Messaggi del 12/03/2014

UN AMORE IN VIA CARDANO A PAVIA racconto (344) di Dino Secondo Barili

Post n°12844 pubblicato il 12 Marzo 2014 da dinobarili
 

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere,

sono frutto di fantasia,

pertanto non hanno  nulla a che vedere

con persone reali o fatti realmente avvenuti)

racconto della Domenica

L’Architetto Pierpaolo e…

“un amore in via Cardano a Pavia”(344°)

L’avvicinarsi del Ferragosto spopola la città. Pavia come tante altre città si svuota. Le persone (crisi o non crisi) colgono tutte le occasioni per “andarsene”… fuggire dal “solleone locale”. Molte saracinesche dei negozi rimangono abbassate e le vie deserte. E’ il momento in cui, Pavia (come altre città) appare nella sua “incomparabile bellezza di… città deserta”… dove, finalmente possono vivere e muoversi… i “fantasmi”. Un anno fa, per l’Architetto Pierpaolo, quarant’anni, sceneggiatore di fiction per la TV, era il momento atteso… il momento migliore per far vivere la sua città: Pavia. Quando una persona nasce a Pavia, cresce, studia, trova la sua attività nel luogo dove è nato…finisce per cadere in un “cerchio magico” dove la città non è più una città. Pavia non è più Pavia, ma il palcoscenico sul quale si muovono i “suoi personaggi”. Cosi è stato per l’Architetto Pierpaolo al quale la Regista Emanuela aveva commissionato la sceneggiatura di… “Un amore in via Cardano a Pavia”. Coloro che “non” conoscono via Cardano immaginano che sia una delle solite vie di città tracciate con il righello (come si usa oggi). Invece, no. Via Cardano a Pavia è un “budello nella vecchia città” dove non c’è un metro di via uguale all’altro, dove i Palazzi di epoche diverse sono uno addossato all’altro… uno diverso dall’altro. C’è un antico Convento di Suore ristrutturato alla perfezione. Appena avanti i resti di una Chiesa o di una antica Cappella. Per l’Architetto Pierpaolo, un anno fa, non c’era che l’imbarazzo della scelta. Da un qualsiasi portone sarebbe potuto uscire la protagonista della fiction. La Regista Emanuela aveva già scelto la trama. Diceva. “Anacleto, Professore di Università, aveva avuto un incarico annuale per un progetto di ricerca in “avvenimenti” paranormali riguardanti Pavia. Il Professore, abitante a Padova, per “studiare” meglio, voleva affittare un appartamento a Pavia. Una parente di sua madre si era offerta di aiutarlo. La parente del Professore abitava in via Cardano. Una mattina d’agosto, poco prima di mezzogiorno, Anacleto, si presenta all’indirizzo avuto per telefono. Il Professore sta per suonare al Portone indicato quando dallo stesso portone esce una donna vecchia, brutta e malandata… Più che una donna sembrava una strega. “Ma tu sei Anacleto… il Professore che cerca casa. L’indirizzo nuovo della parente che cerchi… non è questo… è più avanti. Anziché spiegartelo, ti accompagno.” La vecchia donna accompagna Anacleto per una ventina di passi e l’invita ad entrare in una strettoia tra due antichi palazzi. Anacleto comincia ad avere dei dubbi. “E se la donna che cerco, non fosse una mia parente?” In fondo alla strettoia si entra in un giardino dove è rimasta una modesta costruzione adibita a casa di abitazione. “Ecco… questa è la casa… entra pure. La porta è aperta.” Anacleto, il “professore del paranormale” è abituato alle situazioni più impensate. Entra nella piccola casa e rimane di stucco. Ad attenderlo c’è una bellissima ragazza, alta, bionda con gli occhi verdi…”Ciao Anacleto” – dice la ragazza – “Entra, entra pure …. Questa casa è a tua disposizione. Fai pure come fossi a casa tua. Io vado a fare la spesa …” La ragazza si allontana… L’Architetto Pierpaolo, dopo aver riletto per la centesima volta la trama della fiction … osserva i Palazzi antichi di via Cardano. E’ il periodo di ferragosto. La via è deserta. Gli occhi dello sceneggiatore si soffermano su un portone… Si avvicina per guardare l’elenco degli inquilini del palazzo quando dallo stesso portone esce una donna vecchia, brutta, malandata… con voce decisa si rivolge allo sceneggiatore. “Lei è l’Architetto Pierpaolo, lo sceneggiatore delle fiction per la TV. Venga, venga l’accompagno alla casetta della protagonista… Il quarantenne era rimasto allibito… Da un immediato e attento esame, aveva notato che la donna vecchia e malandata …altro non era che una ragazza giovane  (e forse bellissima) che si era travestita da vecchia… Pierpaolo segui la donna. Pochi passi. Una strettoia tra due Palazzi … Il giardino… una modesta casetta con la porta aperta… Lo sceneggiatore delle fiction per TV, come un automa, non era più capace di fermarsi… Per lui, forse, stava per iniziare un nuovo amore…(344)

