Messaggi del 11/05/2014

PIERLUIGI VALLI... E I RACCONTI QUOTIDIANI

Post n°13590 pubblicato il 11 Maggio 2014 da dinobarili
 

PIERLUIGI VALLI...

E

I RACCONTI QUOTIDIANI

pierluigivalli1
pierluigivalli1 il 11/05/14 alle 15:29 via WEB
Dino in questi ultimi racconti, ho notato che oltre a descrivere le località del Pavese, stai interpretando anche dei personaggi "locali" che hanno fatto parte o che sono ancora parte integrante della vita socio-culturale dei nostri Paesi. E' un modo semplice ma efficace per raccontare la nostra storia: cosa molto importangte. Ciao. GIGI
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 11/05/14 alle 18:28 via WEB
Ciao Pierluigi - grazie del commento. Questi racconti "sono come il pane". Vengono scritti in giornata... altrimenti diventano raffermi. Ogni riferimento... è puramente casuale. Dino
(Rispondi)

 
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AUGURI A TUTTE LE MAMME... DA TERESA E IL BLOG

Post n°13589 pubblicato il 11 Maggio 2014 da dinobarili
 

AUGURI A TUTTE LE MAMME

... DA TERESA E IL BLOG

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 11/05/14 alle 11:20 via WEB
Auguri a tutte le MAMME. Baci baci Teresa
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 11/05/14 alle 18:23 via WEB
Ciao Teresa - Auguri anche da parte mia. Dino
(Rispondi)

 
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EST.LA.BELLA.EPOQUE... E LA FESTA DELLA MAMMA

Post n°13588 pubblicato il 11 Maggio 2014 da dinobarili
 

EST.LA.BELLA.EPOQUE...

E

LA FESTA DELLA MAMMA

est.la.belle.epoque
est.la.belle.epoque il 11/05/14 alle 09:52 via WEB
E chi meglio di una Madre può elargire e spandere Amore ?...Auguri a tutte le mamme che si affacceranno in questa delicata pagina, Liliana
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 11/05/14 alle 18:19 via WEB
Ciao Liliana - hai ragione. Proprio un bel pensiero per la festa della mamnma. Dino
(Rispondi)

 

 
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ANNAMARIA ...E L'IMPORTANZA DELL'ESPERIENZA

Post n°13587 pubblicato il 11 Maggio 2014 da dinobarili
 

ANNAMARIA ...

E

L'IMPORTANZA DELL'ESPERIENZA

annamariamennitti
annamariamennitti il 11/05/14 alle 09:16 via WEB
Buongiorno Dino, buona domenica.... HO già letto il tuo nuovo racconto, come tu ci insegni "chi ha tempo non aspetti tempo" Eccomi... questa volta hai fatto un giro vizioso per un bacio!!!!!!e chissa quanto tempo ancora aspetterà la povera Palmira per il resto ,ma Agostino datti "na mossa" ciao Dino
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 11/05/14 alle 18:16 via WEB
Ciao Annamaria - hai ragione. Agostino ha fatto un "giro vizioso" per arrivare al bacio... Però, sotto la guida esperta di Almira... diventerà subito un Professore (in baci). Dino
(Rispondi)

 

 
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PENSIERO DEL GIORNO

Post n°13586 pubblicato il 11 Maggio 2014 da dinobarili
 

PENSIERO DEL GIORNO

“Amare il sapere

è

amare la vita”

Dino

 

 

 
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DONATA racconto (404) di Dino Secondo Barili

Post n°13585 pubblicato il 11 Maggio 2014 da dinobarili
 

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere,

sono frutto di fantasia,

pertanto non hanno  nulla a che vedere

con persone reali o fatti realmente avvenuti)

racconto del Giovedì

Donata (404)

