Messaggi del 17/03/2014

MARION ... E IL DISEGNO DI TERESA

Post n°12920 pubblicato il 17 Marzo 2014 da dinobarili
 

MARION ...

E

IL DISEGNO DI TERESA

Marion20
Marion20 il 17/03/14 alle 18:31 via WEB
Ciao carissima, complimenti per il disegno! Buona serata Marion
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 17/03/14 alle 20:04 via WEB
Ciao Marion - teresa ti ringrazia. Buona serata. Dino
(Rispondi)

 

 
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GIOVANNA CATTANEO ...E IL RACCONTO DI CLARA

Post n°12919 pubblicato il 17 Marzo 2014 da dinobarili
 

GIOVANNA CATTANEO ...

E

IL RACCONTO DI CLARA

giocatta7
giocatta7 il 17/03/14 alle 15:52 via WEB
E finalmente Desiderio....imparò a baciare. Non può essere che così visto che gli è capitata una insegnante già con esperienza. In questo caso i dieci anni in più sono provvidenziali. Ciao.
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 17/03/14 alle 20:01 via WEB
Ciao Giovanna - hai ragione. Tutto il discorso quadra. Le maestre ci vogliono. Buona serata. Dino
(Rispondi)

 
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ANNAMARIA ...E LA PRIMAVERA

Post n°12918 pubblicato il 17 Marzo 2014 da dinobarili
 

ANNAMARIA ...

E

LA PRIMAVERA

annamariamennitti
annamariamennitti il 17/03/14 alle 14:38 via WEB
Dinooooooo è arrivata anche qui la Primavera possiamo cantare ; E PRIMAVERA SVEGLIATEVI BAMINE .....DALLE CASCINE LE SERE........però non contiamo vittoria perchè Aprile si fa prestare 5 giorni da Marzo.....ciao
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 17/03/14 alle 19:58 via WEB
Ciao Annamaria - hai ragione. Anche a Pavia oggi c'era un bel Sole. Allora cantiamo a squarcia gola: "E' PRIMAVERA..." Buona serata. Dino
(Rispondi)

 
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ANNAMARIA ... E IL RACCONTO DI CLARA

Post n°12917 pubblicato il 17 Marzo 2014 da dinobarili
 

ANNAMARIA ...

E

IL RACCONTO DI CLARA

annamariamennitti
annamariamennitti il 17/03/14 alle 14:32 via WEB
....poverino..Desiderio mi fa tenerezza...però è stato fortunato a incontrare Clara, donna con dieci anni in più, non solo ha saputo accalappiarselo lo ha anche istruito.. brava Clara ciao Dino
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 17/03/14 alle 19:54 via WEB
Ciao Annamaria - bel commento. Vero. Hai descritto perfettamente. Buona serata. Dino
(Rispondi)

 
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CARLO VERGANI ...E LA VITA COME SORPRESA

Post n°12916 pubblicato il 17 Marzo 2014 da dinobarili
 

CARLO VERGANI ...

E

LA VITA COME SORPRESA

ughi51
ughi51 il 17/03/14 alle 12:32 via WEB
Ciao Dino, come al solito bel racconto. Il castello di Pavia sarà la mia prossima tappa e seduto su una panchina attenderò con ansia la mia ''Miranda''. Carlo
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 17/03/14 alle 19:48 via WEB
Ciao Carlo - bel commento. Però, bisogna avere fiducia. La vita è tutta una sorpresa. Dino
(Rispondi)

 
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MENEGI53... E IL RACCONTO DI CLARA

Post n°12915 pubblicato il 17 Marzo 2014 da dinobarili
 

MENEGI53...