 
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DISEGNO DI TERESA RAMAIOLI

Post n°12843 pubblicato il 12 Marzo 2014 da dinobarili
 

DISEGNO DI TERESA RAMAIOLI

"Buon Giovedì...a tutti"

DIARIO CORALE

del

13 marzo 2014

 
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PENSIERI SPARSI DEL 12 MARZO 2014

Post n°12842 pubblicato il 12 Marzo 2014 da dinobarili
 

PENSIERI SPARSI DEL 12 MARZO 2014

“D’amore non si muore…

 ma se c’è

meglio…

molto meglio”

Dino

 
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VALERIA, GISELLA...E "LA SORGENTE DELLA FELICITA'" racconto (557) di Dino Secondo Barili

12 MARZO 2014

ALMANACCO DI STORIA PAVESE

Trivolzio – 12 marzo 2014 – Mercoledì - ore 12.00

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

racconto del Mercoledì

557

I racconti di Primavera

Valeria, Gisella… e “la sorgente della felicità”

Diceva un vecchio detto che la primavera è la stagione dell’amore. Non ci vuole molto per comprenderne il significato. Ogni persona, da sola, può costatarlo. La natura si risveglia giorno dopo giorno. Il paesaggio cambia dal mattino alla sera. I fiori si alternano ai fiori. Il sole, il cielo, la natura diventano una sinfonia di colori. Un anno fa, anche la Signora Valeria, sessant’anni ben portati la pensava così. La pensava… ma non la viveva. I problemi nell’ultimo anno erano stati tanti, uno più complicato dell’altro. Inoltre, il compagno Gabriele, con il quale aveva condiviso la casa e il letto, sessant’anni pure lui, aveva dovuto cambiare città. Da Pavia era stato trasferito, per lavoro, in una città del Sud. Oggi, il lavoro è vita. Senza lavoro una persona perde molto (anzi, quasi tutto) della sua autonomia economica. Valeria e Gabriele decisero di comune accordo di dividere le loro vite. Ognuno… la propria strada. Così, quasi improvvisamente, la sessantenne Valeria si ritrovò sola. Sola a combattere la quotidiana battaglia della sopravvivenza. Un anno fa, Valeria era combattuta tra il chiudersi in sé stessa… o percorrere altre strade… le nuove strade della vita. Qualcuno afferma che la vita comincia a sessant’anni. Sarà vero? Quando, gli anni passano si perdono anche le amicizie… quelle persone con le quali hai avuto uno scambio di opinioni o di incontri. Per fortuna che Valeria, aveva sempre mantenuto il proprio giro di amiche. Bastava una telefonata per sentirsi in relazione e non sentirsi sola. Un anno fa è stato proprio questa… la chiave di volta. L’aver mantenuto i rapporti di amicizia le ha permesso di riprendere a vivere. L’inverno era stato lungo, pesante… non passava mai. Ora, però era giunta la primavera, la stagione della vita (e forse, dell’amore?). Perché non ricominciare a vivere? Valeria telefonò alla sua amica e coetanea Gisella. “Possiamo incontrarci per un caffè?” E’ stato come aprire una porta aperta. Gisella, sessant’anni, vedova, nell’ultimo anno aveva avuto i suoi alti e bassi. Valeria e Gisella presero il caffè in un Bar di Piazza della Vittoria a Pavia. Con il primo sole di primavera i Bar della piazza si affollano di persone di ogni età. Valeria e Gisella, ripresero il discorso che avevano sempre fatto. Quello della loro giovinezza. Entrambe erano nate e vissute in un paesino fuori Pavia, poco lontano dal fiume Ticino. Fino a sedici anni, Valeria e