Messaggi del 25/03/2014

CARLO VERGANI ...E L'IMPORTANZA DI SAPER BALLARE

Post n°13017 pubblicato il 25 Marzo 2014 da dinobarili
 

CARLO VERGANI ...

E

L'IMPORTANZA DI SAPER BALLARE

ughi51
ughi51 il 25/03/14 alle 16:03 via WEB
Ciao Dino, il tuo racconto mi ha ricordato che non so ballare. Sono proprio un pezzo di legno, come faccio se mi capita una festa condominiale. Qui di Fortunate non ce ne sono, ma sai potrebbe arrivare una nuova inquilina e........ Vado a iscrivermi ad una scuola di ballo Carlo
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 25/03/14 alle 19:29 via WEB
Ciao Carlo - per imparare a ballare non è mai troppo tardi. Buona serata. Dino
(Rispondi)

 
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PIERLUIGI VALLI ...E IL PATRIMONIO STORICO LOCALE

Post n°13016 pubblicato il 25 Marzo 2014 da dinobarili
 

PIERLUIGI VALLI ...

E

IL PATRIMONIO STORICO LOCALE

pierluigivalli1
pierluigivalli1 il 25/03/14 alle 11:09 via WEB
Anche oggi ho letto un racconto sulla felicità. Tra i vari problemi quotidiani una dose di ottimismo non guasta mai. E'inetressante la storia della pestilenza di Pavia, attraverso queste narrazioni si scopre il perchè di certi monumenti e statue. Ciao. GIGI
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 25/03/14 alle 19:25 via WEB
Ciao Gigi - bel commento. L'ottimismo è importante ... come è importante valorizzare il patrimonio storico e culturiale locale. Dino
(Rispondi)

 
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GIOVANNA CATTANEO ...E "VIA COL VENTO"

Post n°13015 pubblicato il 25 Marzo 2014 da dinobarili
 

GIOVANNA CATTANEO ...

E

"VIA COL VENTO"

giocatta7
giocatta7 il 25/03/14 alle 09:13 via WEB
Ciao Dino, permettimi di correggerti. Nel romanzo "Via col vento" la frase è " domani è un altro giorno". Che può avere un significato diverso da quello che gli dai tu. Ciao.
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 25/03/14 alle 19:22 via WEB
Ciao Giovanna - hai ragione. Nel romanzo "Via col ento" la frase è proprio "domani è un altro giorno". Dino
(Rispondi)

 
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GIOVANNA CATTANEO ...E I LUNGHI VIAGGI IN AUTO

Post n°13014 pubblicato il 25 Marzo 2014 da dinobarili
 

GIOVANNA CATTANEO ...

E

I LUNGHI VIAGGI IN AUTO

giocatta7
giocatta7 il 25/03/14 alle 09:10 via WEB
Come mai Maria Teresa ha dovuto fare parecchie fermate? Doveva forse andare spesso alla toilette?
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 25/03/14 alle 19:18 via WEB
Ciao Giovanna - la domanda è pertinente. Quando due persone viaggiano insieme per parecchi chilometri devono trovare il modo di avere momenti di pausa... E' naturale. Dino
(Rispondi)

 
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GIOVANNA CATTANEO ...E L'IMPORTANZA DI SAPER VEDERE

Post n°13013 pubblicato il 25 Marzo 2014 da dinobarili
 

GIOVANNA CATTANEO ...

E

L'IMPORTANZA DI SAPER VEDERE

giocatta7
giocatta7 il 25/03/14 alle 09:07 via WEB
Bella dimostrazione che, molto spesso, non è necessario andare lontano per cercare l'amore. Basta guardarsi attorno e, soprattutto, saper vedere. Ciao.
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 25/03/14 alle 19:14 via WEB
Ciao Giovanna - hai ragione. Guardarsi intorno e saper vedere. Dino
(Rispondi)

 

 
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PENSIERO DEL GIORNO

Post n°13012 pubblicato il 25 Marzo 2014 da dinobarili
 

PENSIERO DEL GIORNO

“Quel che conta

 è non perdere mai

 il treno…”

