Messaggi del 20/03/2014

ANNAMARIA ...E LA FORTUNA AIUTA GLI AUDACI

Post n°12955 pubblicato il 20 Marzo 2014 da dinobarili
 

ANNAMARIA ...

E

LA FORTUNA AIUTA GLI AUDACI

annamariamennitti
annamariamennitti il 20/03/14 alle 17:58 via WEB
Sono d'accordo con te bisogna essere audaci rischiare per raggiugere uno scopo e accettare le conseguense per qualsiasi cosa in special modo in amore o "la va o la spacca "ciao Dino
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 20/03/14 alle 18:30 via WEB
Ciao Annamaria - l'audacia porta fortuna ... non solo in amore, ma in tantissime occasioni. Buona serata. Dino
(Rispondi)

 
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ANNAMARIA ...E IL RACCONTO DI ATTILIO

Post n°12954 pubblicato il 20 Marzo 2014 da dinobarili
 

ANNAMARIA ...

E

IL RACCONTO DI ATTILIO

annamariamennitti
annamariamennitti il 20/03/14 alle 17:50 via WEB
UN TEMPO non si poteva permettere anche per sbaglio di fotografare senza permesso ..ma nemmeno i fotografi ambulanti che sostavano in villa ,specie se si trattavano di ragazze ,,,ora anche i bambini possono divertirsi come vogliono per mezzo del telefonino, come è cambiato il mondo....ATTILIO ha avuto addirittura gli incubi di Liliana ,meno che è finita bene....ciao
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 20/03/14 alle 18:24 via WEB
Ciao Annamaria - vero. Ieri era ieri, oggi è oggi. Scompaiono i divieti e nascono gli interrogativi. Dino
(Rispondi)

 
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GIOVANNA CATTANEO ...E LE FANTASIE DEL DINO

Post n°12953 pubblicato il 20 Marzo 2014 da dinobarili
 

GIOVANNA CATTANEO ...

E

LE FANTASIE DEL DINO

giocatta7
giocatta7 il 20/03/14 alle 13:39 via WEB
Ciao Dino. In questo racconto hai superato la fase " fantasia". Sei entrato addirittura nel " paranormale". Dove ci condurrai " Cavalier Fantasio"? ( leggasi Dino Barili).
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 20/03/14 alle 18:20 via WEB
Ciao Giovanna - magari tu ti metti a ridere... ma non è così. Certe cose hanno una loro ragione...e non sono sempre fantasie. Dino
(Rispondi)

 
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UNA TESTIMONIANZA DI CARLO VERGANI

Post n°12952 pubblicato il 20 Marzo 2014 da dinobarili
 

UNA TESTIMONIANZA

DI

CARLO VERGANI

ughi51
ughi51 il 20/03/14 alle 11:43 via WEB
Ciao Dino, mentre leggevo il racconto con Attlio che scattava foto a destra e a manca, mi sono ricordato di una cosa che è successa a me tanti anni fa. Premetto che non sono un appassionato di fotografia, ma tantisssssssimi anni fa, al salto degli sposi sulla Presolana, ho scattato una for ad un gruppo di persone, pensa in quel gruppo cera la mia futura moglie. Carlo
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 20/03/14 alle 18:17 via WEB
Ciao Carlo -la tua è una bella testimonianza... di come è complicata la vita. Per capirla... gli studiosi devono ancora studiare tanto. Dino
(Rispondi)

 
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MENEGI53...E IL RACCONTO DI ATTILIO

Post n°12951 pubblicato il 20 Marzo 2014 da dinobarili
 

MENEGI53...

E

IL RACCONTO DI ATTILIO

menegi53
menegi53 il 20/03/14 alle 09:36 via WEB
A volte le sorprese che la vita ci riserva sono senza spiegazione e anche se cerchiamo di darne una sappiamo che è solo una scusa del nostro io per farci stare tranquilli. Simpatico il tuo post Dino! Un abbraccio e... buon inizio di primavera, in tutti i sensi!
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 20/03/14 alle 18:13 via WEB
Ciao Giovanni - grazie del giudizio. I racconti sono anche una occasione per riflettere. Dino
(Rispondi)

 

 
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PENSIERO DEL GIORNO

Post n°12950 pubblicato il 20 Marzo 2014 da dinobarili
 

PENSIERO DEL GIORNO

“Che cos’è una città?

