Messaggi del 28/03/2014

CARLO VERGANI ...E L'ISOLA DEI GABBIANI

Post n°13060 pubblicato il 28 Marzo 2014 da dinobarili
 

CARLO VERGANI ...

E

L'ISOLA DEI GABBIANI

ughi51
ughi51 il 28/03/14 alle 14:41 via WEB
Ciao Dino, ogni volta che leggo un tuo racconto oltre al divertimento della lettura scopro sempre posti nuovi e mi domando: sono posti veri o frutto della fantasia dell'autore? Vorrei andare con mia moglie sull'isola dei Gabbiani per riscoprire il fiore dell'amore, ma come faccio a convincerla che deve rimanere una notte intera in mezzo al Ticino, alla nostra età non è facile, ma una quarantina di anni fa era una cosa semplicissima. Ecco perché il fiore dell'amore appassisce. Carlo
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 28/03/14 alle 20:14 via WEB
Ciao Carlo - l'amore non ha età. Una notte sull'Isola dei Gabbiani è un toccasana portentoso. Provare per credere. Dino
(Rispondi)

 
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ANNAMARIA ...E L'AMORE COME MEDICINA

Post n°13059 pubblicato il 28 Marzo 2014 da dinobarili
 

ANNAMARIA ...

E

L'AMORE COME MEDICINA

annamariamennitti
annamariamennitti il 28/03/14 alle 13:11 via WEB
No ,Dino potrebbe essere una medicina ,ma è un rischio ,dipende dal male ,altrimenti funzionano i calci ciao Dino
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 28/03/14 alle 20:09 via WEB
Ciao Annamaria - l'amore è sempre una medicina ...e come tutte le medicine ... ha sue controindicazioni. Dino
(Rispondi)

 

 
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ANNAMARIA ... E L'ISOLA DEI GABBIANI

Post n°13058 pubblicato il 28 Marzo 2014 da dinobarili
 

ANNAMARIA ...

E

L'ISOLA DEI GABBIANI

annamariamennitti
annamariamennitti il 28/03/14 alle 13:04 via WEB
Daniela non c'era bisogno di ricorrere al dottore ,all'amica Flavia e farsi consigliare, doveva pur sapere che dopo dieci anni, mangiare sempre la pasta asciutta stanca e che anche l'uomo ha bisogno di tanto in tanto di un peperoncino.....c'è chi si chiude nel mutismo e chi trova altrove e Daniela è stata fortunata a riprendersi il suo uomo e far risbocciare il fiore dell'amore finchè dura ,dura ...ho letto il commento di Giocatta mi è piaciuto e sono d'accordo per le zanzare....ciao Dino a più tardi
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 28/03/14 alle 20:05 via WEB
Ciao Annamaria - Bel commento. Però, è un argomento che deve essere affrontato... zanzare o non zanzare. Dino
(Rispondi)

 
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AGOSTINO FARAVELLI...E "NON E' MAI TROPPO TARDI"

Post n°13057 pubblicato il 28 Marzo 2014 da dinobarili
 

AGOSTINO FARAVELLI ...

E

"NON E' MAI TROPPO TARDI"

agostinofaravelli
agostinofaravelli il 28/03/14 alle 11:39 via WEB
Cara Teresa, è bello ricordare quella bellissima trasmissione. E' stata utilissima a molti: infatti, sia io che Dino abbiamo imparato a scrivere proprio con Alberto Manzi!!! (: ( e adesso chi lo sente Dino?)
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 28/03/14 alle 20:00 via WEB
Ciao Agostino - bel commento. Vero. Verissimo. Tu ed io abbiamo imparato a scrivere e a leggere con Alberto Manzi. Avevamo una voglia sfrenata di imparare, di crescere, di lavorare, di farci strada... Poi, è arrivato il momento di "tutti all'Università"... ed ora abbiamo Laureati a 350 euro al mese (quando li prendono). Cosa ne pensi? Dino
(Rispondi)

 

 
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PIERLUIGI VALLI ...E LA FANTASIA

Post n°13056 pubblicato il 28 Marzo 2014 da dinobarili
 

PIERLUIGI VALLI...

