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BUONA GIORNATA CON IL DISEGNO DI TERESA RAMAIOLI

Post n°22245 pubblicato il 02 Marzo 2016 da dinobarili
 

BUONA GIORNATA CON IL DISEGNO DI

TERESA RAMAIOLI


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iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 02/03/16 alle 19:45 via WEB
MILANO----Al Carrobbio ,vecchia zona di Milano vicino a via Torino,sorgeva la Porta Ticinensis delle mura romane e c’era un ponticello che scavalcava il Nirone, ruscello oggi sparito; da qui partiva la strada che collegava Mediolanum con il Ticino e con Pavia; nel mezzo del crocicchio nel 1577 San Carlo fece porre la croce di San Materno, per consentire ai malati di peste di seguire dalle proprie case la messa che vi si celebrava. Nel 1658 venne aggiunta una colonna sormontata da due angeli recanti una croce e la dedica venne estesa a S. Carlo. Nel 1786 venne rimossa Si racconta che al “Carrobbio”, nelle ore notturne, si possono sentire i lamenti dei malati di lebbra che provengono da una delle due torri che nel ‘500 affiancavano Porta Ticinese, chiamata “Torre dei Malsani” ,nelle vicinanze vi era il lebbrosario dove venivano ricoverati gli appestati per evitare la diffusione della lebbra Il Carrobbio fu sede della Santa Inquisizione, sede dove si ufficializzava la libertà degli schiavi Il Manzoni nei “Promessi Sposi” descrive il Carrobbio come “una delle parti più desolate di Milano”. La zona fu rifugio di truffatori, briganti, prostitute ,ma veniva anche scelto come luogo di incontri per cause di amore. Al Carrobbio,si narra la storia d’amore di due ragazzi Regilda e Roberto sono due giovani innamorati contrastati dal padre di lei. Roberto denunciato per stupro dal genitore di Regilda dovrà lasciare Milano.Anche Regilda abbandona Milano alla ricerca di Roberto ma subirà , violenze, ingiustizie e solo dopo lungo tempo riuscirà a ritrovare l’amato. Troppo tardi , Regilda muore, il tempo del loro amore è finito. Ciao Teresa Ramaioli
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iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 02/03/16 alle 19:47 via WEB
MILANO----Al Carrobbio ,vecchia zona di Milano vicino a via Torino,sorgeva la Porta Ticinensis delle mura romane e c’era un ponticello che scavalcava il Nirone, ruscello oggi sparito; da qui partiva la strada che collegava Mediolanum con il Ticino e con Pavia; nel mezzo del crocicchio nel 1577 San Carlo fece porre la croce di San Materno, per consentire ai malati di peste di seguire dalle proprie case la messa che vi si celebrava. Nel 1658 venne aggiunta una colonna sormontata da due angeli recanti una croce e la dedica venne estesa a S. Carlo. Nel 1786 venne rimossa Si racconta che al “Carrobbio”, nelle ore notturne, si possono sentire i lamenti dei malati di lebbra che provengono da una delle due torri che nel ‘500 affiancavano Porta Ticinese, chiamata “Torre dei Malsani” ,nelle vicinanze vi era il lebbrosario dove venivano ricoverati gli appestati per evitare la diffusione della lebbra Il Carrobbio fu sede della Santa Inquisizione, sede dove si ufficializzava la libertà degli schiavi Il Manzoni nei “Promessi Sposi” descrive il Carrobbio come “una delle parti più desolate di Milano”. La zona fu rifugio di truffatori, briganti, prostitute ,ma veniva anche scelto come luogo di incontri per cause di amore. Al Carrobbio,si narra la storia d’amore di due ragazzi Regilda e Roberto sono due giovani innamorati contrastati dal padre di lei. Roberto denunciato per stupro dal genitore di Regilda dovrà lasciare Milano.Anche Regilda abbandona Milano alla ricerca di Roberto ma subirà , violenze, ingiustizie e solo dopo lungo tempo riuscirà a ritrovare l’amato. Troppo tardi , Regilda muore, il tempo del loro amore è finito. Ciao Teresa Ramaioli