E

IL RACCONTO DI CLARA

menegi53
menegi53 il 17/03/14 alle 09:19 via WEB
Eh sì, ci vuole sempre il momento giusto e il luogo opportuno per tutto, anche per un bacio; così ogni cosa che ti intimidisce e sembra difficile diventa più semplice! Un buon inizio di settimana Dino e un abbraccio!
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 17/03/14 alle 19:44 via WEB
Ciao Giovanni - per ogni cosa ci vuole il posto adatto. Buona serata. Dino
(Rispondi)

 

 
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PENSIERO DEL GIORNO

Post n°12914 pubblicato il 17 Marzo 2014 da dinobarili
 

PENSIERO DEL GIORNO

“Il treno della vita…

non si ferma mai”

Dino

 

 

 
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FERRAGOSTO... IL GIORNO DOPO racconto (348) di Dino Secondo Barili

Post n°12913 pubblicato il 17 Marzo 2014 da dinobarili
 

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere,

sono frutto di fantasia,

pertanto non hanno  nulla a che vedere

con persone reali o fatti realmente avvenuti)

racconto del Venerdì

Ferragosto … il giorno dopo (348)

Ferragosto è un po’ come l’Epifania (…tutte le feste le porta via). Ferragosto non segna la fine dell’estate e delle vacanze. Non segna neppure la fine dei giorni di ferie. …ma l’estate è finita. La mente delle persone è già rivolta alla ripresa delle attività… al lavoro, alla scuola, alle nuove “imprese”. Ieri, giorno di Ferragosto è stata la giornata delle “tavolate famigliari”. Gruppi di quindici, venti persone … bisnonni, nonni, figli e nipoti… fratelli, nuore, cognati… tutti riuniti intorno alla stessa tavola per una “furibonda mangiata”… di quelle “scaccia crisi” (o “alla faccia della crisi”). Occasione per rivedersi e raccontarsi. Come il nonno Francesco (82 anni) che guardava felice i nipoti (figli della figlia Daniela). Mangiava, guardava e pensava. Come Michela (62 anni) con la figlia Riccarda che si è sposata qualche mese fa. Guardava il genero e già si vedeva nonna. Diceva dentro di sé. “Speriamo che siano una coppia felice. Che abbiano presto un figlio in modo che io possa sentirmi veramente realizzata. Perché la soddisfazione di una mamma è di vedere la propria figlia sposata… con un marito vero (sposato in Chiesa)… compagno per tutta la vita …e dei figli (almeno due). Perché il segreto della felicità passa attraverso il matrimonio (quello vero… quello all’antica)… e la nascita dei figli… Sono i figli il “segreto dello stare insieme”. Si…si stare insieme (e ci si ama) per i figli. Si gode per i figli. Si pena… per i figli. Per sapere cosa sia un figlio … basta vedere quello che ho visto io due mesi fa. Il figlio primogenito… “bocciato” in prima superiore. Qualcuno dirà che non è nulla. Invece, bastava guardare in faccia, sua madre e suo padre… gente per bene, laureata, posizione economica invidiabile. Era come se avessero “un morto in casa”. Perché le “sconfitte” dei figli” … sono vissute come “sconfitte dei genitori”… “marchi” che si portano dentro e dietro per tutta la vita. E’ vero che la scuola non è tutto… ma se c’è la scuola… l’impegno, la capacità di stare al passo con i tempi …si può vivere meglio e avere un “carburante” di notevole potenza. Ecco perché confido e prego che mia figlia e mio genero non abbiano paura del futuro e “creino qualcosa di loro”… qualcosa di cui li faccia andare orgogliosi, che li faccia sentire vivi e partecipi della vita vera…perché è solo con i figli il futuro della vita.” Il discorso di Michela (fatto a sé stessa) era appena terminato quando Giovanni si era messo a strillare. Giovanni ha otto anni. Va in quarta elementare e non sta fermo un minuto. Ha una vivacità che supera ogni limite. Naturalmente tutti si sono fatti in quattro per assisterlo ed aiutarlo… Oggi, ci sono così pochi “figli” piccoli che i “grandi” non cessano mai di preoccuparsi. E’ vero che i bambini ed i ragazzi “bisogna lasciarsi crescere e fare le loro esperienze”, tuttavia è giusto preoccuparsi per loro … senza esagerare. Perché … la vita è un treno… che non si ferma mai (348)

 
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DISEGNO DI TERESA RAMAIOLI

Post n°12912 pubblicato il 17 Marzo 2014 da dinobarili
 

DISEGNO DI TERESA RAMAIOLI

"Buon Martedì ...a tutti"