Non sempre il lavoro regala soddisfazioni. Anzi, a volte il lavoro rende accidiosi. Ne sapeva qualcosa la Prof. Donata, quarantacinque anni, single, Docente di Matematica in un Liceo milanese. Un anno fa, la Prof era in disaccordo con i suoi colleghi per il modo in cui gli studenti seguivano le lezioni… in particolarmente le “sue”. Il pensiero di Donata era chiaro. “Non è possibile andare avanti così. Ci sono studenti che sono motivati e rendono, mentre ci sono altri che sono come “il freno a mano (di un’automobile)…sempre tirato”. Non solo non fanno nulla per loro, ma “frenano” anche coloro che vogliono studiare. Una simile situazione fa male soprattutto a chi a insegnare… Dispendio di energie e stress portato al limite estremo. Sarebbe giusto fare qualcosa.” Il suo collega sessantenne, Prof. Saverio, egli pure Docente di Matematica, cercava di convincerla a non insistere. “Lascia perdere, la scuola va avanti così… Non puoi metterti contro la natura delle cose. La matematica non è una materia per tutti. E sono pochi gli studenti che la digeriscono…” La Prof Donata non volle sentire ragioni… Era convinta che nella vita c’è sempre una possibile soluzione….e si può sempre migliorare. Vero… solo a parole. Bisogna vedere se poi, all’atto pratico, è possibile. Visto che era impossibile convincere i propri Colleghi, Donata, cercò di trovare la soluzione da sola. Milano offre infinite possibilità. Individuò un “corso” speciale sui “segreti della matematica”. La Prof ne fu attratta e si iscrisse. La prima lezione si tenne nel sottoscala di un palazzo vicino alla Stazione Centrale. Sette persone in tutto, sedute su sedie sgangherate. Una specie di “carbonari”… neofiti, fuori di testa… a cominciare all’Insegnante. Più che un Insegnante sembrava un “esaltato”, vestito totalmente di blu, capelli lunghi, svolazzanti, occhi da allucinato. Quando, aprì bocca, però, i presenti ne furono affascinati. Più che un Insegnate sembrava un “innamorato della matematica”. Si espresse con foga “Mi chiamo Rodolfo… voi chiamatemi Rudy. Il mio pensiero è chiaro. Coloro che non amano la matematica… non amano la bellezza del Creato. La matematica è armonia, musica, gioco di forze contrapposte in perenne competizione…” Donata capì che aveva trovato la persona giusta, quella di cui aveva bisogno. Azzardò una domanda. “Professore, posso farle una domanda? Mi chiamo Donata. Ho quarantacinque anni e insegno presso un Liceo milanese. Come devo fare per far piacere la matematica si miei studenti?” “Il matematico” si illuminò d’immenso. Rodolfo chiuse gli occhi, come se dovesse fare dei calcoli mentali… poi pronunciò la “sentenza”… “Per far appassionare gli studenti alla matematica è necessario essere innamorati. L’innamoramento è un momento particolare della vita in cui tutto procede alla velocità della luce. Il mondo appare colorato di rosa…e nessuna cosa è impossibile. L’innamoramento è contagioso. Contagia tutti coloro che ne sono coinvolti. I numeri non sono più numeri ma parti di noi stessi.” Donata ebbe la sensazione che Rodolfo avesse parlato al suo cuore più che alla sua mente. Ebbe un fremito. Divenne rossa come un peperone. Anche Rodolfo si rese conto di aver pronunciato un “desiderio” più che un’opinione. Anche due donne presenti tra i partecipanti al corso provarono sensazioni strane… come se avessero preso parte ad “una dichiarazione d’amore”… d’amore per la scienza, per la matematica, per la vita”. -(404)

 
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DISEGNO DI TERESA RAMAIOLI

Post n°13584 pubblicato il 11 Maggio 2014 da dinobarili
 

DISEGNO DI TERESA RAMAIOLI

"Buon Lunedì ...a tutti"

DIARIO CORALE

del

12 maggio 2014

 
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PENSIERI SPARSI DEL 11 MAGGIO 2014