Gisella erano state amiche inseparabili. A sedici anni, una domenica pomeriggio, avevano avuto l’idea di andare a fare una passeggiata nei boschi del Ticino, poco lontano da Torre D’Isola. A primavera i boschi sono luoghi meravigliosi. Quella domenica pomeriggio, Valeria e Gisella non volevano andare sole nel bosco. Chiesero a Giuseppe e Gianluigi se erano disposti a fare loro compagnia. Valeria era segretamente innamorata di Giuseppe… e Gisella lo era di Gianluigi. I ragazzi maschi, però, ci mettono un po’ prima di capire l’antifona. Alla fine anche loro capiscono… “quando suona la campana dell’amore”. La primavera, i boschi, il canto degli uccelli…nessuno può rimanere indifferente. Inoltre, Valeria e Giuseppe …Gisella e Gianluigi si erano addentrati nel bosco delle ginestre, e senza volerlo, si erano diretti alla “sorgente della felicità” una consistente “pozza d’acqua risorgiva” famosa in tutto il circondario. E’ stato proprio lì che le due giovani coppie si scambiarono il loro primo, vero, bacio d’amore. Un anno fa, al Bar di Piazza della Vittoria, Valeria e Gisella ricordarono di quel momento… e quel loro primo bacio. La nostalgia fa effetti strani. Le due sessantenni sentirono il bisogno di rivedere quel luogo magico…”il bosco delle ginestre”, “la sorgente della felicità”. Gisella era stata la prima a chiedersi… “Perché dovremmo andarci da sole?” In breve si diedero da fare. Con il telefonino cercarono di rintracciare Giuseppe e Gianluigi… Ogni ricerca, però, è stata vana. D’altro canto erano passati quarantaquattro anni … da quel lontano…loro “primo bacio d’amore”. Valeria e Gisella, un anno fa, decisero ugualmente di fare una passeggiata al “bosco delle ginestre” lungo il Ticino e rivedere la “sorgente della felicità”. La domenica successiva, nel pomeriggio, le due sessantenni, armate di bastoni, con tanto di stivali ai piedi, si fermarono con la loro automobile all’inizio del sentiero che portava al “bosco delle ginestre” e alla “sorgente della felicità”. Nel piccolo spazio riservato al parcheggio… c’era una rossa Ferrari, ultimo modello. Valeria e Gisella si chiesero cosa ci stesse a fare una Ferrari in quel luogo solitario. Si addentrarono nel bosco e raggiunsero la “sorgente della felicità”… Seduti uno accanto all’altro, sulla riva della sorgente, le due donne, notarono due uomini che parlavano tra loro. Valeria fu la prima a riconoscerli. Erano Giuseppe e Gianluigi i quali, quella domenica pomeriggio, avevano deciso di rivedere il luogo del loro “primo bacio”. La gioia di Valeria e Giuseppe, Gisella e Gianluigi è stata incontenibile. Giuseppe e Gianluigi erano soci in affari. Si occupavano di export-import da molti paesi del Mondo. Il Destino e l’Amore… avevano compiuto il miracolo…anche perché… il “primo amore” non si scorda mai. Da un anno a questa parte, ormai, Valeria e Giuseppe, Gisella e Gianluigi viaggiano in tutto il Mondo… un po’ in rossa Ferrari… un po’ in aereo… mano nella mano, affettuosità di ogni genere e notti di fuoco. I baci, gli abbracci e coccole non si contano più. Anche perché… la vita comincia a sessant’anni… (o giù di lì) - Questo è il racconto 557, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino

 
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LA CASA DI UGO FOSCOLO A PAVIA di Teresa Ramaioli

