Messaggi del 18/03/2014

ANNAMARIA ... E MAI RESTARE SOLI

Post n°12928 pubblicato il 18 Marzo 2014 da dinobarili
 

ANNAMARIA ...

MAI RESTARE SOLI

annamariamennitti
annamariamennitti il 18/03/14 alle 12:29 via WEB
Sono daccordo anch'io , mai rimanere soli,sia che ci sia una separazione ,sia che ci ha pensato il buon Dio. Secondo me trovare persone amici per divertirsi va anche bene,ma non è compagnia. La compagnia è appena ti svegli la mattina ,raccontare il sogno , prendere il caffè in compagnia, scherzare ridere per sciocchezze. gli amici non saranno mai una compagnia ... che poi da cosa nasce cosa va benissimo ciao Dino
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 18/03/14 alle 19:36 via WEB
Ciao Annamaria - bel commento. Hai ragione c'è compagnia e compagnia. Però... mai restare soli. Dino
(Rispondi)

 

 
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GIOVANNA CATTANEO ...E LA PRIMAVERA DI PATRIZIA

Post n°12927 pubblicato il 18 Marzo 2014 da dinobarili
 

GIOVANNA CATTANEO ...

E

LA PRIMAVERA DI PATRIZIA

giocatta7
giocatta7 il 18/03/14 alle 08:27 via WEB
E' proprio vero. Gli amici sono molto importanti nei momenti difficili. Ed è importante anche occuparsi degli altri meno fortunati di noi. Così ci si sente utili e sereni. Ciao.
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 18/03/14 alle 19:32 via WEB
Ciao Giovanna - bel commento completo ed esauriente. Buona serata. Dino
(Rispondi)

 

 
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PENSIERO DEL GIORNO

Post n°12926 pubblicato il 18 Marzo 2014 da dinobarili
 

PENSIERO DEL GIORNO

“Diceva il saggio:

Fammi indovino…

ti farò Re”

 Dino

 

 

 
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FERRAGOSTO E LA GLOBALIZZAZIONE racconto (350) di Dino Secondo Barili

Post n°12925 pubblicato il 18 Marzo 2014 da dinobarili
 

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere,

sono frutto di fantasia,

pertanto non hanno  nulla a che vedere

con persone reali o fatti realmente avvenuti)

racconto del Sabato

Ferragosto e globalizzazione (350)

