dino secondo barili
ricerche storiche locali (Pavia e Provincia)Messaggi del 17/03/2014
MARION ...
E
IL DISEGNO DI TERESA
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GIOVANNA CATTANEO ...
E
IL RACCONTO DI CLARA
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ANNAMARIA ...
E
LA PRIMAVERA
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ANNAMARIA ...
E
IL RACCONTO DI CLARA
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CARLO VERGANI ...
E
LA VITA COME SORPRESA
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MENEGI53...
E
IL RACCONTO DI CLARA
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Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno nulla a che vedere
con persone reali o fatti realmente avvenuti)
racconto del Venerdì
Ferragosto … il giorno dopo (348)
Ferragosto è un po’ come l’Epifania (…tutte le feste le porta via). Ferragosto non segna la fine dell’estate e delle vacanze. Non segna neppure la fine dei giorni di ferie. …ma l’estate è finita. La mente delle persone è già rivolta alla ripresa delle attività… al lavoro, alla scuola, alle nuove “imprese”. Ieri, giorno di Ferragosto è stata la giornata delle “tavolate famigliari”. Gruppi di quindici, venti persone … bisnonni, nonni, figli e nipoti… fratelli, nuore, cognati… tutti riuniti intorno alla stessa tavola per una “furibonda mangiata”… di quelle “scaccia crisi” (o “alla faccia della crisi”). Occasione per rivedersi e raccontarsi. Come il nonno Francesco (82 anni) che guardava felice i nipoti (figli della figlia Daniela). Mangiava, guardava e pensava. Come Michela (62 anni) con la figlia Riccarda che si è sposata qualche mese fa. Guardava il genero e già si vedeva nonna. Diceva dentro di sé. “Speriamo che siano una coppia felice. Che abbiano presto un figlio in modo che io possa sentirmi veramente realizzata. Perché la soddisfazione di una mamma è di vedere la propria figlia sposata… con un marito vero (sposato in Chiesa)… compagno per tutta la vita …e dei figli (almeno due). Perché il segreto della felicità passa attraverso il matrimonio (quello vero… quello all’antica)… e la nascita dei figli… Sono i figli il “segreto dello stare insieme”. Si…si stare insieme (e ci si ama) per i figli. Si gode per i figli. Si pena… per i figli. Per sapere cosa sia un figlio … basta vedere quello che ho visto io due mesi fa. Il figlio primogenito… “bocciato” in prima superiore. Qualcuno dirà che non è nulla. Invece, bastava guardare in faccia, sua madre e suo padre… gente per bene, laureata, posizione economica invidiabile. Era come se avessero “un morto in casa”. Perché le “sconfitte” dei figli” … sono vissute come “sconfitte dei genitori”… “marchi” che si portano dentro e dietro per tutta la vita. E’ vero che la scuola non è tutto… ma se c’è la scuola… l’impegno, la capacità di stare al passo con i tempi …si può vivere meglio e avere un “carburante” di notevole potenza. Ecco perché confido e prego che mia figlia e mio genero non abbiano paura del futuro e “creino qualcosa di loro”… qualcosa di cui li faccia andare orgogliosi, che li faccia sentire vivi e partecipi della vita vera…perché è solo con i figli il futuro della vita.” Il discorso di Michela (fatto a sé stessa) era appena terminato quando Giovanni si era messo a strillare. Giovanni ha otto anni. Va in quarta elementare e non sta fermo un minuto. Ha una vivacità che supera ogni limite. Naturalmente tutti si sono fatti in quattro per assisterlo ed aiutarlo… Oggi, ci sono così pochi “figli” piccoli che i “grandi” non cessano mai di preoccuparsi. E’ vero che i bambini ed i ragazzi “bisogna lasciarsi crescere e fare le loro esperienze”, tuttavia è giusto preoccuparsi per loro … senza esagerare. Perché … la vita è un treno… che non si ferma mai (348)
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17 MARZO 2014
ALMANACCO DI STORIA PAVESE
Trivolzio – 17 marzo 2014 – Lunedì - ore 12.00
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono
frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che
vedere con persone o fatti realmente avvenuti)
racconto del Lunedì
562
I racconti di Primavera
Clara …e “L’uomo che non sapeva baciare”