Post n°12840 pubblicato il 12 Marzo 2014 da dinobarili
 

LA CASA DI UGO FOSCOLO

A PAVIA 

di

Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 11/03/14 alle 17:56 via WEB
----La casa di Ugo Foscolo a Pavia ---- ……”Da cronisti fedeli, dobbiamo registrare, a lettura finita, altri fitti e strenui applausi, col voto di tutti che l’Orazione fosse data alla stampa. Il Monti, che secondo una sua facile commozione aveva gli occhi molli, un po’ teatralmente lo baciò. Volta gli strinse la mano. Le signore lo inchinarono; ed egli inchinò le signore. Poi, le varie centinaia di studenti s’incolonnarono e, in corteo, lo accompagnarono a casa. In fianco al Foscolo, il Monti gongolava. L’aria di Pavia e il trionfo dell’amico lo facevano tornare indietro di dieci anni. E quando gli studenti rinnovavano le acclamazioni, il Monti si tirava in disparte, perché l’onore fosse tutto per lui. Lasciata Strada Nuova, il corteo passò davanti alla locanda della Croce bianca, al palazzo ricamato dei Mezzabarba; toccò la Contrada dell’acqua, dove abitava il Volta; rasentò l’Orto botanico che mostrava con orgoglio la prima magnolia portata in Italia cinquant’anni addietro; poi sboccò in Borgo Oleario, davanti a casa Bonfico, dove più fragorose si ripeterono le acclamazioni degli studenti, quasi a dirgli che tra loro s’era già creata un’intesa, un impegno. E il corteo si sciolse. Il Foscolo, che amava l’ilarità dei conviti ospitali e «il giòlito dei bicchieri», quella sera trattenne a cena i più intimi. C’era, naturalmente, il Brunetti, il caro Brunetti sempre pieno di affettuose sorprese; e il Monti, più rumoroso che mai. La cena, nella quale si fece la festa a due tacchini offerti al poeta dalla contessa di Belgioioso «trinciati secondo il rito degli avi» e si bevve nel bicchiere dal motto augurale «Felicitati» che il Brunetti aveva portato da Milano per l’occasione, si protrasse fin dopo mezzanotte, tra uno sfarfallìo di neve, che ne rende più fantastico ora il ricordo. Il Foscolo e il Monti, a cena insieme, nella casetta di Borgo Oleario... Come a dire un soffermarsi della poesia in una viuzza che contava dodici «focolari». Chi sa, non può mai passare vicino a questa casa senza essere preso da un timor riverenziale, sacro. Quasi un appressarsi al tempio delle Grazie, e n’oda il ventilare delle angeliche vesti”. …( da “I giorni del Foscolo a Pavia di Cesare Angelini) Ciao Teresa

 
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MADDALENA ...IL "LUNGOTICINO ...E IL LUNGOTEVERE

Post n°12839 pubblicato il 12 Marzo 2014 da dinobarili
 

MADDALENA...

IL "LUNGOTICINO"...E IL "LUNGOTEVERE"

maddamark
maddamark il 11/03/14 alle 18:16 via WEB
Per gli "amori"è meglio il lungoticino o il lungotevere? Due posti incantati. Ciao Maddalena
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 12/03/14 alle 09:05 via WEB
Ciao Maddalena - per gli "amori" vanno bene tanto il "Lungoticino"(a Pavia), quanto il "Lungotevere" (a Roma)... quel che conta è lo spirito... (e la materia). Dino
(Rispondi)

 
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ANNAMARIA ..E L'ARTE DI STARE BENE

Post n°12838 pubblicato il 12 Marzo 2014 da dinobarili
 

ANNAMARIA ...

E

L'ARTE DI STARE BENE

maddamark
maddamark il 11/03/14 alle 17:06 via WEB
Ciao.......potenza della Ferrari!!Se avesse una cinquecentina sarebbe stata la stessa cosa? Ho i miei dubbi.....un salutone Maddalena
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 12/03/14 alle 08:51 via WEB
Ciao Maddalena - la potenza della rossa Ferrari è fuori discussione. Del resto, sognare ... non costa niente. Dino
(Rispondi)

 
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MADDALENA ... E LA ROSSA FERRARI

Post n°12837 pubblicato il 12 Marzo 2014 da dinobarili
 

MADDALENA ...

