Messaggi del 03/05/2014

ANNAMARIA ... E LE RAGIONI DELLE SUOCERE

Post n°13499 pubblicato il 03 Maggio 2014 da dinobarili
 

ANNAMARIA ...

E

LE RAGIONI DELLE SUOCERE

annamariamennitti
annamariamennitti il 03/05/14 alle 12:48 via WEB
Paola è una pettolona si dice così in Abruzzo (pettogola)così fanno le nuore prima di farsi sposare e non c'è altra persona più buona che la futura suocera ,dopo danno calci di gelosia verso la famiglia del marito addossando la colpa alla suocera, ma non è vero....sono le nuore cattivelle ....Paola ha lasciato il suo compagno se questi era una brava persona ,perchè l'ha fatto? Paola aveva già i grilli per la testa Ora deve stare calma ,perchè Simone cercava l'artista non l'amore come Paola ,però ora che sarà quando l'artista completerà il suuo lavoro? Chi di coltello ferisce di coltello perisce....ciao Dino
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 03/05/14 alle 20:09 via WEB
Ciao Annamaria - bel commento molto esplicito. Così la tesi è ben difesa. Dino
(Rispondi)

 

 
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PIERLUIGI VALLI ... E IL RACCONTO DI PAOLA

Post n°13498 pubblicato il 03 Maggio 2014 da dinobarili
 

PIERLUIGI VALLI...

E

IL RACCONTO DI PAOLA

pierluigivalli1
pierluigivalli1 il 03/05/14 alle 13:48 via WEB
Hai intrecciato due vicende, lasci al lettore la scelta di immaginare se ci sarà solo un rapporto di lavoro oppure un idillio amoroso. Anche questo è arte nel saper attirare l'attenzione e la fantasia di chi legge i tuoi racconti. BRAVO DINO. Ciao. GIGI
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 03/05/14 alle 20:10 via WEB
Ciao Gigi - grazie del giudizio. Al prossimo racconto. Buona serata. Dino
(Rispondi)

 
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ANNAMARIA ...E LE RAGIONI DEL CUORE

Post n°13497 pubblicato il 03 Maggio 2014 da dinobarili
 

ANNAMARIA ...

E

LE RAGIONI DEL CUORE

annamariamennitti
annamariamennitti il 03/05/14 alle 16:48 via WEB
e no, non batte se non c'è amore,però ci sono quelli che ci provano ,certamente non è l'aspetto fisico a far innamorare Il cuore potrà battere dopo quando si fa tesoro di tutti i valori morali,o simpatia se poi non batte nemmeno cosi " meglio scappare" ciao Dino
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 03/05/14 alle 20:02 via WEB
Ciao Annamaria - bel commento. Il cuore batte quando vuole. Dino
(Rispondi)

 
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PAPERINOPA 1974 ... E IL CUORE CHE BATTE

Post n°13496 pubblicato il 03 Maggio 2014 da dinobarili
 

PAPERINOPA 1974...

E

IL CUORE CHE BATTE

paperinopa_1974
paperinopa_1974 il 03/05/14 alle 14:22 via WEB
hola Dino se il cuore non batte vuol dire che non funziona ahaha buon fine settimana tante belle cose un sorriso qua qua..
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 03/05/14 alle 20:03 via WEB
Ciao - Hai ragione. Buona serata. Dino
(Rispondi)

 

 
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PENSIERO DEL GIORNO

Post n°13495 pubblicato il 03 Maggio 2014 da dinobarili
 

PENSIERO DEL GIORNO

“L’amore

fa

miracoli”

Dino

 

 

 
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RACHELE racconto (396) di Dino Secondo Barili

Post n°13494 pubblicato il 03 Maggio 2014 da dinobarili
 

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere,

sono frutto di fantasia,

pertanto non hanno  nulla a che vedere

con persone reali o fatti realmente avvenuti)

racconto del Mercoledì

Rachele (396)

