Messaggi del 23/03/2014

PIERLUIGI VALLI ...E IL DESIDERIO DI NOTIZIE PIACEVOLI E POSITIVE

Post n°12992 pubblicato il 23 Marzo 2014 da dinobarili
 

PIERLUIGI VALLI...

E

IL DESIDERIO DI NOTIZIE

PIACEVOLI E POSITIVE

pierluigivalli1
pierluigivalli1 il 23/03/14 alle 14:44 via WEB
Dino grazie per i tuoi racconti sempre ottimistici e a lieto fine - invece se leggi i giornali ci sono solo cose brutte. Ciao. Gigi
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 23/03/14 alle 18:57 via WEB
Ciao Pierluigi - grazie del bel commento. Hai ragione. Mi è sempre piaciuto guardare il TG. Oggi, più che un TG ... sembra un bollettino di guerra. Una persona rimane delusa e depressa. Possibile che al Mondo non ci siano notizie piacevoli e positive? Ci sono solo disgrazie? Meglio i racconti a lieto fine. Dino
(Rispondi)

 
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ANNAMARIA ...E IL RACCONTO DI CRISTINA E BRUNO

Post n°12991 pubblicato il 23 Marzo 2014 da dinobarili
 

ANNAMARIA ...

E

IL RACCONTO DI CRISTINA E BRUNO

annamariamennitti
annamariamennitti il 23/03/14 alle 14:10 via WEB
Fra la primavera , la domenica, il ballo tutte le cose belle che vien la voglia di vivere ..e che si pensa di aver raggiunto finalmente la felicità ....sarà così e sarebbe bello .... All 'inizio è tutto bello...ma dopo un po la vita diventa" monotonia," perchè DINO.....Manca lo spirito di iniziativa....o siamo noi incontentabili? Per ora lasciamo tubare Cristina e Bruno ciao Dino
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 23/03/14 alle 18:51 via WEB
Ciao Annamaria - nel racconto di Cristina e Bruno è solo l'inizio. Poi sta a loro far si che la vita non diventi monotona. Come? Inventando ogni giorno una "trovata nuova". Dino
(Rispondi)

 
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GIOVANNA CATTANEO ... E I MIRACOLI

Post n°12990 pubblicato il 23 Marzo 2014 da dinobarili
 

GIOVANNA CATTANEO ...

E

I MIRACOLI

giocatta7
giocatta7 il 23/03/14 alle 09:43 via WEB
Se vale anche per la politica siamo fritti; vuol dire che non cambierà niente. Allora aveva ragione Fedro che diceva : " molto spesso, col cambiare del governo, per i poveri cambia solo il nome del padrone". Ciao Dino.
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 23/03/14 alle 18:46 via WEB
Ciao Giovanna - qualche volta bisogna credere ai miracoli... (forse) Dino
(Rispondi)

 

 
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AGOSTINO FARAVELLI ...E I RACCONTI

Post n°12989 pubblicato il 23 Marzo 2014 da dinobarili
 

AGOSTINO FARAVELLI...

E

I RACCONTI

agostinofaravelli
agostinofaravelli il 23/03/14 alle 09:10 via WEB
Caro Dino, non solo sei un vulcanico scrittore ma dimostri di essere padrone della tecnologia che stai usando. Ho visto che sei sbarcato anche attraverso le E-mail con tuto il racconto. Benissimo, così aumenti il tuo raggio d'azione e i numeri delle visite andranno molto in alto. Ciao.
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 23/03/14 alle 18:42 via WEB
Ciao Agostino - troppo buono. Sono solo uno che si diverte a scrivere... Se poi si divertono anche i lettori... meglio. Dino
(Rispondi)

 

 
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PENSIERO DEL GIORNO

Post n°12988 pubblicato il 23 Marzo 2014 da dinobarili
 

PENSIERO DEL GIORNO

“C’è bacio …

e bacio”

Dino

 

 

 
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UN PORTATILE IN VACANZA racconto (355) di Dino Secondo Barili

Post n°12987 pubblicato il 23 Marzo 2014 da dinobarili
 

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere,

sono frutto di fantasia,

pertanto non hanno  nulla a che vedere

con persone reali o fatti realmente avvenuti)

racconto del Giovedì

Un portatile… in vacanza (355)