Che cos’è la globalizzazione? Come capita per tutte le parole di recente diffusione, ogni persona ha una sua interpretazione. Per esempio… “la globalizzazione” vista dai pensionati di Piazza della Vittoria in Pavia. Ferragosto o non Ferragosto, ferie o non ferie… i pensionati sono degli inguaribili abitudinari. A gruppi di quattro o cinque per volta… stazionano nei vari punti più ombreggiati della piazza (e quelli più freschi)… Come ieri mattina. Alfredo, 80 anni, aveva “il bandolo della matassa”. Diceva. “Secondo me, la globalizzazione è positiva e negativa. E’ positiva quando ci permette di avere prodotti a basso prezzo. Un flusso continuo di nuovi prodotti… purché siano controllati e sicuri. La globalizzazione è pure positiva quando si tratta di favorire le persone nel corso della giornata e di tutta la settimana (domenica compresa) come avviene per i Supermercati. Oggi, sono quasi sempre aperti con le loro offerte di beni e servizi.” Giovanni, 78 anni non era di quell’avviso. Diceva. “Io non vedo tutta quella positività che vedi tu. Posso condividere i Supermercati aperti sette giorni su sette, ma la globalizzazione ci ha fatto diventare tutti uguali… come tanti “cloni”. Non solo gli stessi prodotti… ma anche lo stesso modo di agire e di pensare… Invece, una volta, ogni paese, ogni città aveva le sue caratteristiche, uniche e inimitabili. I milanesi erano milanesi… i pavesi erano pavesi. Ogni paese e città aveva i suoi “eventi”… il “suo” Santo Patrono, la “sua” Sagra, ecc. Adesso scomparso tutto. Indietro non si torna, ma … la diversità era uno stimolo, un modo di essere… uguali e diversi. Oggi, Milano o Pavia … Torino o Verona … tutti uguali… fatti in serie, come le automobili. Quello che fa uno… fanno tutti.” Giuseppe, 75 anni, era sull’agitato. Voleva dire la sua… “E questo è niente. Di questo passo … vedremo ciò che ci aspetta in futuro. Ascoltate questa storia e poi tirate le somme. Il mio amico Gianmarco, 55 anni, cameriere da una vita. Ha sempre vissuto per lavorare e risparmiare… insieme a sua madre e suo padre… proprietario di villetta e giardino. Un anno fa è rimasto solo. Suo padre e sua madre sono passati a miglior vita. Il Datore di Lavoro del Caffè presso cui lavorava ha consigliato a Gianmarco di studiare il “russo” perché… nel suo mestiere… era la lingua del futuro. Una quarantenne russa di Pavia si è offerta di fare da insegnante. Impara oggi, impara domani… un anno fa… Gianmarco e l’insegnante russa si sono messi insieme e si sono sposati. Sei mesi fa, ho incontrato Gianmarco in Corso Cavour. Mi ha detto. “Giuseppe, ti saluto. Forse, non ci vedremo più. Mi trasferisco in Russia. Ho già venduto la casa con il giardino dove ho abitato per 50 anni. In Russia, mi è stato detto… cercano camerieri italiani … sia per la lingua, sia per la loro capacità e serietà professionale… Io, poi, sono avvantaggiato… ho sposato addirittura una donna russa…” Alfredo, 80 anni, ha arricciato il naso. Giovanni, 78 anni, ha fatto una smorfia “trascendentale”… Forse voleva dire: “Come finirà questa storia … lo saprà soltanto Dio”

 
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DISEGNO DI TERESA RAMAIOLI

Post n°12924 pubblicato il 18 Marzo 2014 da dinobarili
 

DISEGNO DI TERESA RAMAIOLI

"Buon Mercoledì ...a tutti"

DIARIO CORALE

del

19 marzo 2014

 
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PENSIERI SPARSI DEL 18 MARZO 2014

Post n°12923 pubblicato il 18 Marzo 2014 da dinobarili
 

PENSIERI SPARSI DEL 18 MARZO 2014

“L’amore guarisce

molte malattie”

Dino

 
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LA PRIMAVERA DI PATRIZIA racconto (563) di Dino Secondo Barili