E

LA ROSSA FERRARI

maddamark
maddamark il 11/03/14 alle 17:06 via WEB
Ciao.......potenza della Ferrari!!Se avesse una cinquecentina sarebbe stata la stessa cosa? Ho i miei dubbi.....un salutone Maddalena
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 12/03/14 alle 08:51 via WEB
Ciao Maddalena - la potenza della rossa Ferrari è fuori discussione. Del resto, sognare ... non costa niente. Dino
(Rispondi)

 
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ANNAMARIA ...E LA PANCHINA DELL'AMORE

Post n°12836 pubblicato il 12 Marzo 2014 da dinobarili
 

ANNAMARIA ...

E

LA PANCHINA DELL'AMORE

annamariamennitti
annamariamennitti il 11/03/14 alle 14:22 via WEB
BEL racconto anche se è molto ricco di fantasia ,ma certo è il tuo stile va benissimo..bravo. Se la panchina dell'amore sul "lungoticino" è nata per le occasioni sentimentali, va bene deve essere qualcosa di esclusivo , qui ci sono molte panchine ma..... ciao Dino
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 12/03/14 alle 08:47 via WEB
Ciao Annamaria - a Pavia (secondo la voce del Popolo) ci sono diverse "panchine dell'amore". Le storie si moltiplicano...e i fatti veri...anche. Dino
(Rispondi)

 
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CARLO VERGANI ...E LA PANCHINA DELL'AMORE

Post n°12835 pubblicato il 12 Marzo 2014 da dinobarili
 

CARLO VERGANI ...

E

LA PANCHINA DELL'AMORE

ughi51
ughi51 il 11/03/14 alle 10:50 via WEB
Ciao Dino, con questo racconto mi stai ''fregando'' ancora una volta. Sono stato sul ponte di Bereguardo il tal giorno e la talora, sono stato sul ponte coperto di Pavia la domenica mattina con il libro con copertina rossa, ho cercato invano il famoso Castello degli innamorati, ed ora mi sento obbligato ad andare sul lungo ticino alla panchina dell'amore. Fusse che fusse la volta buona? Ah ah ah…… Carlo
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 12/03/14 alle 08:41 via WEB
Ciao Carlo - guarda che non ti sto "fregando". Se guardi bene ... è tutto vicino a te. Dino
(Rispondi)

 
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GIOVANNA CATTANEO ...E LA PANCHINA DELL'AMORE

Post n°12834 pubblicato il 12 Marzo 2014 da dinobarili
 

GIOVANNA CATTANEO ...

E

LA PANCHINA DELL'AMORE

giocatta7
giocatta7 il 11/03/14 alle 09:26 via WEB
Il tuo racconto di oggi non ha limiti di fantasia. Ma restiamo sul reale. Si può sapere il numero di quella panchina? Ciao.
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 12/03/14 alle 08:36 via WEB
Ciao Giovanna - Grazie del commento. In merito alla "panchina dell'amore"... la sto cercando anch'io. Appena la trovo ti avviso. Dino
(Rispondi)

 

 
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GIOVANNA CATTANEO ...E COLORO CHE CORRONO (SEMPRE)

Post n°12833 pubblicato il 12 Marzo 2014 da dinobarili
 

GIOVANNA CATTANEO ...

E

COLORO CHE CORRONO (SEMPRE)

giocatta7
giocatta7 il 11/03/14 alle 09:23 via WEB
Ma di questi tempi non basta stare al passo, bisogna correre. Ciao.
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 12/03/14 alle 08:06 via WEB
Ciao Giovanna - c'è chi corre ...e chi sta fermo...e aspetta che altri corrano (anche per lui). Dino
(Rispondi)

 
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PENSIERO DEL GIORNO

Post n°12832 pubblicato il 12 Marzo 2014 da dinobarili
 

PENSIERO DEL GIORNO

“L’amore è la vacanza …

 del cuore”

Dino

 

 

 
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