DIARIO CORALE

del

18 marzo 2014

 
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PENSIERI SPARSI DEL 17 MARZO 2014

Post n°12911 pubblicato il 17 Marzo 2014 da dinobarili
 

PENSIERI SPARSI DEL 17 MARZO 2014

“L’amore fa ciò che vuole”

Dino

 
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CLARA E "L'UOMO CHE NON SAPEVA BACIARE" racconto (562) di Dino Secondo Barili

Post n°12910 pubblicato il 17 Marzo 2014 da dinobarili
 

17 MARZO 2014

ALMANACCO DI STORIA PAVESE

Trivolzio – 17 marzo 2014 – Lunedì - ore 12.00

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

racconto del Lunedì

562

I racconti di Primavera

Clara …e “L’uomo che non sapeva baciare”

La Primavera è il momento in cui le persone hanno il dovere di reagire. Spesso l’inverno lascia il segno. Tossi, raffreddori, malesseri vari. A tali inconvenienti si aggiungono gli accadimenti della vita. Facile, quindi, cadere in depressioni. Era proprio la situazione di Clara, un anno fa… una quarantenne pavese, impiegata a Milano, ma abitante a Pavia. Da parecchio tempo, in Ufficio a Milano, Clara si lamentava. Una volta per il raffreddore, un’altra per il mal di testa…altre volte per disturbi vari. Le sue Colleghe d’Ufficio cercavano di farle coraggio. Suggerivano rimedi che non aveva alcun effetto. Il motivo vero era un altro. Clara stava male. Sapeva quale fosse la causa. Non sapeva come reagire. L’impiegata quarantenne, viaggiava in treno da Pavia a Milano ogni giorno… andata e ritorno. Un anno fa, Clara si era innamorata di un trentenne, Desiderio… bello come il Sole, un fusto da tutti i punti di vista. Alto, moro, occhi chiari, capelli lunghi leggermente ondulati. Il fatto è che Desiderio aveva un difetto (se così si può dire). Aveva dieci anni meno di Clara ed era timido. Non parlava mai con nessuno, tranne… con Clara. Da anni i due viaggiavano insieme, sullo stesso treno Pavia Milano… andata e ritorno. Un anno fa, accadde un fatto. Clara e Desiderio, durante “un’andata a Milano”, erano seduti una vicino all’altro. Clara stava leggendo un libro appena acquistato “L’uomo che non sapeva baciare” di un Autore sconosciuto. Desiderio fece finta di niente, ma ad un certo punto non resistette. “Come mai leggi quel libro?” – Clara pensava fosse una delle solite banali domande buttate là tanto per dire qualcosa. “Mi ha attirato il titolo. Ieri, ero in una Liberia di Pavia. Cercavo qualcosa da leggere. Lo sguardo è caduto su questo libro. Ho letto le prime pagine …e l’ho acquistato. I protagonisti sono due pendolari, un uomo ed una donna, che viaggiano sul treno Pavia a Milano. Ora, sono curiosa di sapere com’è la trama. Tra le altre cose … si tratta di un Autore che non ho mai sentito nominare.” Al discorso di Clara, Desiderio fece seguire un’altra