Il mondo cambia…anche quello delle vacanze. Ne sapeva qualcosa il Dott. Armando, cinquantenne, fanatico del proprio lavoro di Commercialista. Per tale motivo aveva sempre rinunciato alle ferie per non perdere il contatto ed il controllo del proprio lavoro. Si sa che quando una persona si è “fatta da sé” è come se avesse “sposato il proprio lavoro”. Infatti il Dott. Armando era sempre attento a controllare l’operato delle proprie impiegate. Era una delle ragioni per cui non aveva mai accettato di “mettersi con la donna della sua vita”. Veramente … i motivi erano anche altri. Nel suo Ufficio, il Dott. Armando, aveva sette impiegate. Due erano le “impiegate vecchie”, quelle delle quali non avrebbe potuto farne a meno. Erano lì da quando aveva aperto l’Ufficio. Cinque impiegate, invece, erano “così dette… nuove”. Nel senso che resistevano per un po’ di anni … poi, sentivano il desiderio di cambiare datore di lavoro. Un po’ perché la vita ha i suoi alti e bassi. Un po’ perché ogni tanto, una donna si innamora …e quando si innamora… non capisce più niente (anche l’uomo) e spesse volte finisce per seguire strade nuove. Il Dott. Armando, aveva ormai un’esperienza tale di impiegate che “si innamoravano”… che avrebbe potuto “scrivere un libro”. Inoltre, sapeva che quando una donna si innamora… confonde spesso i numeri… con le disposizioni. In quel caso il Dirigente, cioè il Dott. Armando, avrebbe pagato le conseguenze degli errori non suoi. Ecco perché il bel cinquantenne, si fidava ciecamente solo  della “sue vecchie impiegate”… Anche queste, però, si erano stufate di averlo sempre in mezzo ai piedi. Ogni tanto, tra il serio ed il faceto, lo “riprendevano” benevolmente… “Dottore… perché non si sposa?”. Il Dott. Armando faceva finta di non aver sentito... Difficile, però, fermare le donne quando si mettono in mente qualcosa… Quattro mesi fa, le due “vecchie” impiegate regalarono al “loro Dirigente” un portatile ultimo modello… con tutte le funzioni “del mondo”… Nel consegnarlo furono chiare… “Dott. Armando, con questo modello, potrà permettersi finalmente una vacanza… In qualsiasi posto vada… sarà come essere in Ufficio… Il suo Ufficio. Oltre a chiamarci dieci volte al giorno, potrà vedere dal vivo come prosegue il lavoro…” Il Dott. Armando ringraziò e ci fece un pensierino. Da qualche giorno aveva cominciato a notare un aumento di “capelli bianchi” sulla chioma … che ogni giorno diventava sempre meno folta. Il bel cinquantenne decise di prendersi una vacanza di una settimana sulla Riviera Ligure. Inoltre, nel pensare a sé stesso, si era reso conto che la sua vita sentimentale “faceva acqua da tutte le parti”. Raggiunto l’Albergo… per prima cosa cominciò a tenersi sempre vicino il “portatile ultimo modello”. Dopo aver preso possesso della camera, parlò con la Proprietaria e conduttrice dell’Albergo… una dinamica sessantenne dagli occhi di fuoco. Precisò che avrebbe voluto mangiare da solo… ad un tavolo capiente… in modo che ci fosse posto anche per il suo portatile (sempre acceso)… La Proprietaria, Signora Caterina, aveva una lunga esperienza in fatto di clienti. Aveva capito tutto. Si fece in quattro per aderire alle richieste del bel cinquantenne e non lo perse mai di vista… Il giorno successivo all’inizio della vacanza… il portatile ultimo modello… andò in tilt… Per il Dott. Armando è stato… un colpo al cuore. Cadde in crisi profonda… La Signora Caterina intervenne immediatamente. Chiamò sua nipote Lisa, una stupenda ragazza di venticinque anni … alta, bionda e fanatica dei computer… E’ stata la presenza di Lisa a risollevare il morale…e a riavviare il portatile. Il Dott. Amando si rese improvvisamente conto di aver bisogno di “un’assistente capace” di far funzionare “un portatile ultimo modello”… e rimettere in carreggiata una vita sentimentale un po’ arrugginita. Il Dott. Armando …avrebbe voluto baciarla… ma non sapeva da quale parte cominciare… Anche in questo caso ci pensò Lisa, che in fatto di baci …era Docente al corso di specializzazione:”Come si bacia” …all’Università Internazionale del Bacio… e dintorni”.(355)

