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MICHELA, ROSAlDO E IL BEL CANTO racconto (615) di Dino Secondo Barili

Post n°24209 pubblicato il 19 Giugno 2016 da dinobarili
 

Intrigo …

…a Pavia

(Questestorie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla ache

vedere conpersone o fatti realmente avvenuti)

racconto del giorno

615

Michela e Rosaldo … e il bel canto

“In Primavera il benessere bisogna conquistarlo…” Un anno fa, parlava così, Cristina, quarant’anni,impiegata presso un Ufficio di Milano, residente a Pavia. Ne parlava con la suaCollega e coetanea Michela, la quale era un po’ giù di corda. Il moroso l’avevalasciata e lei ci aveva sofferto. Normale… dirà qualche lettore. Normale, si,ma oggi, i rapporti sentimentali sono diventati fragili e precari. Era la tesisostenuta da Cristina la quale cercava di aiutare Michela come poteva. “Michelanon devi prendertela. Tu, ti sei adagiata. Pensavi di aver trovato un approdosicuro e duraturo. Oggi, invece, tutto è precario. Ogni persona deve trovaredentro di sé il proprio equilibrio e le proprie sicurezze” Michela faceva fintadi capire, ma rimaneva con il suo chiodo fisso in testa. Cristina avevacompreso che da sola non avrebbe mai aiutato Michela ad uscire dalla suasituazione di disagio. Suggerì alla Collega di prenotare una seduta presso loPsicologo di fiducia, il Dott. Felice. Michela si convinse. Era una buona idea.Fissò l’appuntamento per un sabato mattina. Milano è una grande città ed offresoluzioni che nessuna altra città è in grado di offrire. Il Dott. Felice si èfatto raccontare minuziosamente ogni singolo particolare ritenuto importante.Alla fine emise il suo consiglio. “Michela… posso chiamarla così? …in modoconfidenziale? A volte è necessaria l’assoluta confidenza tra le persone peressere reciprocamente utili. Per prima cosa non deve isolarsi. Lei ha avuto lafortuna di avere una Collega, amica e coetanea con la quale si è confidata. Edè stato una buona cosa. Ora, però, deve fare il passo successivo… Deve esserelei a prendere in mano la situazione. Dovrebbe rientrare nel giro delleamicizie … di quelle che aveva ed ha perduto… e di quelle nuove chenecessariamente dovrà farsi. Ora, le faccio una domanda. Lei, Michela non haqualche passione che “non” ha mai potuto soddisfare? Che so…musica, teatro,poesia?” Michela aveva capito la domanda ed espresse un desiderio. “Mipiacerebbe occuparmi dell’Opera Lirica. Ho sempre desiderato farlo e non cisono mai riuscita” – “Ecco” - rispose il Dott. Felice – “E’ il momento giusto.Lei, dovrebbe iscriversi a qualche Associazione di Amatori del Teatro d’Opera.Appartenere ad una Associazione di amanti dell’Opera Lirica è un punto fermo nellerelazioni sociali. Sono passioni che durano nel tempo… che aiutano adapprezzare la vita in ogni momento. Sono anche quelle che aiutano maggiormentea superare gli alti e bassi della vita… come quella di essere lasciati dal morosoo dalla morosa” Michela uscì rilassata e convinta dallo Studio del Dott.Felice. Ora, sapeva cosa doveva fare. Ha cercato su Internet ed ha trovatol’Associazione che faceva al caso suo. Alla prima riunione dell’Associazione,Michela, aveva notato che parecchi associati erano uomini tra i quaranta ecinquant’anni. Dei patiti dell’Opera … più patiti di così non potevano essere.Michela si trovò a suo agio. Anzi, tra gli associati un cinquantenne si è datosubito da fare. Si chiamava Rosaldo, con un fisico che era tutto un programma.Infatti, Rosaldo non era solo un patito dell’Opera Lirica, ma un tenoredilettante assai richiesto nelle serate delle Pro Loco, pranzi, cene … ed ognialtra manifestazione dove il “bel canto” è quasi la norma. Il dialogo traMichela e Rosalo ha preso subito la piega giusta. Sembrava che fossero fatti unper l’altro. Michela si sentì rianimata. Dopo la riunione, Rosaldo invitòMichela a casa sua per una cena durante al quale il tenore avrebbe illustrato isuoi successi. Per alcuni lettori sembrerà strano che due persone che si sonoappena conosciute “corrono così in fretta”. Secondo Rosaldo, se le cose tra duepersone debbono funzionare… funzionano da subito. Aspettare è solo una perditadi tempo. Un modo come un altro per perdere tempo prezioso e non arrivare anulla. Secondo Rosaldo nella vita ci vuole decisione. Come nell’Opera Lirica.Avete mai visto un’Opera nella quale i protagonisti… “menano il can per l’aia”.L’Opera Lirica deve iniziare e finire in un determinato tempo. In quel tempodeve succedere quello che gli spettatori si aspettano: amore, felicità… etragedie varie. I personaggi dell’Opera Lirica sono personaggi forti, decisi…lontani dalle mezze misure. Anche Rosaldo la pensava così. Dopo aver cenato eaver illustrato a Michela i suoi successi come tenore… volle dedicarle una romanza.“Tu che m’hai preso il cuor” di Franz Lehar. Michela rimase incantata mentre Rosaldocantava le magiche parole. “Ti vedo tra le rose / ti dico tante cose / se ilvento lieve t’accarezza / un profumar di giovinezza / mi fa tremar…” E’ statoproprio in quell’istante che Rosaldo ha preso la mano di Michela e l’ha portataal suo cuore … Facile immaginare il seguito della scena. Il cinquantenne non ciha visto più … Michela è andata in fumo …e tutto è diventato un “incendiod’amor”… con i vestiti che andavano da tutte le parti…. -(615) 

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Commenti al Post:
qmr
qmr il 19/06/16 alle 14:55 via WEB
I vestiti a volte fanno oresto a volare... Quello che conta è che anche il cuore voli e non solo o vestiti...
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 20/06/16 alle 08:19 via WEB
Bellissimo commento. Hai ragione. A volte i vestiti volano ... la natura vuole la sua parte. Dino
(Rispondi)
 
 
dinobarili
dinobarili il 20/06/16 alle 08:20 via WEB
La vita è molto complessa. L'amore ancora di più. Dino
(Rispondi)
 
 
 
dinobarili
dinobarili il 20/06/16 alle 08:20 via WEB
Felicissimo lunedì. Dino
(Rispondi)
PICCOLAVIOLETTA6
PICCOLAVIOLETTA6 il 19/06/16 alle 16:59 via WEB
Un saluto per un pomeriggio di pace nella gioia del Signore. Violetta. “Un pensiero dal Vangelo”. Un giorno, mentre Gesù si trovava in un luogo appartato a pregare e i discepoli erano con Lui, pose loro questa domanda: «Chi sono Io secondo la gente?». Essi risposero: «Per alcuni Giovanni il Battista, per altri Elia, per altri uno degli antichi Profeti che è risorto». Allora domandò: «Ma voi chi dite che Io sia?». Pietro, prendendo la parola, rispose: «Il Cristo di Dio». Egli allora ordinò loro severamente di non riferirlo a nessuno. «Il Figlio dell'Uomo, disse, deve soffrire molto, essere riprovato dagli anziani, dai sommi sacerdoti e dagli scribi, esser messo a morte e risorgere il terzo giorno». Poi, a tutti, diceva: «Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua. Chi vorrà salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per me, la salverà. Parola del Signore. Dal Vangelo secondo Luca (Lu 9,18-24).
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