E

LA FANTASIA

pierluigivalli1
pierluigivalli1 il 28/03/14 alle 11:24 via WEB
Oggi hai dato al tuo racconto una vena più romantica del solito, significa che la voglia e la costanza di scrivere è sempre attiva e non ti manca la fantasia. Ciao. GIGI
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 28/03/14 alle 19:54 via WEB
Ciao Gigi - la fantasia è simbolo di libertà. Più sei libero e più fantastichi. Dino
(Rispondi)

 
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GIOVANNA CATTANEO ...E IL TALISMANO DELL'AMORE

Post n°13055 pubblicato il 28 Marzo 2014 da dinobarili
 

GIOVANNA CATTANEO ...

E

IL TALISMANO DELL'AMORE

giocatta7
giocatta7 il 28/03/14 alle 08:43 via WEB
Bello il racconto. Bravo! Ma non oso pensare alla notte trascorsa al buio, all'umido, con le zanzare che pungono ogni punto scoperto ( e loro si sono scoperti). Il mattino dopo, dopo aver colto il fiore, saranno stati soddisfatti ma chissà quanto si saranno grattati. Ciao Dino ( io scherzo sempre).
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 28/03/14 alle 19:49 via WEB
Ciao Giovanna - quando l'amore c'è (o si ritrova) le zanzare non sono nulla. Il "fiore dell'amore" poi... è un talismano potentissimo: prenderlo e non lasciarlo più. Dino
(Rispondi)

 

 
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PENSIERO DEL GIORNO

Post n°13054 pubblicato il 28 Marzo 2014 da dinobarili
 

PENSIERO DEL GIORNO

“La vita

ha bisogno

 di progetti…

(da realizzare)

Dino

 

 

 
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VACANZE E AMORE racconto (360) di Dino Secondo Barili

Post n°13053 pubblicato il 28 Marzo 2014 da dinobarili
 

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere,

sono frutto di fantasia,

pertanto non hanno  nulla a che vedere

con persone reali o fatti realmente avvenuti)

racconto del Martedì

Vacanze e amore (360)

La fine della vacanze segna spesso anche la fine delle illusioni…Oppure, no. E’ così per parecchie persone, uomini e donne. Nelle vacanze, oltre a cercare il desiderato equilibrio (riposo, relax)… si cercano anche altre “cose”. “Incontri magici”… in primo luogo. Lo diceva tre mattine fa… al Supermercato la sessantenne, Signora Maria, all’amica e coetanea, Signora Federica. Diceva. “Io non capisco questi giovani… cosa cercano nella vita? Prendi per esempio la mia unica figlia Jessica. Prima voleva raggiungere assolutamente la Laurea. Poi trovare il posto di lavoro giusto… Non è bastato. Sempre nervosa, sempre insoddisfatta… Alla fine, sono stata io che ha aperto “il vaso di Pandora”… Le ho detto. “Non sarebbe ora che ti cercassi il marito e formassi la tua famiglia?” Mi ha guardata con fare interrogativo…Poi, come al solito, è sembrata una iena… “E dove vado a trovarlo? Gli uomini non si trovavano a comando...” A quel punto “non” ho lasciato cadere l’argomento. “Si cerca…mia cara.” – “Si cerca. Avrai pure un certo numero di conoscenze…” Jessica non disse nulla, ma da quel momento è cambiata. Ha cominciato ad aprire gli occhi… Dopo molte insistenze, quest’anno ha accettato di fare dieci giorni al mare sulla Riviera Ligure… Scopo (supposizione mia) trovare marito… Sembrava che a Pavia… di uomini non ce ne fossero…” La coetanea Federica stava per intervenire, quando, la Signora Maria ha proseguito nel discorso. “Alcuni giorni fa, però, dopo il ritorno dalla Riviera Ligure, ho guardato il volto Jessica …e ho notato qualcosa di nuovo. Lo sguardo era come perso nel vuoto… Mi sono detta… Che sia la volta buona? Ho cercato di fare domande… ma Jessica è rimasta muta… ha fatto finta di non sentire…” La Signora Federica approfittò della pausa dell’amica per entrare nel discorso… “Il mio Claudio, dopo la Laurea ha trovato un buon posto di lavoro… Essendo figlio unico ha sempre avuto la vita comoda in famiglia… Da un anno a questa parte, ho cercato di fargli capire che noi due, (cioè, suo padre e sua madre) non siamo eterni …e che vorremmo vederlo sistemato con una brava ragazza. Quest’anno ha finalmente accettato di andare in vacanza per dieci giorni sulla Riviera Ligure. Io e mio marito abbiamo individuato la ragione … trovare la ragazza giusta. L’altro ieri ho notato che Claudio nascondeva qualcosa nel portafogli… forse, la fotografia di una donna. Alle mamme non sfugge nulla… Sicuramente bolle in pentola qualcosa…” Le due sessantenni non avevano altro da dire. Spinsero il loro carrello della spesa … una in un senso …e l’altra nel senso opposto. Ieri mattina, però, le sessantenni, Maria e Federica si sono incontrate nuovamente al Supermercato…. Avevano il viso allegro e qualche possibile segreto da svelare. Questa volta è stata Federica parlare. “Sai, Maria. Ho finalmente scoperto il nome della ragazza del mio Claudio. Si chiama… Jessica…ed abita a Pavia”(360)

