« CIAO MONELLACCIO 19BUONA GIORNATA CON IL DI... »

CIOCCOLATINI di Teresa Ramaioli

Post n°22046 pubblicato il 16 Febbraio 2016 da dinobarili
 

CIOCCOLATINI 

di Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 13/02/16 alle 15:55 via WEB
CIOCCOLATINI--L'origine delle praline risale al 1671 e l'aneddoto che le riguarda è assai divertente. Il duca francese Plessis-Praslin era seduto a tavola e stava attendendo il dolce, quando nelle cucine ducali successe il finimondo: un maldestro aiutante di cucina era scivolato e aveva fatto cadere in terra un piatto di mandorle. Mentre il capocuoco rincorreva il garzone per sgridarlo, sarebbe inciampato a sua volta, rovesciando sulle mandorle una casseruola di zucchero caramellato. A questo punto il cuoco, terrorizzato avrebbe cercato di raccogliere l'impasto e di modellarlo prima di servirlo in tavola. Il duca,, una volta assaggiato quest’insolito dolce, ne sarebbe rimasto così colpito, da decidere di assegnargli il proprio nome: "Prasline". Attualmente con praline si indica un’intera classe di dolcetti di cioccolato ripieni con creme, sciroppi, liquori o frutta candita. Buon San Valentino a tutti gli amici del blog Teresa Ramaioli

 

Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
La URL per il Trackback di questo messaggio è:
https://gold.libero.it/paviastoria/trackback.php?msg=13357918

I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
 
Nessun Trackback
 
Commenti al Post:
iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 16/02/16 alle 12:42 via WEB
Castello Sforzesco di Milano---- Il grande affresco sulla volta della Sala delle Asse è una importante decorazione artistica di Leonardo da Vinci, è un pergolato di frutta e nodi con l’araldica di Ludovico. E' noto che Leonardo da Vinci avesse una vera e propria passione per rebus e sciarade, veri intrecci (nodi) della mente. Leonardo ha spesso utilizzato il nodo come firma. La Sala delle Asse è una delle stanze più suggestive del Castello, dove Leonardo lavorò, nascosto da decine di strati di pittura sovrapposta nei secoli c’è un esteso pergolato formato dai rami fioriti e fittamente intrecciati ai quali si annoda, con un gioco prezioso, una corda d'oro. Al culmine dell'intreccio vegetale è rappresentato lo stemma araldico degli Sforza. Il capolavoro è tornato alla luce grazie al lavoro certosino dei restauratori, realizzato con bisturi per non intaccare l’intonaco originale. La sala è detta Camera dei Moroni, dedicata a Ludovico Sforza detto il Moro per l’incarnato scuro, ma anche per il lavoro di valorizzazione della produzione della seta, che si basava su estensive colture del gelso (in latino morus). Ciao Teresa Ramaioli
(Rispondi)
iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 16/02/16 alle 12:43 via WEB
Ciao Dino, oggi , a pranzo, Carlo ha parlato della sua collezione di lattine. Incuriosita, ho voluto fare un passo nel passato, e sono andata a vedere da dove e da quando la storia della birra in lattine ha preso il via. Era il 24 gennaio 1935, quando la Gottfried Krueger Brewery (Gkb) mise in commercio le prime birre in lattina a Richmond, Virginia. Una novità contagiosa che in pochi mesi conquista altri 37 produttori negli Stati Uniti. E pensare che l'era del proibizionismo era terminata appena due anni prima. I primi tentativi di costruire le lattine avevano avuto luogo nel lontano 1909, ma non avevano condotto da nessuna parte. La birra non si adattava al nuovo involucro perché il contenuto eccessivo in anidride carbonica faceva esplodere le sottili giunture di latta. La soluzione arrivò nel 1933, quando vennero realizzate nuove latte che non esplodevano né rilasciavano ioni metallici nel liquido. Fu così che la Gkb scese a patti con la American Can per installare una linea di produzione sperimentale. Dopo che l'American Can ebbe sviluppato un processo di rivestimento che rinforzava l'interno della confezione, la Gkb produsse una prima partita di 2000 pezzi da far testare nel 1933 Il 91% dei partecipanti aveva apprezzato il gusto della birra.in lattina. Finalmente, il 24 gennaio del 1935 le lattine della Gkb fanno il loro esordio sul mercato. Sarà un successo senza pari, sebbene i giornali avessero liquidato la storia delle nuove confezioni dicendo che non sarebbero mai riuscite a rimpiazzare le bottiglie. Eppure, i nuovi contenitori erano ideali per il trasporto, oltre a essere più economici e sicuri del vetro. Gli altri birrifici fiutarono l'affare e si misero sulla scia dei pionieri della latta.. Con il passare degli anni, le lattine hanno subito diverse modifiche, a partire dal sistema di apertura. In origine, la sommità delle latte era completamente ermetico e per aprirla c'era bisogno di praticare un buco servendosi di una sorta di punteruolo. Le cose cambiarono agli inizi degli anni '60, quando Ermal Fraze introdusse l'apertura a linguetta verso l'esterno (quella che procura tagli sulle dita). L'apertura a pressione verso l'interno – più sicura, ma meno igienica – venne introdotta dalle bibite Pepsi negli anni '70. Nel 1958 l' alluminio arriva a sostituire il metallo nel confezionamento delle lattine. Ciao Teresa Ramaioli
(Rispondi)
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero.
 
 
 
 

Archivio messaggi

 
 << Agosto 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
      1 2 3 4
5 6 7 8 9 10 11
12 13 14 15 16 17 18
19 20 21 22 23 24 25
26 27 28 29 30 31  
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 72
 

Ultime visite al Blog

Arianna1921cassetta2saturno_leofosco6dinobarilidanielemi13acer.250Dott.Ficcagliaamorino11communitywindil.passovulnerabile14BeppeCassismariateresa.savino
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
I messaggi e i commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963