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BUONA GIORNATA CON IL DISEGNO DI TERESA RAMAIOLI

Post n°22417 pubblicato il 13 Marzo 2016 da dinobarili
 

BUONA GIORNATA CON IL DISEGNO DI

TERESA RAMAIOLI

 

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iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 13/03/16 alle 14:09 via WEB
MONZA---Il Parco di Monza fu istituito il 14 settembre 1805 per volontà dell'imperatore Napoleone con lo scopo di farne una tenuta agricola modello e una riserva di caccia. La costruzione iniziò nel 1806, per volere del viceré Eugenio di Beauharnais, sui terreni a nord della Villa e dei Giardini Reali voluti da Maria Teresa d'Austria già nel 1777. Da un documento epistolare la madre Giuseppina Bonaparte chiede al figlio Eugenio di costruire un parco più grande di quello di Versailles. Il desiderio verrà esaudito: infatti mentre Versailles occupa un area di 250 ettari, il Parco di Monza sarà di ben 700 ettari.. Nel settembre del 1805 viene emanato un decreto imperiale per la costruzione del parco nel territorio monzese, allo scopo di farne una tenuta agricola modello e di caccia. In quegli anni Luigi Canonica, di origini svizzere, già allievo del Piermarini, era architetto "Nazionale" della corte francese e così venne incaricato della progettazione dell'opera. Il nuovo Parco, si estende verso Nord, quasi a lambire i primi rilievi collinari brianzoli. Vengono comprati i terreni, vasti circa 5 kmq, dai proprietari locali L'acquisizione dei terreni avviene in tre riprese, dal 1805 al 1808, procedendo subito dopo alla costruzione del muro di cinta, utilizzando i resti delle mura medievali della città. Intorno al 1808 il Parco di Monza diventa così il più esteso parco cintato d'Europa, con un muro di recinzione lungo 14 km. All'interno della cinta muraria furono compresi campi agricoli, strade, cascine, ville e giardini preesistenti e ora facenti tutti parte del complesso. Ciao Teresa Ramaioli
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iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 13/03/16 alle 14:10 via WEB
IL TE'----Il tè nacque in Cina migliaia di anni fa e veniva utilizzato consumandone le foglie come medicinale. Il tè era infatti capace di favorire l'attenzione, la concentrazione, di guarire la depressione e altri malanni. Nel VII sec. d.C., sotto la dinastia Tang il tè divenne la bevanda nazionale cinese, si faceva essiccando le foglie della pianta, per poi pressarle fino ad avere dei panetti duri, facili da trasportare (nidi o mattonelle). Per ottenere la pozione veniva staccato dal blocco una minima quantità di prodotto, frantumato nel mortaio, e poi bollito in acqua con altri ingredienti come sale, zenzero, buccia d'arancia, latte e qualche volta cipolle. Ancora oggi in alcune aree di Tibet, Mongolia e India il tè è preparato quasi allo stesso modo. Da qui in poi molti popoli ne iniziarono la coltivazione e il consumo, ognuno seguendo i propri usi e costumi. In Europa questa bevanda sbarcò intorno al 1610 grazie ai mercanti della Compagnia delle Indie orientali olandese, dapprima riservato solo ai nobili e alle classi sociali più ricche( per il prezzo proibitivo) , pian piano diventò più acquistabile e il suo consumo si diffuse anche al resto della popolazione. Proprio perchè era legato a grandi interessi economici, il nobile infuso fu causa anche di conflitti e di battaglie, ricordiamo il "Boston Tea Party", quando nel 1773 i coloni inglesi che abitavano nel Nuovo Mondo, si ribellarono alla loro madre patria e per protesta buttarono a mare 340 casse di tè. Fu la scintilla che provocò la guerra di indipendenza delle colonie e l'inizio di tutti gli eventi che portarono ala nascita degli Stati Uniti d'America.Tutti i numerosissimi tipi di tè derivano da un'unica pianta che appartiene al genere Camellia della famiglia delle Theaceae. I ceppi originari si trovavano solo in Cina, denoninata Camellia Sinensis e in India, denoninata Camellia Assamica. Oggi esistono piantagioni in molte parti del mondo. Ciao a tutti gli amici del blog Teresa Ramaioli
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