osservazione. “Allora, potrebbero essere due persone come noi…” Clara sapeva poco o nulla di Desiderio. Né dove abitasse, né quale attività svolgesse. Erano solo due persone che, da anni, prendevano lo stesso treno ogni mattina a Pavia per Milano Centrale e si ritrovano alla sera sullo stesso treno al ritorno.. Questa volta, però, era giunto il momento magico. Il momento in cui tutto cambia. Desiderio, che di solito si limitava nelle parole uscì con un’altra affermazione. “Clara, se mi prometti di non dirlo a nessuno, ti rivelo il nome dell’Autore del libro che stai leggendo.” Clara, si sentì immediatamente interessata. “Chi è?” – “Sono io.” Rispose Desiderio, quasi sottovoce. E’stato come un fulmine a ciel sereno. Se c’era una cosa che Clara non avrebbe immaginato era proprio che Desiderio fosse uno scrittore. Uno scrittore? Quasi… Uno di quei giornalisti che fanno parte della Redazione di un settimanale femminile di vita vissuta. Ogni tanto, questi giornalisti, per darsi una mossa, scrivono un libro e lo pubblicano a loro spese sotto pseudonimo. Ecco ciò che ha fatto Desiderio. Però, non poteva nasconderlo alla sua amica di viaggio, Clara, l’unica persona con la quale scambiava qualche parola. Ormai l’incanto aveva preso il sopravvento. La mente di Clara cominciò a muoversi alla velocità della luce. La quarantenne, si concentrò nella lettura. Si rese conto che i protagonisti del romanzo potevano essere proprio loro due: Clara e Desiderio. L’impiegata era curiosa di arrivare alla fine del libro. L’obbiettivo, però, era anche un altro… il bel ragazzo che le stava accanto. Il treno stava entrando nella Stazione Centrale di Milano e Clara era solo metà del libro. La quarantenne prese una decisione. Trovare la scusa per baciare Desiderio… a qualsiasi costo. Scesa dal treno, Clara si inventò un improvviso malore alla gamba. Prego Desiderio di darle una mano… di assisterla… di non lasciarla sola. Diceva di avere paura. Desiderio si spaventò e, un po’ impacciato, cercò di esserle utile. Da quel momento Clara si appoggiò completamente al compagno di viaggio, fingendo dolori inesistenti. La quarantenne convinse Desiderio a chiedere una giornata di assenza dal lavoro “per improvvisi motivi familiari”. Si sa che gli uomini sono dei “deboli”. Cascano nella rete della donna con estrema facilità. Anche Clara, fece altrettanto. I due decisero di fare ritorno a Pavia e di fermarsi nell’appartamento di Clara. Quando l’intimità è garantita anche i malanni passano presto. Desiderio si sentì come a casa sua. Clara lo fece sentire un Dio. Non era passato un’ora e le labbra di Clara erano incollate a quelle di Desiderio mentre le loro lingue facevano il resto. - Questo è il racconto 562, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino

 
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IL CASTELLO VISCONTEO DI PAVIA di Teresa Ramaioli

Post n°12909 pubblicato il 17 Marzo 2014 da dinobarili
 

IL CASTELLO VISCONTEO DI PAVIA 

di

Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 16/03/14 alle 10:36 via WEB
Castello Visconteo di Pavia --Il complesso è costituito dal castello, dal giardino, dai resti del muro settentrionale di chiusura del castello, dai tre ponti di accesso, dal fossato e dal muro di cinta che lo contiene. Ha un impianto quadrato, con due torri d'angolo pure quadrate e suddivisione regolare dei corpi di fabbrica in campate quadrate. La costruzione è in muratura di mattoni a vista e si eleva, nei bracci, su due piani fuori terra, un sottotetto e un piano interrato a livello del fossato, mentre le torri sud e ovest hanno quattro piani fuori terra e uno interrato. Gli accessi sono protetti da ponte, un tempo levatoio. In un passo di Stefano Breventano (1570 ) riassume, due secoli dopo, con estrema chiarezza gli intenti di rimodellazione che animarono l'azione di Gian Galeazzo Visconti a Pavia: "E Giovan Galeazzo Visconte primo duca di Milano fu quello che fece fabbricare il castello di Pavia, il parco e la Certosa..., dicendo che voleva avere un palagio per sua abitazione, un giardino per suo diporto e una cappella per sua devozione". Sottomessa la città da Galeazzo II nel 1359, appena un anno dopo iniziano i lavori di costruzione del castello, in un'area a nord, in direzione di Milano, dove era già stata edificata una più antica rocca, distrutta da Luchino Visconti nel 1342. Architetto ne fu con tutta probabilità Bernardo da Venezia, autore di S. Maria del Carmine. La fabbrica procedette in modo spedito, anche grazie agli aiuti cui furono costretti vari comuni (i piacentini scavarono il fossato; i novaresi fornirono gran parte delle maestranze), e si concluse nel 1366, quando Galeazzo II chiese a Mantova i pittori per decorarla (della decorazione a fresco restano purtroppo solo esili tracce). Assunse così quell'aspetto sontuoso - più di palazzo di città che di vero e proprio castello - che indusse Pier Candido Decembrio, umanista e segretario di Filippo Maria Visconti, a definirla una "dimora che non ha eguali in Italia", nella quale, accanto alle esigenze difensive, si sviluppavano interessi artistici e culturali come la formazione della celebre biblioteca (poi in parte confluita nella Bibliothèque Nationale di Parigi) e devozionali (reliquie). Nell'ala poi distrutta si trovavano affreschi del Pisanello (1439-40), che ritraevano diversi animali "fatti d'oro" (è sempre il Breventano a descriverli). Alla dimora si collegò il vasto parco, interamente recintato, che inglobò l'antica strada romana per Milano, e un tratto della roggia Vernavola, destinato al divertimeto del duca e soprattutto alla caccia. A tal fine furono intensificate le aree boschive e venne costruito un piccolo padiglione, il Mirabello,, dove risiedeva il capitano del parco. La fauna era ricchissima e variata (stando alle stime di età sforzesca vi erano 5.000 caprioli). Furono comunque conservate le attività agricole precedenti, insieme alle abitazioni dei contadini. Le definizioni attestate nei più antichi documenti di "parchetto", "parco vecchio" e "parco nuovo" consentono di ipotizzare una progressiva crescita dall'età di Galeazzo II alla fine del XIV secolo, quando Gian Galeazzo chiamò la comunità certosina di Siena a fondare, all'estremità nord occidentale del "parco nuovo," la chiesa (Certosa) destinata a diventare il nuovo pantheon dinastico,(dopo il duomo di Monza e quello di Milano) la prima pietra venne posta il 27 agosto 1396. Buona lettura Teresa

 
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MADDALENA ...E L'ATTICO DI SUSANNA

Post n°12908 pubblicato il 17 Marzo 2014 da dinobarili
 

MADDALENA ...

E

L'ATTICO DI SUSANNA

maddamark
maddamark il 16/03/14 alle 19:56 via WEB
Al solito...lungoticino galeotto!!E' proprio un posto magico. Sai penso se una mansardina sarebbe andata bene lo stesso? Se si sogna è meglio sognare in grande. Ciao Maddalena
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 17/03/14 alle 08:49 via WEB
Ciao Maddalena - Susanna è stata fortunata. Ha incontrato Alberto proprietario dell'Attico e suo ex- compagno di scuola al Liceo... Le sorprese non finiscono mai. Dino
(Rispondi)

 
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MADDALENA ...E IL RACCONTO DELLA PRF. DONATA

Post n°12907 pubblicato il 17 Marzo 2014 da dinobarili
 

MADDALENA ...

E

IL RACCONTO DELLA PROF. DONATA

maddamark
maddamark il 16/03/14 alle 19:48 via WEB
Al solito "aiutati che il ciel t'aiuta". La Prof. si è aiutata, e le rose sono fiorite, a primavera.... Ciao ancora Maddalena
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 17/03/14 alle 08:44 via WEB
Ciao Maddalena - La Prof Donata non poteva restare con le mani in mano. Si è data da fare... Mi sembra giusto. Dino
(Rispondi)

 
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MADDALENA ...E IL RACCONTO DI FAUSTINO E MIRANDA

Post n°12906 pubblicato il 17 Marzo 2014 da dinobarili
 

MADDALENA ...

E

IL RACCONTO DI FAUSTINO E MIRANDA

maddamark
maddamark il 16/03/14 alle 19:31 via WEB
Ciao, mi piacciono i tuoi racconti...hanno tutti un lieto fine ma.....l'amore, almeno per me, è bello se c'è sentimento se no.....non dura. Mi auguri che per i due "ragazzi" lo diventi. Ciao Maddalena
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 17/03/14 alle 08:39 via WEB
Ciao Maddalena - grazie del complimento. Faustino e Miranda hanno molta fantasia... Il sentimento non manca mai. Dino
(Rispondi)

 
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