 
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DISEGNO DI TERESA RAMAIOLI

Post n°12986 pubblicato il 23 Marzo 2014 da dinobarili
 

DISEGNO DI TERESA RAMAIOLI

"Buon Lunedì...a tutti"

DIARIO CORALE

 del

24 marzo 2014

 

 
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PENSIERI SPARSI DEL 23 MARZO 2014

Post n°12985 pubblicato il 23 Marzo 2014 da dinobarili
 

PENSIERI SPARSI DEL 23 MARZO 2014

“Ciò che non si è stato fatto ieri…

oggi

non si può più fare”

Dino

 
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CRISTINA racconto (568) di Dino Secondo Barili

Post n°12984 pubblicato il 23 Marzo 2014 da dinobarili
 

23 MARZO 2014

ALMANACCO DI STORIA PAVESE

Trivolzio – 23 marzo 2014 – Domenica - ore 12.00

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

racconto della Domenica

567

I racconti di Primavera

Cristina e le monete da collezione

La Primavera è la stagione delle emozioni. Basta guardarsi intorno. Osservare la natura per rendersi conto… come, nell’arco di pochi giorni, la natura cambia aspetto e diventa una sinfonia di colori. E’ il momento di guardarsi intorno… un’occasione da non perdere. Anche Cristina, trent’anni, alta, bionda, corpo da favola, impiegata presso una Agenzia Commerciale di Milano, abitante a Pavia, un anno fa, la pensava così… ma non riusciva a concentrarsi e vedere il bello che le stava intorno. Non aveva tutti i torti. L’amica Daniela, sua stessa età, era già sposata e stava per avere un bambino. Ogni volta che Cristina e Daniela si incontravano in Piazza della Vittoria a Pavia, l’impiegata di Milano si lamentava. “Fortunata tu, Daniela, che hai trovato l’uomo giusto e l’hai sposato. Ora, hai la tua famiglia e il tuo futuro. Io, invece, da quando ho lasciato Vincenzo, il quale non voleva sentir parlar di matrimonio, non ho più trovato un uomo che facesse al caso mio. O sono troppo giovani… o sono troppo vecchi.” Daniela conosceva quel discorso a memoria. A volte ascoltava e non rispondeva. Un anno fa, invece, pensò di rispondere all’amica. “Cristina, vorrei sbagliarmi, ma tu ti stai facendo dei problemi che non esistono. Ti sei messa in testa un tipo di uomo che non esiste. L’uomo non è “mai” quello che la donna desidera… Lo accetta… ma certamente non è il tipo d’uomo che avrebbe voluto. Allora, cosa fare? Accontentarsi di ciò che passa il convento. Cercare in tutti i modi di “smussare gli angoli”. L’importante è quello di raggiungere un “compromesso durevole”… un modus vivendi che possa soddisfare lui, quanto lei.” Cristina, afferrò il senso del discorso. Si rese conto che doveva cambiare atteggiamento. Quella stessa sera telefonò all’amica e coetanea Giovanna che era una patita del ballo liscio. “Giovanna, siccome so che vai alla Serata da Ballo, posso venire anch’io?” – “Certo.” – rispose l’amica. Cristina comprese che l’importante era aprire gli occhi. Non fare passa falsi… e guardarsi intorno. In Sala da Ballo, la trentenne conobbe Bruno un trentacinquenne il quale era un provetto ballerino. Dopo il primo ballo i due si trovarono bene. Ad ogni ballo l’accordo diventava sempre più sciolto, leggero. Cristina cercava di non abbandonarsi troppo… anche se avrebbe voluto… e ne sentiva il bisogno. La serata aveva preso una piega decisamente piacevole. Ogni tanto i due si prendevano un pausa, un po’ per chiacchierare e un po’ per parlare e guardarsi negli occhi. Bruno faceva l’artigiano idraulico, ma coltivava una passione segreta. Collezionava monete d’oro. Non solo d’oro… anche antiche. Quando due persone stanno bene insieme si confidano le loro passioni… Bruno non fece mistero della sua passione per le monete. Per Cristina è stato come un salto nei ricordi. Quando ha preso il suo primo stipendio ha voluto comperare una moneta d’oro commemorativa. Sua mamma le aveva suggerito di farlo come fatto scaramantico …per propiziarsi la fortuna. Appena Bruno lo ha saputo ha chiesto di poterla vedere. Come poteva Cristina dire no? I due lasciarono la Sala da Ballo e raggiunsero l’appartamento di Cristina. Quando ci sono le condizioni … l’atmosfera diventa un fatto automatico. Bruno era rimasto estasiato dall’ordine che regnava nella casa della trentenne, dei numerosi romanzi d’amore. Il trentacinquenne aveva letto parecchi di quei romanzi… anche due o tre volte. Di alcuni ne conosceva “passaggi a memoria”. Anche Cristina ne fu contenta. Da sempre avrebbe voluto incontrare un uomo così. Ora, l’aveva davanti e non poteva lasciarselo sfuggire… Dopo il caffè, i pasticcini… in un crescendo di piacevoli attese. Alla fine le labbra di Cristina si incollarono a quelle di Bruno e non si staccarono più. E’ stato l’inizio dei “fuochi d’artificio”…quelli d’amore, naturalmente. Si sa che quando ci si immette su “quel sentiero”… nessuna delle parti in causa cerca o vuole tornare indietro… Passo, dopo passo … si era fatta l’alba. I primi raggi del sole avevano fatto la loro comparsa… mentre Cristina si abbandonava dolcemente tra braccia del trentacinquenne. Bruno, intanto, aveva focalizzato un solo pensiero: il giorno che stava per nascere era Domenica …e Domenica è sempre Domenica… giornata di dolci abbandoni, di baci appassionati, di amorosi amplessi… - Questo è il racconto 568, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino

