Messaggi del 13/03/2014

L'UFFICIO DI LISA... racconto (345) di Dino Secondo Barili

Post n°12856 pubblicato il 13 Marzo 2014 da dinobarili
 

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere,

sono frutto di fantasia,

pertanto non hanno  nulla a che vedere

con persone reali o fatti realmente avvenuti)

racconto del Lunedì

L’Ufficio di Lisa… (345)

Il periodo di Ferragosto è un momento particolare. Le persone hanno voglia di lasciarsi alle spalle un anno di lavoro e di impegni. Prendersi un periodo di riposo… per poi ripartire. Infatti, subito dopo la “settimana delle ferie”, dopo aver smaltito le irrinunciabili “abbuffare” di … dolce far niente (forse), le persone cercano di ricominciare alla grande. Nella settimana di Ferragosto, però, impazzano le serate da ballo, le feste in piazza, le notti bianche a base di mangiate fuori misura. Anche il Dott. Paolo, cinquantenne, single, un anno fa , era del parere che una settimana di relax sarebbe stata il toccasana di tutti i mali. L’Ufficio e la crisi economica avevano lasciato il segno. Non aveva voglia di lasciare Pavia. Decise, quindi, di metter un po’ di ordine sulla scrivania di casa. Una mattina di lunedì… in maniche di camicia, ciabatte ai piedi, ventilatore acceso … si era dato da fare per mettere ordine dove c’era un po’ di tutto… lettere chiuse, cartolina, fatture, depliant pubblicitari, riviste ancora nelle buste di plastica… insomma, la scrivania del Dott. Paolo sembrava “un campo di battaglia”. Quando, però, una persona si decide a mettere ordine… è quando si perde in mille frangenti. Il Dottore, dopo aver diviso le riviste dalla corrispondenza privata… si trovò tra le mani una lettera proveniente da Milano ancora chiusa… alla quale non aveva dato importanza. La lettera diceva. “Paolo, ti ricordi me? Sono Lisa. La “prima” impiegata quando hai aperto l’Ufficio di Commercialista a Pavia. Ricordi? Tu avevi trent’anni… io venti. Dopo sei mesi ho dovuto scegliere tra te (che ti eri innamorato di me) …e il mio fidanzato (di allora). Ho lasciato l’Ufficio con la scusa che mi sarei trasferita a Milano. Il motivo vero era un altro. Mi ero, anch’io, innamorata di te e …temevo di finire tra le braccia di due uomini. ora, lavoro a Milano. Sono sola e mi piacerebbe rivederti… (se lo desideri). Il mio numero di cellulare è…” Il Dott. Paolo, cinquantenne, single, dopo aver letto e riletto la lettera di Lisa cominciò ad andare su e giù per la sala del suo appartamento. Cercò di riprendere (senza riuscirci) il riordino della scrivania… Si fece un caffè nella piccola “moka” da una sola tazza. Andò nel bagno per lavarsi le mani… che si era già lavate per terza volta. Infine, convenne che se “non” avesse telefonato a Lisa…sarebbe stato uno stupido… “un uomo senza qualità”. Dopo tutto cosa aveva da perdere? Era il periodo di Ferragosto. Il suo Ufficio era chiuso. Non aveva voglia di riordinare la “sua” scrivania in perenne disordine… Il Dott. Paolo digitò il numero del cellulare e telefonò a Lisa. “Ciao. Sono Paolo. Ho avuto solo ora la tua lettera (non era vero. La lettera era arrivata tre settimane prima). Se vuoi possiamo prendere un caffè in Galleria a Milano. Cosa ne dici?” Dopo un breve silenzio, Lisa si fece viva. “Ciao Paolo. In questo momento sono sul TAV diretta a Roma. Perché non lasci Pavia  …e prendi il primo TAV disponibile diretto alla città eterna? Prima di sera potremmo incontrarci a Trinità dei Monti…” Questa volta il Dott. Paolo non ebbe esitazioni. “Ben detto, Lisa. Ottima idea. Prendo il primo TAV disponibile  e ci vediamo a Trinità dei Monti.”… Ha avuto inizio così, un anno fa, una bellissima storia d’amore …che continua tutt’ora. (345)

