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MILANO di Teresa Ramaioli

Post n°22889 pubblicato il 15 Aprile 2016 da dinobarili
 

MILANO 

di Teresa Ramaioli

 
iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 09/04/16 alle 15:24 via WEB
IL PIRELLONE --MILANO---Il grattacielo Pirelli ideato da Gio Ponti nel 1950, simbolo del razionalismo italiano, è considerato uno dei più importanti esempi dell’architettura contemporanea. Iniziato nel 1953 fu ultimato nel 1960 e raggiunge l’altezza di 127 metri. La tradizione voleva che nessun edificio di Milano potesse superare la Madonnina del Duomo (situata a 109 metri di altezza). La regola era diventata addirittura norma comunale negli anni ’30 del secolo scorso. Allora, in segno di rispetto per la tradizione non rispettata, fu realizzata e posata sulla sommità del grattacielo una copia in oro, in miniatura della Madonnina, 85 cm contro i 4,16 metri della statua originale. Il progetto del Grattacielo Pirelli rispetta gli ideali architettonici di Gio Ponti, secondo il quale “l’architettura è un cristallo”. La struttura di cemento armato, formata da quattro grandi piloni visibili anche all’esterno, contiene le facciate in vetro e acciaio e conferisce all’edificio un rigore geometrico, trasparente e essenziale. Il Pirellone svetta sul lato sud ovest di piazza Duca d’Aosta, appena fuori della Stazione Centrale. Il 26° piano, detto "Piano della memoria"è lasciato vuoto nella sua parte centrale per ricordare le due vittime causate dallo schianto di un aereo da turismo contro l'edificio, avvenuto il 18 aprile 2002. Il 31° e ultimo piano, detto il "Belvedere, con le sue pareti interamente di vetro , offre una spettacolare vista a 360°che permette di abbracciare l'intera città e il panorama circostante fino ad arrivare, nelle giornate limpide, al profilo delle Alpi. Buona passeggiata a Milano, ciao Teresa Ramaioli

 

 

 

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iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 15/04/16 alle 17:00 via WEB
Francesco Messina, nato a Linguaglossa, in provincia di Catania il 15 dicembre del 1900, si trasferisce da piccolo con la famiglia a Genova dove frequenta i corsi dell'Accademia Ligustica di Belle Arti e, dopo il 1918, si inserisce con il suo già promettente profilo d'artista, negli ambienti intellettuali e letterari della città animati dalla presenza di Camillo Sbarbaro ed Eugenio Montale. Nel '22 viene invitato alla XIII Biennale di Venezia, in cui sarà sempre presente fino agli anni '40, e in quello stesso anno sposa Bianca Clerici. Già, scultore affermato ed accademico di merito dell'Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova,nel '32 si trasferisce a Milano dove frequenta Salvatore Quasimodo, Alfonso Gatto, Sergio Solmi, Carlo Carrà, Piero Marussig e nel 1934 vince la cattedra di scultura all'Accademia di Brera, di cui dal '36 al 1944 sarà anche direttore. Nel 1937 esegue per Pavia il monumento equestre, detto del “Regisole”a ricordo di un altro monumento romano dedicato all’imperatore Antonino Pio e distrutto dai soldati francesi nel 1796,.e la statua della “Minerva “completata nel 1938. Secondo la leggenda pare che per il volto di Minerva, Messina abbia usato come modella una giovane sposa milanese. Il volto della Minerva ha un’impronta fiera, con fronte spaziosa eil naso geco. Messina, nel 1940 realizza il monumento a Costanzo Ciano per il Museo Navale di La Spezia.Invitato nel 1949, insieme a Marino Marini, alla Terza Internazionale di Scultura di Philadelphia, negli Stati Uniti, Messina è stato da allora uno dei scultori italiani più conosciuti e apprezzati nel mondo. I suoi gruppi monumentali al Cimitero di Milano, alla Cittadella di Assisi, al Pierre Lachaise di Parigi (dove nel '60 scolpisce La Pietà sulla tomba dell'editore Cino Del Duca), in S. Pietro a Roma (Monumento a Pio XII), nel Duomo di Milano (Monumento a Pio XI), eseguiti nel corso degli anni Cinquanta e Sessanta, diventano presto celebri, come i suoi ritratti di Lucio Fontana, di Giuseppe Papini, di Salvatore Quasimodo, di Indro Montanelli, di Aida Accolla, di Carla Fracci, di Luciana Savignano, ed altri importanti personaggi.Ma le sue opere più note restano, ancora oggi, il grande Cavallo morente eseguito per il Palazzo della Rai a Roma e la monumentale Via Crucis in marmo di Carrara per la chiesa di San Giovanni Rotondo sul Gargano. Il tema dei cavalli e quello delle danzatrici, caratterizzerà molta parte della sua produzione degli anni Settanta e degli anni Ottanta.Nel 1973 un'intera sala del Museo del Vaticano, la sala Borgia, viene dedicata all'esposizione permanente delle sue sculture e nel 1977 il Museo Civico di Lugano accoglie, in quattro sale, le opere della sua donazione di sculture e grafica, mentre i maggiori musei e le più importanti istituzioni culturali internazionali promuovono vaste rassegne della sua opera. Ciao a tutti gli amici del blog Teresa ramaioli
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iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 15/04/16 alle 17:01 via WEB
MUSEO ARCHEOLOGICO LOMELLINO—GAMBOLO’---La prima sala illustra la Preistoria e la Protostoria della Lomellina e vi sono esposti reperti del: Mesolitico Recente (7500-5500 a.c.)-Neolitico (5500-3300 a.C.)-Eneolitico (3300-2300 a.C.)-Età del Bronzo (2300-900 a.C.)-Prima Età del Ferro (900-396 a.C.)-Seconda Età del Ferro (396-25 a.C.) Interessanti sono i reperti in selce (Mesolitico Recente) rinvenuti a Vigevano, Gambolò e Gravellona, in quanto testimoniano l’inizio della frequentazione del territorio. Reperti in pietra, bronzo e terracotta (1600-1400 a.C.) scoperti lungo i terrazzi fluviali del Ticino e del Terdoppio. Quattro tombe a cremazione scoperte a Garlasco-Madonna delle Bozzole il percorso della sala si conclude con sei corredi funerari , disposti in ordine cronologico, e comprendenti ceramica comune, ornamenti personali, armi e attrezzi di lavoro.La seconda sala è dedicata ai riti funerari nel territorio della Lomellina dove, dalla fine della Media Età del Bronzo sino alla metà del II secolo d.C.,. prevale la pratica della cremazione del cadavere. Sono espose le ricostruzioni di cinque sepolture: quattro a cremazione e una, romana, a inumazione(sepoltura).La terza sala permette di conoscere gli aspetti della vita e del costume nel periodo celtico, attraverso l’esposizione di corredi funebri, di elementi di abbigliamento femminile e di equipaggiamento militare.La quarta sala offre corredi funerari (esposti in ordine cronologico) che presentano caratteristiche comuni a quelli delle necropoli delle rive lombarde e piemontesi di Ticino e Lago Maggiore, e del Canton Ticino, infatti si parla di “civiltà del Ticino”. Interessanti sono i reperti in vetro,. le figurine in terracotta (raffiguranti divinità, coniugi abbracciati, figure di animali ) monete, lucerne, vetrine sull’abbigliamento e sugli oggetti da toletta femminile.Ciao Teresa Ramaioli
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