La Prof. Rachele, quarant’anni, single, Docente di Lettere presso un Liceo milanese, aveva una passione segreta: recitare poesie in pubblico. Purtroppo, era un po’ timida, e non aveva mai trovato il coraggio di farlo. Ci aveva provato una volta, ma l’emozione è stata così forte che si era “ingarbugliata” in una strofa...e non ci ha più provato. Allora, aveva vent’anni ed era innamorata di un compagno di classe, Flaminio, il quale era “stregato” da un’altra ragazza. Quella ragazza era di una bellezza conturbante con la quale nessun’altra poteva competere. E’ stata tanta la “figura” che Rachele non ci aveva più provato. Ora, però, a quarant’anni aveva deciso di prendersi una “rivincita”. Ormai non aveva più velleità sentimentali. Flaminio era finito chissà dove. Aveva una certa tranquillità economica ed una vita senza alti e bassi…praticamente “neutra”. Un anno fa decise di iscriversi ad un “corso di recitazione”. Milano è una città dalle mille… e mille opportunità. Le bastò cercare su Internet ed ecco il “corso” di suo gradimento. L’iscrizione al “corso”, però, preferì farla di persona. Un sabato mattina di un anno fa, la Prof. Rachele si recò all’indirizzo indicato nel sito Internet. Ad accoglierla c’era una signora anziana, piccola, capelli bianchi, occhi da furetto, la quale l’accolse come fosse… una mamma che accoglie la figlia tornata dopo un lungo viaggio. Oltre a compilare la scheda di adesione, la signora anziana, che si chiamava Odile, sottopose Rachele ad una specie di interrogatorio usando subito il confidenziale “tu”. Rachele rispose con gentilezza, ma si vedeva che era a disagio. Quando arrivò alla domanda “Sei sposata? Hai il fidanzato” la Prof si sentì un po’ impacciata. Odile, parlava come se, lei e la Prof, si fossero conosciute da sempre… La Docente di Lettere non era abituata a quel tipo di rapporto. A Scuola si sentiva su un “piedistallo” (“Io, sono la Prof”). Capì che se voleva entrare in quel “mondo” … quella era la regola! Anzi, la prima regola è proprio quella di svestirsi di “tutte le regole” (vere, imposte o presunte). Odile non era nuova a discorsi del genere. Era il suo modo di dare il benvenuto ai nuovi iscritti. Ad un tratto si atteggiò ad attrice “consumata”. “Guarda Rachele, che qui non siamo a Scuola. Qui siamo a teatro… il “teatro della vita”. Qui, tu sei Rachele e basta. Una donna libera… una donna… o più donne insieme. Sei una donna dai mille volti… Una poesia si può recitare in molti modi. L’Autore (uomo o donna) ha scritto i versi…cioè, solo le parole… ma le emozioni le devi creare e trasmettere tu. Quelle emozioni nascono dalla “tua” capacità di immedesimarti nel personaggio… di soffrire con chi soffre e di gioire con chi gioisce. Il pubblico si accorge subito se tu sei vera o falsa, se trasmetti emozioni oppure no.” In quell’istante, senza farsi accorgere, era entrato nella stanza un bell’uomo alto, capelli lunghi, occhi chiari… Rachele non si era accorta dell’uomo che si trovava alle sue spalle. Cercò di rispondere alle osservazioni di Odile. “Sono qui, proprio per apprendere… apprendere nuove tecniche e vincere le mie resistenze interne… Capire chi sono veramente.” In quell’istante notò l’uomo che stava alle sue spalle. Lo riconobbe. “Flaminio… cosa fai tu qua?” – L’uomo osservò Rachele con lo sguardo della Sfinge. “Sono l’Insegnante del corso di recitazione. Ho ancora davanti agli occhi la scena in cui, vent’anni fa, ti sei impaperata davanti ai compagni della classe… Ogni volta che voglio mettere alla prova qualche “presunta attrice” le propongo di ripetere la scena… la “tua” scena… Nessuna vi riesce… come ci sei riuscita tu.” La Prof. Rachele cercò di nascondere la sorpresa. Capì… che essere sé stessi è la migliore strada da percorrere… Quasi sottovoce accennò ad una risposta… “Allora… ero innamorata...” Non continuò. Dentro di sé si stava dicendo la verità. “Anche adesso sono ancora innamorata di te, Flaminio… e presto sarai mio” )”.(396)

