dino secondo barili
ricerche storiche locali (Pavia e Provincia)Messaggi del 27/03/2014
ANNAMARIA ...
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IL RACCONTO DI ALESSIA
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PIERLUIGI VALLI...
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IL RACCONTO DI ALESSIA
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GIOVANNA CATTANEO ...
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IL CASTELLO DI ALESSIA
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Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno nulla a che vedere
con persone reali o fatti realmente avvenuti)
racconto del Lunedì
Vacanze e l’ultima occasione (359)
E’ sempre così. La vacanze sono attese… Arrivano all’improvviso… E poi, a volte, passano in fretta, senza che “le attese” trovino positiva risposta. A meno che… non accada il miracolo… Un anno fa, è stato così anche per l’impiegata Graziella, trent’anni…e un sogno nel cassetto: trovare l’uomo dei sogni. Si fa presto a dire “uomo dei sogni”… il più è trovarlo. Graziella ne sapeva qualcosa. Ci aveva provato parecchie volta, ma … niente da fare. Ogni volta era andata buca. Che fare? Disperarsi? No… giammai! Riprovarci (sempre!)… Era proprio il caso di dirlo. Le vacanze di un anno fa… erano iniziate nel migliore dei modi . Vacanze al mare (dieci giorni) … sulla Riviera Ligure. L’amica di Graziella, Giovanna (felicemente fidanzata), aveva decantato la località. “Graziella non temere.. ci penso io a farti incontrare l’uomo giusto… quello che hai cercato tutta la vita.” L’impiegata Graziella aveva fatto finta di crederci… Sapeva che Giovanna stava “barando”. Si sa che… una località vale l’altra. Se non suona la “campagna del Destino”… non c’è niente da fare… non c’è Santo che tenga. I dieci giorni di vacanza stavano passando velocemente. Dell’uomo “promesso”… neanche l’ombra. Si… c’erano uomini, ma la maggioranza erano sposati, conviventi o impegnati sentimentalmente. L’amica Giovanna si dava un gran da fare … come se l’uomo da cercare fosse il suo. Era proprio la mancanza di “materia prima” (di uomini) che impediva la realizzazione del sogno. Per l’ultima sera il fidanzato di Giovanna aveva proposto “una serata al piano bar”. Era un locale un po’ demodé …dedicato ai balli sulla mattonella… La luce soffusa aiutava … i romantici incontri. Anche lì, c’erano uomini e donne… ma già accoppiati. Un Lui ed una Lei che si tenevano stretti… che fingevano di ballare (ma facevano altro)… In realtà cercavano qualche luogo appartato…in penombra… per qualche bacio furtivo ed appassionato (e decisamente sopra le righe)… Graziella, guardava, osservava… e dentro di sé si mangiava il fegato. “Guarda, guarda, che bel ragazzo (uomo! uomo! altro che ragazzo…)… e come balla bene! … peccato che sia “occupato”. Possibile che solo io… sia così “sfigata”? Si sa, però, che la speranza è l’ultima a morire… La serata si stava per concludere quando il “direttore dell’orchestrina… (niente male)” fece il grande annuncio. “Signore e Signori, per incarico del Proprietario del Locale, vi presento il cantante della serata… la voce della notte… il sogno di ogni donna … l’uomo misterioso. Tutti i presenti (uomini e donne) vengono presi dalla frenesia… come se un flusso di corrente elettrica avesse attraversato ogni singola persona… uomo o donna che fosse. Anche, Graziella, ebbe una scossa. Una di quelle che non si sa da dove viene … ma si sa dove può arrivare. In un secondo… può cambiarti la vita. Dopo l’annuncio… ecco sulla scena “un uomo in frac”… con gli occhi coperti da una mascherina… guanti bianchi e sciarpa abbandonata “al suo destino”…ed una voce da “fine del mondo”. E subito una canzone … “Solo per te Lucia…va la canzone mia…”. A volte non sono le canzoni a trascinare nel gorgo una donna… è tutto l’insieme. E fu proprio “l’uomo in frac” ad invitare Graziella a ballare. Modi gentili, fascino senza tempo…e senza età. L’impiegata trentenne capì che era giunto il suo momento… Prendere o lasciare… Graziella prese “il treno” … e non lo lasciò più.