 
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DISEGNO DI TERESA RAMAIOLI

Post n°13052 pubblicato il 28 Marzo 2014 da dinobarili
 

DISEGNO DI TERESA RAMAIOLI

"Buon Sabato ...a tutti"

DIARIO CORALE

 del

29 marzo 2014

 
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PENSIERI SPARSI DEL 28 MARZO 2014

Post n°13051 pubblicato il 28 Marzo 2014 da dinobarili
 

PENSIERI SPARSI DEL 27 MARZO 2014

“L’amore è una medicina

 che fa passare tutti mali”

Dino

 
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DANIELA E L'ISOLA DEI GABBIANI racconto (573) di Dino Secondo Barili

Post n°13050 pubblicato il 28 Marzo 2014 da dinobarili
 

28 MARZO 2014

ALMANACCO DI STORIA PAVESE

Trivolzio – 28 marzo 2014 – Venerdì - ore 12.00

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

racconto del Venerdì

573

I racconti di Primavera

Daniela e l’Isola dei Gabbiani

La Primavera è la stagione dell’amore… e non solo. Per scrivere d’amore sono stati prosciugati fiumi d’inchiostro… ma l’argomento resta sempre attuale. Ne sapeva qualcosa la Dott. Daniela, trentacinque anni, Dirigente di una Agenzia Commerciale a Milano, abitante a Pavia. Un anno fa, a Primavera ha dovuto fare da “assistente sociale” alla sua amica, coetanea e collega, Dott. Flavia. La Flavia era in crisi con il suo compagno. Dopo dieci anni di convivenza si lamentava che la passione amorosa era svanita. In particolare il compagno di Flavia era diventato assente, Non aveva più attenzioni per lei. Non la guardava più… né quando si svestiva, né quando si vestiva. L’attrazione fisica si era esaurita. Perché? Come mai? La Dott. Flavia ne era preoccupata. “Daniela, il mio compagno Raffaele non mi guarda più. Lo vedo assente. Non è possibile che solo dopo dieci anni di convivenza si sia verificata una cosa simile. E pensare che è sempre stato lui a cercarmi. Ad osservarmi… a volte in modo furtivo. Tu cosa ne pensi?” La Dott. Daniela in primo tempo non ci aveva fatto caso. Poi, i campanelli di allarme di Flavia hanno cominciato a fare breccia anche nella testa di Daniela. Se in un primo tempo i crucci di Flavia sembravano paturnie ripetute più volte…dopo un po’, tali paturnie, non lo sono state più. Anche Daniela, stava osservando lo stesso comportamento nel suo Luigi, con il quale conviveva da sette anni. Luigi era sempre stato focoso, un attento osservatore del corpo di Daniela. Osservava i suoi occhi, la sua bocca, il suo naso…Appena poteva la baciava. Con la scusa di togliere qualche inesistente pagliuzza, le sfiorava il seno, il fondo schiena. Da qualche tempo, invece, niente più attenzioni. Niente di niente. Dopo i discorsi di Flavia, anche Daniela cominciò a preoccuparsi. Ne parlò con il suo Medico di Fiducia, il Dott. Felice, specializzato in Psicologia della coppia. Il Dott. Felice era stato chiaro. “Daniela, essere attenti ai cambiamenti è importante… ma attenzione a non esagerare. Può darsi che sia un po’ di stanchezza per il troppo lavoro.” Daniela si fece l’esame di coscienza. Effettivamente Luigi, il suo