dino secondo barili
ricerche storiche locali (Pavia e Provincia)Messaggi del 10/03/2014
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno nulla a che vedere
con persone reali o fatti realmente avvenuti)
racconto del Venerdì
Il riscatto dell’uomo (maschio) (342°)
La casa (intesa come abitazione) è un bene prezioso. Un uomo e una donna non possono fare a meno di avere una casa… “la propria casa”. Negli ultimi sessant’anni, il concetto di casa è molto cambiato. Sessant’anni fa la casa era il luogo della “famiglia tradizionale”: marito, moglie e figli (e… “finché morte non vi separi”). Con il cambiamento della famiglia… è cambiato anche il concetto di casa… come luogo dell’abitare. Le famiglie sono diventate sempre più piccole (ridotte ai minimi termini). Al punto che, oggi, ci sono tantissime famiglie… formate da una sola persona. Ne parlavano ieri mattina al Mercato di Piazza Petrarca in Pavia, la Signora Maria, 70 anni, con la sua amica e coetanea, Signora Giovanna. “Vedi Giovanna… i tempi in cui abbiamo formato le nostre famiglie, si pensava al marito, ai figli e alla casa… che era il sogno di una vita. Tutti i componenti la famiglia partecipavano alla realizzazione del sogno: la casa! Oggi, le “giovani coppie” quando si sposano (o convivono) hanno già la disponibilità di una loro casa (anche di proprietà). Non sanno quanta fatica (occorreva ai nostri tempi) per averne una. Oggi, però, le “giovani coppie” sono fragili (sono precarie). Fanno presto a mettersi insieme… e fanno presto a chiudere la convivenza. L’altro giorno ero a casa di mia figlia, la quale ha due figli maschi celibi di 30 e 29 anni. Con le belle maniere, mia figlia, cercava di convincere i propri figli a formarsi una famiglia… Non l’avesse mai fatto. Il ragazzo di 30 anni ha reagito in modo quasi irritato. “Mamma, ti ho già detto che i tempi sono cambiati… Le donne non sono più quelle di una volta. Il sogno delle ragazze di oggi è quello di avere una Laurea… di fare carriera… e di farsi molte esperienze (anche sessuali). La famiglia (e gli eventuali figli) è l’ultimo dei loro pensieri. Basta guardare le statistiche. Le coppie stanno insieme al massimo sette anni. Dei miei amici che si sono sposati… neppure uno è ancora insieme. Uno si è “diviso” dopo tre mesi dal matrimonio.” La Signora Giovanna, 70 anni, scrollò la testa. “Anche mia figlia ha lo stesso problema. Due figli maschi celibi (29 e 31 anni), diplomati, sistemati con il lavoro… del matrimonio non ne vogliono sentire parlare. Hanno chiesto a mia figlia di insegnare loro tutto… sulla conduzione della casa (dalla tenuta dei conti, alla cucina. Dalla pulizia a tutte le incombenze relative al bucato …alla stiratura delle camice). Mio nipote di 29 anni mi ha detto”Nonna…una volta c’era la donna! La donna che pensava alla casa e alla famiglia… Adesso gli uomini devono saper fare tutto. Gestire la propria persona, il proprio reddito e la propria casa. Ieri l’uomo (pensava) di poter contare sulla donna compagna di vita… Ora, è cambiato tutto. L’uomo deve “arrangiarsi” da solo in tutto. Il domani è già iniziato.” Quando, certi discorsi vengono espressi dalla voce delle nonne… (che si preoccupano del futuro dei propri nipoti) allora, non è più solo un’impressione… è una dura e cruda realtà. (342)
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10 MARZO 2014
ALMANACCO DI STORIA PAVESE
Trivolzio – 10 marzo 2014 – Lunedì - ore 12.00
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono
frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che
vedere con persone o fatti realmente avvenuti)
racconto del Lunedì
555
I racconti di Primavera
Giovanni e la passeggiata sul Lungoticino
Le belle giornate di primavera sono un invito ad uscire di casa. Fare delle belle passeggiate … da soli o in compagnia. Il cinquantenne Giovanni, si rendeva conto che era il momento di uscire di casa. Di non isolarsi, non impigrirsi. A volte “tra il dire il fare… ci sta di mezzo il mare”, come diceva il vecchio detto. La ragione era presto detta. Giovanni si era innamorato una sola volta nella sua vita… della sua Collega Caterina. Allora avevano trent’anni entrambi… e, entrambi, lavoravano nello stesso Ufficio. I primi momenti sono stati incantevoli. Baci, abbracci e coccole a non finire. Una “luna di miele” lunghissima. Alla fine decisero di vivere sotto lo stesso tetto. Dormire nello stesso letto. Anche allora le cose sono andate bene… per un po’. Poi, all’età di quarant’anni, Giovanni e Caterina, cominciarono a perdere interesse un dell’altro… A mano a mano che il tempo passava la situazione peggiorava. Fino a quando tre anni fa, Caterina decise di dare un taglio netto. Di comune accordo decisero di separarsi … e vivere ognuno per conto proprio. Caterina lasciò la “casa condivisa” e cambiò Ufficio. I due si persero di vista. Ormai erano diventati estranei. Giovanni era quello che ci aveva sofferto di più. Non riusciva a farsene una ragione. Forse, dentro di sé, sperava (ma che idea!) che Caterina ritornasse sui suoi passi. Invece, la sua ex- aveva guardato