 
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DISEGNO DI TERESA RAMAIOLI

Post n°13493 pubblicato il 03 Maggio 2014 da dinobarili
 

DISEGNO DI TERESA RAMAIOLI

"Buona Domenica...a tutti"

 DIARIO CORALE

del

4 maggio 2014

 
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PENSIERI SPARSI DEL 3 MAGGIO 2014

Post n°13492 pubblicato il 03 Maggio 2014 da dinobarili
 

PENSIERI SPARSI DEL 3 MAGGIO 2014

“Se il cuore non batte...

l’amore non c’è”

Dino

 
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PAOLA E IL SOGNO DI UN ARTISTA racconto (609) di Dino Secondo Barili

Post n°13491 pubblicato il 03 Maggio 2014 da dinobarili
 

3 MAGGIO 2014

ALMANACCO DI STORIA PAVESE

Trivolzio – 3 maggio 2014 – Sabato - ore 12.00

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

racconto del Sabato

609

I racconti di Primavera

Paola e il sogno di un Artista

La vita non è mai stata facile… neppure in Primavera. Ne sapeva qualcosa Paola, una bellissima trentaseienne la quale, un anno fa, aveva dei problemi. Quando una ragazza arriva a trentasei anni è responsabile dei propri atti e della propria vita. Da sei mesi, Paola, aveva dovuto “chiudere” con il moroso con quale aveva vissuto gli ultimi sei anni. Si fa presto a dire “chiudere”… ma “chiudere” è sempre un fatto traumatico dal punto di vista sentimentale. Diventa quasi automatico portarsi dietro qualche senso di colpa. “Ho fatto bene? Ho fatto male?” Era proprio quello che, un anno fa, stava accadendo a Paola. Il rapporto con il suo ex moroso era sempre stato piacevole… eppure, lei aveva deciso di “chiudere”… troncare. Perché? L’amica e collega Giuseppina si era accorta del disagio di Paola. A volte, la trentaseienne non parlava per la mattinata intera. Chiusa in sé stessa. Poi, cercava di sfogarsi, ma non riusciva a trovare l’argomento giusto. Giuseppina decise di intervenire. “Paola, non puoi continuare a tenerti tutto dentro… Devi liberarti. Parlarne. La vita è già complicata per conto suo… senza cercare altre complicazioni” Paola comprese che era giunto il momento di “sputare il rospo”. “Giuseppina non è facile spiegare le ragioni del mio disagio. Visto, però, che sei l’unica con la quale posso parlare ti ringrazio anticipatamente. Ho dei dubbi… se ho fatto bene o male a lasciare il moroso. Luigi era proprio un bravo ragazzo. Gentile, educato, disponibile, premuroso… mai una volta che reagiva in malo modo… anche quando, io, facevo i capricci…” Giuseppina intervenne decisa “E, allora? Quale è stata la vera ragione per la quale hai preso una simile decisione?” Paola non aspettava altro ”La suocera. La mamma di lui… del Luigi, figlio unico, super coccolato dalla madre… la quale non riusciva a “tagliare il cordone ombelicale” con il figlio. Dopo i primi due anni di fidanzamento… di cui non posso proprio lamentarmi.. la mamma di lui, quella che sarebbe dovuta diventare la mia suocera, ha cominciato a darmi consigli. Prima velati… poi sempre più perentori. A luigi piace questo… a Luigi piace quello… tratta bene il mio Luigi… Ci mancava che pretendesse di controllare anche ciò che facevamo a letto …e poi era fatta” Giuseppina si mise a ridere… a scrollare la testa. “Paola non farti dei sensi di colpa per quanto è accaduto. Le suocere, cioè le mamme del “promesso sposo”, sono sempre state così …e saranno sempre così. Non è questione di “cordone ombelicale” o no. Sono suocere…e non dico altro. Il problema nel