 
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DISEGNO DI TERESA RAMAIOLI

Post n°12855 pubblicato il 13 Marzo 2014 da dinobarili
 

DISEGNO DI TERESA RAMAIOLI

"Buon Venerdì ...a tutti"

DIARIO CORALE

del

14 marzo 2014

 
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PENSIERI SPARSI DEL 13 MARZO 2014

Post n°12854 pubblicato il 13 Marzo 2014 da dinobarili
 

PENSIERI SPARSI DEL 13 MARZO 2014

“L’amore … è libertà”

Dino

 
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LORENSO, ELISABETTA E L'AEREO PRIVATO racconto (558) di Dino Secondo Barili

Post n°12853 pubblicato il 13 Marzo 2014 da dinobarili
 

13 MARZO 2014

ALMANACCO DI STORIA PAVESE

Trivolzio – 13 marzo 2014 – Giovedì - ore 12.00

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

racconto del Giovedì

558

I racconti di Primavera

Lorenzo, Elisabetta e l’aereo privato

La primavera è la stagione dei progetti. Parecchie persone subiscono il fascino della natura che si rimette in moto. E’ un po’ come per le “pulizie di primavera” che (una volta) le donne amavano effettuare nelle loro case. Allora… Tanti anni fa… Oggi, tale consuetudine si sta perdendo. La società è cambiata. Le donne hanno un lavoro impegnativo fuori casa… e non hanno più tempo per pensare alle pulizie di primavera. Tale operazione si può fare in qualsiasi momento. Basta avere voglia. Invece, la primavera è rimasta in alcune persone la “voglia di fare progetti”. Complice le giornate che si allungano… anche l’Architetto Lorenzo, cinquant’anni ben portati, un fisico da atleta, un anno fa, sentì il bisogno di dare una svolta alla propria vita. A cinquant’anni aveva avuto un paio di convivenze … finite male. Naturalmente, Lorenzo dava la colpa del fallimento alle due donne (Katy e Giuse) con le quali aveva condiviso un percorso di vita… ma non era così. Anche Lorenzo ci aveva messo del suo. Del resto a Pavia c’è un vecchio detto che dice: “Per fare una croce ci vogliono due legni” (da parte di lui… e di lei… al cinquanta per cento). Ora, a cinquant’anni, l’Architetto Lorenzo aveva voglia di dare una svolta alla propria vita. Come? Certe cose sono più facili a dirsi che a farsi. Lorenzo ne parlò con il suo Medico di Fiducia, Dott. Felice. La scusa è stata una pizza in Piazza della Vittoria a Pavia… un sabato a mezzo giorno… di un anno fa. “Dott. Felice, sento il bisogno di cambiare vita…” Il Medico intese l’affermazione come uno sfogo occasionale. “Non preoccuparti … è la primavera. Capita a molti… poi, tutto rimane come prima.” Lorenzo rincarò la dose. “No. No. Ho proprio voglia di cambiare. Solo così posso affrontare nuovi progetti professionali. Mi accorgo che non ho più fantasia… Mi sto ripetendo…e questo per un Architetto che si reputa anche “artista” è un cattivo segno.” Il Dott. Felice comprese che l’amico Architetto non voleva solo consumare