Un insieme

 di storia e di storie”

Dino

 

 

 
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IL DOTT FILIPPO E I FANTASMI DI PAVIA racconto (352) di Dino Secondo Barili

Post n°12949 pubblicato il 20 Marzo 2014 da dinobarili
 

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere,

sono frutto di fantasia,

pertanto non hanno  nulla a che vedere

con persone reali o fatti realmente avvenuti)

racconto del Lunedì

Il Dott. Filippo ... e i fantasmi di Pavia (352)

Durante i giorni di Ferragosto, le città rimangono vuote. Non c’è anima viva in giro. Solo qualche coppia di anziani che si tengono compagnia… Camminano adagio, mano nella mano… Trascinano i piedi…come fossero dei sopravvissuti… ad una calamità (la calamità delle vacanze!). Per gli amanti della città, invece, questo, è uno dei momenti magici. Tra questi “amanti” vi sono certamente …”i fotoamatori”. Personaggi solitari, taciturni, un po’ misogini… sempre con la loro inseparabile macchina fotografica tra le mani …e il cavalletto a tracolla. Sembrano degli “spioni”… degli 007 con licenza di cogliere qualcuno o qualcosa in flagrante… Si aggirano guardinghi per le vie deserte. Osservano i palazzi con le persiane chiuse, le tapparelle abbassate … dove regna sovrano il silenzio…ed i fantasmi della città. Intanto i fantasmi, finalmente, possono vedere il sole … camminare liberi lungo i cornicioni dei tetti per avere una visuale migliore della città. Pavia è la città ideale per i fantasmi e per i “fotoamatori” …(a caccia di fantasmi). Pavia sembra fatta apposta per “coinvolgere e sconvolgere” la vita dei patiti della macchina fotografica. Lo scorso anno il Dott. Filippo, cinquantenne, appassionato (anzi, fanatico) di fotografia amatoriale aveva deciso di passare le vacanze a Pavia, la città in cui viveva, per coglierne storie segrete, “storie mai viste”. Erano anni che inseguiva … un sogno. “Incontrare Rosmunda, la moglie del Re Alboino, primo Re dei Longobardi”. Si racconta che il “fantasma di Rosmunda” si aggiri per le vie di Pavia… specialmente nei giorni dopo Ferragosto… arrabbiata come una vipera. Che Rosmunda fosse arrabbiata con il marito Alboino è notizia nota…. Quante mogli sono arrabbiate con i loro mariti?… specialmente a Ferragosto? Allora, nell’anno 572 della “nostra era” (cioè 1441 anni fa) i due (Alboino e Rosmunda) erano a Pavia. Da tre anni, il Re Alboino assediava la città. Non era un assedio vero e proprio. Albiono e tutta la sua gente se ne stava tranquillamente adagiato sulla riva sinistra del fiume Ticino dalle parti di Torre D’Isola. Il principale divertimento del Primo Re dei Longobardi era quello di andare a caccia nei boschi del Ticino. Fermarsi in qualche “hosteria” …e (quando capitava) fare all’amore con qualche “generosa” “hostessa”. Rosmunda, (curiosa… come la maggior parte delle donne) invece, entrava e usciva, in incognito, nella ricca città di Pavia dove le Nobildonne pavesi sfoggiavano un lusso senza limiti. I commercianti di allora facevano a gara per offrire ai passanti ogni ben di Dio. Anche Rosmunda avrebbe voluto avere gli stessi lussi delle Nobildonne pavesi, ma Alboino non si decideva mai ad entrare in città e farsi eleggere Re. Si dice che il “fantasma di Rosmunda” si aggiri ancora oggi per la città specialmente nei giorni dopo ferragosto… (ancora arrabbiata come allora … dopo 1441 anni). Il Dott. Filippo, fanatico fotoamatore, un anno fa, conosceva la leggenda del fantasma di Rosmunda che vagava tra le vie adiacenti l’attuale via Alboino. Per anni aveva provato ad immortalarla con la sua macchina fotografica “ultimo modello” super accessoriata. Non ci era mai riuscito. Un anno fa, però, il Dott. Filippo, mentre si muoveva un “cane segugio che inseguiva la preda”, inciampò un in acciottolato sconnesso. Inavvertitamente scattò una fotografia. Capì che poteva essere quella che ritraeva Rosmunda…(“la foto del destino”) Dopo lo sviluppo, il sospetto diventò realtà. Ora, il Dott. Filippo poteva andare orgoglioso. Mostrare ai propri colleghi fotoamatori (colleghi? Ma quando mai…) il risultato della propria ricerca… Nella foto erano ritratti un uomo e una donna che si baciavano appassionatamente, in bilico, sul cornicione di un Palazzo… Si dice, infatti, che Rosmunda e Alboino, pur litigando in continuazione, appena potevano …facevano all’amore…anche sui cornicioni dei palazzi. (352)

