dino secondo barili
ricerche storiche locali (Pavia e Provincia)Messaggi del 06/03/2014
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno nulla a che vedere
con persone reali o fatti realmente avvenuti)
racconto del Lunedì
Un amore a Berlino (338°)
La vita è fatta di “momenti”. Ci sono momenti in cui il mondo sembra cadere addosso, le idee sono confuse… si vede tutto nero. Ci sono momenti, invece, in cui gli occhi “vedono meglio”… vedono il lato positivo della vita. Un anno fa, il Commerciante Federico vedeva tutto nero. Gli affari andavano ogni giorno peggio, e si vedeva già sul lastrico…a chiedere la carità lungo le vie della città. D’altro canto, Federico , cinquant’anni, celibe, ne aveva tutte le ragioni. Proprio un anno fa, due amici, suoi coetanei, compagni di giochi nello stesso paese in cui erano nati (alle porte di Pavia)… avevano avuto un “brutto male” ed, in poco tempo… erano “passati a miglior vita”. Per Federico è stato un colpo che lo ha “segnato” per alcuni mesi. Alcune volte Federico si era recato al cimitero a far loro visita. Guardando le fotografie sulle lapidi funerarie, Federico, sentì il desiderio di rivolgere loro una domanda. “Lino, Guglielmo… come si sta… dove vi trovate voi… ora?” I due amici sembrava avessero parlato. Con il leggero venticello che muoveva appena le foglie… avevano risposto. “Bene…bene…Federico, datti da fare… Hai cinquant’anni e non hai ancora deciso di prendere moglie..:” Per Federico, la moglie, era l’altro “tarlo” che gli rodeva il cervello. Fino ad allora, non aveva deciso. Era un bell’uomo. Faceva il Commerciante… quindi sempre a contatto con persone nuove e attive. La crisi economica di questi anni, invece, aveva incominciato a “colpire in profondità”. Alcuni suoi colleghi di cinquant’anni… pensavano di cessare l’attività. Se non lo avevano ancora fatto era perché si sentivano troppo lontani dalla pensione… La situazione era tutt’altro che rosea. Per il suo lavoro di Commerciante, Federico si recava spesso a Milano. Milano è un città che “non si ferma mai” … anche nei momenti più bui. A Milano, nel corso degli anni si era “costruito un bel numero di relazioni che contano”… maschili e femminili. Sette mesi fa, Proprio a Milano, Federico ha incontrato Lidia, una quarantenne che per parecchi anni aveva avuto la responsabilità gestionale di una Agenzia Commerciale. Durante l’incontro, Federico e Lidia si scambiarono informazioni sulla situazione economica attuale. Lidia, confidò a Federico che l’Agenzia per la quale aveva lavorato aveva chiuso i battenti. Lei aveva reagito e si era messa in proprio… Aveva fatto tesoro delle conoscenze che nel corso degli anni aveva acquisito in tutta Europa. L’operazione stava dando i suoi frutti. In quel momento, era in partenza per Berlino per concludere alcuni affari. Mentre Lidia parlava, Federico la guardava e pensava. Lidia, oltre ad essere una bellissima quarantenne, single, aveva uno spirito… forte e deciso, da vera milanese. A Federico venne un’idea. “Lidia, non ho mai visto Berlino… Che ne diresti se “tu” mi facessi da guida? In questi anni, ho continuato a pensare solo agli affari e al denaro. Adesso c’è la crisi…Nessuno sa come andrà a finire… Voglio prendermi un po’ respiro… in attesa di sapere di “quale morte dobbiamo morire”. Lidia aveva ascoltato. Nello stesso tempo aveva guardato Federico… il quale portava molto bene i suoi cinquant’anni… Anzi, istintivamente (classica caratteristica femminile) ci stava facendo un pensierino pure lei. “Certo che sono disposta a farti da guida. Se vuoi possiamo partire in giornata…” Il Commerciante accettò con piacere. Federico si rese conto che il vento stava volgendo decisamente al bello. Lidia, per telefono, aveva fissato due camere singole a Berlino…Il giorno dopo … bastò una camera sola… sempre la stessa… notte e giorno. Oltre tutto, la camera, aveva una stupenda vista sulla città … ma molto meno interessante rispetto a gli “spettacoli” che si svolgevano nella camera stessa. (338)
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6 MARZO 2014
ALMANACCO DI STORIA PAVESE
Trivolzio – 6 marzo 2014 – Giovedì - ore 12.00
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono
frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che
vedere con persone o fatti realmente avvenuti)
racconto del Giovedì
551
I racconti del Carnevale Ambrosiano
Fortunata …a Milano