una pizza in compagnia… ma voleva un consiglio. Un consiglio non strettamente professionale… ma da amico. Il Medico di Fiducia pesò le parole. “Lorenzo se dici sul serio… non c’è che un sistema: innamorarsi… innamorasi di una bella donna. Cercare la donna giusta… e “perdere la testa” come accade a vent’anni. Tu, però, ne hai cinquanta…e queste cose sono difficili da realizzare.” L’Architetto convenne che il Dott. Felice aveva ragione. Lorenzo stava per rientrare nel suo appartamento pavese quando il telefonino si mise a strillare. Era il suo Collega e amico Architetto Girolamo, un settantacinquenne Professionista tra i più stimati di Milano. “Lorenzo che ne diresti se ci trovassimo questa sera per una cena a casa mia? Ho una proposta di lavoro da farti con urgenza.”. Lorenzo sapeva che non poteva rifiutare. Accettò immediatamente. Girolamo era stato il suo “maestro” quando aveva fatto praticantato. Non aveva uno “Studio di Architettura”… ma un impero… con venticinque Architetti alle sue dipendenze. Alla sera Lorenzo si presentò con un grande mazzo rose rosse (cinquanta) per la Signora Girolamo che le gradì (come sempre) in modo particolare. Alla cena erano presenti l’Architetto Girolamo con la consorte Signora Flavia, la figlia Elisabetta, ventisette anni, appena laureata in Architettura, e Lorenzo. Il cinquantenne Lorenzo comprese subito che c’era l’atmosfera delle grandi occasioni. L’Architetto Girolamo parlò chiaro e tondo da buon milanese. “Lorenzo, ho una proposta da farti. Ho compiuto settantacinque anni e voglio godermi un po’ di libertà. Se sei d’accordo… lascio a te la conduzione dello Studio insieme a mia figlia Elisabetta che diventerà la tua assistente, praticante e segretaria. Come sai, hai a tua disposizione “Sedi dello Studio” in tutto il Mondo. Milano sarà la tua Sede principale con una Ferrari e un aereo privato sempre a tua disposizione. Se hai delle richieste particolari … sono a tua completa disposizione.” Il cinquantenne Architetto Lorenzo cercò di controllarsi… Fece fatica. Al suo fianco c’era Elisabetta, l’Architetto Elisabetta, la quale era una ragazza con un fisico da favola. Alta, bionda, occhi azzurri…e gambe da fine del mondo. Per Lorenzo quella era la parte migliore della proposta. Sapeva che avrebbe dato l’anima per star dietro ad una struttura operativa di tale portata, ma la presenza di Elisabetta… era la miccia che dava fuoco alle polveri… Lorenzo non poteva rifiutare ed accettò. Nella sua mente cominciò a balenare…un sogno. Ogni fine settimana l’avrebbe passato, con Elisabetta, in una Capitale diversa. Parigi, Londra, Madrid, Vienna ecc. ecc. L’aereo privato sarebbe stato un ottimo mezzo (indispensabile) per iniziare un’avventura da sogno… dove la fantasia andava al galoppo. - Questo è il racconto 558, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci.Dino  

