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FIORI E CUCINA di Teresa Ramaioli

Post n°21764 pubblicato il 23 Gennaio 2016 da dinobarili
 

FIORI E CUCINA 

di Teresa Ramaioli

 
iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 22/01/16 alle 13:27 via WEB
FIORI E CUCINA --Nel corso dei secoli i fiori venivano usati per guarnire un piatto o una bevanda . Si sono usati, per le occasioni speciali, i petali di rosa; gli antichi romani li utilizzavano assieme alle violette per profumare e insaporire le pietanze servite nei banchetti, mentre nella Londra di Shakespeare, era sorseggiata acqua di rose o liquore aromatizzato con garofani. Sempre con l’essenza delle rose, l’imperatore Carlo Magno amava ingentilire il vino, mentre i nomadi del Sahara, dopo un lungo viaggio nel deserto, per rinfrescare il palato, e lavare mani e viso, offrivano acqua al fior d'arancio. Virginia Galilei, figlia di Galileo ,suora in un convento di Arcetri, ricorda la delicata marmellata di fiori di rosmarino: g.100 di fiori di Rosmarino / g. 200 di acqua /g. 300 di zucchero. Preparazione: •Pulire i fiori di rosmarino distaccandoli dai rametti e mondati da tutte le foglie. •Quindi si pestano dolcemente in un mortaio per ottenere una pasta omogenea. •A parte preparare lo sciroppo facendo bollire l'acqua con lo zucchero •Al pesto di fiori si unisce lo sciroppo ancora caldo e si fa bollire per qualche minuto. •Il composto va quindi invasato avendo l'accortezza di sterilizzare per una ventina di minuti a bagnomaria. Ma fu durante il regno di Elisabetta Iche nelle macedonie di frutta vennero aggiunte le primule, e nell’Inghilterra elisabettiana si iniziò anche a schiacciare i girasoli per ricavare l'olio. Sono stati i cuochi italo spagnoli a creare i fiori di zucca ripieni, e nel Nuovo Mondo, i padri pellegrini usavano le violette per aromatizzare l'aceto, e le margherite gialle(le calendule) per insaporire i brodi di carne. I fiori sono patrimonio dell'erboristeria, eccetto alcune ricette come l'insalata di crisantemi, i petali più delicati del fiore possono essere aggiunti alle insalate, mentre gli altri possono profumare zuppe e minestroni, o dare nuovi sapori ad arrosti di carne o pesce o il riso alla malva.Le foglie di malva, appena spuntate, sono mangiate crude nelle insalate, oppure cotte nelle minestre con orzo o riso. Sempre le foglie cotte, entrano come ingrediente nella preparazione di ripieni per ravioli e polpette. Le contadine del secolo scorso , mettevano dei fiori di malva nel corredo della sposa perché si diceva aiutassero a conservare la bellezza anche con l’avanzare dell’età. Ciao Teresa Ramaioli

 

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