dino secondo barili
ricerche storiche locali (Pavia e Provincia)Messaggi del 20/04/2014
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno nulla a che vedere
con persone reali o fatti realmente avvenuti)
racconto del Giovedì
Gina (383)
In epoca di grandi crisi non solo economiche, i cambiamenti sono evidenti. Basta vedere Pavia. Non si è mai vista la città così piena di gente come nell’estate che sta per finire. Corso Cavour, Strada Nuova e, soprattutto, Piazza della Vittoria, sono sempre piene di persone che vanno e vengono. Piazza della Vittoria è come un “grande cortile”… di una volta. Le persone gironzolano senza una meta… tanto per stare insieme… stare “con gli altri”. Alcune persone di ogni età sono sedute per terra, sull’acciottolato, sui gradini più o meno alti… Le chiacchiere si sprecano… anzi, le chiacchiere sono il “sale” della Piazza… Cosa sarebbe la Piazza senza le chiacchiere? Adesso, si usa il termine inglese, gossip... “pettegolezzo”, ma sempre di “chiacchiera” si tratta. Ne parlava ieri mattina, al Mercato di Piazza Petrarca, la Signora Gina, sessantenne, sposata, un figlio già grande, con la sua amica Piera. “Con la crisi economica Pavia si è riempita di gente. Le novità, però, si colgono parlando con le conoscenti e le amiche… “Dove sei stata questa estate?” Ho chiesto, l’altro giorno, alla Pierangela. “Non dirmelo…” – mi ha risposto – “Sono andata una settimana da mia sorella appena sopra Varzi (Pavia). Una settimana d’incanto. Mia sorella è ancora una “montanara” vecchio stampo. Con i suoi settant’anni ben portati ha mantenuto le abitudini di un tempo. Si alza al mattino alle cinque. Accudisce il maiale. Ha un pollaio pieno di galline… Ha pure il gallo che canta alle quattro del mattino. Roba da non credere. Ho trascorso una settimana nella quale ho ritrovato la vita. Ho riprovato a vivere la vita del tempo che fu. Mi sono subito adeguata. Ho fatto l’aiutante di mia sorella. Sveglia alle cinque. Ho preparato il “pastone” per il maiale e la crusca per le galline. Poi, ho passato ore e ore nell’orto a raccogliere verdure di ogni genere… Alla fine di ogni giornata “non” ho sentito alcun bisogno delle notizie del Telegiornale. Mi è sembrato di vivere in un altro mondo. Alla sera non vedevo l’ora di andare a letto… di chiudere gli occhi. Non ho mai avuto la mente libera come nei sei giorni passati a casa di mia sorella. Nel pomeriggio ho fatto lunghe passeggiate nei boschi con alcune donne (anziane) del luogo le quali ne hanno approfittato per raccontarmi storie “vecchie come Noè”. Leggende tramandate da generazione in generazione che sono giunte fino a noi. Un pomeriggio, una di queste abitanti del luogo (la Signora Lisetta), mentre camminavamo nel bosco, ha raccontato la storia di Mafalda, una “strega” vissuta centinaia di anni fa… proprio in quel bosco. Mafalda era una “strega” originale. A tredici anni, rimasta orfana e sola, si era ritirata in quel bosco con una capra. Aveva sempre vissuto dentro ad una grotta chiamata la “Grotta della Strega”. Ad un certo punto mi vennero i brividi. Eravamo tre donne sole…non più giovanissime. Eravamo giunte proprio alla “Grotta della Strega”. Ad un tratto sentimmo dei lamenti… Come se qualcuno avesse bisogno di noi. Ci guardammo in faccia. Stavamo per essere prese dal panico… quando, dentro ad un cespuglio, si faceva strada il musino di una gatta … con i suoi tre micini. La Signora Lisetta, ci ha gelato. “Non toccatela è la Strega Malfalda”. Dopo pochi istanti, noi tre donne, abbiamo visto la gatta ed i micini trasformarsi… in leggiadre fanciulle... e scomparire dentro alla grotta. Se non avessimo visto tutte e tre la stessa cosa… potremmo dire che avevamo avuto le allucinazioni. Dopo una simile esperienza ho deciso che la prossima estate la passerò a casa di mia sorella, in un paesino sopra Varzi (Pavia). Almeno sono certa di vedere qualcosa di nuovo.” (383)
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PENSIERI SPARSI DEL 20 APRILE 2014
“La vita è un’avventura.