da un’altra parte. Aveva conosciuto un sessantenne, il Dott. Pasquale… Da un’amicizia era nato qualcosa di più. Un anno fa, Giovanni, dopo mesi, aveva rivisto Caterina con un altro uomo (Pasquale, appunto)… il suo nuovo amore. Per Giovanni è stato un colpo. Cercò di non pensarci. Di farsene una ragione. Ma, come spesso avviene… più il cinquantenne cercava di non pensarci…e più gli tornava in mente il volto di lei, di Caterina. Un anno fa, ne aveva parlato con il suo Collega e coetaneo Giansiro. Il discorso di Giovanni era stato sensato. “Giansiro, lo so che dovrei farmene una ragione… ma faccio fatica. Più cerco di non pensarci, più Caterina mi ritorna in mente… Forse, mi ha stregato…” Giansiro era una persona posata (e sposata con figli). Aveva sentito infinite storie del genere… Cercò di dire la sua. “Giovanni, tu vivi troppo isolato. E’ primavera. Dovresti fare delle belle passeggiate. Abiti in una bella città: Pavia. A Pavia c’è il Lungoticino… una passeggiata lunghissima in riva al fiume. Lungo quella passeggiata sono nati infiniti amori. Se io fossi in te, mi metterei d’impegno e farei delle lunghe e bellissime camminate… “. Giovanni fece finta di non raccogliere… invece, aveva capito che “crogiolarsi nella nostalgia” non serviva a nulla… Un anno fa, al primo sole di primavera, Giovanni prese la grande decisione. Uscì di casa diretto al Lungoticino di Pavia. Era un sabato mattina e le persone animavano le panchine sparse qua e là. Quando, dopo molto tempo, si incomincia a camminare la fatica si fa sentire… Dopo un po’, però, non si fa più caso. Inoltre, camminare significa guardare in faccia alle persone. Vedere volti tristi ed altri allegri. Vedere le coppiette (giovani e non più giovani) che si abbracciano e si baciano. Le persone anziane sole sedute sulle panchine con lo sguardo perso nel vuoto. Giovanni si sentì rinascere. Un sabato mattina di un anno fa, il cinquantenne stava passeggiando sul Lungoticino nei pressi del Ponte Coperto. Ad un tratto appoggiò il piede male e fece un capitombolo… no, no, non un vero capitombolo… ma dovuto appoggiarsi ad una panchina per non cadere per terra. Sulla panchina c’era seduta una Signora avanti negli anni. La donna si premurò di far accomodare Giovanni e nacque subito una piacevole chiacchierata . “E’ stato fortunato a non cadere per terra… Poteva farsi male…” Il cinquantenne prese il discorso con filosofia. “A volte… non tutto il male viene per nuocere.” Non aveva finito di pronunciare la frase che una fitta di dolore era partita dal piede ed era arrivata al ginocchio. Giovanni emise un “Hai che male!”… che non era sfuggito alla donna anziana (che si chiamava Giuseppina). Giuseppina, infatti, si preoccupò. “Lei ha bisogno di una bella visita. Io, abito proprio qui vicino al Ponte Coperto. Mia nipote è medico. Venga che le saprà dire qualcosa.” Giovanni cercò di scusarsi, ma non voleva offendere una Signora tanto gentile. In breve, i due, furono nella casa di Giuseppina. Una casa bellissima come ve ne sono tante a Pavia. Sulla porta ad attendere c’era la nipote della Signora Giuseppina, la Dott. Ofelia, una cinquantenne che era appena uscita da una dolorosa separazione. Giovanni spiegò il suo problema… ma la Dott. Ofelia, aveva già visto molto più avanti. Il cinquantenne era il tipo d’uomo di cui aveva bisogno: gentile, buono, educato, servizievole…e senza grilli per la testa. Da una semplice visita… si è passati ad un caffè. Poi, ad un frugale pranzo… ed infine ad una bellissima storia d’amore tra Giovanni e Ofelia … che in un anno ha già dato i suoi frutti. “frutti d’amore… s’intende” Alcuni veramente superlativi. - Questo è il racconto 555, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino
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IL GRANDE FIUME PO
di
Teresa Ramaioli
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EST.LA.BELLE.EPOQUE...
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IL BUON INIZIO SETTIMANA
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GIOVANNA CATTANEO...
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L'IMPREVISTO
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SICILY FOREVER.59...
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IL BUON INIZIO SETTIMANA
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ANNAMARIA ..
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VIVERE LA PRIMAVERA
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BUON INIZIO SETTIMANA A FELISDGL0
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L'INCITAMENTO DI VICTORB50
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CARLO.CAPRA27...
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GIOVANNA CATTANEO ...
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LE AGGRESSIVE E ROSSE FERRARI
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MENEGI53...
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IL SOLE CHE SORRIDE
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COMMENTO DI IOSONOLAVITA1
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