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IL LOTO di Teresa Ramaioli

Post n°22792 pubblicato il 09 Aprile 2016 da dinobarili
 

IL LOTO 

di Teresa Ramaioli

 
iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 08/04/16 alle 13:11 via WEB
IL LOTO----Il Loto è una pianta che vive in acque stagnanti, talvolta sporche e fangose. Le sue grandi foglie, tuttavia, si mantengono sempre pulite e riescono a liberarsi persino dai batteri presenti sulla superficie. Questa proprietà, che oggi la tecnologia cerca di imitare, dipende dalla struttura nanoscopica della superficie delle foglie e si chiama effetto Lotus. L'effetto lotus è ciò che accade alle gocce d’acqua quando si depositano su una superficie idrofoba, sia naturale, sia artificiale – per esempio un foglio di alluminio. Su una superficie idrofoba, che respinge l’acqua, le forze di coesione della goccia prevalgono sulle forze di adesione, e di conseguenza la goccia appare come una perla. L'effetto loto porta alla scoperta della nanotecnologia e del nanomondo che da essa ne deriva. La nanotecnologia si occupa di oggetti, biologici e artificiali, di dimensioni molto piccole: si parla di molecole e perfino singoli atomi. Le nanotecnologie lavorano su ordini di grandezza così piccoli che sono quasi difficili da immaginare. Un nanometro è un miliardesimo di metro,oppure un milionesimo di millimetro. Che legame esiste tra effetto Lotus e nanotecnologia? La foglia di loto dalla superficie idrofoba, cioè che respinge l’acqua, ha permesso la realizzazione di materiali artificiali con le medesime proprietà. I nanotecnologi hanno studiato le strutture delle foglie di loto e le hanno riprodotte in laboratorio in modo artificiale, e hanno creato materiali impermeabili e autopulenti, come tessuti, vetri, piastrelle di marmo, superfici di legno o pietra. Sono materiali che non subiscono cambiamenti dell’aspetto esteriore, capaci di auto-pulirsi dopo una giornata di pioggia. Ciao Teresa Ramaioli

 

 

 

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iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 09/04/16 alle 15:22 via WEB
IL MAGGIOLINO--La Volkswagen Typ 1, meglio conosciuta come Maggiolino in Italia è un’automobile compatta prodotta dalla Volkswagen dal 1938 al 2003. È sicuramente l’automobile tedesca più conosciuta al mondo. Detiene attualmente il record di auto più longeva del mondo, essendo stata prodotta per sessantacinque anni, e ha detenuto a lungo il primato di auto più venduta al mondo, Nel 1999 è stata nominata tra le cinque automobili più influenti del XX° Secolo. Il Maggiolino ha avuto una riedizione moderna nel New Beetle, modello retrò entrato in produzione nel 1998. Nel 2003, il 30 luglio, esce dal montaggio anche l’ultimo Maggiolino, terminando la carriera con oltre 21 milioni di esemplari prodotti e 65 anni di produzione. Questo esemplare viene successivamente donato a papa Giovanni Paolo II ed è attualmente esposto presso il Padiglione delle Carrozze, all’interno dei Musei Vaticani.-Bellissimo il Maggiolino-Ciao Teresa ramaioli
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iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 09/04/16 alle 15:24 via WEB
IL PIRELLONE --MILANO---Il grattacielo Pirelli ideato da Gio Ponti nel 1950, simbolo del razionalismo italiano, è considerato uno dei più importanti esempi dell’architettura contemporanea. Iniziato nel 1953 fu ultimato nel 1960 e raggiunge l’altezza di 127 metri. La tradizione voleva che nessun edificio di Milano potesse superare la Madonnina del Duomo (situata a 109 metri di altezza). La regola era diventata addirittura norma comunale negli anni ’30 del secolo scorso. Allora, in segno di rispetto per la tradizione non rispettata, fu realizzata e posata sulla sommità del grattacielo una copia in oro, in miniatura della Madonnina, 85 cm contro i 4,16 metri della statua originale. Il progetto del Grattacielo Pirelli rispetta gli ideali architettonici di Gio Ponti, secondo il quale “l’architettura è un cristallo”. La struttura di cemento armato, formata da quattro grandi piloni visibili anche all’esterno, contiene le facciate in vetro e acciaio e conferisce all’edificio un rigore geometrico, trasparente e essenziale. Il Pirellone svetta sul lato sud ovest di piazza Duca d’Aosta, appena fuori della Stazione Centrale. Il 26° piano, detto "Piano della memoria"è lasciato vuoto nella sua parte centrale per ricordare le due vittime causate dallo schianto di un aereo da turismo contro l'edificio, avvenuto il 18 aprile 2002. Il 31° e ultimo piano, detto il "Belvedere, con le sue pareti interamente di vetro , offre una spettacolare vista a 360°che permette di abbracciare l'intera città e il panorama circostante fino ad arrivare, nelle giornate limpide, al profilo delle Alpi. Buona passeggiata a Milano, ciao Teresa Ramaioli
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