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ALFONSO E L'APPUNTAMENTO CON IL DESTINO racconto (614) di Dino Secondo Barili

Post n°24190 pubblicato il 18 Giugno 2016 da dinobarili
 

Intrigo …

…a Pavia

(Questestorie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla ache

vedere conpersone o fatti realmente avvenuti)

racconto del giorno

614

Alfonso e l’appuntamento del Destino

Dice un vecchio detto che “a Milano si corre … anche quando si stafermi”. Non è solo un detto … ma una verità. E si corre in ogni stagione…Primavera compresa. Ne era perfettamente convinto il Dott. Alfonso,cinquant’anni, Dirigente di una Agenzia Commerciale milanese, residente aPavia. Dal suo Ufficio al dodicesimo piano di un Palazzo del centro, ognitanto, osservava il panorama di Milano. In quei rari momenti, i pensieri eranocontrastanti. Se da una parte il Dott. Alfonso era soddisfatto del postoraggiunto… dall’altra rimpiangeva il paese dove era nato. Un paesino sperduto dellaLomellina dove, il tempo, sembra non passare mai. Il cinquantenne, ogni tantosi faceva l’esame di coscienza e, nonostante il successo, non si sentivasoddisfatto. A turbare i pensieri di Alfonso era il fallimento del suomatrimonio con Katy. La sua ex- moglie era una Dirigente in carriera. Entrambiavevano responsabilità dirigenziali e non potevano dedicare tempo allafamiglia. La “sua” famiglia non è mai esistita. Esistevano gli Uffici nei qualisvolgevano la loro attività… ma la casa è stata sempre e solo “uno spaziocomune” …per il tempo strettamente necessario. Un anno fa, il Dott. Alfonso erain crisi. Non una crisi vera e propria perché il cinquantenne era una personaforte, concentrata sulle sue responsabilità. Più di crisi vera e propria… sitrattava di un disagio, un desiderio di trovare nuovi sbocchi ai suoi desideripiù nascosti. Alcuni colleghi di Alfonso, sfogavano il loro disagio, consporadici viaggi all’estero in compagnia di giovani donne … disponibili. PerAlfonso, invece, c’era un’esigenza più circoscritta: ritornare al suo paese.Rivedere il Torrente nel quale andava a pescare quando era un ragazzino didieci anni. Veramente non era solo quello. A dieci anni, Alfonso si erainnamorato di Flavia, la sua compagna di banco alla Scuola Elementare. Dopo lescuole elementari, Flavia aveva lasciato il paese con i genitori i quali sierano trasferiti per lavoro a Roma. Erano passati quarant’anni e Flavia eAlfonso non si erano più incontrati. Di Flavia era rimasto il ricordo e unapasseggiata in riva al Torrente Terdoppio. Soli, Flavia e Alfonso si eranoavventurati lungo la riva. Coloro che non conoscono le rive di un torrente nonsanno che può accadere di tutto. Ai romantici boschetti si alternano alberidivelti, affossamenti scoscesi e tortuosi del terreno. E’ lì che si annidano ipericoli maggiori. Facile finirci dentro … difficoltoso uscirne. E’ statoproprio durante quella passeggiata, che Flavia era finita in uno di quegliaffossamenti scoscesi. “Aiuto. Aiuto… Alfonso aiutami”. In quell’istante ilragazzino era diventato un leone. Senza badare ai rovi che l’attanagliavanoaiutò Flavia ad uscire dall’anfratto. Lui, invece, Alfonso era un “graffio”dalla testa ai piedi. Alcuni graffi sanguinavano. In certi casi l’acqua deltorrente è l’unico rimedio. Flavia si prodigò in tutti i modi… Alla fine perdimostrare tutto il suo riconoscimento, Flavia aveva dato un bacio a Alfonso.Un anno fa, quel bacio ritornava come un boomerang nella testa delcinquantenne. Al dodicesimo piano di un Palazzo di Milano, il Dott. Alfonso,ricordava quel momento…quel bacio…e Flavia, la sua compagna di banco allaScuola Elementare… Ormai aveva deciso… La Lomellina è a un paio d’ore di auto da Milano.Perché non andarci? Perché non ritornare al paese e fare quattro passi in rivaal Torrente Terdoppio? Il sabato mattina di quella stessa settimana, il Dott.Alfonso, ritornò al suo paese. A metà mattina era già sulle rive del Torrente.Cosa pensava di ritrovare il cinquantenne? Non lo sapeva nemmeno lui. Il mondoche aveva lasciato quarant’anni prima, non c’era più. I campi, ben livellati,erano deserti… In giro non c’era anima viva. Anche in lontananza … nemmeno unapersona. Il Dott. Alfonso volle rivedere l’anfratto in cui era scivolataFlavia. Non c’era più . La riva del Torrente era stata rinforzata con blocchidi cemento. Il romantico luogo dove Flavia aveva dato un bacio ad Alfonso avevaperduto il suo fascino misterioso e nostalgico. Ora c’erano solo cespugli chedigradavano in una piccola, deserta spiaggetta solitaria. Alfonso, preso danostalgia, stava per chiudere gli occhi per rivedere con la memoria un lontanopassato… quando… sentì una voce. “Alfonso. Alfonso… cosa fai da queste parti?” Ilcinquantenne gli parve di sognare. …non poteva essere. …non era possibile.Nessuno sapeva che sarebbe giunto in quel luogo … quel sabato mattina. Eppure…“Alfonso. Alfonso… sei diventato sordo? Non riconosci più la mia voce?” EraFlavia … ormai donna fatta… dal fascino superlativo. Flavia e Alfonso si abbracciarono.Si baciarono. Entrambi, all’insaputa l’un dell’altro, avevano deciso dirivedere quel luogo… in quello stesso momento.(614) 

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qmr
qmr il 18/06/16 alle 21:38 via WEB
Ci sono luoghi e persone che rimangono in fondo al cuore che riemergono all'improvviso...
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 19/06/16 alle 08:08 via WEB
Ciao. hai ragione. Commento bellissimo. Il racconto è tratto da un fatto vero, veramente accaduto. Sembrano cose impossibili, invece, no. Dino
(Rispondi)
 
 
dinobarili
dinobarili il 19/06/16 alle 08:08 via WEB
La vita è tutta un mistero. Dino
(Rispondi)
 
 
 
dinobarili
dinobarili il 19/06/16 alle 08:09 via WEB
Vivere è ascoltare la voce del cuore. Felicissima domenica. Dino
(Rispondi)
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