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MILANO di Teresa Ramaioli

Post n°22934 pubblicato il 17 Aprile 2016 da dinobarili
 

MILANO 

di Teresa Ramaioli

 
iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 16/04/16 alle 18:12 via WEB
COLONNE ROMANE DI SAN LORENZO –MILANO--A Milano c’è un angolo dell’antica Roma ,è uno spazio dove si può prendere la macchina del tempo e fare un viaggio a ritroso, appena oltre la Porta Ticinese, ecco uno degli scorci più suggestivi e conosciuti :il filare delle colonne romane di fronte alla Basilica di San Lorenzo.E’ la borgata che i Milanesi chiamavano "La Vetra dei Cittadini". La città a cavallo tra il IV e V secolo dopo Cristo era la capitale dell’Impero Romano d’Occidente. L’antica pianta di Milano era quella tipica degli accampamenti militari romani con due arterie principali (cardo e decumano) che si congiungevano nel centro cittadino, il Foro, corrispondente all’attuale piazza S. Sepolcro. Fu durante questo periodo che Milano, l’antica Mediolanum, si arricchì di terme, del circo, delle mura massimianee e di un mausoleo imperiale. Fu qui che nel 313 l’imperatore Costantino promulgò l’editto che consentiva il culto cristiano. Le storiche figure del Vescovo Ambrogio e dell’Imperatore Teodosio I fecero infine di Milano il centro più importante della Chiesa d’Occidente. Passando lungo le sedici colonne marmoree di San Lorenzo sormontate da capitelli corinzi si vivono le tracce di romanità, di un passato che emerge attraverso i reperti visibili in città. Il colonnato fu eretto in epoca tardoantica, nel V secolo d.C., come prospetto scenografico dell'atrio antistante la chiesa, ma è costituito da colonne, basi, capitelli e frammenti di architrave assai più antichi, recuperati da un edificio pubblico (ignoto)risalente alla seconda metà del II secolo d.C. Sebbene molto diversa dal IV secolo d.C., quando era il maggiore edificio a pianta centrale dell'Impero romano d'Occidente, la Basilica di San Lorenzo è ancora oggi fedele alle sue origini architettoniche paleocristiane,( ricostruzione - condotta tra il 1573 e il 1619 su progetto di Martino Bassi ) Il posto è così interessante che è diventato anche una location per riprese cinematografiche. Poco distante ci sono gli Archi di Porta Ticinese, i negozi e i locali per giovani. Buona passeggiata nella nostra bella Milano Ciao Teresa Ramaioli

 

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iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 17/04/16 alle 19:37 via WEB
PALAZZO DELLE STELLINE -MILANO ---Il Palazzo delle Stelline è situato a poca distanza dalla Chiesa di Santa Maria delle Grazie, uno dei monumenti milanesi più conosciuti ed apprezzati. Questo antico edificio, prende il nome dall’antico monastero delle suore Benedettine di Santa Maria della Stella che, trasformato più volte nei secoli, divenne orfanotrofio alla metà del Settecento. Nel tempo, del Palazzo se ne fece un altro uso. Trasferite le ragazze agli inizi degli anni Settanta, il complesso venne acquistato dal Comune di Milano. Oggi è una location di pregio per congressi, convegni, dibattiti, manifestazioni e anche corsi. La storia delle Stelline è legata alla storia dei Martinitt, un’istituzione di assistenza a orfani che risale addirittura al Cinquecento. San Gerolamo Emiliani, figlio di un senatore veneziano, dopo la propria liberazione dalla prigionia di guerra e in segno di riconoscenza verso la sorte, radunò gli orfani della città lagunare in una sua proprietà. Un milanese, Francesco Sforza, lo venne a sapere e gli offrì la possibilità di ospitare gli orfani presso l’oratorio di San Martino di Milano, in un palazzo nell’attuale via Manzoni. Quegli orfani vennero chiamati Martinitt, e ragazze Stellin (le Stelline). Nel 1788 divenne esclusivamente Orfanotrofio femminile, per volere di Francesco II. Le Stelline vi rimasero per tre secoli, fino a 1971. Durante il periodo bellico (1942-44) le due associazioni, Martinitt e Stelline si unirono per poi dividersi ancora, fino agli anni ’70, quando la sede di Via Pitteri (Martinitt) venne trasformata in comunità-alloggio e il Palazzo delle Stelline in sede di Congressi e Mostre. Da vedere il parco privato, di circa 5 mila metri quadrati, che la tradizione fa derivare dagli Orti di Leonardo, una vigna che Ludovico il Moro avrebbe donato all’artista in segno di riconoscimento per l’opera svolta al servizio del Ducato. Ciao Teresa Ramaioli
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