 
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ATTILIO OMODEI ZORINI di Teresa Ramaioli

Post n°12983 pubblicato il 23 Marzo 2014 da dinobarili
 

CANDIA LOMELLINA (PAVIA)

ATTILIO OMODEI ZORINI 

di

Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 22/03/14 alle 15:56 via WEB
OMODEI ZORINI, Attilio. – Nacque a Candia Lomellina (Pavia) il 24 marzo 1897, figlio secondogenito di Carlo, medico condotto, e di Maria Panzarasa. Compiuti gli studi liceali a Vigevano presso il liceo classico Benedetto Cairoli, si iscrisse all’Università di Torino, dove si laureò in medicina e chirurgia il 19 luglio 1921 Conseguita la laurea, rimase all’ateneo torinese, dapprima come assistente volontario e poi di ruolo presso l’Istituto di anatomiapatologica, dedicandosi allo studio della tubercolosi e conducendo una serie di ricerche in campo sperimentale e clinico di cui dà conto il suo primo lavoro, Cirrosi grasse e cirrosi tubercolari del fegato: studio clinico, anatomo-patologico e sperimentale (Torino 1926). Nel 1925 si spostò a Pavia, chiamato dal clinico e pneumotisiologo Eugenio Morelli, allievo di Carlo Forlanini, impegnato su più fronti nella lotta alla tubercolosi, che nel primo dopoguerra aveva conosciuto una minacciosa diffusione. Nel periodo pavese (1925-28), Omodei Zorini, aiuto effettivo all’Istituto di patologia speciale medica, divenne il più stretto collaboratore di Morelli.Da quel sodalizio scientifico e umano sarebbe nata una fruttuosa sinergia tra l’attività di direzione e di guida del maestro, che negli anni Trenta animò un vastissimo programma di costruzioni sanatoriali, e quella clinica, scientifica e didattica dell’allievo. Lasciata Pavia,Omodei Zorini seguì a Roma Morelli, nominato consulente dell’Istituto nazionale per la previdenza sociale (INFPS, già Cassa nazionale per le assicurazioni sociali), e chiamato dalla Sapienza a ricoprire la prima cattedra in Italia di clinica della tubercolosi e delle malattie dell’apparato respiratorio. Dal luglio 1933 fu medico di ruolo dell’INFPS (in seguito INPS), e, quindi, dal 1938, vicedirettore dell’ospedale sanatoriale Carlo Forlanini, inaugurato il 1° dicembre 1934 e destinato a diventare uno dei centri di riferimento internazionale per lo studio della tubercolosi. Il Forlanini fu in quegli anni una palestra di eccellenza per la formazione di tisiologi e di personale specializzato. Nella seconda metà degli anni Trenta, Omodei Zorini fu una delle figure più rappresentative della grande scuola pneumotisiologica italiana, da cui vennero nei due successivi decenni fondamentali apporti clinici e scientifici, pubblicati negli Annali dell’Istituto Carlo Forlanini e nella Rivista delle malattie dell’apparato respiratorio. Chiamato a Napoli nel 1937 a occupare, come altri collaboratori di Morelli, una delle cattedre di tisiologia istituite in tutta Italia, vi rimase anche nei difficili anni della seconda guerra mondiale, alla direzione del nuovo ospedale sanatoriale Principi di Piemonte. Nel 1945 tornò a Roma come direttore dell’Istituto Forlanini.In quel dopoguerra, s’impegnò attivamente nella riorganizzazione della difesa antitubercolare, sollevando a più riprese il problema dell’assistenza postsanatoriale. Chiusa l’era della terapia meccanica della tubercolosi polmonare e