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CECILIA E LA SCRITTURA CREATIVA racconto (749) di Dino Secondo Barili

Post n°25639 pubblicato il 12 Settembre 2016 da dinobarili
 

Intrigo …

…a Pavia

(Questestorie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla ache

vedere conpersone o fatti realmente avvenuti)

racconti di settembre

749

Cecilia e la scrittura creativa

Settembre è il mese delle iniziative, dei progetti, delle illusioni… Unanno fa, ne sapeva qualcosa la Prof. Cecilia,cinquant’anni, single, bellissima, Docente di Lettere presso un Liceo delmilanese, abitante a Pavia. L’anno scolastico era appena iniziato, ma lacinquantenne voleva qualcosa di più. Si dice che nella vita bisognerebbe sapersiaccontentare… ma non tutti la pensano così. Anzi, molte persone non siaccontentano mai. Dopo una cosa… ne vogliono subito un'altra. Del resto cosac’è di male nell’avere desideri? Cecilia, aveva le sue buone ragioni. Per anniaveva inseguito l’amore, il vero amore, il grande amore… ma erano stati tuttifuochi di paglia. Pur essendo bellissima…alta, bionda, occhi azzurri… e gambeda fine del mondo, la Prof. Cecilianon era ancora riuscita ad realizzare il suo grande sogno: l’amore. Un anno fa,a cinquant’anni… decise di fare ogni sforzo per incontrare l’uomo della suavita, l’uomo che si incontra una sola volta… Come? Ne parlò con la sua amica,coetanea e collega Prof. Patrizia la quale insegnava nel suo stesso Liceo.Patrizia si era sposata due volte… ma preferiva non parlare (bene) delmatrimonio. Alla domanda “Patrizia, cosa ne dici della ricerca del grandeamore?” l’amica aveva tergiversato… poi, con sguardo da sfinge …”Non hai qualchealtra domanda di riserva?” Cecilia, non si perse d’animo. Ritornò alla carica.“Patrizia, nei prossimi giorni ho deciso di iniziare “un Corso di ScritturaCreativa … sulle rive del fiume Ticino”. Pavia ha uno dei fiumi più bellid’Italia, il Ticino. Cosa c’è di meglio… di passeggiare lungo le sue rive …ecreare ogni volta una storia nuova? A Pavia sono arrivati Re e Regine, grandiCondottieri e Personaggi famosi… Pavia, nei secoli è cambiata… il fiume Ticino,invece, è ancora lo stesso. Con la sua corrente che non si ferma mai. Insiemealla corrente porta a valle i giorni, i mesi, gli anni… Ecco perché mi sonomessa in mente di organizzare un Corso di Scrittura Creativa… riservata a unadecina di persone di buona volontà che hanno voglia di camminare lungo le rivedel fiume. Fermarsi. Ascoltare i miei suggerimenti…e poi scrivere su unblocnotes… storie nuove” La Prof. Patrizia,quel giorno di un anno fa, aveva dormito male. Uscì con un sbuffo. “Cecilia …se fossi in te, non me la prenderei tanto calda. Non ti basta il tuo lavoro diDocente di Lettere al Liceo? Comunque…contenta te… Buona fortuna” Per Cecilia,quel “buona fortuna”, è stata come una benedizione. Del resto nella vita ci vuoleentusiasmo… molto entusiasmo. Solo con l’entusiasmo si ottengono risultatipositivi. Cecilia aveva già contattato una decina di amici e amiche ai qualiaveva illustrato la sua idea. Partenza… ogni sabato mattina dal Ponte Copertodi Pavia diretti al Ponte di Barche di Bereguardo, seguendo i sentieri sullariva sinistra del Ticino. La cinquantenne Cecilia aveva già fatto le prove,calcolato i tempi, stabilito le soste… i momenti di ristoro e relax… Insomma,la cinquantenne era un’organizzatrice perfetta. Non lasciava nulla al caso.L’ultimo sabato mattina del mese di settembre di un anno fa, la Prof. Cecilia èpartita dal Ponte Coperto di Pavia con la sua comitiva di dieci “studenti” perrealizzare il suo Corso di Scrittura Creativa. La passeggiata era iniziatabene. Tutti i partecipanti erano entusiasti di un esperimento che, se fosseriuscito, avrebbe potuto … fare scuola. Pavia, via Riviera, Torre d’Isola… Lariva sinistra del fiume Ticino è un luogo da favola. Ci sono boschi e boschettidi ogni genere. In quel tratto di percorso ogni persona deve stare attenta a dovemette i piedi … e tenersi in contatto con la persona che le sta davanti. Entrandonel sentiero che da Pavia porta a Torre d’Isola, la Prof. Cecilia si è accorta chedella comitiva mancava il Dott. Filippo, un sessantenne che si era iscritto perultimo al Corso… proveniva da Milano e non era pratico del territorio. Ceciliasi preoccupò. Il Dott. Filippo si era sicuramente perso nel “boschetto dellestreghe” la cui fama ha oltrepassato i secoli. Si dice che era il boschetto incui la Regina Rosmunda,moglie del Re Alboino (anno 569-572 dopo Cristo), riuniva le sue consorelle pertenere sotto controllo i loro rispettivi mariti. La Docente di Lettere sapevache finire in quel boschetto era molto pericoloso. Chiese al resto dellacompagnia di attendere. Partì alla ricerca del disperso. Per Cecilia erano momentidi ansia, di paura vera e propria. In alcuni punti sembrava di camminare sullesabbie mobili… I piedi sprofondavano nel terreno col timore di non riuscire piùa riprendere il cammino. Viste le difficoltà la cinquantenne si rese conto cheil Dott. Filippo poteva essere finito in qualche pericoloso anfratto. Inquell’istante, sentì una voce che chiamava aiuto. Era il Dott. Filippo finitodentro ad una profonda pozza, immerso nell’acqua fino alla cintola. Dopo sforziimmani Cecilia riuscì a far uscire dall’acqua il Dott. Filippo bagnato come unpulcino…I due si sono abbracciati come segno di scampato pericolo… ma non erafinita. Fatto pochi passi… la Prof. Cecilia inciampò. Fece un capitombolo incredibile.Volle vedere l’oggetto contro cui era finita. Era una cassetta di ferroarrugginita. Il Dott. Filippo, l’aprì. Era piena di monete d’oro dell’epoca delRe Alboino. Erano sicuramente della Regina Rosmunda … Il Destino aveva detto lasua… Cecilia e Filippo si guardarono negli occhi e convennero che erano fattiuno per l’altro. Raggiunsero la compagnia e annunciarono che si sarebberosposati quello stesso giorno… ma non svelarono il perché. …- racconto 749 di Dino Secondo Barili

