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PAVIA di Teresa Ramaioli

Post n°21722 pubblicato il 19 Gennaio 2016 da dinobarili
 

PAVIA

di Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 18/01/16 alle 19:31 via WEB
CASCATA DEL CARLONE --MONTE PENICE --PAVIA--I monaci locali vi sfruttavano le saline della fontana presso la Cascata termale del Carlone e usavano il laghetto termale sotto la cascata; il sale prodotto per evaporazione o per ebollizione era superiore per qualità a quello marino, data la presenza di numerosi minerali come lo iodio ed il magnesio; durante la peste che colpì la zona nel 1498 i monaci usavano la cosiddetta acqua miracolosa della sorgente salina e il laghetto termale per bagni, fanghi ed inalazioni come rimedio per il morbo, salvando gli abitanti della zona e tutti i pellegrini che passavano per Bobbio dalla Via Francigena(Via Romea), scendendo dal Monte Penice dopo aver visitato il Santuario e seguendo la mulattiera; da allora la località si chiamo in onore al Santo San Cristoforo e la parrocchia venne confermata come sede monacale autonoma e vi fu usanza da allora di portare la statua della Madonna dal Santuario del Monte Penice fino a San Cristoforo e poi a Bobbio. Ciao Teresa Ramaioli
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iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 19/01/16 alle 12:30 via WEB
GALEAZZO MARIA SFORZA --Il 26 dicembre 1476, giorno di Santo Stefano, Galeazzo volle assistere alla messa mattutina recandosi presso la chiesa di Santo Stefano. Il giorno precedente, Natale, alle tre messe aveva preso parte rimanendo al sicuro nella Cappella Ducale. Appena il duca mise piede sotto il portico della chiesa tre congiurati, Giovanni Andrea Lampugnani, Gerolamo Olgiati, e Carlo Visconti, gli furono addosso coi rispettivi pugnali, l'agguato fu repentino e inaspettato. I colpi inferti al Signore di Milano, anche se sferzati di fretta per il timore di un arresto, risultarono mortali. L’Olgiati e il Visconti si allontanarono velocemente dal luogo del delitto, sfruttando il panico che si era creato nella chiesa. Il Lampugnani fu ucciso dalle guardie . Pochi giorni dopo, i due fuggitivi vennero arrestati e giustiziati nel gennaio seguente. Il clima politico era molto teso , i funerali si tennero la notte stessa, e il corpo fu portato in Duomo. L’inumazione avvenne in un terreno tenuto nascosto , affinché nessuno potesse rinvenire il cadavere. Ma qualcuno, quel cadavere ebbe modo di individuarlo, ebbe anche il permesso di spostarlo da Milano, per dargli una più degna sepoltura. A Melzo, nella chiesa di S. Andrea, durante i lavori di restauro, fu rinvenuto, sotto il pavimento, un cranio di adulto ,non completo, che accese la curiosità degli storici. Il sospetto di essere in presenza dei resti del Duca assassinato nasceva dal fatto che l’amante di Galeazzo, Lucia Marliani, aveva dal Signore di Milano ottenuto in dono il feudo di Melzo. Non era quindi un’ipotesi azzardata supporre che la donna avesse fatto traslare il corpo del Duca, padre dei suoi figli, per inumarlo nella chiesa di Sant’Andrea. Ciao Teresa Ramaioli
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iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 19/01/16 alle 12:31 via WEB
MILANO--- GIARDINI DELLA GUASTALLA--Giardini della Guastalla sono i più antichi di Milano. Si trovano davanti all'Università Statale di Milano quindi sono frequentati da studenti che amano trascorrerci la pausa pranzo , il tempo libero, per leggere o studiare nel tranquillo angolo verde Commissionato dalla contessa Paola Ludovica Torelli della Guastalla e terminato nel 1555, fu realizzato secondo lo stile del giardino all’italiana. Ospitava la fondazione benefica “Collegio della Guastalla”. Nel 1938 il Comune di Milano acquisì l’intero complesso e affidò il progetto di restauro all’architetto Renzo Gerla che si occupò soprattutto di riparare i danni subiti dalla struttura durante la prima guerra mondiale , quando il collegio venne utilizzato come ospedale militare. Il restauro botanico venne invece curato dall’ingegnere Gaetano Fassi Il l muro di cinta venne sostituto con una recinzione per offrire alla vista lo spazio prima nascosto Nel giardino troviamo :la peschiera, un gioiello barocco, con balaustre di pietra e ringhiera di ferro, formata da due terrazze in comunicazione tra loro attraverso quattro rampe di scale, che ha sostituito l’originario laghetto cinquecentesco;l’ edicola seicentesca contentente un gruppo di statue in terracotta –policroma; la “Maddalena penitente assistita dagli angeli” e un tempietto neoclassico opera di Luigi Cagnola; all’esterno del giardino una fontana all’angolo di via della Commenda con via San Barnaba. Specie arboree: acero argentato (Acer saccharinum), albero dei tulipani (Liriodendron tulipifera), arancio trifogliato (Poncirus trifoliata), cedro dell’Atlante (Cedrus atlantica), faggio pendulo (Fagus sylvatica ‘Pendula’), farnia (Quercus robur), ippocastano rosa (Aesculus x carnea), liquidambar (Liquidambar styraciflua), tiglio selvatico (Tilia cordata); tra gli arbusti, eleagno (Eleagnus spp), pittosforo (Pittosporum tobira), cotognastro (Cotoneaster), nandina (Nandina spp), aucuba (Aucuba japonica), mahonia (Mahonia aquifoliu Gli alberi e gli arbusti presenti nel giardino sono stati dotati di cartellini che ne riportano il nome, fissati al tronco ad altezza d’uomo con un chiodo d’acciaio inox (che non danneggia l’albero, )Gli arbusti sono stati corredati di cartellini posizionati su supporto fissato nel terreno in loro prossimità. Il cartellino riporta il nome comune della pianta e di seguito il nome botanico, il descrittore, la specie e la provenienza. Buona passeggiata. DA Milano ciao Teresa Ramaioli
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