Dino

 

 

 
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ESAMI... racconto (357) di Dino Secondo Barili

Post n°13011 pubblicato il 25 Marzo 2014 da dinobarili
 

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere,

sono frutto di fantasia,

pertanto non hanno  nulla a che vedere

con persone reali o fatti realmente avvenuti)

racconto del Venerdì

Per non essere rimandati a settembre (357)

Il tempo meteorologico ha la sua importanza… Dopo Ferragosto le giornate si accorciano. Anche la luce del sole è meno luminosa. Il tempo (quello… caldo e freddo… sole e pioggia) prepara il rientro al lavoro ed alla scuola. La scuola, oggi, la fa del padrone. Basta chiederlo ai ragazzi rimandati a settembre (e alle loro famiglie). Un estate di m… Famiglie preoccupate… ragazzi super stressati… I giorni (in questo caso) passano velocissimi … L’ultima  settimana di agosto cominciano gli esami… Già, gli esami! Nella vita, ormai, gli esami “non finiscono mai”. Si comincia da ragazzi… (specialmente …quando l’anno scolastico non va per il verso giusto). Continua con le famiglie … quando ci sono alti e bassi della vita (crisi economiche)… e tutti gli altri svariati accadimenti. Che fare? Ecco, l’utilità “della cultura”… “della filosofia”… “Mai lasciarsi prendere dal panico…” Gli studiosi, in passato, (e pure oggi) si sono dati da fare per studiare il problema. Sui quotidiani e sui settimanali, gli “esperti” non cessano di dare consigli… A cosa servono i consigli? Servono per coloro… che hanno già capito i “meccanismi della vita” … come avveniva tanti anni fa nel mondo agricolo e contadino… nei paesi di provincia e nelle Cascine agricole… Allora, non c’era “tutta la bengodi” di oggi… Corri, corri, “fura”, “fura”. Le persone, però, avevano (nel DNA) la loro “filosofia di vita”. A fine giornata le persone erano stanche… perché il lavoro, allora, era pesante… ma non erano “stressate”… come oggi. Sapevano accettare i vari “momenti difficili” e affrontavano la vita con il coraggio necessario… Specialmente le donne (spesso mamme… con sette, nove o undici figli). Mai un lamento! Allora… anche la “fede religiosa” aiutava. Oggi, invece, è una “battaglia continua e quotidiana”.Ci sono persone … che sembrano “iceberg …alla deriva”. Si comincia da ragazzi… a scuola. Una corsa unica per… “non essere rimandati a settembre”. Mamme e papà ansiosi. Anche per un semplice raffreddore … (in quel caso: esami clinici a volontà). Poi c’è il confronto con il mondo esterno. Non bastano gli esami a scuola e nelle strutture sanitarie … ci sono “i confronti”. La moglie si confronta con la moglie del Capo Ufficio… “Hai visto? La Signora Michelina … è andata al mare… E’ tutta nera… abbronzatissima.” – “Guarda che quella abbronzatura è stata ottenuta con la lampada…” – “Non ci credo!” – “Eppure è così … non vedi come è perfetta? Sembra ritoccata da una truccatrice…” E via di questo passo. Non parliamo poi delle vacanze, dei vestiti, delle serate a teatro, dei pranzi con amici… E poi, c’è il giro delle amicizie … Se una persona non ha la Laurea… non viene nemmeno presa in considerazione. Eppure, ci sono altri modi per vivere bene… Una bella scrollata di spalle …e via. Le regole sono sempre le stesse: “Vivi un giorno per volta…e mantieni il controllo del “tuo” treno… “ Si, perché è sulle rotaie che corre il treno… e a mantenerlo sulle rotaie ci deve pensare ogni singola persona … individualmente.(357)

 
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DISEGNO DI TERESA RAMAIOLI

Post n°13010 pubblicato il 25 Marzo 2014 da dinobarili
 

DISEGNO DI TERESA RAMAIOLI

"Buon Mercoledì ... a tutti"

DIARIO CORALE

del

26 marzo 2014

 
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PENSIERI SPARSI DEL 25 MARZO 2014