Post n°12922 pubblicato il 18 Marzo 2014 da dinobarili
 

18 MARZO 2014

ALMANACCO DI STORIA PAVESE

Trivolzio – 18 marzo 2014 – Martedì - ore 12.00

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

racconto del Lunedì

563

I racconti di Primavera

La Primavera di Patrizia

La Primavera non manca mai di stupire. Non esiste una Primavera uguale ad un’altra. Ecco il segreto. Ed è un segreto che le persone comprendono subito, senza bisogno di tante spiegazioni. Veramente non è sempre così. Nel corso dell’inverno, alcune persone vengono travolte da fatti imprevisti. Per esempio. Un anno fa, Patrizia, cinquantaquattro anni, impiegata a Milano, ma residente a Pavia, durante l’inverno ha subito la perdita della mamma anziana. Erano loro due sole a formare la famiglia. Patrizia si è sentita improvvisamente sola. Per fortuna… un gruppo di amiche vere l’ha assistita in ogni momento… altrimenti avrebbe subito un tracollo psicologico. Invece, la presenza delle amiche è stata provvidenziale. Come ogni sabato mattina… per la salutare camminata nel Parco della Vernavola. Un luogo che da solo da serenità e benessere. Poi, gli impegni di famiglia. Alla sera del sabato (sempre con le amiche), grande partita di Scala Quaranta. Naturalmente, le partite a carte non sono mai fine a sé stesse. Hanno sempre dei secondi fini. Per esempio. C’è il Campionato di Scala Quaranta, dove si partecipa come singole persone (quindi, classifica individuale) e a coppie (classifica per le coppie). Quando si entra a far parte di un Campionato di Scala Quaranta la competizione è un collante potente… e molto di più. Si sa come si entra … e non si sa come si esce. Un anno fa, Patrizia ha capito che avere amiche e amici è meglio… “di non averne”. Nel suo Ufficio di Milano ne ha parlato spesso con le Colleghe. La Collega Giovanna ha raccontato la sua storia. “Quando a cinquant’anni sono rimasta vedova, mi sono sentita persa. Su consiglio del mio Medico di Fiducia, mi sono iscritta ad una Associazione Culturale che si occupava di Storia di Milano. E’stato un toccasana. Mi sono riconciliata con la vita. L’avere un impegno culturale e la compagnia delle persone mi ha aiutato molto. Nel corso degli incontri culturali milanesi, ho conosciuto Alfredo, un single della mia stessa età. Per un po’ ci siamo guardati senza esporci troppo. Poi, durante una Conferenza “sulla vita a Milano attraverso i secoli”, Alfredo è inciampato in un tappeto mal sistemato ed ha avuto una lussazione al piede. Mi sono offerta di assisterlo…Da quella frequentazione è nata una splendida amicizia che si è trasformata presto in un amore vero e proprio. Oggi, non so cosa farei senza Alfredo. A volte andiamo a ballare. Alfredo è un ballerino provetto. Mi fa sentire giovane e allegra in ogni momento della giornata. Mi telefona venti volte al giorno per sapere come sto e cosa sto facendo. Non parliamo poi delle notti… Non ho vergogna a dirlo…veramente notti di fuoco.” Patrizia e le Colleghe ascoltavano e non parlavano, ma non rimanevano indifferenti. Un anno fa, proprio nel corso del Campionato di Scala Quaranta, anche Patrizia ha conosciuto Filippo, suo coetaneo, il quale, prima in modo discreto, poi sempre più esplicito, ha cominciato a farle la corte. Si sa che gli inizi sono sempre un po’ difficili e complicati. Poi, le cose hanno cominciato a girare per il verso giusto. Ora, sono insieme… felici e contenti. E’ proprio vero. L’amore guarisce molte malattie. Ecco perché non bisogna mai rimanere soli. - Questo è il racconto 563, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino

 
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IL CASTELLO DI PAVIA di Teresa Ramaioli

Post n°12921 pubblicato il 18 Marzo 2014 da dinobarili
 

IL CASTELLO DI PAVIA 

di

Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 17/03/14 alle 19:06 via WEB
Castello Visconteo di Pavia Il complesso fu concepito come dimora di caccia e di svago nel 1360, all'inizio della signoria di Galeazzo II Visconti, che pensò anche ad un collegamento con Milano attraverso un canale navigabile, quello che sarà più tardi il Naviglio. Non si sa chi fu esattamente l'ingegnere militare che assecondò il progetto di Galeazzo II di creare un grande palazzo, di 142 m. di lato e 4 torri angolari, in forma militare: vi era contenuto infatti accanto alla più grande biblioteca del tempo (circa 2000 incunaboli) e alle residenze signorili anche la più grande armeria del periodo. Fu ultimato alla fine del XIV sec., ma pesantemente danneggiato durante la battaglia di Pavia del 1525, combattuta nel parco retrostante, per l'egemonia sul ducato, tra Spagnoli e Francesi. Andò distrutta insieme alle due torri posteriori l'ala settentrionale, vera espressione del vivere cortese visconteo, con le sale affrescate dal Pisanello e con i finestroni sulla tenuta di caccia. Dal 1525 al 1921 fu adibito a caserma. Oggi gli spazi interni ospitano i Musei Civici. Saluti da Pavia Teresa

 
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