caso tuo, però, è un altro e basta. Ma il vero problema lo conosci benissimo perché lo hai toccato con mano. Parlo per esperienza… anche se ho la tua stessa età. Il problema vero è stato proprio lui… il Luigi che hai lasciato. Tu, Paola, hai voluto dare la colpa alla tua “possibile” futura suocera… ma non è così. Il problema vero è stato Luigi, il tuo ex- Luigi. E’ Luigi che non ti dava più stimoli. Molti uomini quando fanno la morosa e la conservano per anni… alla fine la trovano comoda… come bere un bicchiere d’acqua. Invece, no. L’amore è emozione… battito del cuore… non sapere mai come e cosa accadrà domani. Se il cuore non batte … l’amore non c’è. C’è solo l’abitudine, la comodità di un certo piacere. L’amore è battito d’ali…parole gettate nel vento… senza un perché. Un futuro… che si inventa ogni giorno…strada facendo” Paola guardò negli occhi l’amica Giuseppina… “E… allora? Cosa dovrei fare?” Giuseppina si inalberò. “Innamorarti. Innamorarti di nuovo. Innamorati di un uomo da sogno, un po’ folle… uno che non ti fa dormire di notte. Solo così avrai risolto i tuoi problemi… Se potessi lo farei anch’io”. Paola aveva capito e prese la decisione. Aveva appena letto un articolo in cui c’era scritto che “in Piazza del Duomo a Milano” accadono fenomeni strani… Si incontra l’uomo dei sogni, l’uomo unico. Quello che fa battere il cuore almeno quaranta volte al giorno. Paola decise sull’istante. “Giuseppina… ho trovato” e non aggiunse altro. Quello stesso giorno, Paola chiese al suo Capo Ufficio una settimana di ferie. Il giorno successivo alla chiacchierata Paola era in Piazza del Duomo a Milano. Passeggiava per la Piazza cercando di darsi un contegno. All’improvviso le si slacciarono entrambi i lacci delle scarpe. Si sedette sugli scalini del Duomo cercando di allacciarle. Niente da fare. Più cercava di allacciarle… e più velocemente le scarpe si slacciavano. Paola comprese che si trovava di fronte ad un “segno del Destino”. In un primo tempo aveva pensato di camminare a piedi nudi per la Piazza. Non lo fece per ovvi motivi di igiene e sicurezza. Si ricordò di aver acquistato e avere nella borsa un paio di infradito. Li calzò e si sentì libera come l’aria…Le sembrava di camminare su un tappeto verde…di danzare a piedi nudi leggere come l’aria. Se non fosse stata in Piazza del Duomo a Milano si sarebbe lanciata in un flamenco … osé… il suo ballo preferito. Ad un tratto Paola notò vicino a lei un Signore che la guardava. Sembrava un Dio. Era un Attore e Regista francese che, in Piazza del Duomo cercava una ragazza italiana, sui trentacinque anni, per una parte da protagonista in un film che doveva girare a Parigi. L’Attore e Regista francese… di nome Simon …aveva un metodo per trovare l’Attrice giusta. Le guardava i piedi. Da come camminava e si muoveva la donna riusciva a individuarne la personalità. Paola era il suo tipo. Alta, bionda, occhi azzurri… gambe da fine del mondo... e piedi come voleva lui. Ormai era fatta. Per Paola e Simon era iniziata l’avventura… anzi, una splendida avventura. Nella testa di Paola c’era la conquista dell’amore… In quella di Simon…il sogno di un artista. (Lasciamo ai lettori di questo Blog il seguito dell’avventura… Ogni lettore o lettrice ha i suoi gusti) - Questo è il racconto 609, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino

 
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LA PRIMA AUTOSTRADA D'ITALIA di Teresa Ramaioli

