dino secondo barili
ricerche storiche locali (Pavia e Provincia)Messaggi del 09/04/2014
GIOVANNA CATTANEO ...
E
LA DELUSIONE DI MAURIZIO
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AN520...
E
I CAMBIAMENTI
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Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno nulla a che vedere
con persone reali o fatti realmente avvenuti)
racconto della Domenica
Il Dott. Giacinto (372)
Oggi, molte persone frequentano i “mercatini dell’usato”. Non solo alla ricerca di oggetti particolari, spesso introvabili, ma per soddisfare esigenze e attese personali. E’ quanto accaduto, un anno fa, al Dott. Giacinto, sessantenne, vedovo, senza figli, che, dopo il decesso della consorte si era messo a rovistare nei documenti di famiglia. Quando si raggiunge una certa età (sessanta, settant’anni) le cose del mondo non fanno più meraviglia… Sono le cose personali che assumono maggior importanza. E’ come se si procedesse a ritroso nel tempo e si volesse recuperare “momenti passati”… che magari “non” appartengono neppure personalmente. Tra i documenti della famiglia, il Dott. Giacinto aveva trovato un diario… anzi…metà “diario”. Il quaderno su cui era scritto…era strappato a metà. Nella metà in possesso del Dott. Giacinto c’era una storia… Era la storia di Elisa, una giovane ragazza che si trovava al servizio di una Nobile e ricca Famiglia di Milano. In sintesi (secondo il Diario) le cose stavano così. Elisa, era giunta a Milano all’età sedici anni, quindi, doveva essere nata nel 1934. Era stata assunta come aiuto cuoca presso la Famiglia milanese. Come spesso accade… (al cuor non si comanda) Elisa si era innamorata di un bel giovanotto della “Milano bene”. La natura aveva fatto il suo corso … Elisa era rimasta incinta. A quel punto il Diario era strappato… Per il Dott. Giacinto, dopo aver messo gli occhi su un tale “documento” era stato attratto dei “mercatini dell’usato”. Aveva la sensazione che quel Diario poteva avere a che fare “proprio con lui” (nato nel 1950). Voleva conoscere il seguito della storia. Con una frenesia che non aveva limiti cercò in tutti mercatini di Pavia e del pavese… poi, allargò la ricerca all’area milanese. Ogni volta lasciava il suo biglietto da visita col numero del telefonino… nel caso comparisse “un diario a metà”. Otto mesi fa, qualche settimana dopo l’inizio della ricerca nel milanese, il Dott. Giacinto ricevette una telefonata di una donna. Diceva. “Dott. Giacinto, ho visto il Diario che cercava su una bancarella dei libri usati di Piazza…” La telefonata si era improvvisamente interrotta. Il Dott. Giacinto non si perse d’animo. Cercò in tutte le piazze del pavese e del milanese… Alla fine ebbe modo di parlare con “un signore di una bancarella” il quale confessò di aver avuto un “metà-Diario” contenuto in una busta di plastica. La prima pagina visibile parlava di una certa Elisa. Appena messo in vendita, il Diario è stato acquistato da una signora di cui ricordava le sembianze. Era una donna sui sessant’anni… Il Dott. Giacinto si sentì ancora più coinvolto. Portava “un nome ed un cognome di estrazione nobile”. Aveva un ricco patrimonio (avuto dal padre). Ma non aveva mai conosciuto “sua” madre. Al Dott. Giacinto mancava qualcosa. Le proprie radici. Lasciò al “Signore della bancarella” il proprio biglietto da visita col numero del telefonino, nel caso ricomparisse la sessantenne. Passarono giorni, settimane. Un sabato mattina, il Dott. Giacinto ricevette la telefonata che aspettava. “Sono il Signore della bancarella dei libri usati”. Ho qui davanti a me la Signora del “diario a metà”. Se vuole la faccio parlare direttamente con l’interessata.” Le due voci si incrociarono e concordarono di incontrarsi quello stesso sabato. Il Dott Giacinto e la Signora (che si chiamava Giacinta) capirono subito che aveva “qualcosa in comune”. Non soltanto “una parte del diario di Elisa”, ma la loro madre. Due storie e due vite… divise per anni… Ora, si riunivano per sempre. (372)
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9 APRILE 2014
ALMANACCO DI STORIA PAVESE
Trivolzio – 9 aprile 2014 – Mercoledì - ore 12.00
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono
frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che
vedere con persone o fatti realmente avvenuti)
racconto del Mercoledì
585
I racconti di Primavera
Maurizio e il Caffè Concerto