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licsi35pe
licsi35pe il 12/09/16 alle 07:18 via WEB
...la cassetta piena di monete d'oro, così, alla luce del sole...e vabbè, beviamoci sta vignetta fantastica! Dal tempo della regina Rosmunda, devo dedurre che nessuno era passato di là...il suo fantasma, seduto sulla cassetta arrugginita, era in attesa solo di Cecilia e Filippo...avrà aspettato un bel po'!.;)).. Giustamente si sono sposati e, con tutto quell'oro, saranno vissuti felici e contenti senza sgobbare per la pagnotta, girando il mondo in lungo e in largo...bisogna assolutamente che venga a Pavia...non si sa mai..??..Felice giornata Dino!..licia
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 13/09/16 alle 06:24 via WEB
Ciao Licia. Non c'è nulla di strano nel fatto della cassetta di ferro arrugginito. Il fiume Ticino porta a valle ogni cosa. Nel periodo delle piene, due volte l'anno, costruisce e distrugge isole grandi quanto un campo da tennis. In quelle isole, una cassetta di ferro può stare sepolta per centinaia di anni. Dino
(Rispondi)
 
 
dinobarili
dinobarili il 13/09/16 alle 06:27 via WEB
Chissà quanti segreti conserva il fiume Ticino. Le persone passeggiano lungo le rive del fiume e non se ne avvedono ... ma per uno come me, curioso fino all'inverosimile, il fiume ... è una sorgente di storie ... una più bella dell'altra. Dino
(Rispondi)
 
 
 
dinobarili
dinobarili il 13/09/16 alle 06:28 via WEB
Un giorno ti racconto la storia della donna che, sulle rive del fiume Ticino, volle diventare ... Regina. A dopo. Dino
(Rispondi)
qmr
qmr il 12/09/16 alle 07:24 via WEB
Che dire... Un amore così improvviso non può che stupire...
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 13/09/16 alle 06:31 via WEB
Ciao. Nella vita non deve stupire nulla. La vita è un bellissimo spettacolo, anzi, il più bel spettacolo che possa esistere. Gli uomini e donne sono solo ... gli attori della commedia umana. Dino
(Rispondi)
 
 
dinobarili
dinobarili il 13/09/16 alle 06:33 via WEB
Come attori ... ad ogni essere è stata assegnata una parte ... della commedia umana. Noi dobbiamo viverla ogni giorno ...con passione ... con la gioia di vivere. Dino
(Rispondi)
 
 
 
dinobarili
dinobarili il 13/09/16 alle 06:34 via WEB
Quando si è parte di uno spettacolo si comprende il valore del proprio contributo alla riuscita della commedia. Vivere è gioire. Dino
(Rispondi)
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