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LA GIOCONDA SULLA LUNA di Teresa Ramaioli

Post n°22330 pubblicato il 07 Marzo 2016 da dinobarili
 

LA GIOCONDA SULLA LUNA 

di Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 06/03/16 alle 17:58 via WEB
LA GIOCONDA SULLA LUNA---Sicuramente nel XVI secolo Leonardo non avrebbe mai pensato che la sua Monna Lisa sarebbe arrivata così in alto. Eppure è accaduto: la Nasa ha portato la GIOCONDA direttamente sulla Luna grazie a un satellite in orbita attorno al corpo celeste. Arte +scienza = risultato straordinario. A darne la prova ci ha pensato la Nasa, che grazie ad un esperimento di tecnologia avanzata, è riuscita a spedire la Gioconda sulla Luna. Utilizzando un potente sistema laser, gli scienziati sono riusciti a inviare sul LRO, un veicolo spaziale in orbita intorno al nostro satellite, le immagini del capolavoro di Leonardo da Vinci. Ad una distanza di circa 384400 km, il segnale è stato "sparato" da un impianto nel Meryland fino a raggiungere il sistema di tracciamento laser a bordo del Lunar Reconnaissance Orbiter. Secondo gli scienziati della Nasa, la trasmissione dell'immagine di Monna Lisa nello spazio è un grande passo avanti nella comunicazione laser dei veicoli spaziali interplanetari. La trasmissione via laser non è stata perfetta al 100% perché l'atmosfera terrestre ha causato errori, anche quando il cielo era sereno. Ma gli scienziati hanno corretto le imperfezioni .ciao Teresa Ramaioli

 

 

 

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iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 07/03/16 alle 13:07 via WEB
FLORANCE NIGHTINGALE---Florence Nightingale nacque a Firenze nel 1820, da famiglia inglese . I genitori tornarono in patria l'anno dopo, con le due figlie (la maggiore era nata a Napoli nel 1819), dove furono educate agli studi dal padre. Nel 1837 Florence cominciò ad interessarsi ai malati dei paesi e degli ospedali vicini, anche contro il parere dei genitori, poiché essere infermiera a quei tempi non era una cosa di cui andare fieri. Nel 1849, insieme ad alcuni amici, cominciò un viaggio in Europa; durante questo viaggio, Florence incontrò Padre Theodore Fliedner, che si occupava di un ospedale, che lei stessa descrisse in una sua opera. Quest'uomo e quell'ospedale la colpirono a tal punto che nel 1851 studiò da infermiera e nel 1853 fu nominata Soprintendente a Londra . Nel 1854 scoppiò la Guerra di Crimea, che vedeva Francia, Inghilterra e Turchia contro la Russia. L'allora Ministro della Guerra inglese Sidney Herbert, conoscendo il suo impegno ed il suo valore, chiese quindi a Florence Nightingale di organizzare un gruppo di infermiere volontarie e andare ad occuparsi dei feriti di guerra in Turchia. Florence accettò e partì alla volta della Turchia nel 1854 con 37 volontarie. Il lavoro della Nightingale non si limitò, però, alla cura delle ferite; ella si occupò anche di aiutare i feriti a spedire pacchi e lettere a casa, creò una sorta di sala lettura per i degenti, aiutò perfino economicamente i ricoverati. La sua fama in patria crebbe a dismisura, tanto che, al suo ritorno in patria dopo essersi ammalata, la Regina Vittoria volle ascoltare da lei la sua esperienza diretta sul campo di battaglia. Ritiratasi in privato, Florence Nightingale scrisse molte opere sulle condizioni igieniche durante le guerre, sul sistema militare e sanitario indiano, i famosi "grafici a torta" furono una sua invenzione; le servivano a dimostrare statisticamente nei suoi studi le probabilità dell'insorgere delle malattie. Lei li chiamava "coxcombs" (berretti da giullare) che, a pensarci bene, sono colorati proprio come i nostri moderni grafici. Nel 1860 aprì una scuola per la preparazione delle infermiere, dando così lustro alla professione infermieristica, fino ad allora ritenuta di second'ordine. Nel 1861, la sua malattia si aggravò; Florence non riuscì più a camminare e fu necessario trasportarla nelle varie stanze della sua casa. Nel 1865 si trasferì a Mayfair, dove morì il 13 agosto del 1910. Ciao Teresa Ramaioli
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iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 07/03/16 alle 13:09 via WEB
Francesco Messina, nato a Linguaglossa, in provincia di Catania il 15 dicembre del 1900, si trasferisce da piccolo con la famiglia a Genova dove frequenta i corsi dell'Accademia Ligustica di Belle Arti e, dopo il 1918, si inserisce con il suo già promettente profilo d'artista, negli ambienti intellettuali e letterari della città animati dalla presenza di Camillo Sbarbaro ed Eugenio Montale. Nel '22 viene invitato alla XIII Biennale di Venezia, in cui sarà sempre presente fino agli anni '40, e in quello stesso anno sposa Bianca Clerici. Già, scultore affermato ed accademico di merito dell'Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova,nel '32 si trasferisce a Milano dove frequenta Salvatore Quasimodo, Alfonso Gatto, Sergio Solmi, Carlo Carrà, Piero Marussig e nel 1934 vince la cattedra di scultura all'Accademia di Brera, di cui dal '36 al 1944 sarà anche direttore. Nel 1937 esegue per Pavia il monumento equestre, detto del “Regisole”a ricordo di un altro monumento romano dedicato all’imperatore Antonino Pio e distrutto dai soldati francesi nel 1796,.e la statua della “Minerva “completata nel 1938. Secondo la leggenda pare che per il volto di Minerva, Messina abbia usato come modella una giovane sposa milanese. Il volto della Minerva ha un’impronta fiera, con fronte spaziosa eil naso geco. Messina, nel 1940 realizza il monumento a Costanzo Ciano per il Museo Navale di La Spezia.Invitato nel 1949, insieme a Marino Marini, alla Terza Internazionale di Scultura di Philadelphia, negli Stati Uniti, Messina è stato da allora uno dei scultori italiani più conosciuti e apprezzati nel mondo. I suoi gruppi monumentali al Cimitero di Milano, alla Cittadella di Assisi, al Pierre Lachaise di Parigi (dove nel '60 scolpisce La Pietà sulla tomba dell'editore Cino Del Duca), in S. Pietro a Roma (Monumento a Pio XII), nel Duomo di Milano (Monumento a Pio XI), eseguiti nel corso degli anni Cinquanta e Sessanta, diventano presto celebri, come i suoi ritratti di Lucio Fontana, di Giuseppe Papini, di Salvatore Quasimodo, di Indro Montanelli, di Aida Accolla, di Carla Fracci, di Luciana Savignano, ed altri importanti personaggi.Ma le sue opere più note restano, ancora oggi, il grande Cavallo morente eseguito per il Palazzo della Rai a Roma e la monumentale Via Crucis in marmo di Carrara per la chiesa di San Giovanni Rotondo sul Gargano. Il tema dei cavalli e quello delle danzatrici, caratterizzerà molta parte della sua produzione degli anni Settanta e degli anni Ottanta.Nel 1973 un'intera sala del Museo del Vaticano, la sala Borgia, viene dedicata all'esposizione permanente delle sue sculture e nel 1977 il Museo Civico di Lugano accoglie, in quattro sale, le opere della sua donazione di sculture e grafica, mentre i maggiori musei e le più importanti istituzioni culturali internazionali promuovono vaste rassegne della sua opera. Ciao a tutti gli amici del blog Teresa Ramaioli
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