Un anno fa, a Primavera, il Dott. Maurizio, stimato Commercialista a Milano, abitante a Pavia, era distrutto fisicamente e mentalmente. Il lavoro strabordava da ogni parte. Anche se aveva dieci valide impiegate, la meticolosità del Commercialista era esasperante. Voleva sapere tutto, vedere tutto, controllare tutto… Alla fine Il Dott. Maurizio, cinquantenne, scapolo, passava anche dodici ore di filato in Ufficio. La cosa poteva andare bene qualche volta, ma alla fine un simile atteggiamento produce danni irreparabili. Infatti, il cinquantenne Commercialista, non si faceva neanche più la barba… per andare in ufficio. Questo non era da Professionista. L’immagine personale è anche l’immagine dell’Ufficio. La sua Collega Dott. Pompea, quarant’anni ben portati, fisico da favola, alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo, Commercialista pure lei, glielo aveva fatto notare. “Maurizio così non va. Non puoi girare con quella barba incolta, più da barbone che da Professionista…Almeno vai dal barbiere e fatti fare un taglio elegante… da vecchio Signore dell’Ottocento…” Il Commercialista aveva capito che stava commettendo un grosso errore. Lavorare va bene… ma non bisogna esagerare… Maurizio chiese consiglio alla Collega. “Pompea come dovrei fare per darmi una regolata?” Quando uno stimato Professionista chiede aiuto ad una donna vuol dire che è ad un passo dal collasso finale. Infatti, Pompea rispose decisa: “Staccare la spina…caro Maurizio. E’ quello che faccio io ogni venerdì sera. Saluto le impiegate … e fino al lunedì non metto più piede in Ufficio … cascasse il mondo.” Il cinquantenne si rese conto che era una buona idea. “Pompea cosa fai il sabato e la domenica?”- “Vado in uno di quei locali un po’ all’antica. Quei Caffè Concerto di una volta, dove si mangia… si ascolta musica… si balla (se si ha voglia)… si chiacchiera con qualche persona sconosciuta… tanto per “staccare la spina”. Se vuoi, domani è sabato… puoi venire anche tu.” Il Dott. Maurizio accettò il suggerimento. D’altro canto aveva deciso. “Staccare la spina!”… o finire in qualche Casa di Cura per “disintossicazione da lavoro”. Per il sabato sera, il cinquantenne Dott. Maurizio si era rimesso a nuovo. Era stato dal barbiere. Aveva fatto una sosta al Negozio di fiducia e si era vestito da capo a piedi…scarpe comprese. Da quel momento si sentì un altro. Gli occhi del Dott. Maurizio cominciarono a vedere un mondo nuovo… fatto di esseri umani. Ognuno con la propria faccia, il proprio modo di parlare, di gesticolare, di muoversi, di camminare. Ora, poteva affrontare la serata con Pompea, una delle più belle Commercialiste di Milano. Anche Pompea si era preparata a dovere. Voleva fare colpo sul cinquantenne suo Collega, il quale poteva essere un “bel partito… da sposare”. Già, perché mentre gli uomini pensano all’oggi…le donne … pensano sempre al domani… al “loro” domani. Non basta che un uomo faccia loro dei complimenti, attenzioni o cose simili. Le donne vogliono sempre mettere in chiaro una cosa. Questo è mio… e questo “non” è mio. E’ sempre stato il motivo per cui Maurizio era rimasto single, scapolo. Non è questione di libertà … è questione di avere una certa capacità di decisione anche nelle piccole cose… come quello di comprare un quotidiano anziché un altro. Al Caffè Concerto quel sabato sera, Maurizio e Pompea, si presentarono come due “fidanzatini” tanto erano belli, ricercati e si complimentavano a vicenda. Maurizio si sentiva un Dio. L’Ufficio era lontano mille miglia… le pratiche pure. Ora c’era solo la cena… favolosa. Il vino… favoloso. La musica… favolosa. Pompea… esuberante! Perché non ballare? Il cinquantenne non aveva ancora parlato che Pompea era già in piedi. L’Orchestrina aveva proposto un valzer. Maurizio si ricordava di averlo ballato parecchi anni prima. “Pompea devo fare un po’ di rodaggio… “ Non l’avesse mai detto. “Maurizio non temere. Ci penso io” Senza accorgersi il cinquantenne era caduto nella rete “invisibile” di Pompea… Quando una donna vuole … nessun uomo può resistere. La quarantenne, infatti, ha fatto girare la serata (e la testa del cinquantenne) come ha voluto… Alla fine Pompea ha fatto finta di cadere ed è finita tra le braccia di Maurizio. I visi si sono sfiorati… il cinquantenne ha sentito meravigliose labbra troppo vicine per essere ignorate. Infatti, le sue labbra sfiorarono quelle di Pompea… la quale non mollò la presa. Anzi, è stato l’inizio di un bacio lungo, appassionato, con tutte le varianti suggerite da una… “sinfonia d’amore”. Il bacio è stato solo il principio di un incendio che si è concluso nel letto di Pompea… e bruciò sino al mattino …e anche la domenica. Ormai era fatta. Maurizio aveva risposto “Si” a tutte proposte di Pompea… compresa quella che si sarebbero sposati a maggio … con tante rose… con tante rose. Così è stato. I giorni sono passati veloci con la luna di miele ed altre amenità. Sei mesi fa, il cinquantenne Dott. Maurizio, Commercialista a Milano, abitante a Pavia, ha ripreso il suo lavoro in Ufficio … Ci va pure al sabato… per non lascare nulla in arretrato. Il Caffè Concerto è solo un ricordo… un lontano ricordo. Adesso gli “ordini” (di Pompea) sono quotidiani…e la barba deve essere fatta tutti i giorni per via dell’immagine. - Questo è il racconto 585, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino
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LA REGINA TEODOLINDA
di
Teresa Ramaioli
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MADDALENA ...
E
LE DONNE "MARPIONE"
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ANNAMARIA ...
E
IL CORAGGIO DI RIDERE E FAR RIDERE
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MADDALENA ..
E
LA VANITA' DEI MASCHI
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UNA RICETTA
DI
ANNAMARIA
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