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CESARE PRIMO MORI di Teresa Ramaioli

Post n°24038 pubblicato il 10 Giugno 2016 da dinobarili
 

CESARE PRIMO MORI  di Teresa Ramaioli

 
iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 09/06/16 alle 15:03 via WEB
CESARE PRIMO MORI---1 gennaio 1872-il primo bambino a venir deposto dentro la ruota del nuovo orfanotrofio di Pavia, nell'ex Monastero di San Felice, il giorno stesso della sua nascita,venne dato il nome di Primo Nerbi, secondo quanto dichiarato sui registri ritrovati. Primo visse in orfanotrofio per otto anni ,poi i suoi genitori naturali, l’ingegner Felice Mori e la moglie Rachele Pizzamiglio, dopo essersi sposati lo vollero con loro. Gli fu cambiato il nome in Cesare Mori ,studiò presso l'Accademia Militare di Torino e fu poi trasferito a Taranto dove conobbe una ragazza, Angelina Salvi, che sposò. Passò quindi in polizia, lavorò prima a Ravenna, poi, nel 1904, a Castelvetrano, in provincia di Trapani. Dopo vari incarichi presso le Prefetture delle città "più calde" dei primi trent'anni del Novecento, grazie alla sua capacità fu soprannominato il” Prefetto di ferro"! Divenuto senatore, ottenne di aggiungere il nome di Primo a quello di Cesare. Il prefetto pavese morì a Udine il 5 luglio 1942, però, volle che il suo corpo fosse sepolto a Pavia. Ciao Teresa Ramaioli

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iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 10/06/16 alle 18:28 via WEB
MILANO ---La basilica di Sant'Eustorgio è un luogo di culto cattolico, situato nell'omonima piazza a Milano, nei pressi di Porta Ticinese. La leggenda vuole che i Magi siano morti a Gerusalemme, dove erano tornati dopo la crocefissione di Gesù, per testimoniare la fede di cui si erano fatto messaggeri nei loro paesi. La tradizione sostiene che le loro spoglie siano state trovate dalla regina Elena, madre di Costantino , capo dell'Impero Romano d'Oriente, e trasferite nella chiesa di S. Sofia a Costantinopoli. Costantino le donò a Eustorgio quando questi, eletto vescovo, si recò da lui per rimettere nelle sue mani il mandato di governatore di Milano da lui ricevuto. Eustorgio trasportò, una pesantissima arca di pietra che conteneva le requie dei Re Magi su un carro trainato da coppie di buoi. Durante il lungo viaggio, nelle foreste,un branco di lupi assalì i buoi sbranandoli, ma il vescovo calmò le fiere e le legò al posto delle bestie da soma. Quando però l’arca trainata dai lupi arrivò nei pressi di Milano, s’impantanò negli acquitrini di Porta Ticinese, il carro sprofondò nel fango e non fu possibile rimuoverlo. L'incidente fu interpretato da Eustorgio come un segno divino, e fece erigere la prima basilica nella quale custodire le reliquie dei Magi. Nel 1164 l'imperatore Federico I, il "Barbarossa", durante una delle sue calate in Italia, ordinò al suo consigliere, Reinald von Dassel, che era anche arcivescovo di Colonia, di impadronirsi delle reliquie, che finirono cosi nel duomo della città tedesca. Nel 1906, infine, il Card. Ferrari, vescovo di Milano, ottenne una parziale restituzione delle reliquie, ora conservate in una preziosa urna posta sopra l'altare dei Magi. Il campanile, posto sul retro della chiesa, ospita un concerto di sei campane. Sulla sommità, in luogo della consueta croce, è posta una stella a 8 punte, simbolo della stella che guidò i Magi a Betlemme. Da Milano ciao Teresa Ramaioli
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iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 10/06/16 alle 18:31 via WEB
Valentina Rosselli è un personaggio nato dalla matita di Guido Crepax (1933-2003) ed ispirato dall’attrice del cinema muto Louise Brooks, protagonista nel 1928 di "Lulù, il vaso di Pandora" di Georg Wilhelm Pabst. Valentina è una figura dotata di una caratteristica particolare per il mondo dei fumetti: nel corso degli anni invecchierà! Guido Crepax ha infatti scritto la carta d’identità di Valentina Rosselli: nata a Milano il 25 dicembre del 1942, vi risiede in Via de Amicis n. 45, è nubile, è alta 1 metro e 72, ha i capelli neri, gli occhi chiari e nessun segno particolare tranne quello di essere un mito. Pubblicata su Linus nell' aprile 1965 “La curva di Lesmo”, la prima storia a fumetti di Crepax e l' apparizione di Valentina avviene all'aeroporto della Malpensa. Caratterizzata da un caschetto nero e da un’inseparabile Nikon, Valentina Rosselli è una sensuale fotografa milanese con un corpo felino che, da donna indipendente, esibisce senza troppi problemi, è curiosa, intuitiva e determinata.Ciao Teresa Ramaioli
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