La Dott. Fortunata, un anno fa, aveva compiuto quarantacinque anni e si era accorta di essere “cambiata”. Si era sentita improvvisamente “vecchia”. “Vecchia”, forse, non era il termine esatto… ma, Fortuna, aveva capito che se non si dava da fare … il suo tempo sarebbe scaduto… senza aver combinato nulla di buono (per lei). A Milano si fa presto ad andare in crisi. La città ha dei ritmi frenetici… impossibili da seguire. Una persona, per non andare in crisi, dovrebbe “non” guardarsi intorno. Non vedere la quantità di giovani (ragazzi e ragazze) che ogni anno si affacciano alla vita. Da un anno all’altro …i ragazzi passano da “ragazzi a giovani”. Le ragazze, da “ragazze a donne vere” …perché le donne bruciano le tappe. Era proprio quello il dramma di Fortunata. Aveva visto una sua cuginetta, Claudia che, qualche anno prima, era una ragazzina delle medie… e l’aveva rivista “donna” , donna vera… con una grinta da far paura. E lì’,la Dott. Fortunata, quarantacinque anni era andata in crisi… un anno fa. Aveva impiegato tutte le sue energie per raggiungere la Laurea. Raggiungere un posto di responsabilità in una Agenzia Commerciale milanese…ed ora, all’età di quarantacinque anni, si trovava senza l’uomo, senza l’amore della sua vita. Fortunata ci aveva dato l’anima. Aveva messo al primo posto il lavoro, la carriera. Ora si ritrovava con una buona posizione …e un “bagaglio affettivo ridotto al minimo”. Non era questo il risultato che avrebbe voluto ottenere… Una mattina di un anno fa, Fortunata, mentre si guardava allo specchio, ha avuto un moto di rabbia. Appena in Ufficio ne parlò con il suo Collega, Dott. Michele, coetaneo, con una buona famiglia alle spalle. Michele cercò di rincuorarla. “Fortunata… non prendertela. Capita a molte le donne, momenti come quello che stai vivendo tu. Dovresti prendere contatto con qualche Gruppo Associativo che “prepara il Carnevale Ambrosiano” Quelli, si che sanno vivere alla grande.” Fortunata pensava che Michele volesse prenderla in giro. “Cosa dici mai?” – “Dico sul serio.” –ribatte il Dott. Michele – “Il Carnevale Ambrosiano è una cosa seria. Ho proprio ricevuto ieri una mail dall’amico Ferruccio, Presidente di un’Associazione che “pensa in grande”. Ecco il numero di cellulare. Telefona a nome mio.” La Dott. Fortunata comprese che se voleva risolvere il suo problema doveva darsi da fare. Prese contatto telefonico con il Dott. Ferruccio il quale l’accolse con piacere. “Dott. Fortunata avevamo bisogno proprio di una persona come Lei. Domani ci vediamo in Galleria per un Caffè e le illustrerò come agire.” La quarantacinquenne si sentì sollevata. La voce del Dott. Ferruccio aveva un non so che di magico, di inusuale a Milano. Quella notte Fortunata dormì benissimo, come non le accadeva da parecchio tempo. Al mattino si preparò per l’incontro in Galleria. A Milano c’era il sole. Durante l’incontro, Fortunata, non perse una parola. “Dott. Fortunata. – disse il Dott. Ferruccio – “Ogni anno, la nostra Associazione organizza per Sabato, ultimo giorno del Carnevale Ambrosiano, “l’Incontro della Fortuna”. Viene eletta la Regina del Carnevale (cioè Lei)… la quale viene richiesta in matrimonio dal “milanese” che nell’anno appena trascorso ha ottenuto il premio delle “TRE ESSE” (successo – salute – soldi). Lei non deve fare altro che… dare la sua adesione ad essere proclamata Regina… Al resto ci pensa il Destino.” La Dott. Fortunata non aveva tempo da perdere. “Adesso o mai più”. Accettò. Il Sabato del Carnevale Ambrosiano di un anno fa, la quarantacinquenne, dopo essere stata eletta Regina … incontrò Fabrizio, un cinquantenne, alto, biondo, con gli occhi azzurri e penetranti. Più che un uomo sembrava un antico Dio greco… di quelli che si vedono in certe statue pescate in mare nel sud Italia. Fabrizio era bello come il sole e ricco come il mare… era proprio l’uomo che Fortunata aveva sempre sognato. Da quel momento la quarantacinquenne ha potuto finalmente vivere il sogno d’amore. (lo stesso sogno… di parecchie lettrici di questo Blog)- Questo è il racconto 551, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino
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LE BOLLE DI SAPONE
di
Teresa Ramaioli
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LE RIFLESSIONI DI ANGELINI
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GLI SCAPOLONI CINQUANTENNI MILANESI
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