dino secondo barili
ricerche storiche locali (Pavia e Provincia)Messaggi del 20/03/2014
ANNAMARIA ...
E
LA FORTUNA AIUTA GLI AUDACI
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ANNAMARIA ...
E
IL RACCONTO DI ATTILIO
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GIOVANNA CATTANEO ...
E
LE FANTASIE DEL DINO
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UNA TESTIMONIANZA
DI
CARLO VERGANI
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MENEGI53...
E
IL RACCONTO DI ATTILIO
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Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno nulla a che vedere
con persone reali o fatti realmente avvenuti)
racconto del Lunedì
Il Dott. Filippo ... e i fantasmi di Pavia (352)
Durante i giorni di Ferragosto, le città rimangono vuote. Non c’è anima viva in giro. Solo qualche coppia di anziani che si tengono compagnia… Camminano adagio, mano nella mano… Trascinano i piedi…come fossero dei sopravvissuti… ad una calamità (la calamità delle vacanze!). Per gli amanti della città, invece, questo, è uno dei momenti magici. Tra questi “amanti” vi sono certamente …”i fotoamatori”. Personaggi solitari, taciturni, un po’ misogini… sempre con la loro inseparabile macchina fotografica tra le mani …e il cavalletto a tracolla. Sembrano degli “spioni”… degli 007 con licenza di cogliere qualcuno o qualcosa in flagrante… Si aggirano guardinghi per le vie deserte. Osservano i palazzi con le persiane chiuse, le tapparelle abbassate … dove regna sovrano il silenzio…ed i fantasmi della città. Intanto i fantasmi, finalmente, possono vedere il sole … camminare liberi lungo i cornicioni dei tetti per avere una visuale migliore della città. Pavia è la città ideale per i fantasmi e per i “fotoamatori” …(a caccia di fantasmi). Pavia sembra fatta apposta per “coinvolgere e sconvolgere” la vita dei patiti della macchina fotografica. Lo scorso anno il Dott. Filippo, cinquantenne, appassionato (anzi, fanatico) di fotografia amatoriale aveva deciso di passare le vacanze a Pavia, la città in cui viveva, per coglierne storie segrete, “storie mai viste”. Erano anni che inseguiva … un sogno. “Incontrare Rosmunda, la moglie del Re Alboino, primo Re dei Longobardi”. Si racconta che il “fantasma di Rosmunda” si aggiri per le vie di Pavia… specialmente nei giorni dopo Ferragosto… arrabbiata come una vipera. Che Rosmunda fosse arrabbiata con il marito Alboino è notizia nota…. Quante mogli sono arrabbiate con i loro mariti?… specialmente a Ferragosto? Allora, nell’anno 572 della “nostra era” (cioè 1441 anni fa) i due (Alboino e Rosmunda) erano a Pavia. Da tre anni, il Re Alboino assediava la città. Non era un assedio vero e proprio. Albiono e tutta la sua gente se ne stava tranquillamente adagiato sulla riva sinistra del fiume Ticino dalle parti di Torre D’Isola. Il principale divertimento del Primo Re dei Longobardi era quello di andare a caccia nei boschi del Ticino. Fermarsi in qualche “hosteria” …e (quando capitava) fare all’amore con qualche “generosa” “hostessa”. Rosmunda, (curiosa… come la maggior parte delle donne) invece, entrava e usciva, in incognito, nella ricca città di Pavia dove le Nobildonne pavesi sfoggiavano un lusso senza limiti. I commercianti di allora facevano a gara per offrire ai passanti ogni ben di Dio. Anche Rosmunda avrebbe voluto avere gli stessi lussi delle Nobildonne pavesi, ma Alboino non si decideva mai ad entrare in città e farsi eleggere Re. Si dice che il “fantasma di Rosmunda” si aggiri ancora oggi per la città specialmente nei giorni dopo ferragosto… (ancora arrabbiata come allora … dopo 1441 anni). Il Dott. Filippo, fanatico fotoamatore, un anno fa, conosceva la leggenda del fantasma di Rosmunda che vagava tra le vie adiacenti l’attuale via Alboino. Per anni aveva provato ad immortalarla con la sua macchina fotografica “ultimo modello” super accessoriata. Non ci era mai riuscito. Un anno fa, però, il Dott. Filippo, mentre si muoveva un “cane segugio che inseguiva la preda”, inciampò un in acciottolato sconnesso. Inavvertitamente scattò una fotografia. Capì che poteva essere quella che ritraeva Rosmunda…(“la foto del destino”) Dopo lo sviluppo, il sospetto diventò realtà. Ora, il Dott. Filippo poteva andare orgoglioso. Mostrare ai propri colleghi fotoamatori (colleghi? Ma quando mai…) il risultato della propria ricerca… Nella foto erano ritratti un uomo e una donna che si baciavano appassionatamente, in bilico, sul cornicione di un Palazzo… Si dice, infatti, che Rosmunda e Alboino, pur litigando in continuazione, appena potevano …facevano all’amore…anche sui cornicioni dei palazzi. (352)
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20 MARZO 2014
ALMANACCO DI STORIA PAVESE
Trivolzio – 20 marzo 2014 – Giovedì - ore 12.00
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono
frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che
vedere con persone o fatti realmente avvenuti)
racconto del Giovedì
565
I racconti di Primavera