 
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LO SCULTORE FRANCESCO MESSINA di Teresa Ramaioli

Post n°12852 pubblicato il 13 Marzo 2014 da dinobarili
 

LO SCULTORE FRANCESCO MESSINA 

di

Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 12/03/14 alle 13:37 via WEB
Francesco Messina, nato a Linguaglossa, in provincia di Catania il 15 dicembre del 1900, si trasferisce da piccolo con la famiglia a Genova dove frequenta i corsi dell'Accademia Ligustica di Belle Arti e, dopo il 1918, si inserisce con il suo già promettente profilo d'artista, negli ambienti intellettuali e letterari della città animati dalla presenza di Camillo Sbarbaro ed Eugenio Montale. Nel '22 viene invitato alla XIII Biennale di Venezia, in cui sarà sempre presente fino agli anni '40, e in quello stesso anno sposa Bianca Clerici. Già, scultore affermato ed accademico di merito dell'Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova,nel '32 si trasferisce a Milano dove frequenta Salvatore Quasimodo, Alfonso Gatto, Sergio Solmi, Carlo Carrà, Piero Marussig e nel 1934 vince la cattedra di scultura all'Accademia di Brera, di cui dal '36 al 1944 sarà anche direttore. Nel 1937 esegue per Pavia il monumento equestre, detto del “Regisole”a ricordo di un altro monumento romano dedicato all’imperatore Antonino Pio e distrutto dai soldati francesi nel 1796,.e la statua della “Minerva “completata nel 1938. Secondo la leggenda pare che per il volto di Minerva, Messina abbia usato come modella una giovane sposa milanese. Il volto della Minerva ha un’impronta fiera, con fronte spaziosa eil naso geco. Messina, nel 1940 realizza il monumento a Costanzo Ciano per il Museo Navale di La Spezia.Invitato nel 1949, insieme a Marino Marini, alla Terza Internazionale di Scultura di Philadelphia, negli Stati Uniti, Messina è stato da allora uno dei scultori italiani più conosciuti e apprezzati nel mondo. I suoi gruppi monumentali al Cimitero di Milano, alla Cittadella di Assisi, al Pierre Lachaise di Parigi (dove nel '60 scolpisce La Pietà sulla tomba dell'editore Cino Del Duca), in S. Pietro a Roma (Monumento a Pio XII), nel Duomo di Milano (Monumento a Pio XI), eseguiti nel corso degli anni Cinquanta e Sessanta, diventano presto celebri, come i suoi ritratti di Lucio Fontana, di Giuseppe Papini, di Salvatore Quasimodo, di Indro Montanelli, di Aida Accolla, di Carla Fracci, di Luciana Savignano, ed altri importanti personaggi.Ma le sue opere più note restano, ancora oggi, il grande Cavallo morente eseguito per il Palazzo della Rai a Roma e la monumentale Via Crucis in marmo di Carrara per la chiesa di San Giovanni Rotondo sul Gargano. Il tema dei cavalli e quello delle danzatrici, caratterizzerà molta parte della sua produzione degli anni Settanta e degli anni Ottanta.Nel 1973 un'intera sala del Museo del Vaticano, la sala Borgia, viene dedicata all'esposizione permanente delle sue sculture e nel 1977 il Museo Civico di Lugano accoglie, in quattro sale, le opere della sua donazione di sculture e grafica, mentre i maggiori musei e le più importanti istituzioni culturali internazionali promuovono vaste rassegne della sua opera. Ciao a tutti gli amici del blog Teresa

 
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ANNAMARIA ...E GLI SCENEGGIATORI IN VIA CARDANO A PAVIA

Post n°12851 pubblicato il 13 Marzo 2014 da dinobarili
 

ANNAMARIA ..

E

GLI SCENEGGIATORI IN VIA CARDANO A PAVIA

annamariamennitti
annamariamennitti il 12/03/14 alle 19:43 via WEB
Per prudenza è stato necessario travestirsi in una brutta e vecchia, come fa una giovane donna a Pavia il "Ferragosto" da sola? meno male che è arrivato lo sceneggiatore a farle compagnia .....Sai che bello vivere anche se per poco in una città silenziosa lontano dalla realtà buona serata
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 13/03/14 alle 08:27 via WEB
Ciao Annamaria - bel commento. Via Cardano a Pavia è il sogno di tutti gli Sceneggiatori. Ci sono anche le bellezze dai capelli rossi. Dino
(Rispondi)

 

 
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CARLO VERGANI ...E E LA SORGENTE DELLA FELICITA'

Post n°12850 pubblicato il 13 Marzo 2014 da dinobarili
 

CARLO VERGANI ...

E

LA SORGENTE DELLA FELICITA'

ughi51
ughi51 il 12/03/14 alle 15:46 via WEB
Ciao Dino, a questo punto vale la pena di fare un salto (se in privato mi dici dove si trova esattamente) a questo famoso Bosco delle Ginestre e relativa Sorgente, incontrare la Gisella e la Valeria e vedere se effettivamente la vita comincia a sessant'anni o se fisicamente finisce. Ciao Carlo
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 13/03/14 alle 08:22 via WEB
Ciao Carlo - la vita comincia veramente a sessant'anni. Basta parlare con Gisella e Valeria per capire da quale parte cominciare. Loro sanno dove si trova il Bosco delle Ginestre e la Sorgente della Felicità. Dino
(Rispondi)

 
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ANNAMARIA ...E IL CORAGGIO DI SOGNARE

Post n°12849 pubblicato il 13 Marzo 2014 da dinobarili
 

ANNAMARIA ...