Luigi, oltre al lavoro, era una patito della canoa. Pavia è il luogo prediletto dai canoisti per via del fiume Ticino. Il tratto di fiume, dal Ponte di Barche di Bereguardo al Ponte della Ferrovia a Pavia è il luogo prediletto, una “palestra” sempre disponibile. Appena aveva un minuto libero, Luigi, compagno di Daniela si allenava in quel tratto di fiume. La trentacinquenne, però, non si sentì soddisfatta del consiglio del Dott. Felice. Anche lei era una brava canoista. Chiese al suo Luigi di partecipare agli allenamenti in canoa. I primi momenti sono stati duri, ma Daniela aveva volontà e coraggio da vendere. Le attenzioni amorose, però, non aumentavano. Un giorno, in Ufficio, Daniela incontrò un’amica della Lomellina, la Dott. Franca. Si sa che la lingua batte dove il dente duole. Accennò alle mancate attenzioni amorose del compagno. Franca non se lo fece spiegare due volte. “Daniela, quando si verifica una simile situazione non c’è che un sistema. Andare sull’Isola dei Gabbiani in mezzo al fiume Ticino.” Indicando modi e tempi come farlo. Infatti, non era una cosa semplice. Una volta raggiunta l’Isola dei Gabbiani, il Lui e la Lei, dovevano cercare “il fiore dell’amore”, una pianta selvatica che fiorisce una volta ogni sette anni… e passare una notte sull’isola. Daniela non perse una parola. A Primavera inoltrata, un anno fa… un sabato mattina la trentacinquenne seguì il suo Luigi negli allenamenti in canoa. Sapeva benissimo dove si trovava l’Isola dei Gabbiani in mezzo al fiume Ticino, tra il Ponte di Barche di Bereguardo e il Ponte della Ferrovia a Pavia. Giunti nei pressi dell’Isola, Daniela, si inventò un crampo … Un crampo di quelli che spaventò a morte il Luigi il quale, ad un certo punto, era indeciso se chiamare il 118 oppure no. Dopo tanti “Ahi che male… ahi che male” finalmente anche il Luigi capì che era il caso di fermassi sull’Isola dei Gabbiani. Ogni tanto Daniela faceva qualche passo dentro la boscaglia e lungo la riva… affondando i piedi nella piacevole sabbia finissima. Il crampo, però, tardava a scomparire. Luigi cominciò a guardare il corpo sinuoso di Daniela. I suoi occhi passavano dai piedi su, su fino al bacino, ai seni, alla bocca, agli occhi … e lì si fermavano. Quando gli occhi si incrociano… scatta sempre la scintilla che fa scoppiare l’incendio. Luigi si sentì invaso dalla voglia di baciare… baciare appassionatamente… Non attese un secondo. Prese Daniela per mano e l’accompagnò in uno spiazzo erboso… uno dei tanti dell’Isola dei Gabbiani. I due si coricarono e i baci andarono ovunque…dappertutto. L’amore, infatti, è una musica che va eseguita in due… da solisti. Solisti che cantano i loro “assoli” per la felicità dell’altro. Ormai, Daniela e Luigi avevano raggiunto l’apice della felicità. Felici e sfiniti… si addormentarono … e venne la notte. Luigi dormiva beato… Daniela non aveva alcuna voglia di svegliarlo. Al mattino… accanto a Daniela era nato un fiore … “il fiore dell’Amore”. - Questo è il racconto 573, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino

 
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IL PANE STREGATO di Teresa Ramaioli

Post n°13049 pubblicato il 28 Marzo 2014 da dinobarili
 

IL PANE STREGATO 

di

Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 27/03/14 alle 17:58 via WEB
LEGGENDA---Qualunque cibo può trasformarsi in cibo stregato. Nelle fiabe il pane dei cattivi è scuro, senza sale Invece, per sconfiggere i folletti malvagi si usano ingredienti speciali come quello del pane della fiaba valdostana "La fata della balma". In una grotta viveva un tempo una fata cattiva con i suoi due figli folletti. La popolazione della valle era esasperata per le vessazioni e i continui furti di capretti e agnelli che i due discoli fatati perpetravano ai suoi danni. Un giorno un uomo, stanco di subire, andò da una vecchia donna a lamentarsi e a chiedere consiglio su come fare per sbarazzarsi di quegli esseri malevoli. La vecchia gli consigliò di dar loro due pani preparati e cosparsi con semi di finocchio. Così fece e non si seppe mai più nulla dei due piccoli ladri. Il successo del pane fatato di questa fiaba è da attribuire ad una leggenda popolare, secondo la quale San Giuseppe era solito odorare l'aromatico finocchio nella stalla di Betlemme, si dice infatti che esso sia benedetto e abbia la facoltà di scacciare gli spiriti maligni. Ciao Teresa

 
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"NON E' MAI TROPPO TARDI" DI ALBERTO MANZI di Teresa Ramaioli

Post n°13048 pubblicato il 28 Marzo 2014 da dinobarili
 

"NON E' MAI TROPPO TARDI"

DI ALBERTO MANZI

di

Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 27/03/14 alle 18:23 via WEB
"Non è mai troppo tardi" è il programma che rese celebre Alberto Manzi, il maestro teneva in tv delle vere e proprie lezioni di scuola primaria, che usavano metodologie didattiche innovative per quegli anni. Il suo pubblico e la sua immensa classe di alunni, era composta da persone adulte, il cui grado di analfabetismo era totale o comunque molto grave. Pare che Manzi durante il suo provino rifiutò il copione che gli era stato dato,, per improvvisare una lezione a modo suo. La trasmissione tv andò in onda per quasi un decennio, suscitò un importante interesse ma soprattutto ebbe grande rilevanza a livello sociale: si stimò che poco meno di un milione e mezzo di persone abbia conseguito la licenza elementare grazie alle sue lezioni a distanza. Si trattava praticamente di un corso di scuola serale. Le trasmissioni di Alberto Manzi avvenivano durante il tardo pomeriggio, prima dell'ora della cena; Manzi utilizzava un grosso blocco di carta montato su cavalletto sul quale, con l'ausilio di un carboncino, scriveva lettere e parole semplici, accompagnate da un disegno di riferimento dalla grafica semplice e accattivante. Il maestro Manzi aveva anche in dotazione una lavagna luminosa, dispositivo molto suggestivo ed affascinante.. Ciao Teresa

 
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DONADAM68...E IL MISTERO

Post n°13047 pubblicato il 28 Marzo 2014 da dinobarili
 

DONADAM68...

E

IL MISTERO

donadam68
donadam68 il 27/03/14 alle 19:48 via WEB
...il mistero è quell'angolo riposto dentro il buio....che scruta nella mente e illumina i pensieri.... :)D
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 28/03/14 alle 08:09 via WEB
Ciao - vero. Verissimo. Il mistero è "quell'angolo riposto dentro il buio..." Bello, proprio bello. Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 

 
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