Post n°13583 pubblicato il 11 Maggio 2014 da dinobarili
 

PENSIERI SPARSI DEL 11 MAGGIO 2014

“Amore chiama Amore”

Dino

 
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AGOSTINO, ALMIRA E IL PRIMO BACIO racconto (617) di Dino Secondo Barili

Post n°13582 pubblicato il 11 Maggio 2014 da dinobarili
 

11 MAGGIO 2014

ALMANACCO DI STORIA PAVESE

Trivolzio – 11 maggio 2014 – Domenica - ore 12.00

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

racconto della Domenica

617

I racconti di Primavera

Agostino, Almira e il primo bacio

Non sempre, quando una persona ha un posto sicuro, è soddisfatta del proprio stato. Anche in Primavera. Anzi, è proprio in Primavera che una persona si pone delle domande alle quali deve in qualche modo rispondere. Esempio. Il Prof  Agostino, quarantacinque anni, single, Docente di Lettere presso un Liceo del milanese, un anno fa, era in crisi. Il posto e lo stipendio sicuro non bastavano. L’ambiente di lavoro era quello che era e il quarantacinquenne non era soddisfatto. Agostino avrebbe potuto fare la morosa e sposarsi… ma non aveva ancora trovato l’anima gemella, la donna del cuore… per la quale perdere la testa. Già. Si fa presto a dire … “fare la morosa”… ma oggi… parecchie donne amano la libertà e non intendono farsi condizionare dall’uomo… marito o fidanzato che sia. Si dice che l’uomo “non vive di solo pane” (e neppure la donna), ma anche di soddisfazioni e piaceri. Erano proprio quelli (i piaceri) che cercava il Prof. Agostino, il quale aveva provato parecchie volte a risolvere il problema. Una volta si era iscritto agli Amici di una Biblioteca Comunale… ma è stato tempo perso. Gli sembrava di essere “un pulcino sotto la chioccia” La chioccia, naturalmente, era la Presidentessa degli Amici della Biblioteca, la quale si muoveva come una Star (piccola, tarchiata e voluminosa) sul Palcoscenico del piccolo Teatro locale. Poche idee… poche iniziative… Solo quelle approvate e gestite direttamente dalla Presidentessa… la quale parlava solo e sempre della propria materia (Lettere Antiche). Dopo due incontri era come trovarsi in un “mummificatoio”. Il Prof. Agostino desiderava qualcosa di frizzante, stimolante… Un anno fa, ne parlò con un suo amico pavese, il Dott. Benedetto, appassionato di “turismo locale”. “Turismo locale”? … dirà qualche lettore. Non… turismo locale riferito ad una città (esempio: Pavia), ma riferito ad una Regione… la Regione Lombardia. Nulla di eccezionale. Un modo come un altro per mettere in moto “idee nuove”, quali la conoscenza del territorio e le sue vicende storiche. Il Dott. Benedetto era un patito delle vicende locali lombarde. Aveva creato un’Associazione per riunire persone amanti del patrimonio storico e artistico locale. Gli Associati si muovevano utilizzando il treno oppure a piedi. Raggiungevano le località programmate e da lì iniziava una specie di “turismo fai da te…e non solo”. Il Prof. Agostino si sentì coinvolto. Lui stesso