La Primavera è il momento in cui le persone hanno il dovere di reagire. Spesso l’inverno lascia il segno. Tossi, raffreddori, malesseri vari. A tali inconvenienti si aggiungono gli accadimenti della vita. Facile, quindi, cadere in depressioni. Era proprio la situazione di Clara, un anno fa… una quarantenne pavese, impiegata a Milano, ma abitante a Pavia. Da parecchio tempo, in Ufficio a Milano, Clara si lamentava. Una volta per il raffreddore, un’altra per il mal di testa…altre volte per disturbi vari. Le sue Colleghe d’Ufficio cercavano di farle coraggio. Suggerivano rimedi che non aveva alcun effetto. Il motivo vero era un altro. Clara stava male. Sapeva quale fosse la causa. Non sapeva come reagire. L’impiegata quarantenne, viaggiava in treno da Pavia a Milano ogni giorno… andata e ritorno. Un anno fa, Clara si era innamorata di un trentenne, Desiderio… bello come il Sole, un fusto da tutti i punti di vista. Alto, moro, occhi chiari, capelli lunghi leggermente ondulati. Il fatto è che Desiderio aveva un difetto (se così si può dire). Aveva dieci anni meno di Clara ed era timido. Non parlava mai con nessuno, tranne… con Clara. Da anni i due viaggiavano insieme, sullo stesso treno Pavia Milano… andata e ritorno. Un anno fa, accadde un fatto. Clara e Desiderio, durante “un’andata a Milano”, erano seduti una vicino all’altro. Clara stava leggendo un libro appena acquistato “L’uomo che non sapeva baciare” di un Autore sconosciuto. Desiderio fece finta di niente, ma ad un certo punto non resistette. “Come mai leggi quel libro?” – Clara pensava fosse una delle solite banali domande buttate là tanto per dire qualcosa. “Mi ha attirato il titolo. Ieri, ero in una Liberia di Pavia. Cercavo qualcosa da leggere. Lo sguardo è caduto su questo libro. Ho letto le prime pagine …e l’ho acquistato. I protagonisti sono due pendolari, un uomo ed una donna, che viaggiano sul treno Pavia a Milano. Ora, sono curiosa di sapere com’è la trama. Tra le altre cose … si tratta di un Autore che non ho mai sentito nominare.” Al discorso di Clara, Desiderio fece seguire un’altra osservazione. “Allora, potrebbero essere due persone come noi…” Clara sapeva poco o nulla di Desiderio. Né dove abitasse, né quale attività svolgesse. Erano solo due persone che, da anni, prendevano lo stesso treno ogni mattina a Pavia per Milano Centrale e si ritrovano alla sera sullo stesso treno al ritorno.. Questa volta, però, era giunto il momento magico. Il momento in cui tutto cambia. Desiderio, che di solito si limitava nelle parole uscì con un’altra affermazione. “Clara, se mi prometti di non dirlo a nessuno, ti rivelo il nome dell’Autore del libro che stai leggendo.” Clara, si sentì immediatamente interessata. “Chi è?” – “Sono io.” Rispose Desiderio, quasi sottovoce. E’stato come un fulmine a ciel sereno. Se c’era una cosa che Clara non avrebbe immaginato era proprio che Desiderio fosse uno scrittore. Uno scrittore? Quasi… Uno di quei giornalisti che fanno parte della Redazione di un settimanale femminile di vita vissuta. Ogni tanto, questi giornalisti, per darsi una mossa, scrivono un libro e lo pubblicano a loro spese sotto pseudonimo. Ecco ciò che ha fatto Desiderio. Però, non poteva nasconderlo alla sua amica di viaggio, Clara, l’unica persona con la quale scambiava qualche parola. Ormai l’incanto aveva preso il sopravvento. La mente di Clara cominciò a muoversi alla velocità della luce. La quarantenne, si concentrò nella lettura. Si rese conto che i protagonisti del romanzo potevano essere proprio loro due: Clara e Desiderio. L’impiegata era curiosa di arrivare alla fine del libro. L’obbiettivo, però, era anche un altro… il bel ragazzo che le stava accanto. Il treno stava entrando nella Stazione Centrale di Milano e Clara era solo metà del libro. La quarantenne prese una decisione. Trovare la scusa per baciare Desiderio… a qualsiasi costo. Scesa dal treno, Clara si inventò un improvviso malore alla gamba. Prego Desiderio di darle una mano… di assisterla… di non lasciarla sola. Diceva di avere paura. Desiderio si spaventò e, un po’ impacciato, cercò di esserle utile. Da quel momento Clara si appoggiò completamente al compagno di viaggio, fingendo dolori inesistenti. La quarantenne convinse Desiderio a chiedere una giornata di assenza dal lavoro “per improvvisi motivi familiari”. Si sa che gli uomini sono dei “deboli”. Cascano nella rete della donna con estrema facilità. Anche Clara, fece altrettanto. I due decisero di fare ritorno a Pavia e di fermarsi nell’appartamento di Clara. Quando l’intimità è garantita anche i malanni passano presto. Desiderio si sentì come a casa sua. Clara lo fece sentire un Dio. Non era passato un’ora e le labbra di Clara erano incollate a quelle di Desiderio mentre le loro lingue facevano il resto. - Questo è il racconto 562, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino
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IL CASTELLO VISCONTEO DI PAVIA
di
Teresa Ramaioli
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MADDALENA ...
E
L'ATTICO DI SUSANNA
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MADDALENA ...
E
IL RACCONTO DELLA PROF. DONATA
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MADDALENA ...
E
IL RACCONTO DI FAUSTINO E MIRANDA
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