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I GATTI di Teresa Ramaioli

Post n°21775 pubblicato il 23 Gennaio 2016 da dinobarili
 

I GATTI 

di Teresa Ramaioli

 
iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 22/01/16 alle 13:29 via WEB
GATTI---Gli Antichi Egizi iniziarono ad addomesticare i gatti selvatici africani per la loro utilità nella caccia ai topi, in quanto il numero dei roditori era aumentato con l'avvento dell'agricoltura e dell'uso di raccogliere e immagazzinare il grano. Questa abilità è riportata in una filastrocca che serviva ad insegnare agli studenti egiziani il concetto di potenza in matematica: I sette gatti di Ahmes . Uno dei più antichi documenti matematici conosciuti è un rotolo egizio lungo circa 5 m e alto circa 30 cm. Lo scrisse Ahmes nel 1650 a.C. ricopiandolo in parte da testi di tre secoli prima. L'egittologo scozzese Henry Rhind lo acquistò a Luxor, sul Nilo, nel 1858. Per questo si chiama Papiro di Rhind o Papiro di Ahmes. Attualmente è conservato al British Museum. Ahmes, il figlio della luna, è il primo matematico che scrisse il proprio nome su un documento giunto fino a noi. Il problema n.79 del Papiro di Rhind: In una proprietà ci sono 7 case. In ogni casa ci sono 7 gatti. Ogni gatto acchiappa 7 topi. Ogni topo mangia 7 spighe. Ogni spiga dà 7 misure di grano. Quante cose ci sono in tutto in questa storia? Soluzione della filastrocca: Case 71 = 7 Gatti 72 = 49 Topi 73 = 343 Spighe 74 = 2.401 Chicchi 75 = 16.807 Totale 19.607 Vivendo assieme a i gatti quotidianamente ne rimasero affascinati ed iniziarono ad adorarli. Il gatto venne ritenuto dagli Antichi Egizi animale sacro e divino. Il gatto era sacro al Sole e a Osiride mentre la gatta alla Luna e a Iside. Gli Egizi veneravano Bastet, una divinità con corpo di donna e testa di gatta. Bastet era figlia di Iside e sorella di Horus. Era una dea molto potente collegata a Ra ed era simbolo della vita, della fecondità e della maturità. Nella città di Bubastis nel Basso Egitto, c'era un tempio costruito in onore di Bastet. In questo edificio di pietra i gatti vagavano liberamente e le persone li osservavano e studiavano il loro comportamento per trarne consigli e presagi . I gatti avevano il compito di condurre gli uomini al momento della morte nell'aldilà.. L'uccisione di un gatto era punita severamente anche se si trattava di un incidente. Quando il gatto moriva di morte naturale, le persone della casa rispettavano il lutto come per un membro della famiglia, venivano imbalsamati e sepolti . Nei dintorni di Tebe e Menfi sono stati trovati cimiteri contenenti duecentomila mummie circa di gatti. Nel Libro dei Morti egizio si affermava che il gatto possedesse nove anime e godesse di nove vite successive.Ciao Teresa Ramaioli

 

 

 

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Commenti al Post:
iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 23/01/16 alle 12:58 via WEB
LUNA----La Luna ha sempre avuto grande influenza sulle paure umane e l'immaginazioni. La luce lunare, che è la luce solare riflessa dalla superficie della Luna e di ritorno sulla Terra, si dice sia potente. Nel 1950 le donne ritenevano che appendere pannolini di stoffa dei figli fuori al chiaro di luna portasse sfortuna. Nel 1600 era credenza comune che chi dormiva sotto la Luna piena rischiava la pazzia, la cecità, o di trasformarsi in un lupo mannaro, solo nel caso accadesse nella notte di un venerdì. Indicare la Luna è considerato un porta sfortunata. Secondo una superstizione dalle isole britanniche, chi punta la Luna nove volte non può entrare in Paradiso. Non è chiaro se le nove volte siano intese di fila (che sarebbe abbastanza facile da evitare, per assicurarsi un posto in cielo) o per tutta la vita (ogni persona dovrebbe avere buona memoria e arrivare ad un massimo di otto volte per poter andare in Paradiso). A causa del bagliore argenteo della Luna, anticamente si credeva che fosse formata da argento. Da allora il metallo divenne uno dei suoi simboli. Alcune superstizioni riferite alla Luna nuova dicono che vedere la falce sottile sopra la spalla sinistra porti fortuna e che ogni desiderio espresso al primo sguardo della Luna nuova si avvererà. I superstiziosi credono che il tempo della Luna nuova è propizio per la semina, il corteggiamento l'avvio di nuove iniziative o di viaggi, il taglio dei capelli o le unghie per una crescita migliore. Molti agricoltori e giardinieri prendono in considerazione le fasi della Luna quando decidono di seminare i loro raccolti. Ciao Teresa Ramaioli
(Rispondi)
iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 23/01/16 alle 12:59 via WEB
LUNA---Nella Letteratura italiana la parola "Luna" appare nel Cantico delle creature di San Francesco: "Laudato sì, mì signore per sora Luna e le stelle; ..." nel 1224. Dante Alighieri dedica alla Luna molte terzine della Commedia ed il secondo canto del paradiso è quasi un trattato su di essa. In Leopardi la Luna diventa ispiratrice di molte poesie e riflessioni filosofiche come nel Cantico di un pastore dell’Asia minore. Nella letteratura più recente essa conserva la sua dimensione mitica ed emotiva ma tratta anche la parte scientifica. Italo Calvino nelle sue Cosmocomiche di tema lunare, scritte nella prima metà degli anni sessanta, fa precedere dati scientifici, esposti con oggettività, allo sviluppo della sua "fiaba".La Luna è venerata dagli Egizi, dai Fenici, dai Persiani, dai Greci, dai popoli italici e dai popoli di tutto il mondo.Il suo culto è presente anche se in modi diversi, presso tutte le culture e le antiche civiltà. Ci sono ben 1008 nomi diversi per indicare il nostro satellite.Gli antichi Egizi l'adoravano col nome di Iside sul cui petto e sul capo era rappresentata una falce crescente Per gli Assiri ed i Babilonesi si chiamava Sin-Samas-Istharn. Questo dio era considerato come l’astro che cresce e decresce creando se stesso. Nella Fenicia era molto diffuso il culto di Astarte, raffigurato con una falce di Luna sulla fronte. Ciao Teresa Ramaioli
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