apertasi quella della terapia chemioantibiotica, si inserì nel filone degli studi farmacologici, batteriologici e clinico-terapeutici., mise a punto per primo la chemioprofilassi antitubercolare mediante isoniazide. Al XIII Congresso italiano di tisiologia (settembre 1956), illustrò le basi scientifico sperimentali e pratiche del suo metodo che, con sole compresse, presentava il vantaggio di assicurare la stessa protezione del vaccino antitubercolare. Conosciuto nel mondo come ‘chemioprofilassi antitubercolare di Omodei Zorini’, tale metodo trovò una larga applicazione in molte nazioni, contribuendo a ridurre notevolmente l’incidenza della tubercolosi. Pubblicata nel 1963 a Roma, la monografia La chemioprofilassi antitubercolare mediante isoniazide fu tradotta in francese e in inglese. Per questa scoperta, Omodei Zorini fu proposto nel 1975 per il premio Nobel per la medicina da ricercatori di numerosi paesi, tra cui l’Italia. La proposta non ebbe seguito perché il regolamento prevedeva che fosse assegnato a scienziati impegnati esclusivamente nella ricerca. Nel 1952 fu chiamato alla cattedra romana di tisiologia, succedendo a Morelli e tenendo contemporaneamente le direzioni del Forlanini e del centro studi del-l’INPS per le ricerche scientifiche e terapeutiche sulla TBC. Per le sue ricerche nel campo della chirurgia polmonare e del trattamento antibiotico e chemioterapico delle manifestazioni tubercolari, gli furono conferiti, nel 1962, il premio Morelli dell’Accademia dei Lincei e, nel 1963, la medaglia d’oro, assegnata dal presidente della Repubblica ai benemeriti della scuola della cultura e dell’arte e la medaglia d’oro della Sanità pubblica. Ricevette anche la Croix de Commandeur della Sanità francese. Collocato a riposo nel 1968, continuò però a dedicarsi ai suoi studi, partecipando a convegni, tavole rotonde e incontri di studio, anche come membro di vari comitati, tra cui l’Union internationale contre la tuberculose, con sede a Parigi. Sposato con Giovanna Zoja, figlia del clinico Luigi, primo direttore della Clinica medica dell’Università di Milano, ebbe quattro figli. Morì a Roma il 13 agosto1983.

 
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IPAZIA.0...E LA BUONA DOMENCA

Post n°12982 pubblicato il 23 Marzo 2014 da dinobarili
 

IPAZIA.0...

E

LA BUONA DOMENICA

ipazia.0
ipazia.0 il 22/03/14 alle 23:21 via WEB
Buona domenica! :-) Laura
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 23/03/14 alle 08:06 via WEB
Ciao Laura - Buona domenca a te... e arrivederci a Pavia. Dino
(Rispondi)

 

 
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DONADAM68 ...E IL RITENTARE

Post n°12981 pubblicato il 23 Marzo 2014 da dinobarili
 

DONADAM68...

E

IL RITENTARE

donadam68
donadam68 il 22/03/14 alle 19:22 via WEB
.....e "E' tutto insieme , tutte le voci, tutte le mete, tutti i desideri, tutti i dolori , tutta la gioia, tutto il bene e il male , tutto l'insieme era mondo. Tutto insieme era il fiume del divenire, era la musica della vita ." Hermann Hesse...ed ecco quel ritentare ....buona serata a te :)D
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 23/03/14 alle 08:04 via WEB
Ciao - Bel commento ... così va il Mondo. Buona domanica. Dino
(Rispondi)

 
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