dino secondo barili
ricerche storiche locali (Pavia e Provincia)Messaggi del 13/03/2014
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno nulla a che vedere
con persone reali o fatti realmente avvenuti)
racconto del Lunedì
L’Ufficio di Lisa… (345)
Il periodo di Ferragosto è un momento particolare. Le persone hanno voglia di lasciarsi alle spalle un anno di lavoro e di impegni. Prendersi un periodo di riposo… per poi ripartire. Infatti, subito dopo la “settimana delle ferie”, dopo aver smaltito le irrinunciabili “abbuffare” di … dolce far niente (forse), le persone cercano di ricominciare alla grande. Nella settimana di Ferragosto, però, impazzano le serate da ballo, le feste in piazza, le notti bianche a base di mangiate fuori misura. Anche il Dott. Paolo, cinquantenne, single, un anno fa , era del parere che una settimana di relax sarebbe stata il toccasana di tutti i mali. L’Ufficio e la crisi economica avevano lasciato il segno. Non aveva voglia di lasciare Pavia. Decise, quindi, di metter un po’ di ordine sulla scrivania di casa. Una mattina di lunedì… in maniche di camicia, ciabatte ai piedi, ventilatore acceso … si era dato da fare per mettere ordine dove c’era un po’ di tutto… lettere chiuse, cartolina, fatture, depliant pubblicitari, riviste ancora nelle buste di plastica… insomma, la scrivania del Dott. Paolo sembrava “un campo di battaglia”. Quando, però, una persona si decide a mettere ordine… è quando si perde in mille frangenti. Il Dottore, dopo aver diviso le riviste dalla corrispondenza privata… si trovò tra le mani una lettera proveniente da Milano ancora chiusa… alla quale non aveva dato importanza. La lettera diceva. “Paolo, ti ricordi me? Sono Lisa. La “prima” impiegata quando hai aperto l’Ufficio di Commercialista a Pavia. Ricordi? Tu avevi trent’anni… io venti. Dopo sei mesi ho dovuto scegliere tra te (che ti eri innamorato di me) …e il mio fidanzato (di allora). Ho lasciato l’Ufficio con la scusa che mi sarei trasferita a Milano. Il motivo vero era un altro. Mi ero, anch’io, innamorata di te e …temevo di finire tra le braccia di due uomini. ora, lavoro a Milano. Sono sola e mi piacerebbe rivederti… (se lo desideri). Il mio numero di cellulare è…” Il Dott. Paolo, cinquantenne, single, dopo aver letto e riletto la lettera di Lisa cominciò ad andare su e giù per la sala del suo appartamento. Cercò di riprendere (senza riuscirci) il riordino della scrivania… Si fece un caffè nella piccola “moka” da una sola tazza. Andò nel bagno per lavarsi le mani… che si era già lavate per terza volta. Infine, convenne che se “non” avesse telefonato a Lisa…sarebbe stato uno stupido… “un uomo senza qualità”. Dopo tutto cosa aveva da perdere? Era il periodo di Ferragosto. Il suo Ufficio era chiuso. Non aveva voglia di riordinare la “sua” scrivania in perenne disordine… Il Dott. Paolo digitò il numero del cellulare e telefonò a Lisa. “Ciao. Sono Paolo. Ho avuto solo ora la tua lettera (non era vero. La lettera era arrivata tre settimane prima). Se vuoi possiamo prendere un caffè in Galleria a Milano. Cosa ne dici?” Dopo un breve silenzio, Lisa si fece viva. “Ciao Paolo. In questo momento sono sul TAV diretta a Roma. Perché non lasci Pavia …e prendi il primo TAV disponibile diretto alla città eterna? Prima di sera potremmo incontrarci a Trinità dei Monti…” Questa volta il Dott. Paolo non ebbe esitazioni. “Ben detto, Lisa. Ottima idea. Prendo il primo TAV disponibile e ci vediamo a Trinità dei Monti.”… Ha avuto inizio così, un anno fa, una bellissima storia d’amore …che continua tutt’ora. (345)
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13 MARZO 2014
ALMANACCO DI STORIA PAVESE
Trivolzio – 13 marzo 2014 – Giovedì - ore 12.00
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono
frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che
vedere con persone o fatti realmente avvenuti)
racconto del Giovedì
558
I racconti di Primavera
Lorenzo, Elisabetta e l’aereo privato
La primavera è la stagione dei progetti. Parecchie persone subiscono il fascino della natura che si rimette in moto. E’ un po’ come per le “pulizie di primavera” che (una volta) le donne amavano effettuare nelle loro case. Allora… Tanti anni fa… Oggi, tale consuetudine si sta perdendo. La società è cambiata. Le donne hanno un lavoro impegnativo fuori casa… e non hanno più tempo per pensare alle pulizie di primavera. Tale operazione si può fare in qualsiasi momento. Basta avere voglia. Invece, la primavera è rimasta in alcune persone la “voglia di fare progetti”. Complice le giornate che si allungano… anche l’Architetto Lorenzo, cinquant’anni ben portati, un fisico da atleta, un anno fa, sentì il bisogno di dare una svolta alla propria vita. A cinquant’anni aveva avuto un paio di convivenze … finite male. Naturalmente, Lorenzo dava la colpa del fallimento alle due donne (Katy e Giuse) con le