aveva nuove idee da sperimentare. Perché non visitare i luoghi dove si sono svolte le battaglie del passato? Oppure… hanno vissuto grandi personaggi come Alessandro Manzoni? A Milano c’è molto da vedere riguardante Manzoni. Si tratta di uno dei massimi scrittori italiani… sempre attuale anche oggi. Chi è che non ricorda il personaggio (da lui creato) “Don Rodrigo”? Quanti Don Rodrigo ci sono in circolazione anche oggi nei nostri paesi e nelle nostre città? Personaggi che, agguantata una “sedia”, l’hanno trasformata nel loro “regno”. Pronti a pronunciare la fatidica frase: “Dio me l’ha data (la sedia)… guai chi me la tocca”. (Per non parlare… dei cortigiani di Don Rodrigo). Una cosa penosa da far venire i brividi solo a pensarci. Il fatto è che i Don Rodrigo si moltiplicano come i “replicanti del pianeta oscuro”, avidi, insaziabili, onnipresenti. Il Prof. Agostino, un anno fa, ha finalmente trovato la sua Associazione ideale… Non solo ha trovato il suo incontro settimanale… “passeggiare in compagnia / per la strade di Lombardia”, ma molto di più. Ha incontrato Almira, una bellissima trentacinquenne, alta, bionda, occhi azzurri… e gambe da fine del mondo. Si fa presto a dire donna… ma quando, oltre alla bellezza femminile (indispensabile) si aggiunge la fascinosa voce dell’attrice… di colei che sa leggere a voce alta in modo incantevole, raccontare storie, declamare poesie, recitare passi di Autori famosi… cosa può fare un quarantacinquenne poco soddisfatto del suo lavoro? Innamorarsi! Innamorarsi subito! Infatti, Agostino si è innamorato pazzamente di Almira. Anche Almira aspettava l’uomo della sua vita. L’aspettava da parecchio tempo. Da quando a Pavia aveva incontrato una “Zingara” nei pressi del Giardino delle Ginestre (Orto Botanico) e si era fatta leggere la mano. La Zingara, di nome Carmen, è stata chiara. “Almira, tu sposerai l’uomo più gentile, educato e colto del circondario… il Prof. Agostino, Docente di Lettere in un Liceo del milanese” Per Almira è stato come il sole a Primavera. Ha continuato a studiare, cercare ed aspettare. L’ora era finalmente giunta. Almira e Agostino si sono incontrati per raccontarsi le storie di Pavia, Milano e della Lombardia. Agostino, però, era un po’ timido. Non ci sapeva fare con le donne. Parlava… parlava… ma non arrivava mai al dunque…al “primo bacio”. Almira aveva fretta. Non poteva aspettare. Cosi… approfittando del fatto che Agostino era seduto su un muretto, in Piazza Leonardo da Vinci a Pavia, proprio sotto la Torre più alta (65 metri) … Almira, finse di inciampare… e cadde tra le braccia del Docente di Lettere. I loro visi si sfiorarono. Le labbra della bionda trentenne incontrarono le labbra di Agostino il quale andò in estasi. Mai avrebbe pensato che una donna avesse avuto delle labbra così bollenti. Dice una vecchia canzone. “Amore chiama amore”…e il resto vien da sé... - Questo è il racconto 617, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino

