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CHIESA ROSSA di Teresa Ramaioli

Post n°24339 pubblicato il 26 Giugno 2016 da dinobarili
 

CHIESA ROSSA  di Teresa Ramaioli

 
iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 25/06/16 alle 19:07 via WEB
CHIESA ROSSA --SANTA MARIA AD FONTICULUM--MILANO--La storia racconta di una distruzione o grave danneggiamento operata da Federico Barbarossa nel 1162 durante l’assedio di Milano e di una successivo danneggiamento della chiesa nel 1239, quando, secondo Frate Bonvesin de la Riva, Santa Maria di Fonteggio e il monastero furono coinvolti nella difesa voluta dai milanesi contro l’esercito di Federico II, nipote del Barbarossa. L’esercito milanese causò un allagamento deviando le acque dei fontanili e canali verso il campo nemico, costringendo Federico II alla ritirata. Queste vicende e l’incuria , dovuto all’esiguo numero di monache rimaste nel monastero, provocarono il lento declino, tanto che Papa Bonifacio VIII, l’8 giugno 1302, decise di unire le monache benedettine rimaste a Fonteggio con quelle del vicino monastero di Santa Maria delle Veteri, concedendo a quest’ultime il governo della chiesa e del monastero di Santa Maria di Fonteggio. Tra le benedettine rimaste va ricordata, per i restauri effettuati nella chiesa, Maria de Robacarri (o Mafia Robacarris), figlia del nobile Giudone Robacarri e di donna Caradossa che, rimasta vedova, si ritirò anch’essa nel monastero. Alla morte della madre, Maria de Robacarri pensò di onorarne la memoria con i beni ereditati, provvedendo a riparare la chiesa e a ornarla di nuovi dipinti. Una lapide tombale tolta nel XVIII secolo dal pavimento e ora visibile all’interno, ricorda appunto che nel 1333, Maria de Robacarri usò la sua eredità per i restauri. Galeazzo Visconti con la costruzione del Naviglio di Pavia, e seppure su un tracciato diverso da quello attuale, sembra tra l’anno 1359 e l’anno 1365, che un primo canale attraversò il territorio di Fonteggio, incominciando a creare problemi alla chiesa. Nel 1455 il corteggio nuziale di Tristano Sforza e di Beatrice d’Este, proveniente da Pavia e diretto a Milano, sostò a “S. Maria Ruffa”. E’ questa la prima volta che S. Maria ad Fonticulum viene chiamata con il nuo¬vo nome: Ruffa o Russa, poi Rossa fu il nome che divenne popolare per indicare questa chiesetta fatta di mattoni rossi. Nel 1782-83 lo scavo dell’ultimo tratto del Naviglio Pavese e l' elevazione della strada portarono alla chiesa danni più gravi, con conseguente infiltrazioni d’acqua, e per consentire l’accesso ad essa dalla strada si costruì nell’interno un soppalco, che venne a dividere orizzontalmente in due parti la chiesa. Nel 1800, in seguito alle leggi emanate durante l’occupazione francese, il monastero fu soppresso, e la chiesa ceduta a privati. Ciao Teresa Ramaioli

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Commenti al Post:
franco.cerimele
franco.cerimele il 26/06/16 alle 10:46 via WEB
Ciao Dino grazie un saluto e buona domenica *_*
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 27/06/16 alle 07:11 via WEB
Ciao. Grazie a te per la visita e il commento. Dino
(Rispondi)
 
 
dinobarili
dinobarili il 27/06/16 alle 07:11 via WEB
Un saluto dalla magica Pavia. Dino
(Rispondi)
 
 
 
dinobarili
dinobarili il 27/06/16 alle 07:12 via WEB
Felicissimo lunedì. Dino
(Rispondi)
iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 26/06/16 alle 19:07 via WEB
LIBRI POP UP----Bellissime illustrazioni, storie che diventano molto più di semplici pagine di un libro ed esplodono in forme tridimensionali… si, sono i libri pop-up. Questi particolari libri illustrati, non sono destinati solo ai bambini ma catturano anche l’attenzione degli adulti. Il loro fascino sta nelle forme elaborate della carta, nei colori che si intrecciano e danno vita a storie incredibili. I libri pop-up ricordano gli origami . Le tecniche che stanno alla base di quest’arte raffinata sono antiche . I segni di piegatura della carta danno l’illusione del movimento e della tridimensionalità. La storia del ‎libro‬ animato affonda le sue radici nel lontano Medioevo, quando l’invenzione della stampa era ancora un miraggio. In quel periodo storico i libri pop-up non erano pensati per i bambini, ma destinati a studiosi di scienze, di anatomia e astronomia. Grazie alla loro praticità e alle loro immagini questi volumi erano di grande aiuto per approfondire gli studi. Tra i primi autori di un libro pop-up figura il grande Cartesio. I libri animati indirizzati principalmente ai bambini, nascono in Inghilterra e in Germania. È Lothar Meggendorfer (1847 – 1925) l’artista che attuò questa meravigliosa rivoluzione di carta, grazie ad apposite linguette predisposte sulla pagina, gli elementi del foglio si muovono mostrando o nascondendo figure e altre divertenti sorprese. Naturalmente, io amo i libri pop up . Ciao Teresa Ramaioli
(Rispondi)
iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 26/06/16 alle 19:08 via WEB
IL CAVOLO---Nell'antichità il cavolo godette di una fama straordinaria non solo come alimento crudo o cotto, ma anche come rimedio a tanti malanni. Catone il censore ne fu un grande consumatore ed estimatore, considerandolo il migliore dei rimedi naturali della tradizione romana, contro le pericolose manipolazioni della medicina greca. Questo robusto ortaggio, nelle sue diverse varietà, ha costituito per secoli un caposaldo alimentare, immancabile nelle zuppe e minestre, da solo o accompagnato da altri ingredienti come la carne di maiale nella casseula lombarda. Nell'immaginario dei contadini l'ortaggio ha una valenza simbolica particolare, interessante è la similitudine istituita tra il ciclo vitale del cavolo, seminato a marzo viene raccolto nove mesi dopo, a novembre, come la gestazione umana. Alle contadine che estraggono con le due mani con gesto roteante la "testa" da terra e tagliano la radice (il "cordone ombelicale"), come vuole un detto popolare , viene dato il nome di "levatrici". Il cavolo è collegato a fertilità, abbondanza di prole , disponibilità di cibo . E come vuole la tradizione popolare, sopravvive il mito dei bambini che nascono dai cavoli o sotto i cavoli . Ciao Teresa Ramaioli
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 27/06/16 alle 08:15 via WEB
Bellissimo. Teresa hai descritto il cavolo in modo splendido. Dino
(Rispondi)
 
 
dinobarili
dinobarili il 27/06/16 alle 08:17 via WEB
Il cavolo fa parte della nostra tradizione culturale. Basta vedere a quanti detti ha dato origine. Le opinioni del cavolo che si sentono oggi sono tantissime. Dino
(Rispondi)
 
 
 
dinobarili
dinobarili il 27/06/16 alle 08:17 via WEB
Dal cavolo c'è tutto da imparare. Dino
(Rispondi)
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