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PAVIA di Teresa Ramaioli

Post n°22141 pubblicato il 24 Febbraio 2016 da dinobarili
 

PAVIA 

di Teresa Ramaioli


 
iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 23/02/16 alle 10:15 via WEB
PONTE COPERTO DI PAVIA- Il Ponte Vecchio è uno dei simboli di Pavia, fu costruito in epoca comunale (1354) sui ruderi massicci di un ponte romano. Su progetto di Giovanni da Ferrara e di Jacopo da Gozzo, il ponte fu costruito in poco + di due anni, e ciò alimentò la leggenda popolare che il ponte sia stato eretto dal Diavolo in una notte di tempesta.La struttura poggiava su sei piloni e sette arcate disuguali. Il ponte era coperto fin dai primi tempi: nel 1583 la copertura fu sostituita con un nuovo tetto, sostenuto da cento pilastri di granito. Nel settecento , sul pilone centrale fu costruita una cappelletta votiva dedicata a San Giovanni NEPOMUCENO . Il Ponte medievale fu distrutto dai bombardamenti del 1944. Quello che vediamo oggi è la ricostruzione , effettuata nel 1951. Il ponte nuovo fu rifatto una quindicina di metri + a valle , ed è + largo dell’antico. La nuova struttura è ancora a schiena d’asino, come quella medievale, ha ancora cento colonnette di granito che sorreggono il tetto, ha ancora la cappella votiva. (cappella da vedere…bellissima)Ciao a tutti gli amici del blog – Teresa Ramaioli

 

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iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 24/02/16 alle 19:11 via WEB
IL CAVOLO---Nell'antichità il cavolo godette di una fama straordinaria non solo come alimento crudo o cotto, ma anche come rimedio a tanti malanni. Catone il censore ne fu un grande consumatore ed estimatore, considerandolo il migliore dei rimedi naturali della tradizione romana, contro le pericolose manipolazioni della medicina greca. Questo robusto ortaggio, nelle sue diverse varietà, ha costituito per secoli un caposaldo alimentare, immancabile nelle zuppe e minestre, da solo o accompagnato da altri ingredienti come la carne di maiale nella casseula lombarda. Nell'immaginario dei contadini l'ortaggio ha una valenza simbolica particolare, interessante è la similitudine istituita tra il ciclo vitale del cavolo, seminato a marzo viene raccolto nove mesi dopo, a novembre, come la gestazione umana. Alle contadine che estraggono con le due mani con gesto roteante la "testa" da terra e tagliano la radice (il "cordone ombelicale"), come vuole un detto popolare , viene dato il nome di "levatrici". Il cavolo è collegato a fertilità, abbondanza di prole , disponibilità di cibo . E come vuole la tradizione popolare, sopravvive il mito dei bambini che nascono dai cavoli o sotto i cavoli . Ciao Teresa ramaioli
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iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 24/02/16 alle 19:12 via WEB
IL CEROTTO (1921)Morire d'infezione per ferite e tagli non era così raro fino a un secolo e mezzo fa. Un rimedio era stato individuato nell'utilizzo di garze imbevute di acido fenico, che però irritava la cute.,si era passati a prodotti sterili, per tenere lontani batteri e germi. Le prime forme di medicazioni sterili vennero brevettate nel 1845 da due medici americani Horace Harrell Day e William H. Shecut. Consistevano in preparati ricavati dalla nitrocellulosa, che venivano sciolti in etere etilico e poi applicati sulle ferite, applicandovi sopra bende di cotone. L'idea era venuta a due imprenditori Robert Wood Johnson e George Seabury, ma fu il primo a metterla a profitto dando vita nel 1886 a una propria azienda, la Johnson & Johnson. Circa trentacinque anni più tardi, un impiegato della stessa società, Earle Dickson, si presentò ai suoi capi con un'idea geniale. L'intuizione gli era venuta osservando sua moglie Josephine mentre lavorava in cucina. Per medicarle i piccoli tagli e le scottature gli era balenata una soluzione che permettesse di tenere la ferita in condizioni sterili, consentendo di continuare le sue faccende domestiche. Prese una striscia adesiva e vi posizionò al centro un tampone di garza, ricoperta con crinolina per mantenerla sterile e sicura. Aveva inventato il cerotto moderno. L'idea conquistò il presidente James Wood Johnson ,fratello di Robert, che la trasformò in pochi mesi in un prodotto su larga scala, lanciato nei negozi il 18 maggio del 1921. La nuova medicazione incontrò il favore della gente, diventando un oggetto irrinunciabile in qualsiasi armadietto domestico o cassetta di pronto soccorso sui luoghi di lavoro. Per la J&J fu un successo commerciale, per Dickson l'occasione di una promozione professionale, che lo portò alla poltrona di vicepresidente della società. Ciao Teresa Ramaioli
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