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27 MARZO 2014
ALMANACCO DI STORIA PAVESE
Trivolzio – 27 marzo 2014 – Giovedì - ore 12.00
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono
frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che
vedere con persone o fatti realmente avvenuti)
racconto del Giovedì
572
I racconti di Primavera
Il Castello di Alessia
La Primavera è la stagione che si presta di più a fare programmi, a inseguire desideri. La natura si sveglia e si svegliano anche i sogni, i desideri, le aspirazioni. Un anno fa, la Prof. Alessia, quarantenne, bellissima, Docente di Lettere presso un Liceo del milanese, abitante a Pavia, aveva steso il suo programma e il suo obbiettivo. Lo faceva tutti gli anni… ma lo scorso anno era particolarmente infervorata. Si sa che l’insegnamento scolastico non da molte soddisfazioni. Se non fosse per lo stipendio sicuro, molti addetti, cambierebbero volentieri attività. Alessia era soddisfatta del suo lavoro… Si accontentava anche del rendimento degli studenti, ma desiderava qualcosa in più. L’amore, innanzi tutto! Da anni cercava l’uomo ideale. Lo desiderava, ma non lo aveva ancora trovato. Inoltre, aveva una passione: i Castelli… i Castelli della Lomellina e dell’Oltrepò. Lì aveva visitati quasi tutti. Solo alcuni Castelli mancavano al “suo” appello. Un motivo c’era. Alessia non era solo appassionata di Castelli, ma anche delle “storie” che in esso si erano svolte. Prima di andarli a visitare cercava di raccogliere il maggior numero di informazioni su di essi. Alla fine della ricerca, contattava i proprietari per avere la possibilità di vedere dal vivo, personalmente il luogo e gli ambiti segreti. Quando una persona è affascinata dai Castelli ne subisce il fascino, ed entra, senza volerlo, nel “mistero” che li avvolge. Un anno fa, Alessia era affascinata dal “Castello dei Sospiri”, un’antica struttura dell’Oltrepò Pavese, immersa nel verde dei boschi, incuneata tra i monti e raggiungibile soltanto a piedi attraverso un sentiero sconnesso e pericoloso. Pochi erano i visitatori che affrontavano una simile avventura. Alessia, però, quando si metteva in mente una cosa era difficile farla recedere. Dalle ricerche storiche fatte sul “Castello dei Sospiri” Alessia aveva appreso che era consigliato “non” andarci da sola. Prese contatto con alcuni Colleghi, ma tutti declinarono la proposta. Solo il Prof Francesco era disposto ad accompagnarla, ma aveva preso una storta al piede e non era in grado di camminare. Un sabato mattina, di un anno fa, Alessia era in Piazza della Vittoria a Pavia per gustare il suo solito caffè. Incontrò, per caso, Giuseppina, una sua lontana parente della Lomellina. “Alessia, ho saputo che vuoi visitare il “Castello dei Sospiri”. Ti ho trovato la persona che ti accompagna” In quell’istante le presentò un Signore, alto, moro, con un fisico da attore del cinema … sui cinquant’anni. Alessia rimase allibita. Era proprio l’uomo che cercava, l’uomo dei suoi sogni. Si chiamava Armando… anzi, Dott. Armando. La visita al Castello dei Sospiri venne concordata per il giorno successivo, domenica… con partenza da Salice Terme (Pavia) alle 10 del mattina. Quella notte Alessia non dormì. Appena chiudeva gli occhi, appariva Armando… Si addormentò solo verso mattina. Appena chiuso gli occhi e la sveglia si era messa a suonare. La Docente di Lettere si alzò di scatto. Si preparò e partì in auto da Pavia per Salice Terme. Alle nove era già sul luogo dell’appuntamento…Ogni tanto, impaziente, guardava l’orologio. Alle dieci precise, davanti ad Alessia, si fermò una “vecchia Topolino”, un’auto d’epoca, tenuta benissimo, ma… non proprio ciò che si era aspettata. Il Dott. Armando, scese dall’auto. Le apri la portiera e la fece salire. Il mondo cambiò completamente. La “vecchia Topolino” sembrava un leone. Aggrediva la strada con una potenza da far paura. Si addentrò sulle strade dell’Oltrepò Pavese, strade di montagna. Entrò nei sentieri dissestati. Ad uno spiazzo Armando si fermò. “Alessia, da questo momento, dobbiamo camminare. Guardare dove mettiamo i piedi per non finire in qualche precipizio.” La Docente si sentì in buone mani. Il sentiero a volte era ripido. Altre volte sembrava precipitasse a valle. Dopo un’ ora di faticoso cammino apparve il “Castello dei Sospiri”, immerso nel verde del bosco, con un’aura da far paura. “Alessia, cosa dici? Ti piace il Castello?” La Docente si era attaccato alla manica della camicia di Armando. Aveva veramente paura. Il cinquantenne la tranquillizzò. Ormai il Castello era a cinquanta metri. C’era solo da superare uno sgangherato ponticello sospeso nel vuoto. A metà del ponticello, Armando perse l’equilibrio e precipitò nel vuoto… in un mare di cespugli sottostanti. Alessia si mise a gridare. “Aiuto. Aiuto”… Chi poteva sentirla? Intorno tutto era silenzio. Con tutte le sue forze raggiunse il portone di legno del Castello. Con un sasso si mise a picchiare.”Aiuto. Aiuto… “In quell’istante il portone del Castello… magicamente si aprì. Comparve Armando, elegante come un Re… con dodici aitanti valletti pronti a dare il benvenuto alla quarantenne Docente di Lettere. “Alessia, benvenuta nel Castello dei Sospiri. Ecco il Castello di cui sarai Regina” La quarantenne aveva atteso tutta la vita di incontrare l’uomo dei sogni. Ora l’aveva finalmente trovato… e pure con il Castello. Una domanda, però, non poteva evitarla. “Armando, spiegami la storia del volo dal ponticello sgangherato?” – “Niente paura, Alessia, è stata una trovata del nostro sceneggiatore (di nome Dino) il quale cerca di dare maggior fascino al più bel Castello dell’Oltrepò Pavese”. - Questo è il racconto 572, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino
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LE CENERI DI CRISTOFORO COLOMBO
A PAVIA
di
Teresa Ramaioli
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MENEGI53...
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IL CALORE DEI RACCONTI
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