 
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DISEGNO DI TERESA RAMAIOLI

Post n°12948 pubblicato il 20 Marzo 2014 da dinobarili
 

DISEGNO DI TERESA RAMAIOLI

"Buon Venerdì ...a tutti"

DIARIO CORALE

del

21 marzo 2014

 
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PENSIERI SPARSI DEL 20 MARZO 2014

Post n°12947 pubblicato il 20 Marzo 2014 da dinobarili
 

PENSIERI SPARSI DEL 20 MARZO 2014

“La fortuna aiuta gli audaci”

Dino

 
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ATTILIO E IL VENTICELLO DI PRIMAVERA racconto (565) di Dino Secondo Barili

Post n°12946 pubblicato il 20 Marzo 2014 da dinobarili
 

20 MARZO 2014

ALMANACCO DI STORIA PAVESE

Trivolzio – 20 marzo 2014 – Giovedì - ore 12.00

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

racconto del Giovedì

565

I racconti di Primavera

Attilio e il venticello di Primavera

Una delle caratteristiche della Primavera è il venticello. Un venticello lieve che si alza all’improvviso e sembra accarezzare delicatamente i nuovi germogli, gli esili fiori appena sbocciati… e i volti delle persone. Se poi, ci si trova in un Parco di Pavia come quello della Vernavola, oppure del Castello Visconteo… il gioco è fatto. Meraviglia delle meraviglie! Un anno fa, la pensava così anche l’Architetto Attilio, cinquant’anni ben portati, single, con Studio di Architettura in Milano, abitante a Pavia. L’Architetto Attilio era in “crisi creativa”. Non riusciva a trovare idee interessanti per un suo nuovo lavoro. A Milano aveva parecchie conoscenze… che non erano amicizie. Gli amici si distinguono dalle conoscenze perché non hanno bisogno di nulla. Non applicano la legge del “do ut des”. “Tu dai una cosa a me… ed io do una cosa a te”... Gli amici veri sono quelli che dicono ciò che pensano … senza altri fini. L’Architetto Attilio, a Milano non aveva amici, ma a Pavia si. Pavia, più che una città è un “paesone” (70mila abitanti circa)… Gli amici si incontrano ovunque…più volte al giorno… in Strada Nuova, Corso Cavour, Piazza della Vittoria. Un anno fa, L’Architetto Attilio era in Piazza della Vittoria, in uno dei tanti Bar, per prendere un caffè. Ha incontrato l’amico Francesco, Psicologo.. Attilio ne approfittò. “Francesco… sono a corto di idee per un mio nuovo progetto… cosa mi suggerisci?” Francesco, amico e personaggio dall’occhio lungo, pensò subito che Attilio era single. Rispose convinto. “Se dovessi suggerti come la penso, ti consiglieri di guardare le belle donne… Siccome, però, sei un Professionista serio ti suggerisco di fare fotografie…” Fotografie? L’Architetto Attilio, colse il consiglio al volo. “Hai ragione, ne approfitto subito” Non avendo a disposizione una macchina fotografica, usò il telefonino. Scattò subito alcune foto all’amico Francesco… poi, continuò scegliendo prima soggetti a caso.. poi selezionando gli scatti. Così, in Strada Nuova, sul Ponte Coperto, sul Lungoticino e al Parco del Castello Visconteo. Insomma, una quantità di fotografie da rimanere impressionati. Stanco, ma soddisfatto l’Architetto si ritirò nel suo lussuoso appartamento nel Centro Storico della città. Era curioso di controllare l’effetto pratico del suggerimento dell’amico Francesco. Rivide le foto scattate ad una ad una. Dopo aver visionato le prime immagini, Attilio, si accorse che in ogni fotografia scattata compariva il volto di una donna… alta, bionda, occhi azzurri, gambe da fine del mondo. Una donna mai vista.. La foto della donna non compariva in tutti gli scatti, ma solo in quelli più significativi… e dove c’erano particolari che potevano servire per il suo nuovo progetto. L’Architetto ritenne che il volto di quella donna mai vista… fosse un “segno del Destino”. Durante gli scatti delle fotografie, Attilio, non l’aveva notata. Come mai ora compariva tanto spesso? Cercò una giustificazione, ma non la trovò. Attilio cercò di dimenticare … senza riuscirci. Ne parlò con il suo amico Psicologo Francesco. Più che una risposta era un’ipotesi... “Attilio, può darsi che sia stato il tuo subconscio a far comparire quella donna in quelle foto…” Non era passata una settimana e nell’appartamento accanto a quello dell’Architetto arrivò una nuova inquilina. Attilio face in modo di fare conoscenza. Si chiamava Liliana, anzi, Architetto Liliana. Aveva trent’anni. Alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo. Attilio si rese subito conto che era la stessa donna che era comparsa nelle immagini del suo telefonino. Non disse nulla, ma volle controllare. Si ricordava di aver lasciato il telefonino con le foto sul tavolo della cucina del suo appartamento la sera prima. Lo cercò. Non lo trovò. Con un altro telefonino digitò il numero… Nessuna risposta. Dopo un ora di ricerche vane, Attilio, ritrovò il telefonino con le foto… immerso nell’acqua… in bagno. Cercò di rivedere le immagini. Era tutto distrutto. Non c’era più traccia di nulla. L’Architetto Attilio, un anno fa, non era il tipo da fermarsi davanti a imprevisti. Chiese all’Architetto Liliana, se era disponibile per un pranzo di lavoro. Voleva proporle la condivisione del progetto a cui stava lavorando. Liliana accettò con piacere. Attilio, però, tenne per sé quanto gli era accaduto nello scattare le foto con il telefonino… telefonino che ormai non c’era più. Era curioso di sapere …cosa gli avrebbe riservato il Destino… E’ noto che… la vita è bella proprio perché non si sa cosa riserva. - Questo è il racconto 565, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino

 
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LA CAPANNA DELLO ZIO TOM di Tersa Ramaioli

Post n°12945 pubblicato il 20 Marzo 2014 da dinobarili
 

LA CAPANNA DELLO ZIO TOM

di

Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 19/03/14 alle 15:00 via WEB
LA CAPANNA DELLO ZIO TOM------Il 20 marzo 1852 fu pubblicato, da una casa editrice di Boston, il romanzo “La capanna dello zio Tom” della scrittrice statunitense Harriet Beecher Stowe. Ben presto divenne un bestseller dell’Ottocento, denunciando la sottomissione dei neri in America. Figlia di un pastore protestante , riuscì a stimolare l’interesse del popolo americano verso le condizioni di vita degli uomini di colore. Grazie al suo romanzo, infatti, gli schiavi neri cominciarono ad esser considerati come esseri umani e non come oggetti da vendere o scambiare. Il Presidente degli Stati Uniti, Abramo Lincoln, descrisse la Stowe come la “piccola donna che ha vinto la guerra”. Forse, alla scrittrice, il termine “ piccola donna” non sembrò proprio un complimento, certo è che Harriet Beecher Stowe, aveva dato un grande contributo a istigare la guerra civile americana. L’uscita del romanzo provocò forti polemiche sul problema della schiavitù; molti giornali cercarono di rovinarla, ricevette anche minacce. La più clamorosa fu l’invio per posta di un orecchio mozzato di uno schiavo nero. Gli orrori della schiavitù furono sbattuti in faccia agli americani che risposero alla provocazione con più di un milione di copie vendute in un anno e mezzo. Questo successo clamoroso faceva capire che gli Stati Uniti e tutto il mondo erano pronti per affrontare il problema. Alla fine della guerra civile, Lincoln abolì la schiavitù. Buona lettura Teresa

 
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CARLO VERGANI ...E LE FAVOLSE GIORNATE PARIGINE DI ERNESTO

Post n°12944 pubblicato il 20 Marzo 2014 da dinobarili
 

CARLO VERGANI ...

E

LE FAVOLOSE GIORNATE PARIGINE DI ERNESTO

ughi51
ughi51 il 19/03/14 alle 16:18 via WEB
Ciao Dino, ma questo benedetto Ernesto alla fine si ritroverà a Parigi con una splendida donna. E' proprio vero, con un po' di speranza e fiducia in se stessi anche la ''sfiga più nera'' passa. Carlo
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 20/03/14 alle 09:15 via WEB
Ciao Carlo - Ernesto è giunto a Parigi con la sua splendida bionda dagli occhi azzurri... Si è trovato talmente bene che ha deciso di rimanervi e di godere tutte le gioie della vita. Dino
(Rispondi)

 
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AN520...E I MIRACOLI

Post n°12943 pubblicato il 20 Marzo 2014 da dinobarili
 
Tag: an520

AN520...

E

I MIRACOLI

an520
an520 il 19/03/14 alle 10:50 via WEB
uomini e donne non fanno miracoli,vivono!
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 20/03/14 alle 09:01 via WEB
Ciao Anna - hai ragione. Gli uomini e le donne vivono... però, a volte, fanno miracoli. Dino
(Rispondi)

 
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