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iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 02/03/16 alle 19:48 via WEB
San Bernardino alle Ossa - Milano--Si trova nelle vicinanze del Duomo , dove,al tempo dei Romani, c'era un'area boschiva considerata sacra, che i Celti denominavano nemeton. Oggi, esistono la via Brolo, un vasto terreno adibito alle coltivazioni,frutteti,la via Verziere , qui si teneva il mercato con i banchi della verdura e la via della Signora, dedicata ad una benefattrice degli edifici che sorsero in seguito. Accanto all'attuale chiesa, c'è quella di Santo Stefano, nel 1145, in pieno Medioevo, un cittadino milanese ,Goffredo da Bussero, donò il necessario per la costruzione di un ospedale. Si costruì anche un annesso cimitero, per la sepoltura di coloro che morivano ma nel 1210 si dovette costruirsi una camera-ossario per far posto a nuove sepolture. Per le vie di Milano,un tempo, avremmo potuto incontrare i membri di un ordine molto particolare i Disciplini, indossavano cappucci chiusi, che nascondevano il volto con due fessure all’altezza degli occhi; portavano legato al cordone della cintura un teschio; il saio era aperto sulla schiena, per mostrare a tutti i segni della fustigazione. I Disciplini accompagnavano l’autoflagellazione, con le loro preghiere. Era il loro ordine a custodire l’ossario dell’ospedale del Brolo e la piccola chiesa annessa quando, nel 1642, il campanile di Santo Stefano crollò trascinando entrambi gli edifici nella distruzione. Dediti al culto dei morti, i Disciplini decisero di ricostruire la cappella-ossario Raccogliendo le ossa dei defunti nell’ospedale, dei propri confratelli, dei canonici di S. Stefano , quelle dei condannati alla decapitazione e di morti in prigione, l’ordine ricoprì le pareti del nuovo ossario con la più macabra delle decorazioni. Sotto la cupola affrescata da Sebastiano Ricci, che ritrae l’ascensione delle anime purganti al Paradiso, la stanza appare come un angolo di Purgatorio. Per tutta la loro altezza le pareti sono ricoperte da ossa umane: teschi, omeri, tibie, femori che si alternano come ornamenti. Sulle colonne, sui cornicioni delle porte, sulle pareti ci sono teschi scuriti dai secoli creano due grandi croci. In alto lunghe ossa formano la “M” di Maria, a cui la chiesa era dedicata; e sotto l’altare ci sono corpi scomposti. Nel 1750 la piccola chiesa a fianco dell’ossario venne ampliata, erigendo l’attuale San Bernardino Si tratta di un edificio barocco, chiaro e luminoso. Uno stretto corridoio, sulla destra, porta all' ossario; nella cappella a destra sono sepolti alcuni discendenti di Cristoforo Colombo: lo stemma sulla cornice laterale è quello del famoso esploratore e così il motto di famiglia “Colon diede il nuovo mondo alla Castiglia e al Leon”. Sul pavimento al centro della chiesa si trova una grata di ferro che attraverso dieci gradini porta nei sotterranei, al sepolcreto dei Disciplini: una grande cripta a forma di pentagono irregolare, sui cui lati sono disposte ventuno nicchie di pietra simili a sedili. Nel 1786, l’ordine venne soppresso, sui sedili furono trovati i corpi mummificati dei confratelli defunti. Il corpo del defunto veniva posto nella nicchia, avvolto nel proprio saio, col cappuccio calato per nascondere il volto,una tavoletta con scritto il nome,( appositi fori nella pietra permettevano la fuoriuscita dei liquami dal corpo)così il cadavere veniva lasciato ad essiccare. Ciao Teresa Ramaioli
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