Post n°13490 pubblicato il 03 Maggio 2014 da dinobarili
 

LA PRIMA AUTOSTRADA D'ITALIA 

di

Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 02/05/14 alle 09:27 via WEB
LA PRIMA AUTOSTRADA D’ITALIA----Il progetto dell'autostrada nacque nella mente dell'ingegnere Pietro Puricelli .Nel 1922 aveva partecipato alla realizzazione del circuito di Monza, commissionato dall'Automobil club di Milano.e in seguito a questa esperienza, propose un progetto ideato l'anno prima: un collegamento tra Milano e i laghi di Como e Maggiore. Puricelli aveva le idee chiare, doveva essere riservata alle sole automobili, quindi niente carri, carrozze, biciclette o pedoni. Un'idea azzardata per quel periodo. L'ingegnere superò gli ostacoil anche di carattere burocratico. Per realizzare l'impresa fu necessario eseguire tremila espropri. Costata 90 milioni, secondo Puricelli si sarebbe dovuta ripagare con i pedaggi: 9 lire per le moto, da 12 a 20 per le auto, da 40 a 60 per gli autobus con uno sconto del 20 per cento per il biglietto di andata e ritorno.. Il 21 settembre 1923 a Lainate, l'autostrada fu inaugurata dalla Lancia Trikappa di Vittorio Emanuele III, accompagnato da Puricelli, e seguita dal lungo corteo di automobilisti Nel 1938 l'investimento iniziale era stato interamente ammortizzato, grazie ai mille veicoli al giorno che ben presto iniziarono a fare su e giù tra Milano e i laghi. Nei successivi due anni furono aggiunti i 24 chilometri della Milano-Como, la futura A9, e gli 11 della Gallarate-Sesto Calende, ora A8/A26. Una rete stradale modernissima per l'epoca, che attirò l’attenzione di tecnici e amministratori Dopo il 1923, tutte le altre autostrade costruite nel mondo vengono chiamate “autostrade” usando soltanto la dizione italiana coniata proprio da Puricelli. Ciao Teresa

 
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ANNAMARIA...E LE CASSANDRE DI TURNO

Post n°13489 pubblicato il 03 Maggio 2014 da dinobarili
 

ANNAMARIA...

E

LE CASSANDRE DI TURNO

annamariamennitti
annamariamennitti il 03/05/14 alle 08:02 via WEB
..non è un atto d'amore ,perchè nessuno vuole vivere nelle privazioni di un tempo io lo chiamerei un atto di necessità...del resto ci stiamo ritornando per forza maggiore ..abbiamo vissuto in una posizione agiata per molto tempo , ora non sappiamo cosa ci riserva la vita, ma io penso che come hanno vissuto i nostri antenati senza lamentarsi vivremo il presente e anche parte del futuro ..la vita sarà sempre bella ciao
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 03/05/14 alle 08:26 via WEB
Ciao Annamaria - quando si ha la voglia e la gioia di vivere ... nulla deve fare paura. Molte paure sono "fantasie" delle Cassandre di turno. Dino
(Rispondi)

 
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ANNAMARIA ...E IL CORRERE QUOTIDIANO

Post n°13488 pubblicato il 03 Maggio 2014 da dinobarili
 

ANNAMARIA ...

E

IL CORRERE QUOTIDIANO

annamariamennitti
annamariamennitti il 03/05/14 alle 06:50 via WEB
ciao Dino, è sempre lo stesso ritmo non cambia ....è un correre continuato studiare e sarebbe niente, darsi da fare per il lavoro ricominci a studiare per i concorsi ..a se ti va bene Ci sono due verbi che proprio non conosco" risparmiare e investire "dopo tanti sacrifici per avere il primo stipendio.. che faccio !!!!!me li metto a parte e io quando vivo mai!!!!non sono d'accordo come pure investirli...non sempre l'investimento riesce bene ....buona giornata Dino
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 03/05/14 alle 08:21 via WEB
Ciao Annamaria - hai ragione. La vita è una corsa continua... Meglio correre che stare fermi. La vita è tutta un "investimento". Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 

 
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