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PAVIA di Teresa Ramaioli

Post n°22216 pubblicato il 29 Febbraio 2016 da dinobarili
 

PAVIA 

di Teresa Ramaioli


 
iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 28/02/16 alle 12:51 via WEB
L’IDROSCALO PAVESE— L’idroscalo fu voluto dalla Società Aerei di Trieste e progettata da Giuseppe Pagano Pogatschnig. Il progetto strategico era di collegare Torino con Trieste, prevedendo una tappa intermedia per le operazioni di assistenza al volo: la tappa intermedia scelta fu Pavia. Trieste disponeva di una base logistica galleggiante per voli di idroscivolanti e in breve tempo fu sostituita da una struttura fissa. Torino, sfruttando il percorso fluviale del Po, nell'area del Valentino, realizzò un idroscalo fluviale fra il ponte Umberto e il Ponte Isabella. I lavori per la costruzione dell'idroscalo pavese iniziarono nell'Aprile 1925 e, solo 1 anno dopo, fu inaugurato, il primo aprile 1926, da Mussolini. L'imponente costruzione, appoggiata su pilastri alti 7 metri, rappresentò uno dei primi esempi di architettura razionalista a Pavia. La moderna struttura pavese era lo scalo intermedio della prima linea aerea regolare italiana per il trasporto passeggeri e aveva un numero civico, il n. 51 del Lungo Ticino Sforza. L’itinerario prevedeva la partenza da Torino, tappa a Pavia, partenza per Venezia, breve tappa nella città lagunare e quindi arrivo a Trieste. Il giorno successivo il viaggio inverso. Il percorso completo era di quasi 600 chilometri e il costo per passeggero di poco superiore alle 350 Lire. La sosta a Pavia era necessaria per poter effettuare le operazioni di rifornimento carburante e le verifiche tecniche all'idroscivolante, durante tale sosta ai passeggeri era offerta la possibilità di potersi ristorare nella struttura dell'idroscalo grazie alla presenza di un ottimo ristorante. Poiché la carlinga dei velivoli non veniva ancora pressurizzata e vi erano abbondanti spifferi, ai viaggiatori, inclusa nel biglietto, veniva offerta una coperta e una borsa dell'acqua calda per difendersi dal freddo e dei batuffoli di ovatta per attutire il rumore del motore posizionato sulle loro teste. La Tappa pavese sulla linea Torino - Trieste rappresentò una importante risorsa per le necessità di comunicazione di buona parte della Lombardia al punto che Milano si collegò con l’Idroscalo di Pavia tramite autocorriere che arrivavano e partivano in coincidenza con i voli. Naturalmente il servizio aereo, oltre al trasporto passeggeri garantiva il rapido trasferimento della posta e delle merci di piccole dimensioni. All' inizio degli anni 50, con la nascita di aeroporti terrestri, l'attività pubblica degli idroscali fu sospesa. Saluti da Pavia Teresa Ramaioli

 

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iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 29/02/16 alle 19:15 via WEB
INVITO ALLE NOZZE DI LORENZO IL MAGNIFICO-----A soli venti anni Lorenzo Dé Medici illuminò con la sua stella Firenze, dove governò con grande fermezza e larghezza di vedute guadagnandosi l'epiteto di Magnifico . Nello stesso anno furono celebrate le sue nozze con Clarice Orsini, giovane dell'aristocrazia romana. L'avvenimento fu celebrato con molti, fastosi festeggiamenti. Per l'occasione molti furono i regali offerti dal contado fiorentino e dalle città toscane. Questi avvenimenti sono narrati con ricchezza di particolari da Piero di Marco Parenti, uno degli invitati che li descrisse allo zio materno Filippo Strozzi, esule a Napoli. “Arrivarono al Palazzo di Via Larga centocinquanta vitelle, quattromila fra galline e papere, pesci, cacciagione e moltissime botti di vini "nostrali e forestieri" che Lorenzo generosamente distribuì al popolo anche prima di imbandire i veri e propri banchetti che si svolsero dalla domenica al martedì. Questi festeggiamenti fastosi sono richiesti dall'importanza della stirpe Orsini cui appartiene la sposa Clarice che fa il suo ingresso al palazzo a cavallo, accompagnata da un corteo di cavalieri. Le finestre della camera di Lorenzo sono ornate di rami d'olivo, simbolo di pace. Vengono allestiti cinque banchetti nel portico, nella loggia e nel cortile del palazzo; le tavole delle dame e quelle dei cavalieri - come vuole la regola del tempo - sono rigorosamente separate. Il tavolo della sposa si trova nella loggia e ad esso sono sedute cinquanta giovani nobildonne, mentre quelle anziane siedono all'interno del palazzo presiedute dalla madre dello sposo, Lucrezia Tornabuoni; nell'androne sono i giovani con Lorenzo e Giuliano e in altro tavolo gli anziani della città. Ma altre mense imbandite di vivande sono sistemate sia all'interno del palazzo sia sulla strada onde tutta la città - anche quella dei popolani - possa godere di questi festeggiamenti. Tutte le portate sono precedute da squilli di tromba; i portatori si fermano ai piedi dello scalone e solo a un cenno stabilito dello scalco si dirigono parte al piano superiore e parte nelle logge in modo che le vivande a un tratto si posavano in ogni luogo. Anche l'apparecchiatura della tavola è accuratissima. Circondavano il David, la famosa statua bronzea di Donatello, alte tavole ricoperte da tovaglie; agli angoli enormi bacili d'ottone con i bicchieri; così anche è apparecchiato nell'orto attorno alla fontana. Sulle tavole una grande tazza d'argento colma d'acqua per rinfrescare bicchieri e bibite. Poi le saliere d'argento, forchette e coltellerie, mandorle confettiere . Ogni tavolo era inoltre rallegrato da danze, musiche e piccoli spettacoli. L'abbondanza e la generosità dei festeggiamenti per le nozze di Lorenzo de' Medici e Clarice Orsini sancirono in qualche modo la politica di relazione fra la città e la Signoria che la governava basata sulla magnificenza. Ciao Teresa Ramaioli
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iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 29/02/16 alle 19:18 via WEB
PAVIA----Pavia, Romagnese, il giardino alpino Agli amanti della natura e delle passeggiate nel verde, Pavia offre molto. Si parte dallo storico Parco Vernavola, senza dimenticare la natura delle sponde del Ticino. Il Parco della Vernavola è ciò che rimane dell'antico Parco Visconteo del XIV secolo. Gli orti botanici più interessanti da visitare sono l'Orto Botanico dell'Università di Pavia, i pieno centro storico, e il giardino Alpino di Pietra Corva sulle colline dell'Oltrepo. L'Orto Botanico dell'Università di Pavia, in via S. Epifanio 14, fu fondato nel 1773 dagli Asburgo d'Austria nei locali dell'ex convento di S. Epifanio. E' grande circa tre ettari, molto se si pensa alla sua posizione nel centrocittà. I visitatori potranno ammirare l'arboreto, la serra delle piante, la serra caldo-umida, le angiosperme, le gimnosperme e numerose altre collezioni. Il Giardino Alpino di Pietra Corva si trova nel comune di Romagnese e fa parte della Rete degli Orti Botanici della Lombardia, insieme a quelli di Bergamo, Bormio, Milano Brera, Milano Cascina Rosa. Il giardino, specializzato in piante montane (ne ospita circa 1300 specie, sorge a 950 metri di altitudine, sulle pendici del Monte Pietra di Corvo ed è stato fondato da Antonio Ridella veterinario, naturalista e grande appassionato di botanica. Ciao a tutti gli amici del blog Teresa Ramaioli
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