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MILANO di Teresa Ramaioli

Post n°21792 pubblicato il 25 Gennaio 2016 da dinobarili
 

MILANO

di Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 24/01/16 alle 18:31 via WEB
MILANO---Il vicolo è dedicato ai lavandai e non alle lavandaie, perché nell'Ottocento ad occuparsi del servizio di lavaggio erano gli uomini organizzati in una vera e propria associazione. Infatti, la confraternita dei Lavandai di Milano risale al 1700. Sant’Antonio da Padova è il loro protettore e a lui è dedicato un altare nella chiesta di Santa Maria delle Grazie al Naviglio, ubicata a 100 metri circa dal Vicolo dei Lavandai, lungo l’Alzaia Naviglio Grande. Il ruscelletto (“el fossett” in lingua milanese) è alimentato dalle acque del Naviglio Grande. Un tempo le lavandaie, munite di secchio, sapone, spazzole e candeggina stavano inginocchiate sul “brellin” di legno, strofinando i panni sugli stalli di pietra e ancora visibili nel vicolo. Il detersivo usato dalle lavandaie era costituito dal cosiddetto “palton”, una paste semidensa a base di cenere, sapone e soda. L’atmosfera del luogo ha ispirato molti scrittori e storici della vecchia Milano, nonché poeti che a questo angolo dell’antica Milano hanno dedicato i loro versi. Da ricordare, la poesia “Vicol di Lavandée” di Luigi Cazzetta, vincitore nel 1964 del premio Carlo Porta e a cui sono dedicati i giardini di piazzale Gorini. Ciao Teresa ramaioli
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iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 25/01/16 alle 19:34 via WEB
Io ti auguro del tempo" di Elli Michler Io ti auguro non tutti i possibili regali. Io ti auguro solo quello che la maggior parte della gente non ha: Io ti auguro del tempo per gioire e per ridere, e quando lo usi puoi cambiare qualcosa là fuori. Io ti auguro del tempo per il tuo fare, per il tuo pensare, non solo per te stesso, ma anche per regalarlo. Io ti auguro del tempo per non avere fretta e per correre, ma il tempo per poter essere soddisfatto. Io ti auguro del tempo non solo così per poterlo sprecare. Io ti auguro che ti possa restare del tempo per stupirti, e del tempo per avere fiducia, invece che guardare come passa il tempo nell'orologio. Io ti auguro del tempo per poter afferrare le stelle e tempo per crescere, cioè per maturare. Io ti auguro del tempo per sperare di nuovo e per amare, non ha senso rinviare questo tempo. Io ti auguro del tempo per trovare te stesso, ogni giorno, ogni ora per trovare la felicità. Io ti auguro del tempo anche per perdonare gli altri. Io ti auguro di avere tempo per vivere... (Elli Michler)---Buona giornata Teresa Ramaioli
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iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 25/01/16 alle 19:35 via WEB
PAVIA---Il castello di Pavia iniziato nel 1360 per volontà dei Visconti, Signori di Milano, fu completato nel 1366 con un giardino, concepito come “luogo di delizia” destinato allo svago della corte. Da qui, su iniziativa di Gian Galeazzo Visconti, prese avvio la formazione di un grande parco riservato ai principi, per la caccia e lo svago, e soprattutto per rappresentare la magnificenza della dinastia e stupire per l’estensione e per la ricchezza della fauna e della flora. Fu progettato in una località ampia, pianeggiante, fertile, ricca di acque e di vegetazione, attraversata da una roggia perenne; era circondato da mura provviste di porte in corrispondenza delle vie di transito e di mezzeporte per lo scorrimento dei corsi d’acqua. I Visconti lo avevano popolato di ogni tipo di selvaggina e di animali esotici seguendo il modello dei parchi di caccia di Federico II, ma probabilmente anche i suggerimenti di Bernardo da Venezia, l’architetto progettista del Castello, che doveva conoscere i racconti delle battute di caccia del Gran Khan con i cani, i falconi ed il leopardo, riferiti da Marco Polo. All’interno del Parco vi erano anche zone coltivate a segale, frumento e vite; boschi di varie essenze come ontani, olmi, roveri, salici castagni e costruzioni come il castello di Mirabello sede del guardiano del Parco, la villa di delizie La Torretta e cascinali. Il Parco Visconteo è stato il primo parco principesco interamente “progettato”, e fu preso a modello per tutti i parchi reali realizzati fino al XVIII secolo in Europa. Ciao Teresa Ramaioli
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