Post n°13009 pubblicato il 25 Marzo 2014 da dinobarili
 

PENSIERI SPARSI DEL 25 MARZO 2014

“L’amore

non finisce mai di stupire”

Dino

 
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FORTUNATA E UN AMORE IN MANSARDA racconto (570) di Dino Secondo Barili

Post n°13008 pubblicato il 25 Marzo 2014 da dinobarili
 

25 MARZO 2014

ALMANACCO DI STORIA PAVESE

Trivolzio – 25 marzo 2014 – Martedì - ore 12.00

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

racconto del Martedì

570

I racconti di Primavera

Fortunata e un amore in mansarda

La Primavera non risveglia solo la natura, ma anche le persone. I primi raggi di sole sono come scariche elettriche di “energia vitale”. Una sveglia per tutto il corpo. Un anno fa, anche Fortunata, una ragazza trentenne impiegata a Milano, residente a Pavia ne aveva sentore. Ne aveva sentore… ma non riusciva a darsi una mossa. A prendere la decisione giusta. Ne parlava spesso con la sua Collega d’Ufficio, Michelina la quale, invece, era decisionista. “Fortunata, non basta parlare dei propri problemi, bisogna anche prendere decisioni e agire per risolverli.” Fortunata ascoltava, ma si trovava impacciata. Non sapeva da quale parte cominciare. I motivi erano tanti. Da quando aveva lasciato il paese e si era trasferita a Pavia per essere più comoda con il treno… aveva “rotto” con il suo moroso. I due si erano persi di vista e non avevano più avuto contatti. Ora, Fortunata si trovava in un bel appartamento in città… a due passi dalla Stazione Ferroviaria… senza, però, i necessari contatti umani per vivere bene. Era uno dei problemi ai quali accennava spesso alla Collega Michelina la quale, aveva proposto varie soluzioni. Per esempio. Quella di iscriversi a qualche Associazione Culturale. Fortunata ci aveva provato. Non si era trovata bene. In tali Associazioni c’erano parecchie persone anziane con le quale il dialogo era difficile. La trentenne voleva avere contatti con persone giovani, linguaggi attuali… e poi, detta coma va detta… Fortuna cercava una figura maschile della quale innamorarsi. Michelina aveva capito il vero problema di Fortunata, ma non poteva fare gran che. Un anno fa, la Collega Michelina ha avuto una pensata. “Fortunata perché non guardi nel Palazzo in cui vivi? Magari… proprio lì vive la persona che stai cercando…” La trentenne non disse nulla. L’idea, però, le era piaciuta. Inoltre aveva appena ricevuto un invito ad una “Festa di Condominio”. A promuoverla era stata la Signora Giacinta, vedova, settant’anni, la quale offriva una cena fredda per festeggiare il proprio 70° compleanno. Durante l’ultima riunione di Condominio aveva chiesto l’autorizzazione ad organizzare una festa. L’idea era stata approvata all’unanimità. Secondo la Signora Giacinta era necessario, almeno una volta l’anno, organizzare una Festa di Primavera… tanto per scambiare quattro parole, bere un bicchiere di aranciata, guardarsi in faccia… e non sentirsi estranei. La Signora Giacinta, invece, dopo aver avuto l’approvazione dell’Assemblea dei Condomini, si era data da fare. Aveva steso un programma. Studiato un menù. Creato una specie di ritrovo nell’androne d’ingresso del Palazzo… Alla fine aveva predisposto anche un invito personale per ogni Condomino… molto elegante con tanto di disegno fatto da lei. Diceva. “La Sig.a Fortunata è invitata alla Festa di Condominio (per il mio compleanno) che si terrà sabato sera alle ore 20 presso l’androne d’ingresso del nostro Palazzo. Non deve portare o pagare nulla… Basta la sua gentile presenza. Firmato: Giacinta” Ad un invito così non era possibile rinunciare. Come minimo, una persona si sentiva invogliata a conoscere l’Autrice di un tale messaggio. Così ha fatto Fortunata… e tutti gli altri Condomini i quali hanno partecipato portando un piccolo regalo per la festeggiata. I Condomini c’erano tutti. Donne e uomini, giovani e bambini. Una festa in piena regola. C’era anche il Dott. Martino, nuovo inquilino della mansarda appena ristrutturata. Un quarantenne dal fisico da favola… quasi fosse un attore del Cinema. Martino e Fortunata, appena si videro, incrociarono i loro sguardi. Dal “Lei”… si era subito passati al confidenziale“Tu”. La Signora Giacinta aveva pensato anche ad una piccola pista da ballo con musica…tanto per rallegrare la festa. Martino e Fortunata ne approfittarono per saggiare la loro compatibilità al ritmo. Tutto è riuscito perfettamente. Ormai, i Condomini erano diventati una famiglia. La Signora Giacinta ha fatto il tifo per l’incontro dei due giovani. “Noi dobbiamo ricreare l’abitudine allo stare insieme” – diceva. Intanto girava con vassoio stracolmo di pasticcini e bevande in quantità. Le chiacchiere sono un collante sociale molto importante. Quando le persone chiacchierano vuol dire che sono compatibili tra loro… si accettano, sono disposte a darsi una mano, a scambiarsi confidenze, pettegolezzi… Intanto, Martino e Fortunata, tra un bicchiere di aranciata e un tango argentino, avevano raggiunto il “punto di non ritorno”, cioè il punto in cui “una non può più fare a meno dell’altro”. Quella stessa sera, hanno fatto fatica a ritirarsi nel loro appartamento… Al primo albeggiare, però, verso le tre della notte, Martino non ha resistito. Ha chiamato al telefono la vicina di casa. “Fortunata, non riesco a prendere sonno. Non ho fatto altro che pensare a te… Per favore non verresti a prendere un caffè da me?” Anche Fortunata aveva avuto le stesse difficoltà. Impossibile rifiutare E’ bastata una doccia veloce. Un vestito leggero… e le rampe delle scale sono state una piacevole passeggiata. Il sole lanciava i suoi dardi e la mansarda si illuminava di luce nuova… Una luce piena di promesse. Martino e Fortunata iniziarono il loro viaggio d’amore tra baci appassionati e languide carezze… Si sa che simili viaggi finiscono sempre in amorosi amplessi… Martino ne sentiva il bisogno… fortunata una necessità. Il sole era alto nel cielo… ma in amore le vette raggiunte sono solo il preambolo di quelle da raggiungere. - Questo è il racconto 570, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino

 
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LA LEGGENDA DELL'ANGELO DELLA PESTE A PAVIA di Teresa Ramaioli

Post n°13007 pubblicato il 25 Marzo 2014 da dinobarili
 

LA LEGGENDA DELL'ANGELO DELLA PESTE

A PAVIA 

di

Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 24/03/14 alle 19:23 via WEB
L'ANGELO DELLA PESTE- PAVIA--La leggenda dell’Angelo della peste racconta che all’epoca in cui S. Damiano era vescovo di Pavia, la città fu colpita da una tremenda pestilenza che decimò la popolazione. Molti pavesi fuggirono sulle colline e nelle campagne, mentre per la città deserta, la notte avveniva un fenomeno strano. I pochi rimasti in città potevano infatti vedere due angeli, uno vestito di bianco e uno di rosso, che si aggiravano per le vie. L’angelo bianco indicava una casa, mentre l’angelo rosso ne percuoteva la porta: tanti i colpi dati, tante le persone morte nell’abitazione il giorno successivo. S. Damiano, che aveva tentato di tutto per far cessare la peste, ispirato da Dio, fece portare da Roma la reliquia del braccio di S. Sebastiano. Portato in processione per la città, operò il miracolo invocato: gli angeli infatti seguivano la direzione indicata dalla reliquia e fu facile farli allontanare dalla città, insieme alla peste, attraversando l’antica Porta Ticino (sul Ponte Coperto). A ricordo del fatto, i pavesi fecero murare in Strada Nuova, sull’angolo di Piazza Cavagneria, un angelo in marmo bianco che accenna appunto a Porta Ticino. Ciao Teresa

 
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