 
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UNA PASSEGGIATA A PIEDI PER MILANO di Teresa Ramaioli

Post n°13581 pubblicato il 11 Maggio 2014 da dinobarili
 

UNA PASSEGGIATA A PIEDI

PER MILANO 

di

Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 10/05/14 alle 19:44 via WEB
MILANO----Un viaggio a piedi alla scoperta dei luoghi più affascinanti della città antica: il circo dove si svolgevano le corse dei carri molto amate dal popolo, la Porta Ticinensis (al Carrobbio) nota come “torre dei malsani” perché annessa a un lebbrosario, le colonne e la chiesa di San Lorenzo, il sacello di Sant’Aquilino (in San Lorenzo), l’anfiteatro dove si svolgevano duelli tra gladiatori, lotte tra uomini e animali feroci, pubbliche esecuzioni di condannati ad bestias, cioè a essere sbranati dalle fiere, e addirittura battaglie navali.Ecco via Cornaggia,siamo nella zona delle antiche mura di cinta, vicino alla Porta del Carrobbio. Via Cornaggia,strada stretta fatta di ciotoli di fiume. E’ bello camminare sui ciottoli, a Milano si trovano spesso, in certi vicoli del centro, in sagrati antichi, in cortili nascosti. Via Cornaggia, un tempo via delle Cornacchie, per l' abitazione della nobile famiglia Cornacchia o Cornaggia, da cui discende Carlo Ottavio, uomo politico milanese (1855-1936), a cui è dedicata la strada. Nel 1897 a Milano,la disoccupazione era cresciuta, i raccolti scarsi di grano fecero aumentare il prezzo del pane ,e il 6 maggio scoppiò una rivolta Giorni terribili, le truppe,agli ordini del generale Bava Beccaris, intervennero con severità ed energia. Il Cornaggia convinse Beccaris a non tormentare , a non mietere altre vittime, e si guadagnò l’onore della città,e una via a lui dedicata.I ciottoli del Ticino , o .” Rizzata Lombarda” era chiamato il selciato che Milano adottava nelle vie dei secoli scorsi, costituito da ciottoli di fiume levigato. Oggi presente in qualche sagrato di chiesa o nello storico luogo della piazzetta Reale a fianco del Duomo.Nell' 800 la Rizzada era solcata nel centro da 2 strisce parallele di granito per consentire a carrozze e carretti il transito senza sobbalzi e per causare meno rumore. I ciottoli che provenivano dal Ticino e dall' Adda venivano infissi dagli stradini nel terreno, venne usata come "materiale bellico" dagli insorti delle 5 giornate contro gli austriaci. Riferimenti al ciottolato si possono trovare nella canzone cantata da Giorgio Gaber Porta Romana bella nella frase "un cortile fatto a sassi" è citata indirettamente la rizzata lombarda. Per scoprirli basta camminare per le vie che ancora portano traccia del suo passato. Ricordo di una giornata a Milano ,ciao Teresa

 
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IL DUOMO DI MILANO di Teresa Ramaioli

Post n°13580 pubblicato il 11 Maggio 2014 da dinobarili
 

IL DUOMO DI MILANO 

di

Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 10/05/14 alle 16:01 via WEB
DUOMO DI MILANO---Tra le statue più strane c’è quella a opera di Marco d’Agrate, raffigurante San Bartolomeo scorticato, con la pelle gettata sulle spalle come un mantello. La statua si trovava all’esterno, ora si trova, entrando dalla porta laterale, sulla sinistra. Tra le decorazioni esterne ci sono teste di esseri mostruosi, talvolta demoni. Queste decorazioni venivano lasciate alla fantasia dei singoli scalpellini e sono tutte diverse tra loro. Secondo una leggenda il demonio comparve in sogno a Gian Galeazzo Visconti, ordinandogli di edificare un tempio al diavolo. Nel 1386, , il signore di Milano Gian Galeazzo Visconti decide di voler costruire una cattedrale a Milano. Inizia a prendere accordi con l’arcivescovo Antonio da Saluzzo, si offre di regalare alla nascente Fabbrica del Duomo le sue cave di Candoglia, vicino a Verbania, da cui si estrae il marmo rosato che caratterizza il simbolo di Milano; seleziona gli architetti capo: Simone da Orsenigo prima e Nicola Bonaventura poi. La leggenda racconta che pochi giorni prima che Visconti si buttasse nella costruzione del Duomo, Satana aveva fatto visita al signore di Milano, svegliandolo con rumore di zoccoli e odore di zolfo. “Voglio portarmi la tua anima all’inferno. A meno che tu non costruisca una chiesa piena di immagini del signore del male“. Di qui la decisione di inserire le figure demoniache. In realtà erano comuni nella tradizione del “bestiario” medievale; si raffiguravano mostri per spaventare le forze del male. Le guglie sono 145, e sono state erette tra il XVIII secolo e il 1858 la più alta è stata costruita nel 1774 e ospita la celeberrima Madonnina che non è d’oro, ma ricoperta di fogli d’oro ed è alta 4 metri. Se non soffrite di vertigini salite sopra il Duomo di Milano c’è un ascensore a disposizione, oppure, per i più atletici tanti, tanti scalini. A voi la scelta! E’ bellissimo. Ciao Teresa.

 
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