quali aveva condiviso un percorso di vita… ma non era così. Anche Lorenzo ci aveva messo del suo. Del resto a Pavia c’è un vecchio detto che dice: “Per fare una croce ci vogliono due legni” (da parte di lui… e di lei… al cinquanta per cento). Ora, a cinquant’anni, l’Architetto Lorenzo aveva voglia di dare una svolta alla propria vita. Come? Certe cose sono più facili a dirsi che a farsi. Lorenzo ne parlò con il suo Medico di Fiducia, Dott. Felice. La scusa è stata una pizza in Piazza della Vittoria a Pavia… un sabato a mezzo giorno… di un anno fa. “Dott. Felice, sento il bisogno di cambiare vita…” Il Medico intese l’affermazione come uno sfogo occasionale. “Non preoccuparti … è la primavera. Capita a molti… poi, tutto rimane come prima.” Lorenzo rincarò la dose. “No. No. Ho proprio voglia di cambiare. Solo così posso affrontare nuovi progetti professionali. Mi accorgo che non ho più fantasia… Mi sto ripetendo…e questo per un Architetto che si reputa anche “artista” è un cattivo segno.” Il Dott. Felice comprese che l’amico Architetto non voleva solo consumare una pizza in compagnia… ma voleva un consiglio. Un consiglio non strettamente professionale… ma da amico. Il Medico di Fiducia pesò le parole. “Lorenzo se dici sul serio… non c’è che un sistema: innamorarsi… innamorasi di una bella donna. Cercare la donna giusta… e “perdere la testa” come accade a vent’anni. Tu, però, ne hai cinquanta…e queste cose sono difficili da realizzare.” L’Architetto convenne che il Dott. Felice aveva ragione. Lorenzo stava per rientrare nel suo appartamento pavese quando il telefonino si mise a strillare. Era il suo Collega e amico Architetto Girolamo, un settantacinquenne Professionista tra i più stimati di Milano. “Lorenzo che ne diresti se ci trovassimo questa sera per una cena a casa mia? Ho una proposta di lavoro da farti con urgenza.”. Lorenzo sapeva che non poteva rifiutare. Accettò immediatamente. Girolamo era stato il suo “maestro” quando aveva fatto praticantato. Non aveva uno “Studio di Architettura”… ma un impero… con venticinque Architetti alle sue dipendenze. Alla sera Lorenzo si presentò con un grande mazzo rose rosse (cinquanta) per la Signora Girolamo che le gradì (come sempre) in modo particolare. Alla cena erano presenti l’Architetto Girolamo con la consorte Signora Flavia, la figlia Elisabetta, ventisette anni, appena laureata in Architettura, e Lorenzo. Il cinquantenne Lorenzo comprese subito che c’era l’atmosfera delle grandi occasioni. L’Architetto Girolamo parlò chiaro e tondo da buon milanese. “Lorenzo, ho una proposta da farti. Ho compiuto settantacinque anni e voglio godermi un po’ di libertà. Se sei d’accordo… lascio a te la conduzione dello Studio insieme a mia figlia Elisabetta che diventerà la tua assistente, praticante e segretaria. Come sai, hai a tua disposizione “Sedi dello Studio” in tutto il Mondo. Milano sarà la tua Sede principale con una Ferrari e un aereo privato sempre a tua disposizione. Se hai delle richieste particolari … sono a tua completa disposizione.” Il cinquantenne Architetto Lorenzo cercò di controllarsi… Fece fatica. Al suo fianco c’era Elisabetta, l’Architetto Elisabetta, la quale era una ragazza con un fisico da favola. Alta, bionda, occhi azzurri…e gambe da fine del mondo. Per Lorenzo quella era la parte migliore della proposta. Sapeva che avrebbe dato l’anima per star dietro ad una struttura operativa di tale portata, ma la presenza di Elisabetta… era la miccia che dava fuoco alle polveri… Lorenzo non poteva rifiutare ed accettò. Nella sua mente cominciò a balenare…un sogno. Ogni fine settimana l’avrebbe passato, con Elisabetta, in una Capitale diversa. Parigi, Londra, Madrid, Vienna ecc. ecc. L’aereo privato sarebbe stato un ottimo mezzo (indispensabile) per iniziare un’avventura da sogno… dove la fantasia andava al galoppo. - Questo è il racconto 558, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci.Dino
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LO SCULTORE FRANCESCO MESSINA
di
Teresa Ramaioli
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ANNAMARIA ..
E
GLI SCENEGGIATORI IN VIA CARDANO A PAVIA
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CARLO VERGANI ...
E
LA SORGENTE DELLA FELICITA'
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ANNAMARIA ...
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IL CORAGGIO DI SOGNARE
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GIOVANNA CATTANEO...
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LA PANCHINA DELL'AMORE
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AN520...
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L'AMORE E' COME IL SOLE
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GIOVANNA CATTANEO ...
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LA ROSSA FERRARI
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