le persone. Una volta può essere il gioco. Un’altra la passione per le Mostre di Pittura o, come nel caso di Giacomo e Clementina, il Corso di Recitazione. Erano passati alcuni mesi e, un sabato sera, Giacomo invitò Clementina a mangiare una pizza in Piazza della Vittoria a Pavia. Niente di impegnativo… un semplice incontro tra amici… Era proprio così? Clementina aveva risposto subito all’invito di Giacomo… quasi l’aspettasse… Dopo aver gustato la piazza, Giacomo propose a Clementina di passare la sera al Cinema… Nella penombra della sala il cinquantenne aveva preso la mano della quarantenne… così… tanto per sentirla vicino. Clementina era in attesa del passo successivo… e visto che Giacomo si faceva attendere, prese l’iniziativa. Finse di avere un colpo di sonno e si appoggiò alla sua spalla… e lì scattò la molla che fece “traboccare il vaso”. Il cinquantenne sfiorò la fronte di Clementina con un (quasi) bacio… Si sa che il “primo” bacio è sempre un “dico e non dico”, ma quelli che seguono … sono un fiume in piena. - (453)

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