E

IL CORAGGIO DI SOGNARE

annamariamennitti
annamariamennitti il 12/03/14 alle 14:17 via WEB
Appena termino di leggere i tuoi racconti mi sento coinvolta tanto da rimanere con lo sguardo verso la tastiera e la mente vaga per un po ,basta poco per svegliarmi e ritornare alla realtà ....."Oh Dio devo fare qualche servizio in casa visto che Dino nella sua bella fantasia non mi include una donna di servizio che possa fare ciò che io purtoppo trascuro la mattina" Mi affaccio per vedere se c'è la primavera, ma niente vedo solo qualche nuvoletta di marzo che mi sorride.. io rispondo Marzo tu ridi lo sai...".aspetta e vedrai" ciao Dino
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 13/03/14 alle 08:18 via WEB
Ciao Annamaria - che bel commento! Sembra poesia. Vuoi vedere che un giorno o l'altro... arriva la primavera e ti porta pure la "donna di servizio"? Forza e coraggio. Sognare fa bene alla salute...e sorride alla vita. Dino
(Rispondi)

 
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GIOVANNA CATTANEO ...E LA PANCHINA DELL'AMORE

Post n°12848 pubblicato il 13 Marzo 2014 da dinobarili
 

GIOVANNA CATTANEO...

E

LA PANCHINA DELL'AMORE

giocatta7
giocatta7 il 12/03/14 alle 09:17 via WEB
Ciao Ughi51. Il tuo commento mi ha fatto fare una bella risata. Se prendi alla lettera le fantasie di Dino rischi di trovarti a camminare dalla mattina alla sera.... sulle nuvole.
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 13/03/14 alle 08:12 via WEB
Ciao Giovanna - grazie del complimento. In tempo di crisi, di TG indigeribili... i racconti (che fanno camminare sulle nuvole) sono la medicina migliore. Dino
(Rispondi)

 

 
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AN520...E L'AMORE E' COME IL SOLE

Post n°12847 pubblicato il 13 Marzo 2014 da dinobarili
 
Tag: an520

AN520...

E

L'AMORE E' COME IL SOLE

an520
an520 il 12/03/14 alle 10:20 via WEB
SE c'è che sia vero,pero'!
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 13/03/14 alle 08:08 via WEB
Ciao Anna - Hai ragione. "D'amore non si muore. Se c'è ... è molto, molto meglio". L'amore è come il sole. Quando non c'è... si sente la mancanza. Dino
(Rispondi)

 

 
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GIOVANNA CATTANEO ...E LA ROSSA FERRARI

Post n°12846 pubblicato il 13 Marzo 2014 da dinobarili
 

GIOVANNA CATTANEO ...

E

LA ROSSA FERRARI

giocatta7
giocatta7 il 12/03/14 alle 09:25 via WEB
Ciao Dino. Ho notato che, ultimamente, ad avere una parte importante nei tuoi racconti è una rossa Ferrari. Quindi, ricapitolando, i tuoi luoghi magici per l'amore sono: il fiume Ticino, Parigi e una bella Ferrari. Non c'è male (nella fantasia).
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 13/03/14 alle 08:03 via WEB
Ciao Giovanna - vero. la rossa Ferrari è un mito italiano. Con la Ferrari puoi andare in tutto il Mondo...con tutti i racconti. Poi, comunque, ci sono altri miti: Pavia, il Ticino, Milano, Roma, Parigi, Londra, Vienna, Madrid... ecc. Dino
(Rispondi)

 

 
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PENSIERO DEL GIORNO

Post n°12845 pubblicato il 13 Marzo 2014 da dinobarili
 

PENSIERO DEL GIORNO

“Il cuore è vagabondo…”

Dino

 

 

 
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