Si vive per ciò che è …
e per ciò che potrebbe accadere”
Dino
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20 APRILE 2014
ALMANACCO DI STORIA PAVESE
Trivolzio – 20 aprile 2014 – Domenca - ore 12.00
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono
frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che
vedere con persone o fatti realmente avvenuti)
racconto della Domenica – Pasqua 2014
596
I racconti di Primavera
La Pasqua di Valeria
La Pasqua è la solennità più importante della Primavera. La Primavera si divide in due parti. Prima di Pasqua e Dopo la Pasqua. Prima di Pasqua … si aspetta qualcosa. Dopo la Pasqua … si controlla se ciò che ci si aspettava è arrivato.… oppure no. Dipende dalla volontà delle persone. Un anno fa, Valeria, una sessantenne rimasta vedova due anni prima aveva deciso. “Basta. La Pasqua, d’ora innanzi, la voglio fare a modo mio. Ho sessant’anni. Figli non ne ho. Cosa dovrei aspettare?” Questa domanda, Valeria, impiegata presso una Agenzia Immobiliare del pavese, se la era posta un mese prima di Pasqua. Quel che contava era trovare la risposta. Come? Valeria si fece l’esame di coscienza. Aveva amiche e amici con i quali si trovava il sabato sera per la solita partita a carte… ma non era contenta. Valeria voleva qualcosa in più. Un amico che fosse… più di un amico. Un sogno. Un uomo eccezionale… come solo a sessant’anni anni si può immaginare e sognare. Qualche lettore o lettrice dirà che è pura follia. Eppure, a pensarci bene, sono proprio le idee folli che fanno girare il mondo. Valeria cominciò a passare in rassegna gli amici che da tempo non vedeva. Fece un paio di telefonate. Ebbe una cattiva impressione. Un amico era sposato e si stava separando. Un altro stava per essere ricoverato all’Ospedale. Valeria comprese che quella non era la strada da seguire. Intanto Pasqua si avvicinava a grandi passi. Pavia è una città troppo piccola per ottenere grandi risultati. Un sabato di un anno fa, qualche settimana prima di Pasqua, Valeria decise di affidarsi al Destino. Si recò a Milano, in Piazza del Duomo. A Pavia, da sempre, circolava una leggenda. “Se vuoi fare un incontro eccezionale… recati in Piazza del Duomo a Milano. Fai tre giri intorno alla Piazza. Al terzo giro… incontrerai l’uomo dei tuoi sogni” Si sa che le leggende… sono leggende. Vanno prese per quelle che sono… leggende. Valeria, però, aveva fiducia in sé stessa e sapeva che quando si desidera ardentemente una cosa, quella… prima o poi arriva. La sessantenne desiderava una Pasqua eccezionale. Un sabato mattina di un anno fa, qualche settimana prima di Pasqua, Valeria si preparò a dovere. Perfettamente pettinata…e vestita con un vestito niente male. Anzi, elegantemente vestita. Parti per Milano. Prima di entrare in Piazza del Duomo, Valeria si fece il segno della croce (mentalmente). Stava entrando nel “mondo della leggenda”. Quando una persona è cosciente di ciò che fa, non deve chiedere niente a nessuno. Sola… si avventurò in Piazza del Duomo affollata di gente di ogni età e di ogni continente. Si rese conto di essere un “granello di sabbia nel deserto”. Eppure, la sessantenne aveva una voglia matta di incontrare l’uomo dei sogni. Fece tre giri intorno alla Piazza. Li fece molto lentamente…per assaporare il “gusto dell’attesa”. La leggenda raccomandava di ricordarsi bene il punto iniziate, cioè il punto esatto in cui erano iniziati i giri. Valeria fece il primo giro … e non accadde nulla. Fece il secondo giro ed ebbe lo stesso risultato. Al terzo giro le cose andarono meglio. A metà giro Valeria venne fermata da un Signore alto, con una guida tra le mani. “Signora. Scusi il disturbo … qui siamo in Piazza del Duomo?” Valeria era una donna con una marcia in più. Sapeva che ci sono uomini che per attaccar bottone si inventano qualsiasi cosa. Rispose come se leggesse il Vangelo. “Lo dicono… Non ne sono sicura… Perché non chiede al Vigile che si trova in fondo alla Piazza?” Il Signore comprese che aveva incontrato la donna sbagliata. Valeria riprese il suo terzo giro cercando di osservare il punto esatto da cui era partita. Caso strano non c’era nessuno. Continuò a camminare. La sessantenne stava per raggiungere la meta quando vide avvicinarsi un uomo, uno pressappoco della sua età. Lo guardò bene. Si accorse che era il suo vicino di casa, il Signor Giampiero, con il quale aveva sempre mantenuto rapporti di “rispetto e distanza”. Sia Giampiero, sia Valeria non volevano oltrepassare la linea del semplice “Ciao. Buona giornata.” Ora, però, ecco che l’unico uomo presente alla meta era proprio lui. Il suo vicino di casa. Il Signor Giampiero. Valeria fece buon viso a … (con quel che segue) e parlò per prima. “Giampiero cosa fai tu qui?” Il coetaneo aveva le idee chiare e chiaramente si spiegò. “Avevo bisogno di parlarti. Questa mattina ti ho vista uscire di casa elegantissima. Mi sono chiesto. Dove va la Valeria? Non ho resistito. Ho chiamato la tua collega Cinzia, amica mia, per avere maggiori informazioni. Mi ha risposto che avevi un appuntamento in Piazza del Duomo a Milano. Non ci ho visto più. E, no. Mi sono detto. Adesso devo muovermi… Non posso continuare a sognare Valeria tutte le notti… e poi lasciarmela portare via sotto il naso solo perché io sono timido. Mi sono preparato. Ed ora eccomi qui.” Alla Valeria sono cascate le braccia. Lo disse apertamente. “Giampiero, ma ti sembra giusto che io venga in Piazza del Duomo a Milano per incontrare un uomo eccezionale …e poi, incontrò te? L’uomo che vedo tutti i giorni quando apro le finestre al mattino?” Giampiero non si scompose. “Valeria… Io, sono un uomo eccezionale. Proprio ieri, la sorella di mia mamma, novant’anni, emigrata negli Stati Uniti cinquant’anni fa, mi ha nominat erede universale dei suoi ingenti beni. Vuole che la raggiunga in America per completare l’iter burocratico. Però, vuole che si presenti con la mia donna del cuore. Quella donna sei tu. Vuoi passare la Pasqua a New York con me?” Valeria per poco non svenne. Sapeva che a dar retta alle leggende si perde la testa … Guardò attentamente Giampiero. Non era niente male… Aveva quel non so che di strano che fa di un uomo un essere unico e inimitabile. Perché non scoprire le nascoste virtù? Perché non passare la Pasqua a New York? - Questo è il racconto 596, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino
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I GIARDINI DELLA GUASTALLA
A
MILANO
di
Teresa Ramaioli
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EST.LA.BELLA.EPOQUE...
E
LA BUONA PASQUA
(Rispondi) (Rispondi)
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