Attilio e il venticello di Primavera
Una delle caratteristiche della Primavera è il venticello. Un venticello lieve che si alza all’improvviso e sembra accarezzare delicatamente i nuovi germogli, gli esili fiori appena sbocciati… e i volti delle persone. Se poi, ci si trova in un Parco di Pavia come quello della Vernavola, oppure del Castello Visconteo… il gioco è fatto. Meraviglia delle meraviglie! Un anno fa, la pensava così anche l’Architetto Attilio, cinquant’anni ben portati, single, con Studio di Architettura in Milano, abitante a Pavia. L’Architetto Attilio era in “crisi creativa”. Non riusciva a trovare idee interessanti per un suo nuovo lavoro. A Milano aveva parecchie conoscenze… che non erano amicizie. Gli amici si distinguono dalle conoscenze perché non hanno bisogno di nulla. Non applicano la legge del “do ut des”. “Tu dai una cosa a me… ed io do una cosa a te”... Gli amici veri sono quelli che dicono ciò che pensano … senza altri fini. L’Architetto Attilio, a Milano non aveva amici, ma a Pavia si. Pavia, più che una città è un “paesone” (70mila abitanti circa)… Gli amici si incontrano ovunque…più volte al giorno… in Strada Nuova, Corso Cavour, Piazza della Vittoria. Un anno fa, L’Architetto Attilio era in Piazza della Vittoria, in uno dei tanti Bar, per prendere un caffè. Ha incontrato l’amico Francesco, Psicologo.. Attilio ne approfittò. “Francesco… sono a corto di idee per un mio nuovo progetto… cosa mi suggerisci?” Francesco, amico e personaggio dall’occhio lungo, pensò subito che Attilio era single. Rispose convinto. “Se dovessi suggerti come la penso, ti consiglieri di guardare le belle donne… Siccome, però, sei un Professionista serio ti suggerisco di fare fotografie…” Fotografie? L’Architetto Attilio, colse il consiglio al volo. “Hai ragione, ne approfitto subito” Non avendo a disposizione una macchina fotografica, usò il telefonino. Scattò subito alcune foto all’amico Francesco… poi, continuò scegliendo prima soggetti a caso.. poi selezionando gli scatti. Così, in Strada Nuova, sul Ponte Coperto, sul Lungoticino e al Parco del Castello Visconteo. Insomma, una quantità di fotografie da rimanere impressionati. Stanco, ma soddisfatto l’Architetto si ritirò nel suo lussuoso appartamento nel Centro Storico della città. Era curioso di controllare l’effetto pratico del suggerimento dell’amico Francesco. Rivide le foto scattate ad una ad una. Dopo aver visionato le prime immagini, Attilio, si accorse che in ogni fotografia scattata compariva il volto di una donna… alta, bionda, occhi azzurri, gambe da fine del mondo. Una donna mai vista.. La foto della donna non compariva in tutti gli scatti, ma solo in quelli più significativi… e dove c’erano particolari che potevano servire per il suo nuovo progetto. L’Architetto ritenne che il volto di quella donna mai vista… fosse un “segno del Destino”. Durante gli scatti delle fotografie, Attilio, non l’aveva notata. Come mai ora compariva tanto spesso? Cercò una giustificazione, ma non la trovò. Attilio cercò di dimenticare … senza riuscirci. Ne parlò con il suo amico Psicologo Francesco. Più che una risposta era un’ipotesi... “Attilio, può darsi che sia stato il tuo subconscio a far comparire quella donna in quelle foto…” Non era passata una settimana e nell’appartamento accanto a quello dell’Architetto arrivò una nuova inquilina. Attilio face in modo di fare conoscenza. Si chiamava Liliana, anzi, Architetto Liliana. Aveva trent’anni. Alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo. Attilio si rese subito conto che era la stessa donna che era comparsa nelle immagini del suo telefonino. Non disse nulla, ma volle controllare. Si ricordava di aver lasciato il telefonino con le foto sul tavolo della cucina del suo appartamento la sera prima. Lo cercò. Non lo trovò. Con un altro telefonino digitò il numero… Nessuna risposta. Dopo un ora di ricerche vane, Attilio, ritrovò il telefonino con le foto… immerso nell’acqua… in bagno. Cercò di rivedere le immagini. Era tutto distrutto. Non c’era più traccia di nulla. L’Architetto Attilio, un anno fa, non era il tipo da fermarsi davanti a imprevisti. Chiese all’Architetto Liliana, se era disponibile per un pranzo di lavoro. Voleva proporle la condivisione del progetto a cui stava lavorando. Liliana accettò con piacere. Attilio, però, tenne per sé quanto gli era accaduto nello scattare le foto con il telefonino… telefonino che ormai non c’era più. Era curioso di sapere …cosa gli avrebbe riservato il Destino… E’ noto che… la vita è bella proprio perché non si sa cosa riserva. - Questo è il racconto 565, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino
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LA CAPANNA DELLO ZIO TOM
di
Teresa Ramaioli
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CARLO VERGANI ...
E
LE FAVOLOSE GIORNATE PARIGINE DI ERNESTO
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AN520...
E
I MIRACOLI
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